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Spionaggio paranormale

Nel 1978 fece scalpore la notizia che un giornalista americano era stato arrestato in URSS dal KGB, il servizio di spionaggio e contro-spionaggio sovietico. Insieme a lui era stato arrestato un noto studioso russo di parapsicologia, Edward Naumov. L’accusa per quest’ultimo era estremamente grave: rivelazione di documenti coperti dal segreto militare. Naumov, secondo le fonti di informazione sovietiche, aveva “passato” al giornalista americano un articolo contenente notizie sulla scoperta di una “particella psi” implicata nei fenomeni paranormali, e di cui si prevedeva la possibile utilizzazione a fini militari.

La notizia fece scalpore in Occidente, e gli esperti di questo argomento la collegarono subito ad altri fatti: per esempio alla assoluta proibizione, da parte delle autorità sovietiche, a visitatori occidentali di incontrare una nota sensitiva sovietica, Nina Kulagina, che da anni era studiata da ricercatori universitari russi. I resoconti dei prodigi di questo soggetto sono impressionanti; oltre a influenzare per via paranormale campi magnetici, a produrre scottature sulla pelle di alcuni soggetti che toccava, e a fare tornare brevemente in  vita pesci morti in un acquario, la Kulagina sembrava essere in grado di agire palesemente sulla materia per mezzo della mente: facendo muovere sigarette in posizione verticale, spostando vorticosamente l’ago di una bussola, facendo levitare oggetti abbastanza leggeri, ma pur sempre di discreto volume, come palline da ping-pong. Nell’epoca del “dopo-disgelo” la Kulagina fu anche visitata da studiosi occidentali che nei loro successivi rapporti sostennero di avere verificato almeno alcune delle sue capacità. Dopo, col progredire della crisi nei rapporti USA-URSS, il divieto di curiosare sul paranormale dietro la Cortina di Ferro ritornò ad essere la norma. Vedere la Kulagina? Niet, niente da fare.

Forse proprio a causa di questo irremovibile diniego, si diffuse in Occidente la sensazione che i sovietici stessero lavorando con una certa intensità all’utilizzazione per fini militari dei fenomeni parapsicologici. Non tutti sembravano essere d’accordo con questa interpretazione, e vi è anche stato chi riteneva questo atteggiamento un bluff: i sovietici secondo queste interpretazioni, volevano dare l’impressione all’Occidente, anche in maniera clamorosa come era avvenuto per l’arresto di Naumov, che stessero scoprendo qualcosa di veramente importante. Guerra psicologica, cioè, più che applicazione militare della percezione extra-sensoriale e della psicocinesi.

D’altra parte ne11’URSS esiste ormai da più di un secolo una tradizione di ricerca scientifica istituzionale in questo campo. Fenomeni come la telepatia, la chiaroveggenza, la precognizione e la psicocinesi sembra che siano stati studiati con attenzione nei laboratori universitari. Certo – si potrebbe suggerire – non per genuino amore di conoscenza, ne per ricerca pura. Quei soldi investiti in quelle ricerche dovevano pure fruttare qualcosa di importante. Cosa? In un momento storico caratterizzato da corsa agli armamenti e da tensioni internazionali severissime (il Muro di Berlino era ancora ben saldo) entrambe le superpotenze di allora, U.S.A. e U.R.S.S.) era quasi ovvio che volessero sperimentare le possibili applicazioni militari dei fenomeni paranormali. Anzitutto l’uso della Percezione Extrasensoriale (l’ESP), in altre parole la percezione di eventi senza l’utilizzazione dei sensi normali: essa poteva essere applicata allo spionaggio. Se un chiaroveggente è davvero in grado di leggere dentro una busta chiusa, dovrebbe o potrebbe essere in grado di “vedere” il contenuto di una cassaforte a prova di bomba. Oppure potrebbe individuare gli eventuali spostamenti di sommergibili nucleari, o la dislocazione di rampe di lancio missilistiche.

Potrebbe, ancora, in via del tutto ipotetica, comunicare telepaticamente un messaggio importante ad un altro agente, o alla “centrale” senza bisogno di telefoni, telex, messaggi in codice o microfilm – i files del computer ancora non esistevano.  Fantascienza? Forse, ma forse non tutto. Ne è la riprova il fatto che il governo degli Stati Uniti, e i servizi segreti, prima fra tutti la CIA, e il KGB in Unione Sovietica, non sembrano essere stati affatto estranei a ricerche parapsicologiche finalizzate a scopi militari.

Negli anni ‘80 ’sembra che proprio la Central Intelligence Agency abbia finalizzato una serie di ricerche su questi argomenti. Uno dei più famosi esperimenti degli anni ’70 sui sogni “paranormali” venne finanziato dalla Marina Americana. A comprovare questa tesi nei primi anni ’80 del secolo scorso, giunsero notizie ancora più sconcertanti dagli USA. In un articolo pubblicato nel gennaio 1984 da uno dei più noti settimanali italiani, la rivista Panorama, venne data notizia, di nuovi, imponenti stanziamenti americani per le ricerche sulle applicazioni militari della parapsicologia. Queste ricerche prevedevano proprio quelle utilizzazioni “spionistiche” di cui parlavamo prima, cioè l’utilizzazione dell’ESP per fini di spionaggio. Insomma, una vera e propria “intelligence” paranormale. L’articolo non riportò l’entità precisa della cifra che gli Stati Uniti sarebbero stati disposti a spendere in queste ricerche, ma è facile immaginare che non si trattava di una cifra irrisoria (si sussurra di milioni di dollari di allora). Anche in questo caso torna la vecchia domanda: se un governo come quello degli USA spendeva, e tanto, in una ricerca, ne prevedeva evidentemente gli sviluppi e le possibili applicazioni pratiche.

Applicazioni che potevano anche andare ben al di là dei limiti che abbiamo arbitrariamente prefissato: basti pensare alla presumibile applicazione della psicocinesi. L’idea è buona per un film (non è un caso che ne siano stati realizzati non pochi su questo tema!). Pensate per un attimo ad una guerra nucleare. Un dato giorno le superpotenze decidono di premere quel famoso pulsante. Partono i missili. Se fosse vero che alcuni individui avrebbero la capacità di agire sulla materia solo per mezzo della mente, è pensabile che questi soggetti, adeguatamente addestrati potrebbero fare inceppare “qualcosa” nei meccanismi estremamente raffinati che regolano questi sofisticati armamenti. Potrebbero neutralizzare, attivare, modificare complessi sistemi elettronici solo per mezzo della mente. Sono ipotesi, con sapore fantascientifico, è vero, ma voli di fantasia a parte, e lecito pensare che l’utilizzazione della ESP e della psicocinesi per fini militari sia stata seriamente presa in considerazione. D’altra parte sulla parapsicologia le superpotenze si sono espresse abbastanza apertamente. Ne èprova un rapporto che una commissione di esperti sottopose all’attenzione del presidente Carter sulle ricerche in questo campo nell’URSS degli anni ’70 del Novecento. O un articolo pubblicato, nel 1978 sulla rivista sovietica Voprosii Filosofii (una delle più illustri riviste scientifiche dell’URSS) nella quale quattro illustri scienziati, si esprimevano sulla necessità che di parapsicologia si occupassero esclusivamente gli istituti governativi. O ancora alcune – di poco successive – prese di posizione della Cina Popolare, che evidenziavano un crescente interesse verso la parapsicologia. Per quali finalità? Certamente non per evidenziare l’esistenza dello spirito. Sia in Cina che in U.R.S.S., deve imperava la dottrina marxista, dominava una visione “biologica” della paranormalità, che veniva spiegata con teorie di tipo bioenergetico e/o fisico. Inutile discutere le implicazioni di queste teorie, in virtù delle quali era stata cambiata anche la definizione di alcuni fenomeni (la “telepatia” era “bio-comunicazione” per esempio). Sta di fatto che l’interesse mostrato verso questi fenomeni non era sicuramente di tipo puramente idealistico.

Naturalmente anche gli americani non avevano fini filantropici o squisitamente culturali. Se l’ESP e la PK esistono possono essere utilmente utilizzate. Pragmatismo? Chiaramente. E certamente non migliore, nelle finalità e negli intendimenti, di quello dimostrato da altre potenze ‘concorrenti’.

Fra l’altro gli Stati Uniti sembra che abbiano usato la parapsicologia anche per il controllo di situazione belliche estremamente complesse. Nel 1976 fecero scalpore le rivelazioni di un giornalista d’inchiesta americano, Clifford L. Linedecker, abbastanza noto per occuparsi di temi eclettici, fra cui il paranormale. In un suo libro rivelò che durante la Seconda guerra Mondiale l’Intelligence inglese utilizzò un sensitivo giamaicano, il Dr. Ernesto A. Montgomery, un prete membro della Jamaica Constabulary Force, per aiutare gli Alleati a programmare e a realizzare lo sbarco in Normandia. Insomma, una vera ‘spia paranormale’ che contribuì notevolmente – a quanto Linedecker racconta – alla realizzazione del D-Day, dando persino precise indicazioni metereologiche per la realizzazione dello sbarco alleato. Difficile dire quanto la storia sia vera e quanto il frutto della fervida immaginazione di un giornalista ‘d’assalto’. Ma in realtà esistono prove sicure dell’utilizzazione da parte dell’Intelligenze britannica di figure gravitanti nel mondo del paranormale e dell’occultismo, sensitivi, ma anche maghi e astrologi. D’altra parte che servizi di intelligenze e forze di polizia si siano non raramente rivolte a sensitivi e medium non è cosa nuova. Il sensitivo olandese Gerard Croiset lavorò per anni per la polizia dei Paesi Bassi, dalla quale era consultato in casi particolarmente complessi – e sembra spesso con successo. D’altra parte anche in Italia sembra che gli investigatori si siano rivolti ad una medium durante il sequestro Moro, perché indicasse loro il luogo nel quale era stato nascosto il leader politico.

Il fatto è che sino ad alcuni decenni fa l’uso di sensitivi come ‘collaboratori’ da parte di polizia e servizi segreti non era così inusuale come oggi può sembrare. Tanto che uno scienziato e parapsicologo americano, R.A. McConnell, discutendo delle implicazioni militari della parapsicologia scrisse al riguardo: “qualcuno afferma che la prossima guerra sarà vinta dalla nazione che per prima. comprenderà il meccanismo del cervello”. E sino agli anni ’90 del secolo scorso, era ipotizzabile, con un certo sforzo di fantasia, che la ricerca parapsicologica si stesse trasferendo dai laboratori di ricerca, pubblici o privati, alle basi missilistiche o alle sedi dei servizi segreti. Oggi la situazione è cambiata. I clamorosi progressi dell’informatica, le ricerche sempre più raffinate sull’Intelligenza Artificiale hanno reso in buona misura superflue le performances di medium e sensitivi, riuscendo in modo mirabolante a raccogliere informazioni, sostituendo, almeno in gran parte, le tradizionali operazioni di intelligence. Certo, forse un drone, un robot o un chip sono meno romantiche di un sensitivo in azione, ma i servizi segreti del mondo sembrano molto più interessati da sempre alla precisione che alla poesia. Certo, i fenomeni paranormali continuano ad essere un segreto. Non più militare, però.

Giovanni Iannuzzo

Montemaggiore Belsito, Inno al SS. Crocifisso musicato dal maestro Nunzio Ortolano

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Musicato grazie al maestro Nunzio Ortolano e l’Associazione Musicale “Gioacchino Rossini” di Montemaggiore Belsito, un Inno al SS. Crocifisso che racconta la tradizione popolare e religiosa. Crocifisso che assieme a Sant’Agata sono i patroni del paese.
I socialnetwork il 24 aprile hanno diffuso questo post: “Il flash mob è una iniziativa con adesione volontaria di chiunque voglia. Il maestro Nunzio Ortolano ha composto un inno dedicato a Gesù Crocifisso che verrà eseguito all’inizio della processione del 3 maggio. Sarà cantato dal popolo mentre la banda eseguirà la parte strumentale. [Un] invito a partecipare in una logica inclusiva che vuole unire tutti.”
Quindi un invitato al flash mob per imparare L’Inno a Gesù crucifissu, venerdì 26 aprile 2024 alle ore 21,00, presso il “Centro polifunzionale Papa Karol Józef Wojtyła”.
È bello valorizzare la tradizione popolare ed elevarla, quasi, al rango di storia con la S maiuscola. Quando tutto ciò è ammantato dalla musica d’autore, l’operazione è ben riuscita e può continuare a sfidare il tempo, rinnovata e rinvigorita, come la tradizione del passato è giunta sino a noi.
Valorizzare la tradizione popolare e elevare la sua importanza è fondamentale per preservare la nostra identità culturale e storica. La musica d’autore ha un ruolo particolarmente significativo in questo processo, poiché può reinterpretare e arricchire i temi e le narrazioni della tradizione con nuove prospettive e sonorità, rendendole accessibili e rilevanti per le generazioni attuali e future.
Quando la musica d’autore si immerge nelle radici della tradizione popolare, può trasmettere un senso di continuità e connessione con il passato, mentre contemporaneamente aggiunge strati di significato e complessità che rispecchiano le sfide e le esperienze del presente. In questo modo, l’operazione diventa una forma di dialogo tra passato e presente, arricchendo entrambi e contribuendo alla continuità culturale nel tempo.
Il risultato di questo processo è un tessuto culturale più ricco e vibrante, in cui la tradizione popolare e la musica d’autore si intrecciano in modo armonioso, offrendo una panoramica dinamica della nostra storia e delle nostre identità.
Presenti il Parroco p. Salvatore Panzarella e tanti montemaggiorese che hanno cantato assieme, sulle note della Banda Gioacchino Rossini, che ha eseguito la composizione del M° Ortolano.
Santi Licata

Intervista ad Alessio Tacchinardi in occasione dell’inaugurazione dello Juventus Official Fan Club “Alessandro Del Piero” di Campofelice di Roccella

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Campofelice di Roccella si tinge di bianconero: inaugurato oggi 26 aprile 2024 lo Juventus Official Fan Club intitolato al grande numero 10 “Alessandro Del Piero”.

Tra le stelle della Juventus

L’ex centrocampista classe 75 è stato uno dei protagonisti del nostro calcio nella generazione scorsa. Traferitosi dall’Atalanta alla Juventus nel 1994 per 4 miliardi di lire, Tacchinardi si fa notare per la grande intraprendenza messa in campo, arrivato per fare esperienza in prestito, riuscì a convincere la società a rimanere nella rosa della prima squadra, per essersi distinto rispetto ai compagni delle giovanili. Disputa 11 stagioni tra Juventus e Nazionale vincendo praticamente tutto, tra cui la Uefa Champions League nel 1996, ultima vinta dal club. Nel 2005 si trasferisce al Villareal, ma verrà ricordato dalla società bianconera per la sua professionalità espressa in campo, a tal punto da meritare la stella onoraria all’interno dell’Allianz Stadium nel 2013.

L’inaugurazione

Oggi, alle ore 18.00, il taglio del nastro eseguito dall’ospite d’onore, Alessio Tacchinardi insieme al presidente del fan club Marco Amato coadiuvato dai suoi ragazzi. L’evento, presentato da Vincenzo Canzone, ha avuto un simpatico e costruttivo dibattito sulle gesta non solo di Tacchinardi ma in generale della Vecchia Signora, la stessa che ha donato gioie e dolori a tanti italiani ed in questo caso anche ai campofelicesi.

Presente il sindaco, Peppuccio Di Maggio che ha fatto da padrone di casa e per l’occasione ha donato all’ex bianconero, un libro dedicato alla memoria di illustri personaggi che hanno fatto la storia di Campofelice di Roccella.

Fedi diverse, un solo ideale: il Rispetto

Dispettucci, “sfottò” nel calcio, quando fatti con correttezza, sono anche simpatici. Il rispetto tuttavia è stata la grande lezione che ci hanno dato quest’oggi i tifosi juventini, milanisti ed interisti. I soci del club bianconero infatti, hanno fortemente voluto la presenza dei “fratelli” (calcisticamente parlando) degli altri club dedicati alle due grandi squadre milanesi: Milan ed Inter. Davvero una bellissima lezione di fair play.

A margine della conferenza, il calciatore ha rilasciato delle interviste per poi dedicare del tempo ai propri sostenitori rilasciando foto e autografi.

Francesco Peri

 

Frammenti di Sicilia tra musica e poesia: a Monreale concerto poetico tra note e nostalgia

Si terrà domenica 28 aprile 2024 alle ore 17,00 presso il Cineteatro Imperia, in via della Repubblica, angolo via Marconi a Monreale un concerto poetico dal titolo “Note e Nostalgia. Frammenti di Sicilia tra musica e poesia”. Uno spettacolo ideato da Romina Lo Piccolo (nella foto) e Maria Modica, con musiche eseguite dal Trio TriNacria, voce: Serena Pantè, Chitarre: Antonio Di Rosalia e Gaetano Piazza. Marco Sferruzza sarà la voce narrante, mentre a Toti Badagliacca, Lillo Di Chiara, Agnese Sferruzza, Francesca Vaglica  è affidata la lettura dei brani. Interventi coreografici di Valeria Terzo, mentre l’allestimento multimediale è a cura di Vincenzo Giaconia. Un viaggio sonoro nella storia della Sicilia, raccontato da una prospettiva inedita e straniante, la memoria preistorica di un dinosauro marino che anticipa, tra luci ed ombre, il futuro dell’isola. L’iniziativa è promossa dalla Città di Monreale e BCsicilia. Prenotazioni su Vivaticket al link https://www.vivaticket.com/it/Ticket/note-e-nostalgia-frammenti-di-sicilia-tra-musica-e-poesia/231800 oppure chiamando il 366.6135784.

Sciara, grande successo per l’edizione 2024 della “Motocarciofata”

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E’ stata una bellissima giornata quella dello scorso 21 aprile a Sciara, dove si è svolto il settimo “All Bike Day”, seguito dalla seconda edizione della “Motocarciofata”.

Marmitte luccicanti

Evento organizzato dai ragazzi dell’associazione “Sciara Bikers” i quali, sposando appieno la tradizione motociclistica, hanno ospitato i motoclub provenienti da tutta la Sicilia e non solo. Per una mattinata, Piazza Castelreale si è infatti trasformata in una sconfinata “road valley” americana, accogliendo i centauri con le loro marmitte luccicanti e rombanti che hanno fatto innamorare tutti, grandi e piccini. Centinaia le moto, e ancor più i motociclisti che hanno affollato la piazza centrale, il tutto all’insegna del divertimento e dello spirito bikers.

Protagonista il carciofo spinoso di Sciara

Dopo il primo ritrovo, l’appuntamento si è spostato nella “Club House” del gruppo dei motociclisti locali, all’interno della quale ci si è ritrovati catapultati nella grande amicizia e passione che accomuna gli appassionati del tema. Protagonista indiscusso è stato il carciofo spinoso, tipico della centaneria tradizione sciarese, accompagnato da prodotti locali e chiaramente dalla immancabile musica rock.

Insomma, un’appuntamento che porta ogni anno allegria alla comunità e a tutti gli ospiti provenienti da fuori che anno dopo anno accolgono con entusiasmo questa iniziativa, targata “Sciara Bikers”.

Francesco Peri

Documento della sezione ANPI Girolamo Li Causi: il contributo dei partigiani termitani alla Resistenza

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Oggi celebriamo i settantanove anni della liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Infatti, dal sacrificio di molte donne e uomini che si organizzarono nelle brigate partigiane per affermare i principi di libertà e democrazia, è nata la nostra Repubblica e la costituzione italiana.

Quest’anno commemorare il 25 aprile significa difendere ancora di più la nostra Carta Costituzionale dai tentativi di stravolgimento portati avanti dal governo di Destra, attraverso alcune proposte di legge, tra cui l’elezione diretta del capo del governo, che prevede un accentramento del potere nelle mani del premier e svuoterebbe, di fatto, il parlamento dalla funzione decisionale; anche il Presidente della Repubblica avrebbe un mero ruolo di rappresentanza e non eserciterebbe la funzione di indicare il premier e di sciogliere le camere. Inoltre, altri provvedimenti  normativi, quali la riforma costituzionale della giustizia, comprometterebbero le garanzie di autonomia della magistratura con un pericoloso condizionamento da parte dei politici; anche la legge sul regionalismo differenziato, con la conseguente accentuazione delle diseguaglianze economiche e territoriali tra nord e sud dell’Italia, frammenterebbe il Paese, ad esempio, in venti regioni sanitarie, smantellando, in questo modo, la sanità pubblica.

Per quanto riguarda le relazioni internazionali, in questi ultimi anni c’è stato un peggioramento non solo per il conflitto russo-ucraino che ha determinato una corsa al riarmo degli USA e dell’Europa, coinvolgendo anche l’Italia, ma anche per le ulteriori tensioni in Medio Oriente, dopo che sulla Striscia di Gaza, il 7 ottobre, si è verificato il barbaro massacro operato da Hamas contro i civili israeliani, che si erano insediati come coloni. L’estrema reazione dell’esercito israeliano, con i massicci bombardamenti sulle popolazioni civili (34.000 vittime, di cui 12.000 bambini) è stata pure condannata dalla Corte Internazionale di Giustizia, e il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha infatti votato una risoluzione sulla cessazione immediata del fuoco in tutta l’Europa.

Oggi quindi, celebrare il 25 aprile significa lottare per la pace e per il “Cessate il fuoco” in quei territori martoriati dai conflitti, unitamente alla difesa della democrazia e dei principi costituzionali, così come sono stati sanciti dai nostri padri costituenti, appartenenti a tutti i partiti antifascisti.

Anche se le forze più reazionarie e fasciste si sono subito rivelate nemiche della Democrazia e della Costituzione, attraverso un disegno stragista a partire dagli anni Settanta-Ottanta, fino agli anni Novanta, con le stragi di Capaci e via D’Amelio, volto a creare uno stato autoritario e soffocare il processo di emancipazione delle classi lavoratrici.

Ricordiamo infine il protagonismo delle partigiane  e dei partigiani  siciliani nella lotta di liberazione, menzionando tra le partigiane meridionali Maddalena Cerasuolo, la quale ebbe un ruolo di primo piano  durante le quattro Giornate di Napoli, nel difendere il ponte Sanità dal tentativo dei tedeschi di farlo saltare; Eugenia Corsaro, che, appena dodicenne, diede un notevole contributo alla lotta contro i nazifascisti e rimase uccisa durante un’operazione di sabotaggio; Francesca Alongi, staffetta partigiana operante nella valle dell’Orco, in provincia di Torino, uccisa a diciassette anni in un agguato nazifascista l’11 gennaio 1945 a Montalenghe (TO); Beatrice Benincasa, originaria di Catania, partigiana della brigata Matteotti, staffetta, catturata, torturata e uccisa il 17 novembre 1944 a Monza; Ester Bruno, nata a Palazzolo Acreide,  partigiana attiva nel Lazio dal 9 settembre 1943; Flora Buttitta, originaria di Palermo, fece parte della Brigata Matteotti nel milanese; Adele Cammarata, partigiana nativa di Marsala, che ha combattuto nel Lazio  all’inizio degli anni ’40; Giovanna Talluti, nata a Caltanissetta e Giuseppina Vittone Li Causi, moglie del dirigente nazionale del PCI, Girolamo Li Causi, partigiana naturalizzata a Termini Imerese.

Dagli archivi dell’ANPI, emerge principalmente in maniera evidente il contributo dei partigiani termitani alla Resistenza di cui si ricordano Girolamo Li Causi (nella foto), giornalista, sindacalista, comunista partigiano, componente del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, senatore della Repubblica e padre costituente, trascorse nove anni di carcere e sei di confino di polizia; Leonardo Longo, catturato e deportato dalle SS nel campo di sterminio di Dachau; Rino Morini, che operò nell’appennino tosco-emiliano; Giovanni Di Pietro militò nell’ottava divisione Gruppi Italiani della libertà, caduto in combattimento il 4 dicembre del 1944; Raimondo Morreale, appartenente al Corpo Volontario della Libertà ( Formazione “Melis”); Salvatore Minasola, operativo sul fronte greco-albanese, che si unì alle formazioni partigiane greche; Francesco BovaConti militò nella 7^ Brigata Garibaldi e fu catturato dai fascisti il 9 dicembre 1944, venne fucilato a Sabbiuno di Paderno il 14 dicembre del 1944; Alfonso Mirabella, agente di Pubblica Sicurezza e partigiano sotto copertura, morì in combattimento il 30 aprile 1945 nella battaglia per la liberazione di Genova; Agostino Scarpaci, agente di Pubblica Sicurezza e partigiano sotto copertura,  appartenente all’11^ Divisione Garibaldi, fece parte della SAP (Squadra Azione Partigiana), cadde in combattimento il 28 aprile 1945, Gaspare Pirrone, partigiano del CDO, 5^ Divisione Aqui, in seguito fece parte della 5^ Divisione Alpi. Fu fucilato dai tedeschi il 23 dicembre 1944; Salvatore Aglieri, partigiano della 2^divisione Garibaldi Cascione; Umberto Carmelo Caruso appartenne alla formazione Partito D’Azione; Vincenzo Casamento, maresciallo ordinario di artiglieria, fece parte delle brigate Rocca Arezzo dall’ottobre 1944 a giugno 1945; Luigi Perrone partigiano, aderì alla 5^Brigata “Val Ellerio”. Fu ucciso dai dai nazifascisti il 23 dicembre 1944°presso Roccaforte Mondovì (Cuneo); Giuseppe Zacchino aderì alla 49^ Brigata Garibaldi; Camillo Oliva partigiano e combattente nella G MOGL Battaglione Superga, fu ferito durante un combattimento a Corio (To)il 20 sette del 1944.

Invece tra i deportati nei campi di concentramento e gli internati militari ricordiamo Cosimo Di Lisi, che si rifiutò di aderire alla Repubblica sociale italiana di Salò, fu deportato nel campo di concentramento tedesco di Gleiwitz, e per questo decorato con la croce al merito di guerra e medaglia d’onore; Antonino Lo Bello, deportato nel campo di concentramento tedesco Straflanger Vid per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica sociale italiana di Salò, e per questo decorato con medaglia d’onore; Antonio Morreale, rifiutatosi di aderire alla Repubblica Sociale italiana, fu deportato  in un campo di concentramento in Austria; Francesco Minasola, ufficiale dell’esercito italiano rifiutatosi anche lui di  aderire alla Repubblica Sociale italiana, fu deportato nel lager Sandbostel in Germania, Antonino Bova deportato in campo di concentramento e deceduto a Olawaskie e sepolto a Bielany/Varsavia nel cimitero militare italiano d’onore; Agostino Gallegra  capo marina sergente cannoniere, fu deportato in campo di concentramento per essersi rifiutato di collaborare con il regime nazista, deportato nel campo di concentramento IXB, fu liberato dagli americani, è deceduto il 14 maggio1946 per le malattie contratte durante la  prigionia. Pasquale Azzarello internato militare, catturato a Bolzano il 9 settembre 1943 e deportato in Germania Stalag IIIB, poi ritornato in Italia il 3 ottobre 1945; Salvatore Di Maria deportato nel campo di concentramento, deceduto il 6 marzo 1945 e sepolto ad Amburgo nel cimitero italiano d’onore; Girolamo Minasola, ufficiale dell’esercito italiano, si rifiutò di aderire alla Repubblica  Sociale italiana e fu deportato nel lager Sandbostel in Germania presso Bremervorde; Calogero Morreale della Marina militare Cacciatorpediniere Pigafetta, fu catturato a Venezia il 9 settembre 1943 e deportato in Germania, a Francoforte, ritorna in Italia il 16 marzo 1945. Invece i termitani confinati, perché antifascisti, furono Simone Fardella, agente postale comunista e per questo arrestato e confinato; Pietro Lello, falegname comunista, arrestato e confinato durante il  regime fascista; Antonino Costa, ferroviere, arrestato e confinato perché antifascista; Carlo Marfisi aderì alla 3^ Divisione R Servizio X dal gennaio 1945 al giugno 1945; Antonio Russello aderì’ alla 19^ Brigata Sap dall’ottobre 1944 a giugno 1945.

Cefalù citta della Pace, tutto pronto per il 3° Meeting francescano del Mediterraneo 2024

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Dal 10 al 12 maggio p.v., Cefalù (PA) ospiterà la terza edizione del Meeting Francescano del Mediterraneo dedicato al tema “CONNESSI – ‘Non esistono cambiamenti culturali, senza cambiamenti nelle persone'” (LD 70): un evento con respiro internazionale che desidera riscoprire, far conoscere, attualizzare e concretizzare i valori di Francesco d’Assisi, nella convinzione che possano aiutare ad affrontare e a superare le tante crisi – di identità, politiche, di valori, ambientali – che caratterizzano la nostra quotidianità.

Saranno tre giorni di dibattito, di riflessione, di forum insieme agli uomini del mondo sociale, istituzioni, persone impegnate nel mondo accademico, ma anche – dice Carmelo Vitello, ministro regionale dell’Ordine francescano secolare di Siciliatre giorni di festa, di gioia e di annuncio. Il Meeting Francescano del Mediterraneo organizzato dalla famiglia francescana di Sicilia, insieme al preziosissimo contributo della diocesi di Cefalù, vuole essere un’occasione per crescere nella fraternità e riflettere insieme sulle grandi sfide del nostro tempo ed in modo particolare chiedere il dono della Pace“.

Cuore dell’evento, nella serata di sabato 11 maggio alle ore 19.00 sul Turniale della Cattedrale di Cefalù, sarà l’incontro con il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, sul tema “Mediterraneo: cuore di Pace” che permetterà di parlare del dramma della guerra attraverso la voce e la testimonianza di chi lo vive da vicino.

Quella della guerra in Terra Santa è per mons. Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù, “una delle tre grandi ferite che affliggono il Mediterraneo, insieme con la morte di tante, veramente troppe, vittime dei naufragi e la desertificazione che porta all’impoverimento delle nostre terre e alla povertà della nostra gente, soprattutto nel Sud del Mediterraneo. Ferite – aggiunge il vescovo – che vanno trasformate in feritoie di luce, entrando in esse con il Vangelo“.

Davvero tanti i partecipanti attesi, tra questi tanti giovani, francescani e non: “Avremo l’opportunità di confrontarci, riflettere e crescere insieme alla luce delle tante testimonianze che ascolteremo. L’appuntamento clou per noi giovani – spiega Antonio Cambria, presidente regionale dei Giovani francescani di Siciliasarà domenica 12 con la Festa del sì, annuale momento di incontro ed evangelizzazione che quest’anno avrà come tema la guerra e che terminerà con una marcia tra le vie della città di Cefalù per gridare ancora una volta il nostro sì alla pace!“.

Anche la Città di Cefalù attende il grande evento, e intanto si prepara sia curando tutti i dettagli che riguardano la logistica e che assicurano un sereno svolgimento dell’appuntamento, sia con una partecipazione anche empatica allo spirito del Meeting: “La Città di Cefalù, da sempre – afferma il sindaco Daniele Tumminellosi riconosce in valori universali quali la pace, la solidarietà e l’impegno verso un confronto costruttivo per una società migliore. In questo senso, è un onore potere ospitare il Raduno Francescano del Mediterraneo, certi che il confronto, il dialogo e la condivisione possano portare a risultati concreti all’insegna del benessere sociale“.

Parco delle Madonie, prime adesioni alla lista di operatori economici interessati alle carni della fauna selvatica

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Già arrivate le prime adesioni all’elenco di operatori economici e attività commerciali – predisposto dall’Ente Parco delle Madonie –  interessati alla cessione di suidi selvatici e daini provenienti dalle attività di controllo selettivo e di contenimento numerico attuate nell’area del Parco delle Madonie.

Ad aver avanzato istanza, tra gli altri, una società leader a livello nazionale, che già collabora ad un identico progetto con il Parco nazionale del Cilento, un operatore economico di Petralia Soprana ed un ristorante di Petralia Sottana, fortemente interessati, nel rispetto di tutte le normative nazionali e regionali, alla promozione delle carni madonite.
La manifestazione di interesse, consultabile sul portale web dell’Ente Parco, è aperta a enti pubblici e privati, ristoranti, agriturismi, macellerie, interessati all’acquisto di carcasse di ungulati selvatici, abbattuti nel rispetto di quanto previsto dal piano di controllo della popolazione di daini e suidi selvatici presenti all’interno del Parco.

L’elenco sarà complementare all’avvio, ormai prossimo, del centro di raccolta carni voluto dall’Ente Parco e realizzato a Petralia Sottana, ove saranno conferite le carcasse dei capi raccolti, per la loro successiva consegna agli operatori iscritti appunto alla long list.
L’avviso per iscriversi all’elenco è ancora aperto ed è possibile presentare istanza seguendo le modalità riportate sul sito internet www.parcodellemadonie.it.

I Carabinieri arrestano un 25enne di Trabia per spaccio di droga, trovato con 50 grammi di hashish

I Carabinieri del Reparto Territoriale di Termini Imerese, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato un 25enne, residente a Trabia, già noto alle forze dell’ordine, accusato di detenzione illecita e spaccio di droga.

Nello specifico, i militari della Nucleo Operativo di Termini Imerese, insieme ai colleghi della locale Stazione, hanno effettuato un controllo su strada dell’autovettura a bordo della quale viaggiava l’indagato insieme ad un’altra persona.

Il comportamento dell’uomo, particolarmente nervoso dinnanzi al controllo da parte dei militari, ha destato non pochi sospetti negli operanti, i quali, hanno deciso di approfondire la situazione effettuando una perquisizione personale del presunto pusher che è stato trovato in possesso di quasi 50 grammi di hashish.

L’attività di ricerca dei Carabinieri è proseguita all’interno dell’abitazione dell’indagato dove il 25enne, con non poca fantasia, aveva tentato di nascondere la droga, dal frigorifero, ad un vano ricavato nel comodino della camera da letto.

La perquisizione ha pertanto consentito di recuperare oltre 60 grammi di hashish suddivisa in 7 involucri e pronta per la vendita al dettaglio, nonché diverso materiale per confezionamento oltre che ad uno scritto a mano verosimilmente riconducibile ad un rudimentale “libro mastro” relativo alla rendicontazione dell’attività di spaccio.

L’arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese.

La droga rinvenuta è stata sequestrata e verrà trasmessa al Laboratorio di Analisi per le Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per le verifiche qualitative e ponderali.

Trabia, sei giovani si perdono a Pizzo Cane, recuperati dal Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano

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I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano sono intervenuti nella zona di Pizzo Cane, sopra Trabia (Palermo), per recuperare una comitiva di escursionisti che era rimasta bloccata in una zona impervia.

Il gruppo, formato da sei giovani, tre maschi e tre femmine tra i 22 ed i 25 anni, di Ficarazzi (tranne una ragazza di Santa Flavia), durante una gita in montagna ha lasciato il sentiero nei pressi della Casina Artale imboccando erroneamente una pista tagliafuoco ed ha perso l’orientamento finendo in una zona dove la vegetazione era particolarmente fitta e piena di rovi, oltre che recintata con rete e filo spinato. Presi dal panico e temendo il sopraggiungere del buio, da un punto con copertura telefonica sono riusciti a contattare il numero unico di emergenza 112 che ha allertato la centrale del 118 la quale, a sua volta, hano chiesto l’intervento del Soccorso Alpino trattandosi di intervento in ambiente impervio.

Sul posto sono state inviate due squadre di tecnici del Soccorso Alpino di Palermo che hanno raggiunto a piedi il gruppo, l’hanno portato fuori dalla zona impervia anche con l’aiuto di una corda e scortato fino al sentiero per tornare in sicurezza sulla strada asfaltata dove, ad attenderli, c’era un’ambulanza del 118. Nessuno di loro aveva riportato ferite ma il personale medico, per sicurezza, li ha sottoposti ad un controllo.

In caso di incidenti su pareti di roccia, sentieri, ambienti montani, ambienti innevati, scogliere, in grotta e gole fluviali o in caso di persone disperse in ambiente montano, impervio e ostile, per allertare il Soccorso Alpino è necessario chiamare il Numero Unico di Emergenza (NUE) 112, specificando che si richiede un intervento di soccorso sanitario in ambiente montano o impervio. L’operatore del #NUE112, applicando la specifica “Procedura operativa ambienti montani ed impervi”, trasferirà la chiamata di soccorso alla Centrale Operativa del 118, la quale provvederà ad allertare il Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).