Home Blog Page 9

Ciminna, spendeva banconote false: carabinieri arrestano 44enne

0

I Carabinieri della Stazione di Ciminna hanno tratto in arresto in flagranza di reato un quarantaquattrenne palermitano, resosi responsabile del reato di spendita di banconote false in alcuni esercizi commerciali del piccolo Comune della Provincia.

Dagli accertamenti posti in atto sin da subito, i militari dell’Arma sono infatti risaliti all’identità del sospettato, che all’interno della propria abitazione custodiva un ingente quantitativo di banconote contraffatte in pezzi da 20 e 50 euro, per un valore totale di 5.000 euro, peraltro tutte riportanti un numero di serie identico a quelle spese nelle settimane precedenti a Ciminna.

A nulla è valso il tentativo dell’uomo di eludere il controllo lanciando le mazzette con le banconote dal balcone, rocambolesca azione che di certo non poteva passare in osservata e portava all’arresto dell’uomo, convalidato in sede di giudizio direttissimo dal Tribunale monocratico di Palermo.

Termini Imerese, ecoballe al porto… e il fetore diventa pestilenziale

0

Poggiate candidamente sul molo del porto di Termini Imerese non si direbbe, sembrano quasi innocentemente romantiche, ma la realtà è  totalmente diversa. Quelle ecoballe, scaricate a centinaia in questi giorni sono pestilenziali, emanano un fetore putrido. E su Facebook va in scena l’ennesima protesta di chi vive in quella zona o e costretto a recarsi. Parlano di un odore “asfissiante, insopportabile”, “senza esagerare mai sentita una puzza del genere in vita mia”.  E dipende come tira il vento a subire le conseguenze saranno gli abitanti che hanno le case nelle vicinanze dello scalo. Protesta di semplici cittadini costretti a subire queste situazioni inverosimili. Triste anteprima di quello che sarà in un futuro ormai prossimo il porto di Termini  Imerese.

Castelbuono, “Casa Munnu”: spettacolo, in rigoroso dialetto promosso da BCsicilia

0

Quanti giorni anelanti, quanti passi frenetici, quante notti insonni porta dentro sé un poeta, trascorsi alla ricerca di parole, suoni, colori per disegnare l’idea che lo pervade, lo possiede, palesando l’esigenza inarrestabile di condividere sentimenti, emozioni, percezioni e sogni?

E quando la poesia si fa vita vissuta, e luoghi del cuore, e ricordi ancestrali intrisi di malinconia, ecco che nasce ‘u cuntu” … parole che vibrano di una intensità di pensiero più insistente, che appare ingenua ma formula con penetrante semplicità le grandi domande che agitano la mente e il cuore dell’uomo, rimanendo senza risposta alcuna.

Tutto questo e molto altro nel bellissimo spettacolo in rigoroso dialetto siciliano che il 13 luglio, ha preso vita al Chiostro di San Francesco a Castelbuono dal titolo “Casa Munnu”, che è anche il titolo dell’ ultima raccolta di racconti poetici di Biagio Guerrera, poeta e scrittore catanese amato da Camilleri, accompagnato dai suoni e dalle atmosfere musicali create da Puccio Castrogiovanni, Marco Corbino , Giovanni Arena e Riccardo Gerbino.

L’evento, presentato da Giuseppe Rotondo, direttore del Dipartimento di Musica Antica di BCsicilia, è stato preceduto dai saluti istituzionali di Mario Cicero, Sindaco di Castelbuono e Alfonso Lo Cascio, presidente regionale di BCsicilia e rappresenta il quinto appuntamento della stagione 2025 organizzata da BCsicilia Castelbuono in collaborazione con l’ associazione MusicaMente, il patrocinio del Comune di Castelbuono e la sponsorizzazione della Banca di Credito Cooperativo delle Madonie.

Lo spettacolo è stato seguito da un numeroso pubblico attento e sensibile, che ha saputo apprezzare la formula originale di una performance che ha riunito musica e parole per raccontare la Sicilia, terra di aspri contrasti e di melodie struggenti, dove il linguaggio si fa suono e racconto coinvolgente e amaro.

Ma il ritratto della meravigliosa e chiassosa Sicilia, da sempre terra di incontri e scambi culturali, spinge a riflettere sulla necessità di fare di ogni luogo una casa, e di ogni casa ‘u munnu’ , per riuscire a condividere, abbracciare, e farsi respiro e vento in una prospettiva di accettazione ed espansione, alla ricerca della Pace.

Stella Albanese

Giornale di Cefalù, “Miracolo” di Santa Rosalia: torna balneabile il mare

0

Il 15 luglio nel giorno del “Festino” anche Cefalù riceve un miracolo da Santa Rosalia: torna balneabile il mare. “Oltre l’Infinito”. I 20 anni della Galleria Provenza-Daino. Domenica del Mare. Ecco la nuova associazione della tradizionale ‘Ntinna.
Questi i titoli principali del Giornale di Cefalù – anno 42 n.1849 – videonotiziario – web diretto e condotto da Carlo Antonio Biondo; dal 17 luglio 2025 su facebook profilo Adriano Cammarata e sul canale you tube Carlo Antonio Biondo. Archivio Giornale su cammarataweb; link su tutti i social Segui Il Giornale di Cefalù su You Tube  https://www.youtube.com/@carloantoniobiondo171 – Facebook –https://www.facebook.com/adriano.cammarata.5

Gangi, dalla Regione 4 mila euro per acquisto libri per la biblioteca comunale

0

Finanziamento di 4 mila euro per la biblioteca comunale “Ferraro” di Gangi. Dall’assessorato regionale dei Beni culturali della Regione Sicilia sono state stanziate somme per 4 mila euro, si tratta di fondi destinati alla conservazione di beni librari e all’acquisto di pubblicazioni destinati a tutte quelle biblioteche che sono aperte al pubblico. Le somme prevedono l’acquisto di pubblicazione per bambini in età prescolare, ragazzi e novità letterarie.

Altro tassello importante che si aggiunge al lavoro svolto in questi mesi dal comune di Gangi per la nascita e promozione del “Patto per la lettura delle Madonie” anche nell’ottica della candidatura, dei comuni madoniti, a Capitale italiana del libro 2027.

“Ringrazio la regione Sicilia e l’Unità operativa sezione per i beni archeologici, bibliografici ed archivistici diretta dalla soprintendente Selima Giorgia Giuliano – ha dichiarato il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – come comune abbiamo scommesso sull’importanza della promozione della lettura anche attraverso la creazione dei patti locali e intercomunali. La lettura – conclude Ferrarello – è un valore sociale fondamentale che stimola la coesione sociale e il pensiero critico di tutta la comunità”.

Altavilla Milicia, giovane studente nella tesina per l’esame di terza media esalta interdisciplinarietà dell’Arma dei Carabinieri

Sono tanti i giovani studenti del palermitano che si sono lasciati ispirare dall’Arma dei Carabinieri per realizzare elaborati finali da presentare all’esame di terza media che parlassero anche del loro futuro. Federico Di Girolamo ha infatti concluso a pieni voti il suo percorso di studi presso l’Istituto Comprensivo ad indirizzo musicale di Altavilla Milicia con una tesina che ha esaltato l’interdisciplinarietà dell’Arma. Da storia ad educazione civica, musica ed educazione fisica, tutte le materie oggetto di studio sono state trattate in modo innovativo, partendo dagli ambiti in cui i carabinieri sono quotidianamente coinvolti e permettendo così anche agli insegnanti di conoscere quel mondo a cui Federico, figlio d’Arma ed aspirante futuro carabiniere, già sente di appartenere a pieno.

«Questa tesina è per me non solo un lavoro scolastico», scrive il giovane studente che il prossimo anno frequenterà il liceo classico, «ma anche un primo passo verso un sogno che porto nel cuore: servire con onore, umiltà e impegno l’Italia, seguendo l’esempio di chi mi ha preceduto».

Scoperto arsenale: arrestato un 51enne di San Mauro Castelverde

0

I Carabinieri della Stazione di San Mauro Castelverde, in collaborazione con il Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia, nell’ambito delle attività controllo del territorio che testimoniano l’incessante impegno dei militari dell’Arma nella lotta alla criminalità e nella tutela della pubblica sicurezza, hanno arrestato un 51enne del posto, già noto alle forze di polizia, per detenzione di armi clandestine, ricettazione e detenzione abusiva di armi e munizioni.

I Carabinieri al termine della perquisizione domiciliare operata nei confronti dell’indagato hanno rinvenuto armi e munizionamento illegalmente detenuti all’interno della sua abitazione e in un mazzino nella sua disponibilità.

Fondamentale è stato il supporto dei due esemplari di pastore tedesco e belga Dru e Vera, che con il loro fiuto, hanno individuato, dietro un armadio a muro, una carabina calibro 30-06 che da accertamenti è risultata essere oggetto di furto e una pistola revolver senza matricola e tamburo.

L’attività di polizia, estesa al magazzino nella diponibilità dell’uomo, ha permesso invece di rinvenire abilmente occultati tra il materiale ivi custodito, una baionetta, un fucile doppietta calibro 12 con matricola abrasa e 76 munizioni di vario calibro.

Le armi e il munizionamento sono state sequestrate e messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per i successivi accertamenti.

Il 51enne, su disposizione del Pubblico Ministero di Turno della Procura di Termini Imerese, è stato tradotto presso la casa circondariale Burrafato in attesa dell’udienza di convalida.

Successivamente il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale termitano, ha convalidato l’arresto e disposto per l’indagato, la misura cautelare in carcere.

 

Il concetto di libertà fra politica e psicologia

Sebbene il concetto di libertà sia uno dei più frequentemente usati nel linguaggio comune e sia presente nell’immaginario soggettivo e nella quotidianità è abbastanza difficile, ad una disamina più attenta, definirlo in modo preciso e non equivoco.

Nel mondo greco antico si potevano distinguere tre significati fondamentali della parola ἐλευθερία (eleutheria, libertà). Libero era in primo luogo chi nasceva da genitori non schiavi (come si legge in un frammento di Alceo). Libero era poi, in secondo luogo, chi non era asservito allo straniero. La parola eleutheria acquista un forte rilievo ai tempi delle guerre contro i Persiani, e nel V sec. viene dedicata alla libertà una festa, a Platea, in memoria, appunto, della vittoriosa battaglia contro i Persiani così come venne istituita a Siracusa per ricordare l’abbattimento del tiranno Trasibulo e la riconquista della libertà. Ed era questa è la terza accezione di eleutheria: erano liberi i cittadini che non si facevano dominare da un tiranno. Il concetto greco di libertà è pertanto molto pragmatico, ben poco astratto: non ha affatto un significato universale. Gli schiavi, gli uomini non liberi ne erano esclusi; ed anche nel suo significato politico (libertà dalla tirannia o dallo straniero) si riferiva essenzialmente a coloro che, nella città, liberi dalla tirannia o dallo straniero, godevano della cittadinanza pleno iure. Questo percorso caratterizzò anche il mondo romano e medioevale. Sino ad allora, la libertà non era mai concepita in senso universale, ma come libertà per così dire ‘di casta’, legata pertanto a diritti e privilegi che prescindevano dal concetto stesso di universalità. E’ con il filosofo John Locke che si impone il concetto moderno di libertà in senso universale.

Nel suo Secondo trattato sul governo (in originale: “Il secondo trattato sul governo. Saggio concernente la vera origine, l’estensione e il fine del governo civile” [del 1689, ma pubblicato nel 1690] Locke afferma che esistono dei diritti fondamentali e intangibili di tutti gli uomini: la vita, la libertà, la proprietà. Libertà significa libertà di pensiero, religiosa e politica, che deve essere garantita dalla società civile che, nata da un contratto, si dà un governo proprio per difendere e tutelare il diritto alla vita, alla libertà, alla proprietà. Di fronte alla violazione, alla negazione di questi diritti, i sudditi possono e devono legittimamente opporsi e, in base al principio del “diritto di resistenza” rovesciare l’autorità che le nega. Nasce così la libertà liberale. Ma si dovrò aspettare il pensiero di Jean-Jacques Rousseau, nel suo “Contratto sociale” che si apre con l’emblematica frase “L’uomo è nato libero e ovunque si trova in catene”.

Secondo Rousseau, la libertà consiste nell’ubbidienza dei cittadini alle leggi che essi stessi si sono date (cittadini in senso generale, quale che sia la loro condizione sociale). Al contrario di Locke, Rousseau nega il principio di maggioranza nella deliberazione delle leggi: la maggioranza infatti, per essere legittima, deve essere virtuosa. Nel deliberare le leggi non vale, per Rousseau, semplicemente il principio di maggioranza (come avveniva in Locke), perché la maggioranza, per essere legittima, deve essere virtuosa e deve incarnare la “volontà generale”. Chi non ubbidisce alle leggi o le rifiuta, viola la “volontà generale” e quindi deve essere costretto, dalla sovranità popolare, al riconoscimento di quelle leggi, in qualche modo, pertanto, “costretto ad essere libero”.  Siamo all’alba della rivoluzione francese. La concezione di libertà di Rousseau è politica e quindi coercitiva: il singolo si deve piegare alla volontà generale, di fronte alla quale ogni distinzione di partito o di gruppo politico deve piegarsi. Proprio durante la Rivoluzione francese questo principio fu la forza trainante del cambiamento epocale, anche se poi, magari frainteso, condusse, ai suoi estremi, ad abiezioni politiche come quella del ‘Terrore’ imposto da Robespierre. Ma il principio resta ed è inalienabile, se giustamente interpretato.

Benjamin Constant, controversa figura del periodo rivoluzionario francese, ampiamente vicino ad ambienti politici reazionari (fu confidente di Luigi XVI e amico di Madame De Stael),in un suo celebre saggio – prodotto di un suo discorso – La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni (1819), critica Rousseau e afferma il limite della libertà antica, collettiva e non individuale. Sostiene, infatti, che l’esercizio collettivo e diretto della sovranità, implicava un totale asservimento dell’individuo alla collettività. “Tutte le azioni private – scrive – sono sottoposte a una sorveglianza severa. Niente è concesso all’indipendenza individuale, né per quanto riguarda le opinioni personali, né in materia di attività economica, né, soprattutto in materia di religione. La facoltà di scegliere il proprio culto, facoltà che noi consideriamo uno dei diritti più preziosi, sarebbe apparsa agli antichi un crimine e un privilegio. Anche nelle cose che a noi apparirebbero più futili, si intromette l’autorità del corpo sociale che trattiene la volontà individuale”. E, a partire da questo assioma, lancia un peana in difesa dei sistemi legislativi francese, inglese e soprattutto americano enfatizzando che, in tali nazioni, ogni cittadino ha “il diritto di non essere sottoposto che alle leggi, di non essere né arrestato, né tenuto in carcere, né condannato a morte, né maltrattato in alcun modo, a causa della volontà arbitraria di uno o più individui. È per ognuno il diritto di esprimere la propria opinione, di scegliere il proprio lavoro e di esercitarlo; di disporre della sua proprietà e perfino di abusarne; di andare e venire senza chiedere permessi, e senza render conto delle sue intenzioni o dei suoi passi. È per ognuno il diritto di unirsi con altri individui, sia per ragione dei propri interessi, sia per professare il culto che egli e i suoi associati preferiscono, sia semplicemente per occupare il tempo nel modo più conforme alle proprie inclinazioni e fantasie. E infine è il diritto, per ognuno, di esercitare la propria influenza sull’amministrazione del governo, sia concorrendo alla nomina di tutti o di alcuni dei funzionari, sia con rimostranze, petizioni, domande che l’autorità è in qualche modo obbligata a prendere in considerazione”.

Oggi le opinioni di Constant, potrebbero fare sorridere dal punto di vista storico e storiografico. Basti pensare che cita fra i suoi esempi, gli Stati Uniti d’America, patria dello schiavismo e in procinto di scatenare, nei confronta degli indigeni pellerossa uno dei più spaventosi genocidi della storia umana. Comunque sia, Constant sostiene fortemente i diritti individuali (chiaro il riferimento a Locke), sostanziando la libertà e il diritto di scegliere il proprio lavoro e di esercitarlo, di disporre della propria proprietà e perfino di abusarne, di andare e venire senza chiedere permessi e senza renderne conto a nessuno, purché non si violino le leggi.

Questa visione viene in qualche modo criticata da Alexis De Toqueville, che evidenzia i pericoli insiti nella democrazia, in quella che chiama “dittatura della maggioranza”, che assume un ruolo centrale nel sistema politico, nelle assemblee legislative, nei tribunali, nel potere esecutivo e, in una parola, nell’opinione pubblica. La maggioranza pertanto impone un potere che sembra somigliare alla tirannide, dove ogni forma di dissenso ed ogni forma di minoranza vengono inevitabilmente sottovalutati o misconosciti, non possono far valere le proprie ragioni e i propri diritti.

Tutte quelle abbiamo citato sono speculazioni sostanzialmente di filosofia politica. Chiediamoci ora come vanno le cose sul piano psicologico. Qual è cioè l’idea di libertà che guida il nostro agire quotidiano?

Sigmund Freud dedicò decine di pagine a questo concetto. Freud sostenne che nella società l’uomo tende sempre al principio del piacere, ma l’inseguimento del suo  soddisfacimento, avrebbe portato ad una disgregazione della società, perché la società si basa sul rispetto delle regole, quindi sull’obbedienza, alle leggi, alle consuetudini, alla cultura. Senza quella, senza l’adesione a regole il mondo, la civiltà non potrebbe esistere perché ciascuno infrangerebbe, fors’anche senza rendersene coscientemente conto, le barriere dell’altrui libertà. Carl Gustav Jung approfondì il discorso sino alla formulazione del ‘principio di individuazione’, centrando cioè l’attenzione sulla crescita individuale, etica e psicologica, nel confronto costante con le parti oscure di noi stessi (la nostra ‘Ombra’) che porta al rispetto di regole etiche universali che debbono educare la nostra vita nel rispetto degli altri, sempre e comunque. Rispetto delle regole, dunque, come garanzia della libertà individuale e sociale. La convinzione di Freud era invece che il vivere in un mondo civilizzato implicasse necessariamente una repressione. Di che natura? Degli impulsi sessuali e aggressivi. La civiltà nasce quando l’uomo inizia a limitare l’espressione delle proprie pulsioni, sia in un’area sia nell’altra. Nel momento in cui mettiamo in atto un simile comportamento, parte delle nostre ‘pulsioni’, dei nostri istinti, insomma di quelle energie più o meno animalesche che ci indurrebbero al pieno soddisfacimento dei nostri piaceri, vengono ‘sublimate’, cioè trasformate in attività di tipo scientifico, letterario, poetico, tecnico o altro ancora. La civiltà è pertanto sostanzialmente repressiva, e la cosa ancora più importante è che deve esserla, altrimenti rischierebbe di scomparire. Civiltà, pertanto, è inevitabilmente sinonimo di repressione.  La regola piacque a qualcuno, ma non a tutti, perché – obiettarono i dissidenti – il problema non era quello di definire se e quanto la società reprimesse, bensì quello di capire quali altri fattori, a parte quelli istintuali, fossero determinanti nella repressione nella vita degli individui. Visto che esistono condizioni obiettive di disagio sociale, di povertà, di difficoltà economiche, bisognerebbe capire anzitutto – e prima di qualunque interpretazione – quale sia la loro rilevanza quantitativa. Quando pesano insomma nell’influenzare la possibilità di sentirsi autenticamente liberi? Forse, parafrasando Feuerbach, potremmo semplicemente dire che disagio sociale e povertà sono la negazione della libertà…

Giovanni Iannuzzo

Academy Albatros, Gambero Rosso e Istituto Mursia hanno presentato il corso “Health Food 4.0”

E’ stato presentato presso la sede della Gambero Rosso Academy al Molo Trapezoidale di Palermo, il nuovo corso “Health Food” promosso dall’ITS Albatros Academy di Messina. Numerosi i partecipanti all’evento, che hanno potuto conoscere le peculiarità del percorso direttamente dalla voce di esperti e referenti del settore: Vincenzo Vassallo, vicepreside dell’Istituto Superiore “Mursia” di Carini, sede ospitante del corso, Chiara Pulizzotto, referente della Città del Gusto di Palermo, hanno sottolineato il valore di un’educazione gastronomica che unisce salute e sapore, mentre Mario Puccio, presidente dell’Associazione Cuochi e Pasticceri di Palermo e docente Gambero Rosso, ha evidenziato l’importanza dei moduli dedicati alle filiere produttive, alle allergie e intolleranze alimentari, Salvatore Gallina, esperto del mercato del lavoro, ha spiegato come queste competenze facilitino l’inserimento occupazionale, Adele Traina, specialista in alimentazione preventiva, ha approfondito il ruolo del cibo nella promozione della salute pubblica. Per la Presidente prof.ssa Antonina Sidoti: “Questo corso rappresenta per noi una sfida e una missione: reinterpretare in chiave salutistica le straordinarie ricette della tradizione siciliana, in particolare quella palermitana. Parliamo di una cucina che nasce povera ma sapiente, capace di esaltare i sapori con ingredienti semplici e genuini. L’ITS Albatros crede profondamente nella formazione di figure nuove, capaci di innovare senza tradire le radici culturali e gastronomiche del territorio. Il corso Health Food è molto più di un’opportunità formativa: è un investimento nella salute, nella cultura e nel futuro”.

Ha moderato i lavori Francesca Cerami, docente esperta dell’ITS Albatros e presidente dell’Istituto della Dieta Mediterranea.

Il corso “Health Food” rappresenta una proposta formativa innovativa e unica nel panorama regionale: un percorso incentrato sulla cucina salutistica, pensato per rispondere alle esigenze della ristorazione individuale e collettiva, e per valorizzare le nuove frontiere del turismo enogastronomico e dell’olioturismo.

Il percorso prenderà il via a ottobre presso l’Istituto “Mursia” di Carini e si svolgerà in collaborazione con la Gambero Rosso Academy, dove gli studenti parteciperanno a laboratori pratici di cucina e degustazione. Saranno disponibili 25 posti totalmente gratuiti e 10 borse di studio. Al termine del percorso sarà rilasciato un diploma di alta specializzazione non professionalizzante, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, che attesta competenze avanzate in ambito gastronomico-salutistico. Per maggiori informazioni e per effettuare la preiscrizione: www.itsalbatros.it.

Ciminna, Club Auto e Moto d’epoca di Bolognetta in visita al Museo del “Gattopardo” guidati da BCsicilia

Il neo Presidente del Club Auto e Moto d’Epoca di Bolognetta Giuseppe Taormina, sodalizio nato nel 2006 con l’obiettivo del recupero e valorizzazione del patrimonio automobilistico della provincia e che conta attualmente circa 100 iscritti, ha scelto di promuovere una serie di iniziative, valorizzando soprattutto i beni culturali ed ambientali.

Nell’ambito del programma annuale alla scoperta del territorio, l’Associazione ha organizzato una passeggiata turistica culturale a Ciminna, sulle tracce del capolavoro di Luchino Visconti “Il Gattopardo”, film tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con la visita alla mostra realizzata da BCsicilia e dal Centro Studi “La Donnafugata del Gattopardo”.

Dopo l’accoglienza nella Sala Consiliare del Comune di Ciminna, il Presidente della sede locale di BCsicilia Giuseppe Cusmano, insieme ai ragazzi del progetto Borghi di Ciminna (Francesca Cuti, Francesca Mauro, Leonarda La Paglia, Maria Giovanna Notte, Vita Priolo, Vita Urso Russo), ha presentato storicamente la cittadina di Ciminna. Prima tappa della visita è stata poi la più grande mostra fotografica dedicata al film “Il Gattopardo”, che racconta i ciak, i personaggi e i fuori scena di uno dei più grandi capolavori del cinema internazionale, prodotto dalla storica “Titanus”, con attori di fama internazionale. A guidare la visita al gruppo è stato il Presidente Cusmano, che ha presentato l’eccezionale galleria di immagini realizzati durante la lavorazione, le “scene” tagliate, la partecipazione “corale” dei cittadini di Ciminna alla sua realizzazione e i cimeli provenienti dal film.

La visita ha suscitato grande curiosità ed interesse che si sono trasformate in tantissime domande e curiosità a cui Giuseppe Cusmano ha saputo fornire adeguate ed esaurienti risposte. La giornata è poi proseguita con la visita ai luoghi del set del Gattopardo dove sono state girate le famose scene del film che hanno avuto come protagonisti attori mitici come Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale.

A conclusione del percorso una passeggiata in via Umberto I° per ammirare l’infiorata realizzata da gruppi ecclesiastici, confraternite e associazioni, in occasione della festa del SS.mo Sacramento.