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Petralia Soprana, consegnate le borse di studio agli studenti che si sono diplomati con 100/100

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Consegnate le borse di studio alle studentesse e agli studenti che si sono diplomati con il massimo dei voti a Petralia Soprana. “E’ un riconoscimento simbolico” –  ha detto il sindaco Pietro Macaluso –complimentandosi con tutti per il successo scolastico. Anche i capi gruppo consiliari Leo Agnello e Francesca Librizzi hanno avuto parole di elogio nei confronti dei ragazzi e delle loro famiglie. L’assessore alla Pubblica Istruzione Giovanna Cerami ha sottolineato i sacrifici di tutti e l’impegno dell’amministrazione nei confronti degli studenti ai quali vengono assicurati i servizi. La cerimonia di consegna del riconoscimento è avvenuta durante la seduta del Consiglio Comunale presieduto da Laura Sabatino.

Gli studenti eccellenti che si divideranno la somma di mille euro sono: Chiara Livia Alleri, Dario Cerami, Francesca Pia La Placa, Maria Catena Sabatino, Aurora Paola Taranto.

Nelle foto Alleri Chiara Livia e La Placa Francesca Pia.

Gangi, chiude con un eccezionale riscontro di pubblico la XII edizione di “Vivere in Assisi”

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Domenica 1° ottobre si è chiusa con un eccezionale riscontro di pubblico, la XII edizione di “Vivere in Assisi”, uno degli eventi storico-religiosi più affascinanti di Sicilia e madre delle iniziative itineranti medievali italiane. Inserita tra le celebrazioni mondiali dell’VIII Centenario Francescano, la rievocazione ha portato ancora una volta tra la gente il messaggio di San Francesco in una Assisi medievale perfettamente ricostituita attraverso i colori, i costumi, le atmosfere, i suoni, persino gli odori, tra le vie di una Gangi dalla bellezza austera e solenne.

Un’edizione dalle fattezze imprevedibili e stupefacenti che ha avuto il merito di indagare la trama di un mondo confuso e preda d’incommensurabili deliri d’onnipotenza. Perfusa da ineguagliabili suggestioni e perfetta fusione tra arti, dal teatro alla danza, dal digitale al gospel, ha portato i visitatori, divenuti pellegrini, in un crescendo di emozioni, nel cuore del messaggio francescano.

La sceneggiatura audace e moderna, con delle scene superbamente indicative, dai toni ora delicati ora decisi, sempre incalzante e sorprendente, ispirata all’enciclica papale Fratelli Tutti, ha donato alle migliaia di persone arrivate da ogni dove la percezione di trovarsi tra le pieghe di infinite dimensioni parallele in cui ognuno ha visto aprirsi improvvisamente dinanzi a sé orizzonti impensabili. Sostanziale l’inevitabile introspezione, la meraviglia della relazione con l’“altro” e soprattutto con l’ “Alto”, la cui presenza si è fatta tangibile seguendo il dipanarsi possente della narrazione che ha consegnato un messaggio universale concreto e attualissimo in tempi di assoluto nichilismo in cui il reale è solo materia da manipolare e in cui l’uomo ha perso la coscienza della propria finitezza,  l’essere l’Uno per l’Altro, insegnando la necessaria coerenza di ogni scelta, la vocazione alla fraternità, alla cura del creato e alla sua custodia, come un’unica umanità, come figli della stessa Terra, come fratelli…

La rievocazione si è fatta, dunque, ‘regista di esperienze . Durante il percorso, infatti, intensamente spirituale ma compiutamente fisico, i toni emotivi sono sempre stati molto forti, emozioni e sensazioni hanno iniziato lentamente ma inesorabilmente a tessere un ordito che ha toccato il cuore e la mente di ciascun visitatore come una folata di vento travolgente in cui trovare disperse memorie di sé, accogliendo la piena consapevolezza che solo l’armonia tra gli uomini farà rinascere il mondo.

Vivere in Assisi saluterà l’edizione 2023, sabato 7 ottobre a Cefalù dove, su invito del Vescovo della Diocesi, per l’inaugurazione dell’Anno Pastorale, porterà con grande gioia una delle sue scene più emozionanti, che canta la forza e la virtù dell’amore che tutto può, via di salvezza e di speranza.

Un’edizione straordinaria, dunque, in cui tra i mille frantumi dell’anima si è alzata ancora dolce e potente, incalzante e paziente, la voce di San Francesco che si diceva fratello anche del sole e del vento, una voce di Luce e un respiro di vita.

Maria Piera Franco

Antiche mappe fluviali nella “Via della Gurfa”. Intervista allo studioso Giovanni Ferrara

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Volendo ampliare lo sguardo sul paesaggio archeologico della Sicilia interna, poniamo qualche domanda a Giovanni Ferrara su quella che, a suo parere, poteva essere la situazione degli spostamenti di uomini e merci, e quindi idee, nella protostoria siciliana.

Giovanni Ferrara, ingegnere specializzato in infrastrutture dei trasporti, studioso indipendente, da alcuni anni si sta dedicando agli ipogei della Gurfa di Alia con interessanti interventi e pubblicazioni, fra cui il libro del 2022 “La Gurfa dei misteri. Vita ultramillenaria di una thòlos mediterranea”.

Come si potrebbe descrivere, nel complesso, la situazione delle comunicazioni e dei trasporti in Sicilia nell’età del bronzo?

E’ noto che fin dal Neolitico i cammini dei Sapiens seguivano le vie d’acqua per molti ovvii motivi, il più importante dei quali è la costante disponibilità di acqua da bere, ma anche la possibilità di seguire un percorso preciso, tracciato dalla natura. Bisogna immaginare la Sicilia del II millennio a.C. completamente ricoperta da fitte foreste, spesso impenetrabili per la presenza di essenze arboree autoctone come la roverella e altre specie di Fagacee. Le foreste sui monti, e sulle colline che oggi spesso vediamo spoglie, oltre che poco penetrabili erano anche pericolose, perché abitate da animali di grossa taglia che potevano attaccare l’uomo. Il manto forestale comportava una maggiore capacità dei terreni di trattenere l’acqua e di rilasciarla gradualmente, per cui dobbiamo immaginare i torrenti e i fiumi siciliani sempre colmi di acqua che scorreva fino al mare. Nelle zone più pianeggianti le correnti dovevano essere abbastanza lente da permettere una navigazione molto tranquilla. Per farsi un’idea, basta osservare le fotografie attuali del fiume Platani.

Altro aspetto da tenere presente è il grande sviluppo dei commerci e degli scambi ad ampio raggio avvenuto nell’età del bronzo. Come è dimostrato in tutta l’Europa sulla base di molti ritrovamenti archeologici e da studi genetici, la scoperta delle leghe metalliche fu una vera rivoluzione culturale ed economica. Le miniere di rame e quelle di stagno, elementi indispensabili per fondere il bronzo, erano però a migliaia di chilometri di distanza le une dalle altre. Eppure abbiamo nei musei quantità non indifferenti di reperti in bronzo risalenti questa epoca: le popolazioni di tale epoca sicuramente erano in grado di organizzarsi per percorrere quelle distanze, via mare ma anche per via fluviale, per la penetrazione all’interno dei vari territori. Secondo opinioni ampiamente condivise, tutto ciò rende lecito supporre che le vie d’acqua fossero navigabili almeno in parte, perché quello era l’unico modo di trasportare in modo veloce materie prime ed oggetti sempre più indispensabili per lo svolgimento delle attività umane, fino a raggiungere i villaggi e le proto-città dell’interno.

Come immagina la rete di tali idrovie siciliane?

Studiando la Gurfa di Alia, monumento rupestre a cui per vari motivi sono legato da lunga “confidenza”, mi sono imbattuto proprio in questo genere di argomenti. Lo studio di vari testi ed articoli ha evidenziato la vicinanza del complesso rupestre della Gurfa all’asse antico molto importante che metteva in comunicazione il sud e il nord dell’isola, ossia il fiume Torto e l’antico Halykos, fiume che oggi chiamiamo Platani. I loro percorsi si sfiorano quasi dalle parti di Lercara (nelle cui vicinanze, per inciso, esistevano miniere di zolfo, utilizzato insieme al salgemma e al sale come moneta di scambio nei commerci di quelle epoche). A quel punto ho cercato di capire se e come i traffici commerciali e gli spostamenti umani che interessavano questa area centrale della Sicilia, potessero avere una via preferenziale anche per arrivare al mare Jonio, su cui com’è noto esistevano gli approdi per i commerci provenienti dall’est, in particolare Egeo ed Anatolia. Nella successiva figura tratta dal libro di Luigi Bernabò Brea “La Sicilia prima dei Greci” (il Saggiatore, 2016), ho evidenziato in giallo quelli che ritengo i tre assi principali di un sistema prevalentemente fluviale.

Formano una “T” il cui incrocio è molto vicino alla Gurfa di Alia. Per inciso, secondo me questo è un aspetto molto importante anche ai fini della comprensione delle originarie funzioni di quel sito. Lungo l’asse orientale il percorso interessava più di un corso d’acqua, perché oltre la sorgente del Torto seguiva per un tratto i vicini rami sorgenti del fiume Salso per poi passare al Dittaino che, come sappiamo, confluisce nel Simeto fino a sfociare nel mare Jonio, quindi a mio parere sarebbe più esatto parlare di percorsi fluviali e vallivi. Questo suggerisce l’ipotesi di punti di scambio fra barche e percorsi terrestri, presenti dove le caratteristiche dei corsi d’acqua impedivano di proseguire la navigazione. Forse esistevano dei piccoli approdi semplici, fatti con tronchi e assi di legno, di cui ovviamente è impossibile oggi trovare i resti.

Quali tipi di imbarcazioni fluviali potevano essere utilizzate all’epoca?

Penso a imbarcazioni non molto grandi e di basso pescaggio, forse a remi ma anche a lunghe pertiche da appoggiare al fondo, per spingere le imbarcazioni nei tratti poco profondi. Non si può neanche escludere l’uso di qualche vela, tecnica di navigazione già molto nota da tempo. Le imbarcazioni potevano avere al centro un palo costituito da un tronco d’albero ben ripulito, su cui veniva issato un pennone in legno con una tela avvolta, da aprire solo quando c’erano venti favorevoli, ossia provenienti dal lato della poppa della barca. Bastava ruotare la tela attorno all’albero comandandola con apposite funi, fino a trovare la posizione più opportuna e utile per avanzare rispetto al vento. Non dobbiamo dimenticare che nella stagione calda, indicativamente da maggio a ottobre, in un’isola grande come la Sicilia i venti hanno regime prevalente di brezza costiera che soffia dal mare verso l’interno per circa dieci ore al giorno. Questo fatto del tutto naturale favoriva molto le imbarcazioni che risalivano la corrente. Queste brezze comode, solo diurne, come è facile immaginare dovevano apparire ai nostri progenitori di quei tempi lontani un dono della Dea Madre (sette o otto secoli più tardi i Greci, come sappiamo, attribuivano a Eolo questi doni benevoli). In ogni caso la barca non era in balia del vento, ma avanzava nella direzione della chiglia imposta con un remo/timone da chi conduceva l’imbarcazione. In parole povere: non bisognava aspettare che si alzassero solo i venti perfettamente paralleli all’asse fluviale.

Giovanni Ferrara

Carmelo Montagna

 

 

Termini Imerese, visita allo stabilimento dell’Acqua Milicia promossa da BCsicilia e Università Popolare

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Promossa da BCsicilia e Università Popolare si terrà sabato 7 ottobre 2023 alle ore 9,30 la visita guidata allo stabilimento dell’Acqua Milicia di Contrada Sperone ad Altavilla Milicia. L’appuntamento è previsto a Piazza S. Antonio a Termini Imerese. Presentazione  a cura di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia. La visita è gratuita. Prenotazione obbligatoria: Email: [email protected]. Tel. 346.824107.

Il territorio della Mìlicia è ricco di acque che provengono dal corpo idrico di Monte Sant’Onofrio e dalla catena di Monte Cane. I primi a riconoscere le caratteristiche di queste acque furono gli arabi, che qui nell’XI secolo fondarono il casale di Ayn be- Lyen, termine che vuol dire proprio “la fonte”. I contadini musulmani dissodarono le terre, impiantarono colture diverse e costruirono impianti idrici di canalizzazione sotterranea dell’acqua. I normanni, che qui combatterono con i fratelli Altavilla una battaglia decisiva per la conquista di Palermo, hanno lasciato una importante traccia storica con la costruzione di una chiesa e di un monastero basiliano (1068), mentre la sorgente “fonte di lu re” era così chiamata in memoria di re Ruggero che ne aveva apprezzato le qualità. Più tardi anche il re Ferdinando IV di Borbone ebbe modo di conoscere e bere queste acque in occasione delle battute di caccia effettuate nella boscosa catena dei Monti del Cane, allora riserva di caccia reale. Segni di un antico rapporto che lega la storia al territorio e alle sue acque, da sempre definite “buone e sane”.

Gangi, tre week end di eventi: Vivere in Assisi, Notte Bianca, Mostra mercato

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Al via a Gangi gli eventi dell’autunno tra arte, cultura, degustazioni e divertimento. Torna uno degli eventi più attesi: “Vivere in Assisi”, in programma dal 30 settembre al primo d’ottobre. Un antico quartiere di Gangi si trasformerà nell’Assisi del 1200. Una rievocazione, storico medievale sulle tracce della vita di San Francesco. Una delle rievocazioni medievali più importanti di Sicilia che si colloca a pieno titolo nel panorama italiano degli eventi storico-francescani. Vivere in Assisi riproporrà l’esperienza spirituale del Santo attraverso un format inedito tra teatro, danza, canto, poesia, monologhi e dialoghi. La kermesse è organizzata dall’associazione Vivere in Assisi con il patrocinio del comune di Gangi e la collaborazione di diverse associazioni locali. Previste nel centro storico anche delle taverne medievali dove i visitatori potranno degustare un pasto tipico dell’epoca.

Il week end successivo, il 7 ottobre, ai piedi del Borgo si terrà la Notte Bianca. In tutto il tratto urbano di via Nazionale, a partire dalle 21, degustazioni, cabaret, musica e balli per i più giovani. Un evento molto atteso nell’autunno madonita. Organizzata dal comune di Gangi con la collaborazione del centro commerciale naturale e associazioni locali. Start alle 21,30 con cabaret di Carmelo Caccamo (pressi bar U specchiu) a seguire, alle 23, Radio Time “Noi Suoniamo gli anni 90” e all’1 di notte Dj Space Dj San. Nei pressi del rifornimento Eni (ex Agip) alle 22:30 MaTRIOska in concerto e dalle 22 “Il Faccettista” – angolo per foto ricordo. In Via Nazionale presso rifornimento DCM ore 22,30 “Il Borghese, il Paesano, Il Villano” – trio in concerto e alle 24 Dj Moro. Mentre in via Monte Marone, dalle 22 in poi, animazione per bambini con Ponti e Arcobaleni. Lungo tutto il percorso prevista banda itinerante New Sicily Street Band, degustazioni e street food.

Sono invece tre i giorni dedicati alla valorizzazione del patrimonio agro zootecnico gangitano e del centro Sicilia, dal 13 al 15 ottobre, con la VII Mostra Mercato Agro Zootecnica e la Prima sagra del cinghiale madonita. Previsto il concorso interprovinciale delle razze bovine Limousine e Charolaise e delle razze ovine Valle del Belice. La mostra promossa ed organizzata dall’associazione Sant’Isidoro, con il patrocinio del Comune di Gangi, sarà inoltre arricchita da un’area stand dedicata all’agroalimentare e artigianato siciliano. E per la prima volta si terrà la “Sagra del cinghiale madonita”con degustazione a base di cinghiale madonita, allietata da musica e divertimento.

Per gli eventi strettamente culturali: sabato 30 settembre, alle ore 18, a palazzo Bongiorno, sarà presentato il romanzo di Roberto Tedesco “Faride e la terra del Mito” dopo i saluti del sindaco Giuseppe Ferrarello, dialogheranno con l’autore, il giornalista Ivan Mocciaro e l’editore Nicola Macaione.

Dal 29 settembre a primo di ottobre palazzo Bongiorno ospiterà la personale di pittura di Navarra dal titolo “Congiunzioni” Viaggio tra astratto e figurativo.

Mentre sarà fruibile tutti i giorni, dalle ore 18 alle 21, dal 27 all’8 ottobre, nei locali di palazzo Mocciaro di corso Umberto I, Circolo di Cultura Mazzini, la mostra dal titolo: “Come vele al vento” Tessuti con le pezze, omaggio a…” con opere di Santo Campanella e Luciano Riccobono.

“Abbiamo voluto promuovere e sostenere eventi che ci permettano di destagionalizzare il turismo – ha detto il sindaco Giuseppe Ferrarello – l’amministrazione ha voluto sostenere economicamente, con le variazioni di bilancio, le tre manifestazioni che aprono un cartellone autunnale di appuntamenti che sicuramente porteranno ad incrementare le presenze e i visitatori nel nostro borgo”.

Termini Imerese, nuovo evento Plastic Free domenica 1 ottobre

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La presenza di rifiuti plastici nei mari e negli oceani è indubbiamente uno dei più pressanti problemi a scala globale del nostro tempo. Ridurla rappresenta una delle principali sfide e, secondo i ricercatori scientifici, basterebbe migliorare la gestione dei corsi d’acqua per ridurre drasticamente l’inquinamento, addirittura del 50%. Con questo scopo, il prossimo fine settimana 15mila volontari di Plastic Free Onlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, saranno in azione in oltre 200 località in contemporanea in tutta Italia per l’evento nazionale “Sea & Rivers”. L’obiettivo sarà liberare la natura da 200mila chilogrammi di plastica e rifiuti abbandonati. Anche Termini Imerese ospiterà, ancora una volta, uno degli eventi di Plastic Free domenica 1 ottobre. Ritrovo in Contrada Tonnarella (di fronte stabilimento Blutec) alle ore 9,00. Referente locale dell’evento Luigi Iemmiti.

Protagonista anche la Sicilia con diciassette appuntamenti di pulizia ambientale. Domenica 1° ottobre, i volontari, oltre a Termini Imerese,  agiranno a Agrigento e Licata (AG);  Avola (SR); Caltagirone (CT); Caltanissetta (CL); Castelvetrano e Mazara del Vallo (TP); Nicosia (EN); e Vittoria (RG). Sabato 30 settembre Plastic Free sarà invece a Comiso (RG); Enna (EN); Favara (AG); Nicolosi (CT); Pantelleria (TP) e Roccalumera (ME).

Invitiamo i cittadini a partecipare agli appuntamenti di pulizia ambientale – dichiara Fabio Pipitone, referente regionale Plastic Free Sicilia – per compiere un gesto concreto per i territori in cui viviamo. Soprattutto li invitiamo a rendere protagonisti i più piccoli affinché possa sedimentare sin dalla tenera età una sensibilità maggiore alle problematiche ambientali in confronto alle generazioni precedenti. Liberare il Pianeta dalla plastica, inoltre, non significa solo preservarlo ma tutelare anche la nostra salute. Nano e microplastiche infatti – aggiunge – sono penetrate nel nostro organismo, dal latte materno alle vie respiratorie. La scienza ci dice che nel 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci: per invertire la rotta, dobbiamo agire da ora”. Per partecipare all’evento www.plasticfreeonlus.it/eventi

Nella foto: Termini Imerese, evento Plastic Free 2022.

 

Termini Imerese, rischio distacco massi dalla parete rocciosa nella zona del porto

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C’è un reale rischio di distacco di massi dalla parete rocciosa in viale dei Re d’Aragona nella zona portuale di Termini Imerese in quelle che furono delle antiche cave. Ubicate dirimpetto gli odierni uffici doganali, sin dagli ‘80 dell’Ottocento furono utilizzate soprattutto per fornire materiali lapidei per la costruzione della diga foranea o molo di sopraflutto, realizzata a gettata di massi. Dopo la loro definitiva chiusura, agli inizi degli anni ’50 del secolo scorso, in un settore marginale del piazzale a servizio della cava, antistante al lido, sorse lo stabilimento O.L.I.S. per la produzione industriale di olio. La chiusura di questa attività, contribuì decisamente al totale abbandono dell’area che andò incontro ad un notevole degrado ambientale.

Nel corso dei decenni, i versanti delle ex cave, che si connotano per l’elevata pendenza e per l’assenza di gradoni, sono andati incontro ai consueti processi di degradazione prodotti  dagli   agenti atmosferici. L’estremizzazione di tali processi, accentuata dalla notevole variabilità   climatica dell’ultimo cinquantennio, ha provocato, sia un aumento dell’erosione concentrata, in corrispondenza delle rocce calcaree più erodibili, sia un ampliamento delle fratture esistenti nei corpi lapidei (sia naturali, sia legate all’attività estrattiva).

Ciò ha provocato il progressivo allentamento di alcuni elementi rocciosi, alcuni dei quali  di grosse dimensioni, con il conseguente pericolo di un loro rovinoso distacco. Appare quindi urgente la messa in sicurezza di alcuni settori di tali versanti rocciosi, al fine di scongiurare l’innescarsi di possibili eventi di distacco e caduta di corpi rocciosi, anche voluminosi, che potrebbero creare seri danni in termini economici ed umani.

“Iranian Beauty”, mostra fotografica di Aldo Palagonia

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Aldo Palagonia, classe 1959 di Caltavuturo, fotografo free lance ci propone, in visione  dal 7 ottobre al 4 novembre 2023 al Centro Internazionale di Fotografia di Palermo “Letizia Battaglia” una selezione di foto inedite e altre già inserite nel libro fotografico “Iranian Beauty” del 2022, dove, il critico Denis Curti scrive sul lavoro di Palagonia: “Dai suoi scatti, così delicati e sinceri, traspare una profonda impronta personale e allo stesso tempo un ardente desiderio di raccontare il mondo attraverso dettagli che, altrimenti, passerebbero inosservati”.

Sono fotografie raccolte nell’arco dei tre viaggi fatti dall’autore nel 2012, 2014 e 2019 lungo le strade di grandi città e piccoli villaggi dell’Iran. Immagini che offrono scenari, visi e profondi sguardi di ragazzi che svelano un mosaico umano, un racconto di uno spaccato sociale, un approccio ad una pluralità di letture in palese contrapposizione al conformismo mediatico e a una narrazione univoca pretesa dal regime.

Il lavoro di Palagonia risulta una ricercata sequenza di foto, una descrizione che ci rimanda al nostro intimo e ad una riflessione sulla nostra differente contemporaneità.

Giuseppe Meli

Rubavano gasolio dai mezzi della nettezza urbana, il giudice di Termini Imerese convalida l’arresto per tre persone

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno arrestato in flagranza di reato 3 persone già note alle forze dell’ordine, con l’accusa di furto aggravato di gasolio.

I militari della Stazione di Casteldaccia hanno sorpreso un 32enne e due 36enni del posto, mentre stavano asportando del gasolio da alcuni mezzi della nettezza urbana; uno dei tre è stato già arrestato lo scorso aprile per il medesimo reato.

Durante un servizio di controllo del territorio, i militari hanno notato dei movimenti sospetti nei pressi di un eco-punto per la raccolta differenziata, ove erano parcheggiati alcuni automezzi.

I tre sono stati sorpresi mentre stavano caricando su un’autovettura due taniche contenenti circa 50 litri di carburante, poco prima aspirato dai citati mezzi.

Il Giudice monocratico di Termini Imerese ha convalidato gli arresti, disponendo per tutti l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e quello di dimora nei rispettivi comuni di residenza.

Gli arresti in questione sono il frutto dei numerosi controlli posti in essere dai militari dell’Arma nei confronti degli obiettivi sensibili.

In cantina nascondeva serra per coltivazione di marijuana: arrestato 33enne

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I Carabinieri hanno arrestato un 33enne del posto con l’accusa di produzione, traffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente I militari della Stazione di Pioppo hanno effettuato un controllo nell’abitazione dell’uomo rinvenendo oltre 350 grammi di marijuana, contenuta in diversi barattoli di vetro, un bilancino di precisione e vario materiale per il confezionamento. Al piano interrato della casa, è stata scoperta, altresì, una vera e propria serra per la coltivazione della cannabis sativa, interamente attrezzata con lampade alogene, vasi con terra, sistema di riscaldamento, aeratori con tubi per ventilazione locali e fertilizzanti di vario tipo.

A casa del 33enne i Carabinieri hanno trovato anche uno stiletto con lama a doppio filo dalla lunghezza di quasi 50 centimetri. Tutto il materiale, la sostanza stupefacente e l’arma bianca sono stati sequestrati per le successive analisi. L’arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo.