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Termini Imerese, sequestrato dalla Guardia Costiera fondo di una società per violazioni ambientali 

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La Guardia Costiera di Termini Imerese, nell’ambito della programmata attività di vigilanza e controllo del territorio di giurisdizione mirata al contrasto degli illeciti perpetrati a danno dell’ambiente, congiuntamente ai tecnici dell’A.R.P.A. Sicilia, hanno ispezionato la sede operativa di una società che opera nel settore del trattamento e recupero di rifiuti non pericolosi accertando numerose inosservanze delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni ambientali rilasciate dagli organi competenti oltre che la gestione e il deposito incontrollato dei rifiuti presenti nei luoghi in violazione dell’articolo 192 e 256 del D.Lgs 152/2006.

L’area occupata da tali attività, per una estensione di circa 84 metri quadrati, è stata posta sotto sequestro preventivo, unitamente ai rifiuti ivi presenti, classificati come non pericolosi, composti da scarti metallici e big bags contenenti cinghie in materiale plastico, filtri e materiale assorbente.

Il rappresentante legale della società è stato pertanto denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti e inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni.

Le attività di polizia ambientale proseguiranno con controlli mirati ad accertare eventuali cause che possano pregiudicare l’integrità dell’ambiente marino e costiero, con particolare riferimento ai target individuati nell’area di giurisdizione.

Risonanze egee sulla raffigurazione del “Terzo Occhio” in Sikania

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Ritorno ancora sull’interesse che può suscitare l’apparire rituale in deposizioni ceramiche funerarie antichissime nell’entroterra Sikano di tracce fascinose addirittura del “Terzo Occhio”, che normalmente associamo a raffigurazione di generica “cultura orientale Induista”. Senza nessuna pretesa di completezza o di “scoperta”, l’attenzione è rivolta a reperti in mostra al Museo Archeologico di Caltanissetta. Attingo pertanto al monumentale lavoro di ricerca e catalogazione operato da Rosalba Panvini e dal suo gruppo di studiosi e collaboratori, in particolare Dario Palermo e Carla Guzzone per i reperti che citiamo. Chi volesse saperne di più può approfondire dal Catalogo (Fig. 4).

Per miei interessi di ricerca che ebbi la fortuna di condividere in illuminanti conversazioni con il compianto Sandro Musco, proprio sulla curiosa presenza di questo “Terzo Occhio” in manufatti di area Sikana, sintetizzo quanto mi disse: “E’ la persistenza di tracce culturali ancestrali e filoni antichissimi di contatti con gli Indoeuropei. Bisogna cercare in quella direzione…”. Entro perciò nel merito.

In Fig. 1 riporto, dal Catalogo, un “Frammento fittile configurato”, con evidente traccia di “Terzo Occhio”, proveniente da Capodarso e datato al sec. VIII a.C. per il quale la scheda relativa ci dice: “… frammento da Capodarso … (conserva) l’eco e le tracce degli intensi contatti intercorsi fra XV e XIV sec. a.C. con genti di origine egea, risalite dal litorale agrigentino verso l’interno attraverso la vallata del Platani. Realtà storica, questa, suggestivamente adombrata nel mito dalla saga di Dedalo, Minosse e Kokalos e della leggenda dei Cretesi in Sicilia” (siglato C.G., pag.254).

Fig. 2 – “Anfora con protome taurina” da Polizzello, VII sec. a.C. In questo caso l’evidenza del “Terzo Occhio” non ha bisogno di altro commento.

Fig. 3 – “Oinochoe con decorazione a svastica”, da Polizzello, VI sec. a.C. Anche in questo caso l’evidenza del simbolo dello svastica rimanda al probabile contatto con il mondo Indoeuropeo.

Fig. 4 – Catalogo del Museo Archeologico Regionale di Caltanissetta.

Carmelo Montagna

Concesso bene confiscato alla mafia all’Associazione “Progresso per l’Europa” di Misilmeri

Il 26 Marzo 2024, a seguito di espletamento di gara ad evidenza pubblica (17/05/2023) con Determinazione Dirigenziale n. 5/A del 09/01/2024 il Sindaco di Misilmeri Rosario Rizzolo ed il funzionario area 5 arch. Lo Bocchiaro hanno provveduto all’approvazione dello schema di convenzione con l’Associazione “Progresso per l’Europa” per la concessione di un bene confiscato a Cosa nostra ai sensi della Legge 575/65 e s.m.i..
Interessanti iniziative quelle che l’associazione intende realizzare nel bene, dichiara Luigi D’Angelo, vice presidente e coordinatore del progetto. “Tra queste abbiamo previsto un orto didattico, un parco inclusivo, la produzione di prodotti agricoli, ma non solo, è nostra intenzione organizzare anche eventi culturali e musicali e molte altre attività grazie al coinvolgimento di associazioni presenti nel territorio e non solo”. “Il suo riutilizzo – conclude il presidente Grazia Sucato – per finalità sociali quali l’utilizzo del bene come luogo di aggregazione e di incontro è un importante passo per restituire alla collettività il patrimonio sottratto alla mafia”.

Controlli amministrativi in Provincia: sospesa licenza a struttura di Cefalù

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Controlli amministrativi hanno interessato durante questo fino settimana pasquale il territorio della provincia. In questo contesto il Questore di Palermo ha disposto la sospensione per la durata di sette giorni, della licenza per l’organizzazione e lo svolgimento di attività di trattenimento danzante all’interno di una parte di locale riconducibile ad una nota struttura ricettiva di Cefalù.

Il provvedimento è l’esito di un’istruttoria condotta dalla Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale che ha tenuto conto dei riscontri forniti dal Commissariato di P.S. Cefalù, emersi nel corso di servizi straordinari di controllo del territorio, per il tramite di accessi ispettivi finalizzati a verificare la regolarità della conduzione di determinate attività soggette a licenze di polizia, con un occhio di riguardo alla eventuale somministrazione di alcolici a minori.

E’, infatti, emerso che, in due distinte circostanze ma in un lasso di tempo veramente esiguo, siano state somministrate sostanze alcoliche a due minori da parte di barman attivi all’interno della predetta porzione di locale, durante eventi danzanti.

In considerazione del fatto che tali illeciti evidenzino un contegno censurabile anche del titolare della licenza, responsabile di “culpa in vigilando” per non avere adottato accorgimenti  idonei ad impedire la commissione di irregolarità ad opera dei propri dipendenti, così da scongiurare il rischio di lesione della salute dei minorenni, in conseguenza dell’assunzione di bevande alcooliche, il Questore di Palermo ha sospeso per 7 giorni la licenza per tenere pubblici spettacoli all’interno della citata porzione di struttura.

I servizi di controllo del territorio ad “Alto Impatto” proseguiranno nei prossimi giorni.

 

In libreria “Terra di Frontiera”, un’opera inedita del politico termitano Girolamo Li Causi

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“Terra di Frontiera” è un’opera inedita del politico termitano Girolamo Li Causi, terminata nel 1974, e non più rivista dall’autore. Una lunga riflessione critica, ed autocritica, sull’attività svolta dal PCI e dalle classi dirigenti siciliane, negli anni della ricostruzione post-bellica, dai mesi immediatamente successivi allo sbarco delle truppe anglo-americane sino alla formazione dei governi Milazzo. Un arco di tempo lungo un quindicennio, durante il quale Li Causi assolse anche l’incarico di segretario regionale del partito. Da questo suo osservatorio privilegiato emerge il ritratto vivo e spesso pungente di uomini e vicende che hanno segnato la storia passata e presente dell’Isola.

Girolamo Li Causi, nato a Termini Imerese nel 1906 e morto a Roma nel 1977 è stato uno dei massimi dirigenti nazionali del Partito comunista italiano, al quale aderì giovanissimo poco dopo la sua fondazione. Parlamentare per diverse legislature, è stato per alcuni anni vice presidente della Commissione nazionale antimafia. Collaboratore e direttore di numerosi periodici, ha pubblicato: Il lungo cammino. Autobiografia 1906-1944, Roma, Editori Riuniti, 1974.

Castelbuono, il PD chiede la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini concessa nel 1924

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Il locale circolo del Partito Democratico, coerentemente ai suoi valori e nel rispetto della sua tradizione, lo scorso 22 febbraio, ha presentato e posto all’attenzione dei gruppi consiliari di Castelbuono una proposta di delibera di Consiglio Comunale avente come oggetto “Revoca deliberazione del Consiglio comunale del 23 maggio 1924: Conferimento della cittadinanza onoraria a S.E. On. Mussolini“.

“Tale iniziativa forte – scrivono i promotori – particolarmente sentita e più volte sollecitataci, intende riproporre e riportare in auge un dibattito che, in questo preciso momento storico, acquista una valenza molto più che simbolica e ideologica assumendo i tratti della contemporaneità e necessità.

Abbiamo ritenuto, prima di rendere nota e divulgare pubblicamente la nostra iniziativa, di procedere coinvolgendo e investendo direttamente della questione i gruppi consiliari che abbiamo incontrato negli scorsi giorni, i quali, in virtù del loro ruolo in Consiglio Comunale, sono nelle condizioni di portare in tale sede istituzionale la discussione sul punto.

Cogliamo l’occasione, quindi, per ringraziare tanto il gruppo di maggioranza quanto il gruppo di minoranza per la disponibilità a discutere della proposta. La scelta di proporre tale iniziativa proprio adesso non è affatto casuale.

A quanti potrebbero obiettare che la questione non è attuale, utile o contingente, rispondiamo che non solo tale iniziativa non preclude il soddisfacimento di più concrete esigenze della cittadinanza bensì si pone in continuità con un sempre più presente sentimento di cambiamento e rivendicazione dei primari diritti civili e umani.

Nelle scorse settimane, diversi fatti di cronaca hanno assunto il carattere di veri e propri rigurgiti illibertari; condotte repressive delle libertà di espressione o apologetiche di consuetudini fasciste non sono state condannate dall’attuale governo che, per quanto di matrice destra-centro, non può consentire e tollerare tali fatti, dovendo porsi nel solco del rispetto delle garanzie costituzionali.

Quest’anno, inoltre, ricorre il centesimo anniversario del barbaro assassinio dell’On. Giacomo Matteotti, segretario politico del Partito Socialista Unitario, rapito e ucciso il 10 giugno 1924 perché aveva denunciato i brogli elettorali e le violenze fasciste, assassinio di cui lo stesso Mussolini si assunse la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto avvenuto.

Al contempo, ricorre il centesimo anniversario del conferimento della cittadinanza onoraria di Castelbuono a Benito Mussolini, allora Presidente del Consiglio dei Ministri e Duce del fascismo, con deliberazione del Consiglio Comunale del 23 maggio 1924.

Due eventi storici che si comprende bene, in sede di valutazione storica postuma e retrospettiva, confliggono fortemente coi valori della nostra Costituzione e gli ideali di libertà, uguaglianza, pace, non violenza, giustizia, tolleranza, rispetto di tutte le culture, fedi, tutela e garanzia dei diritti universali degli uomini, delle donne e dei fanciulli a cui devono conformarsi tutte le azioni amministrative e la buona gestione della cosa pubblica, richiamati giustamente anche nel nostro Statuto Comunale.

Approvare la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini è un gesto coraggioso che non vuole avere l’intento di cancellare la Storia, bensì assume il fine e lo scopo di riaffermare i valori della democrazia, della libertà, dell’antifascismo, con l’auspicio, rivolto soprattutto alle nuove generazioni, di sapere sempre trarre insegnamento dagli eventi storici per la costruzione di un futuro libero e giusto.

Noi siamo fortemente convinti che, in un momento storico-sociale così complesso e in cui rischiano di riaffiorare pericolosi rigurgiti illibertari, sia un dovere morale collettivo quello di preservare l’avvenire da problematici ritorni al passato, seppure in forme diverse. È chiaro che il fascismo, inteso come regime, non tornerà a riaffermarsi ma è preoccupante che moltissimi (anche esponenti di governo) non abbiano del fascismo un’opinione negativa e si rifiutano di condannarlo o, peggio, provano un certo imbarazzo a definirsi antifascisti, nonostante la nostra Costituzione sia massima espressione dell’antifascismo.

Il Consiglio Comunale di Castelbuono, oggi, in nome dello spirito di condivisione democratica, recupererebbe una occasione significativa e si allineerebbe ad altre esperienze di civici consessi che hanno già proceduto alla revoca in parola, inoltre mostrerebbe coerenza e continuità rispetto all’azione intrapresa con la Delibera di Consiglio Comunale n. 59 del 21 dicembre 2021, con la quale è stata conferita la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.

Non dimentichiamo, inoltre, che in sede parlamentare sono in discussione iniziative di legge che intendono revocare i più alti riconoscimenti conferiti a Mussolini e non si possono trascurare i tentativi di riforma costituzionale in chiave autoritaria volte ad affermare il principio del premierato forte riformulando la natura parlamentare della nostra democrazia.

La nostra proposta di delibera che abbiamo sottoposto ai gruppi consiliari, e che è suscettibile di implementazione, vuole deporre in tal senso e vuole sintetizzare quanto premesso.

Auspichiamo che il prossimo 23 maggio possa celebrarsi un Consiglio Comunale aperto in cui venga discusso all’ordine del giorno tale proposta e che tale evento possa inserirsi nel più complesso e vasto quadro di iniziative politiche e culturali che, come proposto dal movimento della “Costituente per la Castelbuono di domani”, partendo dal 25 aprile, giorno della Festa della Liberazione, fino al 10 giugno prossimo, centenario dell’ uccisione di Giacomo Matteotti, vedano coinvolte e unite tutte le forze politiche, le realtà associative e giovanili castelbuonesi, senza dimenticare le istituzioni scolastiche, insieme all’A.N.P.I. nelle sue varie articolazioni territoriali.

Il Partito Democratico di Castelbuono è presente nel dibattito politico, sociale e culturale e mira a fungere da punto di sintesi, incontro e convergenza in nome del valore della condivisione, del confronto e del dialogo costruttivo”.

“Passione e Resurrezione”: a Cefalù l’arte incontra la Pasqua

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“Passione e Resurrezione” è il titolo della mostra collettiva che, in occasione delle festività pasquali vede esporre alcuni rappresentativi artisti cefaludesi. Mostra già visitatissima in questi giorni dai numerosi turisti provenienti da tutto il mondo nella cittadina Normanna.

La collettiva è esposta nella prestigiosa sala dell’Ottagono di S. Caterina sulla Piazza del Duomo di Cefalù e raccoglie installazioni, opere scultoree e di pittura. L’esposizione è stata ideata e promossa dal Comune di Cefalù, Assessorato alla cultura e curata dalla professoressa Rosalba Gallà.
In mostra opere di Luigi Aricò, Sebastiano Catania, Giuseppe Cicio, Franco D’Anna, Toni D’Antoni, Giuseppe Forte, Anna Nelida Forti, Roberto Giacchino, Sergio Marino, Nella Marsiglia, Patrizia Milazzo, Adelelmo Napoli, Silvana Schittino.
Ad esse si aggiungono alcune pirografie di Luigi Occhipinti, artista cefaludese recentemente scomparso. La mostra è visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00.

Procura della Repubblica di Termini Imerese ordina arresto di quattro giovani per furto e ricettazione

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I Carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura della Repubblica,  nei confronti di quattro persone, 3 ventenni ed un 27enne, palermitani e già noti alle forze dell’ordine, indagate per il furto di 8 motocicli perpetrato lo scorso 7 novembre a Lercara Friddi e di un furgone, asportato la stessa notte a Bagheria. Il furto veniva messo in atto forzando, la saracinesca del garage dove erano custoditi i motocicli, utilizzando, come ariete, il furgone rubato poco prima.

Due degli arrestati sono anche indagati per la ricettazione del furgone stesso.

Le immediate indagini avviate, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, hanno permesso di delineare la responsabilità delle 4 persone nonché di raccogliere indizi, al vaglio dell’autorità giudiziaria, nei confronti di 8 persone che potrebbero verosimilmente essere entrate in possesso dei motocicli successivamente all’evento delittuoso.

Impegnati nell’operazione che hanno portato all’arresto dei quattro giovani la Compagnia di Lercara Friddi, con il supporto della Compagnia d’Intervento Operativo del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia” e dei Comandi Compagnia del Gruppo di Palermo e Monreale.

Termini Imerese. A19, concluso il cantiere Anas a Buonfornello: circolazione senza limitazioni sul viadotto “Fiume Imera”

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Da ieri pomeriggio, l’Anas ha ripristinato la circolazione senza limitazioni sul viadotto “Fiume Imera” sull’autostrada A19 “Palermo-Catania” all’altezza dello svincolo di Buonfornello, nel Comune di Termini Imerese. Lo ha annuncia il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, nella qualità di commissario straordinario per il coordinamento degli interventi sulla A19.

Il viadotto Imera, della lunghezza di circa 800 metri, era interessato da restringimenti che si erano resi necessari per consentire i lavori di risanamento strutturale. Gli interventi proseguiranno fino alla fine di aprile senza interferire con il traffico. Il valore complessivo dei lavori è di circa 3,8 milioni di euro.

Cerda, presentato il libro “L’esilarante storia di uomini tristi”

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Si è svolta nell’Aula consiliare del Comune di Cerda, un nuovo incontro della rassegna letteraria promossa dall’Associazione “Fables”. È stato presentato il libro “L’esilarante storia di uomini tristi” di Michele Iacono, PAV editore (2024). L’incontro, introdotto dal presidente dell’Associazione Fables Cruciano Runfola, ha visto succedersi diversi contributi. Quello di Michele La Tona con osservazioni preziose e di Francesca Caronna con analisi dettagliate e puntuali. A coordinare i lavori Enza Pedone mentre Salvina Cimino ha letto alcuni brani del libro.
Michele Iacono, nato a Termini Imerese nel 1954, laureato in Pedagogia a Palermo. Ha lavorato come formatore per la Fondazione Costa e insegnato Psicologia dell’età evolutiva e Tecniche di animazione presso l’Ecap. Ha praticato come psicoterapeuta in centri per persone fragili e tossicodipendenti. Trasferitosi a Torino all’età di sei anni, ha anche pubblicato numerosi testi, inclusa una ricerca sulla comunicazione umana e un saggio sulla pittura, avendo allestito la sua prima mostra nel 1978 a 24 anni.
Ecco l’incipit per avere un assaggio gustoso e coinvolgente, già sin dalle prime righe, del romanzo di Michele Iacono: «Tutto precipitò all’improvviso. Accadde in pochi giorni e quella terribile malattia si diffuse mietendo con la falce la vita umana. Dall’oggi al domani ci si ritrovò soli, costernati, rinchiusi e privati di quell’immensa parola cui nessuno pensa fino a quando non si perde: Libertà. E senza neanche chiedersi se fosse giusto o sbagliato, tutti si rintanarono nella propria abitazione, sprangati nei corpi e nell’anima.
Eppure bisognava uscire per quell’incombenza tutta umana che richiede cibo, non fosse altro per non morire di fame. Ritrovarsi tra la folla silenziosa, ordinata nella sua direttrice, non fu proprio bello. Da una parte faceva piacere vedere le persone per quel sentimento che unisce alla specie, dall’altra tutti sapevano che il vicino poteva infettare e senza tanti complimenti ci si teneva alla larga. In quella fila ognuno si muoveva lento tenendosi a circa due metri di distanza dall’altro, le spalle incurvate come a volersi difendere, con il corpo quanto più compatto di fronte a un nemico invisibile ma presente; una realtà che nessuno si sarebbe mai sognato che accadesse. […]»
E ancora diciamo che la sinossi di questo romanzo offre un’introduzione intrigante e misteriosa alla trama. Attraverso il racconto di un individuo che si spaccia per uno scrittore e un manoscritto che sembra avere il potere di trasformare la realtà, si apre uno scenario ricco di elementi esilaranti, tragici e pieni di complotti.
La storia segue una serie di eventi sorprendenti, come il fatto che il manoscritto sia ritrovato anche da un uomo che si rifugia per sfuggire alla pandemia. Da qui, la narrazione si sviluppa attraverso la trasformazione della finzione in realtà, dando vita a una serie di personaggi e situazioni straordinarie, come una storia di spie inventata da Andrea Guerritore e la scoperta di una strana sala dei ritratti dell’umanità nei sotterranei del Teatro alla Scala di Milano.
Elementi surreali come il Prof. Morgante convinto di essere un discendente dei Nefilim e un bibliotecario persuaso di aver scoperto una terribile verità contribuiscono a creare un ambiente carico di mistero e tensione. Inoltre, il contesto di pandemia, guerra e la lotta tra il bene e il male aggiungono profondità alla trama, facendo emergere le sfumature delle suggestioni umane che si mescolano tra realtà e irrealtà.
La domanda cruciale su chi sia lo scrittore capace di confondere realtà e finzione aggiunge un ulteriore elemento di suspense e mistero, ponendo una sfida ai personaggi del romanzo che devono cercare di districarsi in questo intricato labirinto di illusioni e verità nascoste.
Santi Licata