Fenomeni luminosi nei solstizi dentro la Tholos della Gurfa

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“Occhi”, “Rope holes/fori passanti” e “coincidenze” di fenomeni luminosi al mezzogiorno del solstizio d’estate e del solstizio d’inverno dentro la Tholos della Gurfa.

Ierofania dell’ora Sesta al Solstizio estivo alla Gurfa

Capita anche di dovere dare un senso al fenomeno di “luce trasfigurante” che si manifesta sotto i nostri occhi, attorno all’ “ora sesta” (il mezzogiorno) delle antiche sacrali “liturgie delle ore”, proprio sotto quella “lama aurea” dall’oculus zenitale nella Tholos della Gurfa nei giorni a cavallo del solstizio d’estate. Cosa che avviene in tanti altri ambienti tholoidi simili in Sicilia (dati sempre e solo per “granai”). si capisce allora che bisogna dispiegare una rete di “sapere diagonale” che ha a che fare anche con la storia delle religioni … come al Pantheon di Roma.

 Su quel Foro/Oculus, zenitale ed inaccessibile, alla Gurfa

Una domanda e tre immagini casuali per memoria di archivio: può reggere al dato di realtà la presunta certezza di “addetti ai lavori” circa la progettazione/realizzazione originaria di questi nostri spettacolari ambienti “ipetrali”, forati in alto ad imbuto, per contenere enormi quantità di grano “che vi si immetteva dal foro praticato alla sommità del cono stesso”? Le immagini della Gurfa che mi ritrovo a portata di mano non hanno bisogno di altro commento: documentano la impraticabilità dall’alto delle operazioni di caricamento con uomini animali e carri anche per modeste quantità di granaglie o altro. difficoltà d’accesso marcata anche da salti di quota rilevanti dal calpestio superiore al “foro”, oltre che dal limitrofo strapiombo di circa 20 metri a valle.

Su quel Tempietto cretese, “casa degna di eroi” citato da J. Boardman

Sempre per memoria d’archivio, per l’incartamento di perizia tecnica che abbiamo in corso sulla Gurfa e siti similari, resta possibile e certo l’uso millenario successivo degli ipogei a deposito di fortuna nel latifondo contadino, fino a tempi a noi prossimi. sembra questa invece la direzione in cui ri-cercare il senso originario delle “dedaliche architetture”: la posizione ragionevole sulla “prima Gurfa tholoide” e sulle sue “stanze nel palazzo” si situa sulla linea di “genealogia delle forme a Tholos con oculus”. il “dedalico costruttore” conosce ed applica moduli geometrici compatibili con sapienza ancestrale di “sezione aurea”. rimando per il resto di possibili considerazioni all’immagine con esauriente didascalia di pagina 51, capitolo “Case degne di eroi”, del testo di J. Boardman, “Archeologia della nostalgia” (2004). Segnalo inoltre, per i più curiosi, un mio intervento di estrema sintesi sul tema.

https://www2.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/notiziarioarcheologicopalermo/02_Replica_Montagna_7.pdf

Carmelo Montagna