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Si presenta a Palermo l’Associazione “Daniele Vive APS” in ricordo del giovane Carabiniere Breganze scomparso in un tragico incidente

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Si presenta sabato 1 febbraio 2025 alle ore 17,00 presso i Cantieri Culturali alla Zisa, Cinema De Seta, in via Paolo Gili, 4, a Palermo, l’Associazione “Daniele Vive” APS in memoria del Carabiniere Daniele Breganze. All’incontro saranno presenti autorità militari, civili e religiose nazionali.

L’Associazione è stata costituita il 6 novembre 2024 da sette soci fondatori con lo scopo di ricordare il Carabiniere Daniele Breganze (nella foto) prematuramente scomparso il 29 aprile 2024, all’età di 23 anni, in un tragico incidente stradale lungo l’autostrada Palermo-Messina.

La sua non è una storia a lieto fine ma con la costituzione dell’Associazione “Daniele Vive Aps”, voluta fortemente dalla mamma Viola Drava, che fin da subito é stata, all’unanimità, nominata Presidente del sodalizio di promozione sociale “si è voluto far rinascere da un dolore così profondo un fiore millecolori che porterà luce e speranza a chi purtroppo vive nella sofferenza, nella povertà, nell’abbandono, nella perdita di quei valori di legalità e di dignità che caratterizzano parte della nostra società”.

L’associazione, coinvolgendo in modi e forme appropriati i cittadini, intende promuovere la cultura della legalità, dei diritti umani, civili, sociali e politici, in particolare tra i giovani, attraverso apposite iniziative da svolgere nell’ambito delle strutture e delle attività scolastiche, universitarie ed extrauniversitarie, valorizzando le diverse esperienze ed espressioni di volontariato, anche col coinvolgimento di altri enti del Terzo settore, nelle attività di sensibilizzazione alla formazione extra-scolastica a carattere professionale e sportivo, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa, mediante il sostegno economico e didattico, anche a distanza, il tutto finalizzato al contrasto di ogni forma di violenza, con particolare a attenzione a quella di genere. Inoltre il sodalizio vuole impegnarsi per ricerca e la conoscenza delle problematiche legate alle conseguenze dell’incidentalità stradale e le possibili soluzioni preventive, anche attraverso la collaborazione con gli organi istituzionali ed altri enti (scuole di ogni ordine e grado, Arma Carabinieri, Polizia di Stato e Polizie municipali), e con iniziative volte ad interventi o proposte legislative riguardanti la sicurezza stradale.

Il giovane Daniele Breganze da piccolo era il più vivace di tutti e dalla risata facile, ma crescendo è diventato un uomo fiero ed orgoglioso di indossare una divisa che lo onorava e lo riempiva d’orgoglio. Essere Carabiniere era il suo sogno, realizzato con quella grinta e con quel coraggio che lo rappresentavano nel cuore e nell’anima, sempre pronto, diligente, attento, dolce e sicuro di sé. Il suo motto era onestà e lealtà, valori vissuti e testimoniati ogni giorno nel suo prestare servizio allo Stato, servizio visto come missione e impegno per aiutare gli altri, per lui niente era impossibile era tutto nelle sue mani grandi e nel cuore immenso e generoso e in chiunque l’ha conosciuto ha lasciato un segno profondo nella mente e nel cuore.

Daniele amava prendersi cura degli altri ed è con questo principio che l’Associazione opererà per il meglio. “Una piccola goccia – scrivono i promotori – unita ad altre piccole gocce formano un mare, quel mare di amore con la A maiuscola che vogliamo diffondere agli altri perché è nell’amore e nella solidarietà che Daniele vive e vivrà per sempre”.

Termini Imerese, visita a Pompei e Ercolano a conclusione del corso di archeologia promosso da BCsicilia

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Si è concluso con un visita didattica di tre giorni agli scavi di Pompei e Ercolano e alle collezioni relative ai due contesti conservate presso il MANN di Napoli, il corso promosso da BCsicilia sede di Termini Imerese sulla topografia e viabilità dell’età antica nell’isola.

Circa quaranta i partecipanti alle giornate di visita, dal 17 al 19 gennaio 2025. I due famosissimi siti archeologici hanno in effetti rappresentato il momento culminante del percorso di conoscenza articolato in 10 lezioni e 3 visite didattiche, due delle quali si erano svolte nel sito di Halaesa Arconidea (nel territorio di Tusa) ed in quello di Sophiana (Mazzarino).

La visita delle due famosissime città sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. è stata condotta da guide abilitate con formazione archeologica affiancate da una guida storica dell’arte per la parte riguardante il museo del quale si sono illustrate anche la celeberrima collezione Farnese ed una mostra temporanea dai depositi del museo, sempre inerente la riscoperta di Pompei ed Ercolano.

Tre giorni intensi e ricchissimi di approfondimenti grazie ad un programma ben organizzato e bilanciato nelle tempistiche di visita. L’itinerario guidato attraverso le testimonianze della antica Ercolano è risultato particolarmente affascinante per la novità della destinazione, meno divulgata e conosciuta dal pubblico di non addetti ai lavori e forse non adeguatamente valorizzata nonostante la eccezionale ricchezza del patrimonio fruibile, direttamente collegato alla vita dei primi secoli della civiltà romana ma soprattutto al momento ed ai luoghi dell’incontro fra la potenza di Roma nel Mediterraneo settentrionale e il volto della Magna Grecia lungo le fertili e amene coste della Campania Felix.

Un legame quello tra BCsicilia e la regione Campania  che si consolida sempre più di visita in visita, dopo la prima esperienza alla scoperta della Napoli barocca e le visite incentrate su Amalfi nel contesto del percorso sulle 4 Repubbliche Marinare, nel 2013, dedicata a Salerno ed i suoi tesori in occasione della manifestazione Luci d’Artista nel dicembre 2023.

Barbara De Gaetani

Termini Imerese, “Auschwitz è ancora possibile?”. Conferenza al Circolo Margherita in occasione della Giornata della Memoria

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Il Centro Studi Don Calabria in collaborazione con FIDAPA Termini Imerese, AUSER Termini Imerese, Lions Club Termini Imerese HOST e il Circolo Margherita, organizza un momento di approfondimento culturale in occasione della Giornata della Memoria 2025. La Lectio Magistralis dal titolo Auschwitz è ancora possibile? Si terrà presso la sede del Circolo Margherita di Termini Imerese alle ore 18 del 27 gennaio 2025. È noto l’impegno del santo veronese San Giovanni Calabria in difesa degli ebrei durante il secondo conflitto mondiale che offrì ospitalità e protezione nelle sue case. Molto significativa, in tal senso, è la vicenda della dottoressa ebrea Mafalda Pavia che entrò come “Suor Beatrice” nella Casa delle Povere Serve della Divina Provvidenza di Roncà, nell’est veronese. Rimase là al sicuro fino al termine del conflitto. Da questa vicenda nacque una profonda amicizia tra i due protagonisti, tanto che la testimonianza della dottoressa Pavia fu molto importante nel cammino che portò alla canonizzazione di don Calabria. Ma la Pavia non fu l’unica ebrea accolta, altri furono salvati, a Verona e in altre città dove l’Opera era presente, come a Roma. Particolarmente significativa è dunque questa data del 27 gennaio p.v. occasione della Giornata della memoria della Shoah, in connessione la memoria del santo che era stato tra i pionieri del dialogo ecumenico e interreligioso. La Lectio sarà tenuta Pietro Piro, sociologo del Centro Studi Don Calabria e autore del volume Auschwitz è ancora possibile? Temi e argomenti per un pensare civile, Roma 2016.

Giornale di Cefalù. Christophe Lebreton il più giovane dei sette monaci francesi uccisi: la violenza non è necessaria né inevitabile

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La violenza non è mai necessaria, va sempre evitata e non è utile per risolvere i conflitti. Sette monaci francesi vengono uccisi in Algeria nel 1996, il più giovane di essi è Christophe Lebreton, dagli studi dei suoi scritti, il saggio: “Trascrivere un bacio”. L’intervento dell’autrice Margherita D’Aquino, dell’assistente unitario dell’Azione cattolica don Calogero Cerami ed una intervista alla prof.ssa Maria Genchi.
Un riconoscimento per lo storico impegno nel mondo della comunicazione: nell’intervista ad Adriano Cammarata il ringraziamento a Cefalunews. Festa di Sant’Agata con la novità della vara e l’intitolazione di una piazza alla Santa. Ne abbiamo parlato con il parroco don Rosario Dispenza.
Questi i servizi principali del Giornale di Cefalù – anno 42 n. 1825 – videonotiziario – web diretto e condotto da Carlo Antonio Biondo; dal 23 gennaio 2025 su facebook profilo Adriano Cammarata e sul canale you tube Carlo Antonio Biondo. Archivio Giornale su cammarataweb; link su tutti i social.

Cerda. Cappadonia per il settimo anno si aggiudica i “Tre Coni” del Gambero Rosso: massimo riconoscimento della celebre guida

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Quando il talento incontra la passione, nascono eccellenze che lasciano il segno. Antonio Cappadonia, Maestro Gelatiere originario di Cerda, ha trasformato l’arte del gelato in una celebrazione del gusto e della tradizione, portando il nome della Sicilia ai vertici del panorama enogastronomico italiano.

Al SIGEP di Rimini, prestigiosa vetrina internazionale della gelateria e dell’enogastronomia, Cappadonia ha ricevuto per il settimo anno consecutivo i “Tre Coni” del Gambero Rosso, il massimo riconoscimento della celebre guida. Un record assoluto per la Sicilia, che sottolinea la straordinaria qualità del suo lavoro, frutto di un impegno costante e di un’attenzione scrupolosa alla materia.

Cappadonia ha saputo portare la semplicità della tradizione locale a livelli di eccellenza, trasformandola in un linguaggio universale. Le sue creazioni raccontano un viaggio nei sapori della Sicilia più autentica.

La premiazione al SIGEP è l’ennesima conferma del suo valore come artigiano e come ambasciatore della cultura gastronomica siciliana, attraverso un lavoro che riesce a unire tradizione e innovazione, dimostrando come l’amore per le proprie radici possa diventare il motore di successi nazionali e internazionali.

Con rigore, passione e un rispetto profondo per i consumatori, egli rappresenta oggi un punto di riferimento per il settore del gelato artigianale. La sua capacità di elevare un eccellente prodotto gastronomico a opera d’arte è grande motivo di orgoglio per la Sicilia e per Cerda.

Salvina Cimino

Nata due volte: esiste la reincarnazione?

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L’idea che dopo la morte del corpo l’anima sopravviva è forse la più antica speranza del genere umano. Sono diverse però le modalità pensate secondo le quali ciò possa avvenire. Una delle più antiche convinzioni è quella che l’anima si possa reincarnare, trasmigrare cioè da un individuo all’altro. Si tratta di una credenza antichissima e comune a molti filosofi e pensatori del passato. Che l’anima dei defunti si reincarnasse furono sostenitori Pitagora, Platone, Plotino, Origene. Ne accennano in qualche modo anche filosofi più moderni, come Hume, Kant, Fichte, Schopenhauer. Ognuno naturalmente a suo modo, in maniera diretta e indiretta, ma comunque si tratta di una visione della sopravvivenza diffusa in modo ubiquitario, non solo in Oriente, dove è parte integrante delle più importanti dottrine religiose, come il Buddismo o l’Induismo, ma anche in Occidente. A questa ipotesi si aggiunge, quasi come un corollario, la convinzione che la personalità, le circostanze e le esperienze di ogni esistenza successiva siano correlate alla qualità delle azioni compiute, dalle conoscenze acquisite e dall’evoluzione spirituale e delle esperienze vissute nella vita precedente. Questo concetto è ben riassunto nella dottrina orientale del Karma, la legge universale dell’evoluzione spirituale che implica, in poche parole, che nella vita noi siamo ed agiamo in base a chi eravamo e come abbiamo agito nelle vite precedenti. La legge del Karma infatti regola una progressione spirituale, che si evolve nel corso di vite diverse sino a quella perfezione che consentirà all’anima il distacco definitivo da questa ‘catena delle esistenze’. Esistono ovviamente delle differenze fra una dottrina e l’altra, ma si tratta di sfumature filosofiche o di varianti culturali perché il concetto di base è sempre lo stesso.

Casi di presunta reincarnazione sono stati frequentemente rilevati in quei Paesi dove un certo tipo di educazione religiosa ed un certo humus culturale rendono l’accettazione dell’idea stessa della reincarnazione meno problematica che altrove, il che sembrerebbe quindi in qualche modo poter essere correlato alla maggiore o minore propensione di una cultura ad accettare l’idea di altre vite. Risulta quindi evidente la difficoltà di riscontrarne in Occidente. e in particolar modo in Italia. Proprio per tale motivo il “caso” della signora Alessandra Samonà appare di particolare interesse.

Nata due volte

La signora Adele Monroy (di Pandolfina), agli inizi del ‘900, apparteneva ad una delle più nobili famiglie di Palermo, imparentata con i più illustri casati nobiliari del tempo, come i Borboni, i Ruffo, i Torlonia. Aveva trascorso la fanciullezza fra Napoli, Palermo, Mistretta, Lucerna e Rigi Kaltbad, in Svizzera. Poi si era stabilita a Palermo, che in quel periodo era una delle più sfavillanti capitali della Belle Epoque, oltre che città di enorme vivacità culturale. Ne descrisse gli sfavillii in un libro, “Diario di una giovane principessa”, dove decanta quel periodo di splendore mondano e intellettuale. Nel 1897 sposò il Dr. Carmelo Samonà, anch’egli nobile, ed anche noto intellettuale, e uno dei più rilevanti studiosi del “paranormale” italiani degli inizi del Novecento. Amico dell’astronomo Camillo Flammarion e di tanti altri studiosi dell’argomento a lui contemporanei, i fenomeni medianici. Spiritista convinto, era stato uno degli studiosi palermitani che avevano sperimentato con la Palladino nelle sedute della medium del 1902. Medico e professore all’Università di Palermo, Samonà era anche un noto studioso di esoterismo e fenomeni spiritici (poi definiti ‘paranormali’, tanto aver dedicato ad essi, fra i primi al mondo, la sua tesi di laurea in medicina, poi pubblicata in volume col titolo di “Psiche misteriosa” (edito da Alberto Reber, 1910). Aveva anche fondato a Palermo una ‘Società di Metapsichica’, nell’ambito delle cui attività erano state organizzate le sedute con Eusapia Palladino, di cui abbiamo già parlato. Dal matrimonio nacque una bambina, Alessandra, vezzosamente chiamata Alessandrina. Qualche anno dopo, il 15 maggio 1910, all’età di cinque anni, la bambina morì a causa di una meningite.

Tre giorni questo gravissimo evento luttuoso, la madre Adele sognò la bimba, che, apparsale come se fosse perfettamente in vita, le diceva: “Mamma non piangere, io non ti ho lasciata, non ho fatto altro che allontanarmi da te, io sono divenuta piccola così”, facendo un gesto con le dita per indicare le minuscole dimensioni dell’embrione. Ovvio il turbamento della donna, che divenne ancor più rilevante quando, tre giorni dopo, il sogno si ripeté. Il turbamento era giustificato non solo dal sogno insolito, che preannunciava una reincarnazione della piccola Alessandra, ma anche da un fatto personale: Adele Samonà, infatti, non nutriva più alcuna speranza sulla possibilità di avere altri figli. Poco tempo prima, il 21 novembre 1909 la donna aveva avuto un aborto che aveva reso necessaria un’operazione chirurgica, seguita da frequenti emorragie. I medici erano convinti che non potesse in alcun caso sopravvenire a una nuova gravidanza. Il che sembrava chiudere il discorso. Adele, turbata, racconta il sogno al marito e ai parenti.

Una mattina presto – qualche giorno dopo che s’erano verificati questi strani sogni – Adele discuteva col marito della possibilità che l’apparizione della bimba potesse realmente preludere ad una sua reincarnazione. La donna era angosciata dalla necessità di credere in un evento tanto meraviglioso, che la logica negava a priori. E fu proprio mentre discutevano di questi fatti che i coniugi Samonà udirono tre forti colpi, come se le nocche d’una invisibile mano battessero contro la porta del salotto. Convinti inizialmente che fosse stata una loro parente a bussare, dovettero poi constatare che si trattava di colpi senza alcuna origine fisica conosciuta. Così, per avere un’eventuale conferma della possibile origine spiritica di quello strano messaggio, quella sera stessa fu organizzata la prima d’una lunga serie di sedute medianiche con Adele che fungeva da medium. Durante l’arco dì circa tre mesi si presentarono sempre due entità: la prima era quella di Alessandrina, che si attribuì la responsabilità dei fenomeni verificatisi sino ad allora: la seconda era quella d’una sorella del dottor Samonà, Giovanna, chiamata anche “Giannina”, morta all’età di quindici anni, che fungeva da spirito guida.

La bambina, durante una delle sedute tiptologiche, precisò: “Mammina non piangere, perché io ritornerò per tuo mezzo e prima di Natale sarò con voi,..”. E aggiunse che avrebbe potuto comunicare solo per tre mesi, poiché da aprile in poi – si era nel mese di marzo – sarebbe stata troppo attaccata alla materia e non sarebbe più stata in grado di presentarsi in seduta. Agli inizi del mese di maggio, la signora Adele constatò i primi segni di una gravidanza. Nonostante il primo avvertimento dell’entità, le sedute continuarono e il 4 maggio la piccola Alessandra annunziava alla madre: «In te se ne trova ancora un’altra”. Il messaggio non fu compreso. L’altra entità – la sorella del dottor Samonà – ritenne quindi opportuno specificare: “La bambina non si sbaglia, non sa esprimersi. essa vuole dire che un altro essere ronza accanto a te, mia cara Adele e vuole ritornare su questa terra”. Ovviamente, se era possibile credere ad una reincarnazione singola, non era tanto facile credere ad una reincarnazione … multipla. insomma ad una comitiva di anime che si fosse presa la briga di reincarnarsi.

Le due gemelle

La signora Adele, infatti, rimase ancora più perplessa. Pensò addirittura che, ad onta delle comunicazioni medianiche, tutto dovesse risolversi con una bruciante beffa. Perché si concretizzassero gli eventi preannunciati per via medianica bisognava che si realizzassero tre condizioni: 1) che Adele Samonà rimanesse realmente incinta; 2) che partorisse eventualmente due gemelle; 3) che precedentemente non avesse avuto quell’aborto che aveva compromesso qualsiasi possibilità di nuove gravidanze. La terza condizione sembrava non potersi realizzarsi in alcun modo, e i coniugi Samonà lo sapevano benissimo.

Ma in agosto – cioè al quinto mese di presunta gravidanza – Adele mostrava i segni esteriori della maternità. Fu visitata da un valente ginecologo di allora, di Spadafora, dove lei villeggiava nel castello di famiglia, il dottor Cordaro. Dopo la visita questi, perplesso, si limitò ad affermare testualmente: “Io mi guarderei bene dall’affermarlo in modo assoluto (perché in questo periodo di grassezza non è possibile constatare con certezza), ma un insieme di fatti mi induce a diagnosticare una grassezza di gemelli”.

Al settimo mese lo stesso Cordaro riuscì ad evitare un nuovo aborto. Un altro ginecologo, considerato un luminare nel suo campo il dottor Gigli, constatò subito che si trattava d’una gravidanza gemellare, in una donna che non avrebbe più potuto avere figli. Certo, bisogna tener conto che la medicina dell’epoca aveva un certo grado di approssimazione diagnostica… Il parto avvenne la mattina del 22 novembre 1910 e vennero alla luce due bambine. Le due gemelle non si rassomigliavano per niente: differivano per colore della pelle. forma, corporatura. La madre invece notò, esterrefatta, la straordinaria somiglianza di una di esse con la bambina morta qualche anno prima. Non si trattava di una rassomiglianza vaga, ma dell’identità di precise caratteristiche fisiche: ambedue le bambine – la piccola defunta e la neonata – presentavano una iperemia all’occhio sinistro. una leggera seborrea all’orecchio destro e una leggera asimmetria nel viso.

Nel 1913 la bambina, chiamata Alessandra – copia fedele della piccola Alessandrina, presentava una fisionomia totalmente diversa da quella della gemella Maria Pace, e una rassomiglianza fisica e psichica impressionante con la sorellina defunta. Alcuni particolari sono peraltro estremamente interessanti. Lo stesso dottor Samonà ebbe a dire per esempio: “La prima Alessandra morì senza essersi potuta correggere interamente dal difetto di essere mancina, adesso l’attuale Alessandra dimostra di essere già ostinatamente mancina, e noi naturalmente abbiamo usato lo stesso sforzo nel correggerla. Nessuno dei miei figli. compresa la gemella, ha mai mostrato una tendenza di tale natura”.

Vennero rilevati anche altri curiosi particolari. In casa Samonà vi era un armadietto dove venivano conservate delle scarpe con le quali la prima Alessandra aveva l’abitudine di giocare: infilava il piedino in una scarpa e la trascinava per la stanza. La seconda Alessandra aveva la stessa tendenza a compiere l’identico gioco. Ambedue avevano un terrore istintivo per il rumore delle carrozze. Quando ne sentiva passare qualcuna la bambina cercava rifugio nel seno materno, dicendo: “Alessandra ha paura”, stessa espressione usata dalla sorellina defunta nelle medesime circostanze. L’altra gemella non aveva invece alcuna di queste abitudini. Tali fatti fecero pensare al dottor Samonà di trovarsi di fronte ad un caso di reincarnazione, tanto che ebbe a scrivere sul Journal Aesculape, una rivista medica dell’epoca: “L’evoluzione di Alessandra attuale ci fa l’effetto dello svolgimento dello stesso film cinematografico che noi abbiamo già sotto gli occhi della vita della prima Alessandra”. La bambina ricordò, sino all’età di cinque anni, fatti legati ad una sua precedente esistenza. Per esempio, un giorno la madre disse alle due gemelle che aveva intenzione di portarle a Monreale, una cittadina siciliana nota per il suo Duomo del periodo normanno. Alessandra sostenne di esserci già stata e, di fronte allo stupore della madre, raccontò di avere già incontrato in quella cittadina dei piccoli preti rossi”. Solo allora Adele Samonà ricordò di essere stata precedentemente a Monreale insieme ad Alessandrina e che nel corso di quella gita avevano in effetti incontrato un gruppo di preti greco-ortodossi con i tipici costumi blu e rossi .

Il primo studioso fu, come è scontato, lo stesso Dr. Carmelo Samonà, che pubblicò un dettagliatissimo resoconto del fenomeno, ed elaborò nel 1911 e 1913 un rapporto che poi inviò a noti cultori dell’argomento, come Charles Lancelin, supportato da tutta la documentazione in suo possesso, persino sei lettere di testimoni autorevoli e attendibili che confermavano tutti i racconti, i sogni e i messaggi che aveva avuto Adele prima ancora che la stessa sapesse della sua gravidanza.

Questa è la storia, una delle tante raccolte in tutto il mondo. E’ inevitabile chiedersi: “La reincarnazione, allora, esiste?”. E’ una domanda che non può essere posta alla scienza. Non esistono prove sufficienti, non esistono evidenze tali da superare ogni ragionevole dubbio, affascinanti resoconti a parte. Come scrisse Ian Stevenson, un celebre psichiatra americano e, al contempo il più autorevole studioso al mondo di casi presunti di reincarnazione: “Si deve, ricordare che tutti i casi si fondano su testimonianze umane e per questa ragione tutti hanno delle pecche e nessuno di essi è perfetto. Mi sono talvolta domandato se ero riuscito a trovare qualche prova di reincarnazione e la risposta è sempre stata decisamente negativa. Né da un singolo caso, né da tutti presi insieme, si ha alcunché che sia una prova di reincarnazione”.

Poniamoci allora una domanda alternativa: “Ma anche se non abbiamo prove scientifiche, la reincarnazione potrebbe esistere?”. La credenza nella reincarnazione è un atto di fede. E così come la fede non può interferire con la scienza, la scienza non può porre ostacoli alla fede. La risposta, pertanto, la lasciamo al lettore, ricordando semplicemente quel che dice il mago Prospero ne “La tempesta” di Shakespeare: “Noi siamo della stessa stoffa di cui sono fatti i sogni”.

Giovanni Iannuzzo

Architettura dell’invisibile e Geometrie segrete al Seminario sull’Esoterismo nell’arte promosso da BCsicilia a Palermo

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Si terrà giovedì 23 gennaio 2025 presso la Sala Novecento dell’Hotel Joli in via Michele Amari, 11 (Angolo Piazza Ignazio Florio) a Palermo, il terzo incontro del Seminario sull’Esoterismo nell’arte promosso da BCsicilia e dall’Università Popolare. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, è prevista la conferenza dal titolo “Architettura dell’invisibile. Geometrie segrete e Ierofanie” che sarà tenuta dall’Architetto e Storico dell’Arte Carmelo Montagna. Domenica 26 gennaio è invece prevista la visita al fregio misterioso di Palazzo Nicolaci a Noto, guidata da Maria Teresa Di Blasi, Storica dell’Arte e Presidente BCsicilia Catania.

L’articolato seminario prevede  otto incontri  che si terranno tutti i giovedì, con inizio alle ore 16,30 all’Hotel Joli e tre visite guidate: a Noto, a Termini Imerese e a Capo d’Orlando. E’ possibile seguire le lezione in presenza oppure in Live streaming.

I successivi incontri riguarderanno “Il linguaggio ermetico nelle costruzioni medievali”, “La luce nelle architetture medievali”, “L’esoterismo di Dante secondo René Guénon”, “Simboli e alchimia nel  Settecento”, “Sul non detto della parola e sulla parola del non detto. Esoterismo e letteratura”. Alla fine del Seminario verrà rilasciato un Attestato di partecipazione E’ obbligatoria la prenotazione. Per iscrizioni: WhatsApp: 346.8241076 – Email: segreteria@unipoti.it. Facebook: BCsicilia.

Le possibili interpretazioni simboliche/esoteriche nella storia dell’architettura, che è quindi ArTeologia, si intrecciano con “il percorso di molte altre discipline storiche, fra le quali la storia delle religioni, la storia della filosofia, la storia dell’arte, la storia della musica, e persino la storia della scienza. L’arte antica, o di Tradizione, è quasi sempre sacra con forti riferimenti al mondo simbolico. In questo breve itinerario sul tema arte-esoterismo ci muoveremo non alla ricerca dottrinaria di una “super-religione riservata a una élite di iniziati” ma di un metodo per  l’approfondimento di temi religiosi e filosofici pre-esistenti (M. Introvigne) e purtroppo banalizzati nella “Società dello spettacolo” venuta a prevalere. La natura stessa della Luce veicola la visione, nel sistema di “cose invisibili manifestate visibilmente” di cui parla San Paolo e che, per essere concretamente percepita ha bisogno dell’oscurità. Le esperienze esoteriche e/o mistiche più importanti nella storia delle religioni sono sempre avvenute nel buio delle grotte o di architetture poderose, dove di manifestano suggestive Ierofanie. Nelle nostre più recenti ricerche, sulle tracce dell’Architettura Dedalica, “più antica degli antichi” in Sicilia in questo ci siamo imbattuti e ne daremo qualche cenno di orientamento, che traccia una importante ed inedita direzione di studio ancora in corso. “Se vuoi il nocciolo – dice Maestro Eckart – devi rompere la scorza”. Ovviamente dopo avere coltivato la pianta.

Carmelo Montagna (1956), è architetto, storico dell’arte con docenza nei Licei. E’ stato per tre mandati elettorali Sindaco di Marianopoli (CL). Con le sue Amministrazioni ha aperto il Museo Etnoantropologico Comunale e collaborato con la Soprintendenza di Caltanissetta per la riapertura del Museo Archeologico Regionale di Marianopoli. Si è sempre occupato della valorizzazione del Patrimonio Culturale, nelle dinamiche della Storia delle Civiltà di cui è appassionato cultore. Dall’ottobre 2024 è stato consulente dell’Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione della Regione Siciliana. Dal 2003 in maniera sistematica conduce ricerche sulla “Civiltà della Thòlos” in Sicilia, su cui ha tenuto conferenze e pubblicato vari scritti. E’ stato nel 2008 titolare di incarico di ricerca e studio presso il Dipartimento di Civiltà Euro-Mediterranee e di Studi Classici, Cristiani, Bizantini, Medievali, Umanistici dell’Università degli Studi di Palermo, sul tema “La Via della Thòlos. I beni culturali volano per lo sviluppo economico locale. Integrazione di risorse e servizi all’interno di aree connotate da identità territoriali forti e riconoscibili”. Tutor della ricerca il prof. Alessandro Musco. Un suo saggio “Architettura e mito alla Gurfa”, è pubblicato nel Catalogo della Mostra di James Turrell e Alessandro Belgiojoso “Terra e Luce, dalla Gurfa al RodenCrater”, ed. Skira, 2009. Ha collaborato con l’Officina di Studi Medievali di Palermo, presso le cui edizioni ha pubblicato. Ha in corso varie collaborazioni editoriali, fra le quali la rubrica Terra&Luce che tiene sul giornale on line Esperonews. Nel 2022 è stato conferito, il 4 ottobre 2022, dall’Accademia di Belle Arti Michelangelo di Agrigento il “Premio Acamante e Fillide 2022”.E’ in atto componente di nomina assessoriale nella Commissione per il Registro delle Eredità Immateriali in Sicilia (REIS).

Ciminna, scuole di Villafrati, Mezzojuso e Godrano in visita ai luoghi del celebre film “Il Gattopardo” guidati da BCsicilia

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La scuola Primaria e Secondaria dell’Istituto Comprensivo Statale “Beato Don Pino Puglisi” di Villafrati, Mezzojuso e Godrano, hanno aderito al progetto PON “E state bene insieme”.

Il progetto prevede la visita ai siti di interesse culturale, storici e naturalistici, finalizzati a realizzare dei moduli in spazi e tempi normalmente non utilizzati per la didattica.

Su proposta della prof.ssa Chiara Impastato è stato inserito la visita dei luoghi e la mostra dedicata al celebre film “Il Gattopardo” realizzata da BCsicilia.

Prima tappa la piazza di Donnafugata, con le riprese dell’arrivo delle carrozze e il corteo della famiglia Salina per il canto de Te Deum. Agli alunni delle tre scuole sono state presentare le bellezze architettoniche e artistiche della chiesa Madre dedicata a Santa Maria Maddalena, della chiesa di San Giovanni Battista ed una visita al ghetto ebraico, infine altri siti del paese diventati set cinematografico in quei tre mesi del 1962, e immortalati nella famosa pellicola.

Successivamente i numerosi partecipanti sono stati accompagnati nei locali in via Roma per la visita alla più grande mostra fotografica dedicata al film “Il Gattopardo” che racconta i ciak, i personaggi e i fuori scena di uno dei più grandi capolavori prodotto dalla storica “Titanus”, con attori di fama internazionale.

Il percorso ha avuto come obiettivo principale quello di far scoprire agli alunni come il film del regista Luchino Visconti, ispirato al celebre romanzo di Giuseppe Tomasi Lampedusa, è una straordinaria opera d’arte che si compone di numerosi elementi curati nei minimi particolari: un processo creativo di elaborazione con l’istituto comprensivo Beato don Pino Puglisi culturale, in collaborazione con BCsicilia e il Centro Studi “La Donnafugata del Gattopardo”.
Gli alunni sono stati accompagnati dalle insegnanti: prof.ssa Chiara Impastato, prof.ssa Antonella Parisi, prof.ssa Anna Maria Moscato, prof. Salvatore Priolo, prof. Annalisa Bua, ins. Maria Guarino, Rosa Maria Ribaudo, Maria Nuccio Antonietta. A guidare i giovani studenti è stato il Presidente della sede locale di BCsicilia Giuseppe Cusmano, che ha spiegato con accuratezza l’eccezionale galleria di immagini realizzati durante la lavorazione del film, le “scene tagliate” e la partecipazione “corale” dei cittadini di Ciminna alla realizzazione della famosa pellicola.
La particolarità della mostra ha suscitato nei ragazzi e nel personale didattico una grande curiosità ed interesse, apprezzamento che si è trasformato in tantissime domande e interrogativi a cui il Presidente Cusmano ha saputo fornire adeguate e esaurienti risposte.

Trabia, Giovanni Cancilla eletto Presidente dell’Auser

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Il dott. Giovanni Cancilla (nella foto) è stato eletto all’unanimità Presidente dell’Auser di Trabia. L’Auser (acronimo di Autogestione Servizi) è nata nel 1989 per iniziativa della CGIL e del sindacato dei pensionati SPI-CGIL con lo scopo di favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare il loro ruolo nella società. L’Associazione ha lo scopo di promuovere una nuova cultura della longevità e di orientare e valorizzare la memoria, le disponibilità e le competenze delle persone anziane, come una opportunità e una risorsa per la società, per realizzare un rinnovato rapporto tra le generazioni e con le istituzioni, per la tutela, la diffusione, lo sviluppo dei diritti. Trabia è una delle 106 sezione Auser presenti in Sicilia. Oltre a Giovanni Cancilla (antropologo) il Comitato Direttivo di Trabia è composto dalla prof.ssa Dora Canciamilla (Vice presidente), da Rosa Giambona, Giovanni Panzeca, Vita Scibilia, Concetta Lattuca, Silvana Amenta, Sebastiano Mangiapane, Giusy Ballotta, Matteo Messina. “Ci rivolgiamo – ha affermato il nuovo Presidente – alle persone longeve ma siamo aperti a tutti. Lo scambio dei saperi sarà la nostra strada maestra. Abbiamo in programma diverse attività culturali ma anche ludiche: studieremo gli autori siciliani, presenteremo libri, valorizzeremo le eccellenze locali. Ci impegneremo affinché nessuno rimanga indietro”.

Intervento dei Vigili del Fuoco: Famiglia liberata dall’auto bloccata a causa di una frana lungo la strada

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Intorno alle 19:30 di questa sera, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Cefalù sono intervenuti in contrada Cottonaro, nel comune di Collesano, per soccorrere una famiglia bloccata con la propria auto lungo una strada. Il veicolo era rimasto intrappolato nel fango causato da una frana che aveva ostruito il passaggio.

A bordo dell’auto c’erano due bambini e i loro genitori, che fortunatamente non hanno subito danni. I vigili del fuoco, giunti rapidamente sul luogo dell’incidente, sono riusciti a liberare il mezzo e a mettere in sicurezza la famiglia, consentendo loro di proseguire senza ulteriori problemi.