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Castelbuono, inaugurazione della mostra “Regine Hildebrandt: dal disegno alla stampa, la natura serigrafata”

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Si inaugura giovedì 4 gennaio 2023 alle ore 17, 30 al Museo naturalistico ‘Minà Palumbo’ di Castelbuono i lavori in serigrafia realizzati dal 1974 al 1994 dalla designer svizzera Regine Hildebrandt, che con Rosario Rotondo diede vita in quegli anni all’impresa commerciale ‘Impressioni in Sicilia’, tessuti stampati a mano. Le ‘impressioni’ di Regine Hildebrandt, il suo lavoro di design, le sue visioni dell’Isola, diventano la parte caratterizzante dell’identità dell’impresa, e ricevono la giusta attenzione da parte delle istituzioni culturali siciliane, che con l’Università e l’Orto Botanico di Palermo nel 2022, e oggi con il Museo naturalistico delle Madonie ‘Minà Palumbo’, certificano il suo percorso di rinnovamento dei linguaggi nell’arte della decorazione dei tessuti.

È interessante la storia personale di Regine Hildebrandt, che arriva in Sicilia nel 1965 richiamata dalla fama di Danilo Dolci e che con il supporto di Rosario Rotondo e una formazione in America presso i designer ‘visionari’ Tillett trova, una volta staccatasi dall’esperienza del sociologo triestino, la sua autonomia professionale e creativa. Oggi Regine Hildebrandt è ancora attiva in un ambito diverso, quello della ceramica, a Collesano, e non cessa di ricercare vie nuove grazie al suo animo inquieto e al suo spirito innovativo.

Con la cura di Tommaso Gambaro e Michele Spallino sono stati raccolti diversi materiali – dai telai, ai disegni, alle stoffe –  legati al tema della natura, del mondo vegetale, per raccontare, nel campo della decorazione dei tessuti, un’esperienza di “cultura figurativa” filtrata attraverso una formazione nordeuropea. La mostra Regine Hildebrandt – Dal disegno alla stampa, la natura serigrafata è proposta dal ‘Minà Palumbo’- Museo naturalistico delle Madonie, con il contributo del Comune di Castelbuono, fruibile dal 5 gennaio, tutti i giorni ad eccezione del lunedì, per legare insieme arte e natura, seguendo la tradizione di quel gigante che fu Francesco Minà Palumbo (1814-1899), medico, botanico, e magnifico disegnatore.

Montemaggiore Belsito: elegante scalinata maiolicata nel cuore del corso Giunta Municipale

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La pittoresca cittadina di Montemaggiore Belsito celebra la sua identità culturale attraverso un capolavoro architettonico: la scalinata maiolicata lungo il Corso Giunta Municipale. L’arte si fonde con la funzionalità, poiché i 56 scalini, adornati da maioliche policrome che riflettono l’arte siciliana dal X al XX secolo, rappresentano veri capolavori.

Questa maestosa scalinata, lunga quasi 18 metri, diventa il simbolo di Montemaggiore Belsito, un omaggio tangibile all’arte e alla bellezza. Oltre a superare il dislivello viario da piazza Roma all’ingresso dell’Istituto Comprensivo mons. Raffaele Arrigo, la scalinata immette in Via Francesco Riso. La gradinata è un percorso quotidiano per studentesse e studenti delle scuole medie, incluso il vivace passo delle alunne e degli alunni delle scuole elementari.
Nel contesto della Giunta Municipale, cuore amministrativo della città, emerge una connessione simbolica. Il libro di toponomastica di Santi e Filippo Licata fornisce il contesto, sottolineando che la Giunta Municipale è l’organo esecutivo e deliberativo che regge l’amministrazione dei comuni in Italia.
Le maioliche a fondo bianco narrano storie di vita quotidiana, con figure policrome di nature morte e artigiani stilizzati, richiamando un’epoca di lavori tradizionali. La scalinata, oltre a essere un gioiello architettonico, diventa un viaggio nel tempo, conservando il carattere agricolo che ha plasmato la storia di Montemaggiore Belsito.
Santi Licata

Ordine di arresto del Tribunale di Termini Imerese per due pregiudicati accusati di furto

La Polizia di Stato ha dato esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Termini Imerese, nei confronti di due pregiudicati palermitani, ritenuti responsabili di essere stati gli autori di due gravi episodi di furto, commessi ai danni di note attività commerciali, messi in atto con il metodo della c.d. “Spaccata”.

I fatti sono stati commessi tra il mese di aprile e giugno scorsi, in particolare la minuziosa attività d’indagine sviluppata dalla Squadra Investigativa del Commissariato di Bagheria, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, ha consentito di raccogliere elementi altamente probanti in capo agli odierni arrestati, i quali, già lo scorso 4 aprile, avevano messo a segno il primo colpo che aveva fruttato un bottino di oltre 4.500,00 euro. In detta circostanza, due individui con il volto coperto da passamontagna, dopo avere effettuato un accurato sopralluogo del sito ed avere atteso la chiusura di un noto Bar – Tabacchi del comune bagherese, utilizzando delle pesanti mazze mandavano in frantumi la vetrata del punto vendita ed una volta all’interno trafugavano denaro contante e numerosi ticket di vari concorsi a premio.

La medesima attività commerciale era stata già colpita pochi giorni prima da altre due persone che, con  identiche modalità operative, avevano fatto accesso all’interno del punto vendita mettendo a segno un altro colpo. Anche in questo caso, all’esito dell’attività d’indagine svolta dalla Squadra Investigativa, i due presunti responsabili venivano individuati ed assicurati alla giustizia.

Il secondo episodio delittuoso contestato nel provvedimento del Giudice riguarda un tentativo di furto commesso lo scorso 7 giugno ai danni di una ricevitoria e rivendita di tabacchi con sede a Bagheria messo in atto con identico modus operandi. In questo caso, dopo avere sferrato violenti colpi contro la vetrata, gli autori si davano a precipitosa fuga perché impauriti dal fragore generato dai numerosi colpi assestati alla vetrina. Al termine degli adempimenti di rito, così come disposto dall’A.G., le persone tratte in arresto venivano condotte presso la Casa Circondariale di Termini Imerese.

Roccapalumba, imbrattato il murale dedicato a Falcone e Borsellino

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Imbrattato il murale dedicato a Falcone e Borsellino in piazza La Marmora a Roccapalumba. I soci dell’Associazione “Ohana” APS che nel luglio di quest’anno, in occasione dell’anniversario della strage, l’hanno voluto e realizzato, così rispondono al vile gesto: “Non importa quante volte lo imbratterete, ci troverete sempre dalla stessa parte”. Condannano fermamente l’oltraggio perpetrato alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino, orgoglio di tutti i siciliani onesti, eroi e martiri in lotta in prima linea contro le organizzazioni mafiose. Esempio di uomini coraggiosi che pur coscienti di mettere a repentaglio la propria vita, hanno lottato per cambiare una società marcia e corrotta fino all’estremo sacrificio consapevoli che democrazia e libertà sono i veri valori su cui una società civile deve fondarsi.

I membri dell’Associazione hanno constatato con amarezza la presenza appunto di una svastica, alcuni simboli esoterici ed altresì la presenza sulla fronte dei volti dei nostri giudici, di un punto nero forse a simulare il foro lasciato da un proiettile.

“Siamo dell’avviso – continua il Presidente Claudia Maniscalchi – che bisogna ancora impegnarci in quanto società civile a lottare e a lavorare per fare in modo che il seme della legalità possa germogliare e prolificare sempre. Credo che di fronte a certe nefandezze non bisogna girarsi dall’altra parte, restare indifferenti, o sminuire scioccamente tali gravi comportamenti qualificandoli soltanto della bravate. Chi intende cancellare la memoria di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino non ha ancora capito che la maggioranza ha scelto di stare dalla loro parte, di condividere i loro insegnamenti e i valori che stanno a fondamento della legalità e della libertà. E’ auspicabile che l’intera comunità prenda coscienza e consapevolezza di questo grave gesto biasimevole. Siamo comunque consapevoli che sia stato sferrato un duro attacco alla cultura della legalità che l’associazione Ohana ha iniziato a promuovere come obiettivo primario fin dalla sua costituzione. Ecco perché ribadiamo con forza e convinzione che la società civile di Roccapalumba non può tollerare quest’oltraggio e invitiamo tutti, ciascuno nel proprio piccolo, a condannare tale atto deplorevole, per affermare il diritto alla legalità e alla libertà, presupposti imprescindibili per la crescita morale e civile di Roccapalumba. In particolare ci rivolgiamo alle famiglie, scuole, agli insegnanti, alle agenzie educative, agli operatori sociali, alle istituzioni religiose e politiche, alle associazioni antimafia per continuare a promuovere azioni positive sull’esempio dei nostri giudici eroi affinché rimangano un punto di riferimento per le generazioni future. Ci auguriamo che quanto accaduto rimanga un episodio isolato”.

A Bagheria laboratorio teorico-pratico per la realizzazione del dolce tipico “Sussa di Miele”

“Cosi ruci” è l’iniziativa organizzata dalla Sede di BCsicilia di Bagheria e dall’Università Popolare Termini Imerese per conoscere, apprezzare e salvaguardare la produzione dolciaria del territorio. Si terrà mercoledì 10 gennaio 2024 dalle ore 15,30 alle ore 19,30 presso la Dimora Storica, Cirrincione–Mineo , in via Sant’ Elia,n. 5 a Bagheria il laboratorio teorico-pratico tenuto dal Pastry Chef Giovanni La Rosa per la realizzazione della “Sussa di miele” il Dolce-Biscotto inventato a Bagheria presso la pasticceria del Bar Aurora, locale oggi non più esistente, ricostruito nel suo interno dal regista Tornatore nel film Baària. Il laboratorio prevede la storia del Dolce-Biscotto, preparazione degli ingredienti, impasto e cottura, confezionamento e degustazione.  Ai  partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione. E’ obbligatoria la prenotazione (entro il 3 gennaio) e il contributo di  € 30. Per informazioni Tel. 394121267 – Email: [email protected].

Al primo Festival dei cantautori del Parco delle Madonie vince la cefaludese Nicoletta Qualera

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La cefaludese Nicoletta Qualera ha vinto il primo Festival dei cantautori che ha attribuito il “Premio Mario Messineo”. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Siciliana Musica per l’Uomo, si è svolta presso il Teatro comunale. A decretare la vittoria di Nicoletta è stata una giuria tecnica presieduta dal maestro Antonio Sottile e composta dai maestri: Giuseppe Testa, Daiana Perrone, Concetta Famularo e Ildebrando D’Angelo.
Presentatrici della serata Daniela Guercio e Anna Agostara. A Nicoletta, che ha cantato “Ninna Nanna Vucciria” è andato anche il “Premio migliore musica” attribuito da una giuria popolare presente al Teatro.
Mentre il “Premio migliore testo” è andato a Pierpaolo Manetta che ha cantato “Ho assunto Quasimodo come coscienza…”. A presiedere la giuria popolare il commissario del Parco delle Madonie Salvatore Caltagirone, composta dal dott.  Giuseppe Rotondo e l’avv. Sergio Calabrese.

In gara otto cantautori che sono arrivati da tutta la Sicilia e uno anche dalla Puglia. Ecco i nomi degli otto finalisti: Paolo Carone da Oria (BR), Cinzia Fanara da Villabate (PA), Pierpaolo Manetta da San Giovanni Gemini (AG), Carmelo Nicosia da Ragusa, Ignazio Piccichè da Alcamo (TP), Nicoletta Qualera da Cefalù, Enzo Salvia da Bronte (CT) e Daniele Zummo da Lercara Friddi. Gli otto cantautori, come da regolamento, sono arrivati alla finale dopo una lunga e accurata selezione effettuata attraverso dei contributi video. “Ancora una volta il Parco delle Madonie – afferma il Commissario Caltagirone – è al centro dell’attenzione del mondo dell’Arte. Questa volta con un concorso dedicato ai Cantautori.
Le Madonie vantano una grande tradizione musicale ed hanno dato i natali ad illustri musicisti, apprezzatissimi anche nel panorama musicale internazionale. L’Ente Parco delle Madonie, per quanto possibile, sosterrà sempre tutte quelle iniziative musicali che mirano anche alla promozione del Territorio. Plaudo all’iniziativa dell’associazione siciliana Musica per l’Uomo dedicata a Mario Messineo, fedele servitore dello stato, persona generosa che ha speso la sua vita a favore di diverse azioni umanitarie. Un Festival, questo, che si aggiunge ai Festival internazionali (cito ad esempio il Festival di Musica Antica di Gratteri, il Festival Rock e Jazz di Castelbuono e Cefalù … ) Sono i fiori all’occhiello di un territorio, con una chiara vocazione all’accoglienza prima di tutto e poi capaci di un’offerta naturalistica per diversi aspetti unica al mondo. Bisogna approfittare di questo interesse sempre più crescente per dare soprattutto ai giovani motivi per mettersi in gioco e pensare a nuove prospettive future. Anche e soprattutto con la Musica”.

Le 15 donne del Comprensorio Termini Cefalù Madonie da ricordare nel 2023 secondo Esperonews

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Come ormai tradizione, dedichiamo l’ultimo articolo dell’anno a 15 donne del Comprensorio Termini Imerese, Cefalù, Madonie che in qualche modo, secondo il nostro giornale on line, si sono distinte per il loro impegno, l’attività, la professionalità e pertanto possono essere considerate, in qualche modo rappresentative, in positivo, dei dodici mesi appena trascorsi.

Sono donne impegnate a livello culturale, sociale, professionale. Diverse per età e storia umana. Sono occupate nel mondo del sapere e della divulgazione, sono al servizio di disabili, di emarginati e degli ultimi, quasi a sottolineare il grande e straordinario cuore di questo territorio. Svolgono un grande lavoro nelle associazioni, nelle istituzioni pubbliche o animatrici di iniziative culturali che tentano di raccontare e costruire percorsi diversi. Ma trova spazio anche chi ha vissuto tragedie e si impegna a non far rivivere ad altri gli stessi drammi. Ci sono donne che hanno sconfitto il proprio male impegnandosi nello sport raggiungendo traguardi straordinari e divenendo testimoni di come si può superare e trasformare in risorsa le proprie difficoltà. O chi insegue semplicemente i propri sogni che ha curato fin da bambina. Chi invece sceglie la promozione del territorio riscoprendo il settore agro pastorale, che può e deve avere un grande sviluppo nel Comprensorio insieme allo straordinario patrimonio storico artistico. C’è invece chi ritorna affascinato da luoghi che continuano ad avere una magia particolare. Ma anche chi nel settore professionale rappresenta nelle istituzioni pubbliche queste comunità.

In un momento storico segnato da atteggiamenti negativi e da facili disperazioni, non sempre ingiustificate, noi vogliamo, attraverso l’ultimo articolo dell’anno, dedicato a queste 15 storie di vita, offrire alle nostre comunità locali un piccolo segno di speranza.

Vogliamo mostrare la parte migliore, come diciamo ogni anno, dell’altra metà del cielo che vive nel comprensorio Termini, Cefalù, Madonie, e  spesso, inconsapevolmente, testimonia la bellezza, l’accoglienza e la solidarietà di questa terra.

Sono le donne della  parte orientale della provincia di Palermo nel quale si muove il giornale Esperonews e che per diversi motivi meritano di essere ricordate.

In quel piccolo universo c’è una sintesi del nostro mondo fatto di sogni e speranze, di ansie e dolori. Ma tutte dimostrano un grande amore per questa terra, verso i luoghi in cui abbiamo tutti la fortuna di vivere.

Abbiamo come ogni anno cercato di accogliere le segnalazioni che sono pervenute, di ricordare persone che con il loro impegno ci rendono orgogliosi, anche solo per un giorno, di abitare in questo frammento di Sicilia. Donne che portano avanti le proprie scelte con dedizione, passione e rigore.

Ma vogliamo anche esprimere un ringraziamento per quello che hanno dato alle nostre comunità, da estendere a tutti coloro che sono impegnate giornalmente al servizio del territorio, che credono nel cambiamento e in un domani diverso.

Ma l’articolo apre anche il nuovo anno che auspichiamo sia di rinascita, di speranza ma soprattutto di pace, in un momento in cui siamo tempestati quotidianamente da notizie di immani tragedie e di guerre che non si concludono, anzi che rischiano di ampliarsi e rendere ancora più oscuro e inquieto il futuro del mondo.

A tutti i nostri lettori gli auguri per un felice e sereno 2024.
Alfonso Lo Cascio

 

Iana Brancato

Mamma coraggio. È madre di Roberta Siragusa, la ragazza uccisa a Caccamo, con modalità atroci, nella notte tra il 23 ed il 24 gennaio del 2021. La ragazza era stata prima colpita e stordita con un sasso, poi bruciata viva nei pressi dello stadio e gettata in un dirupo. Iana è ausiliare presso PFE ASL 6 di Termini Imerese Ospedale Salvatore Cimino dal 2 maggio del 2001. Una collaborazione ospedaliera che nasce grazie a una ditta esterna la Dussmann. Il servizio di Iana si svolge all’interno della sala operatoria di ostetricia e ginecologia. Una vita segnata da quel tragico evento, che l’ha portata a vivere una esistenza difficile, ma da guerriera. Una esistenza punteggiata dalla sofferenza e giornate vissute con grande dolore. Un cammino di vita senza la giovane figlia strappata in maniera violenta. Ma essere una guerriera le serve per la famiglia e per Roberta. Il suo impegno è rivolto a dare voce ai più fragili e a chi subisce violenza. Il suo impegno è deciso e guarda a salvare vite umane in ragione della esperienza vissuta. Iana invita le giovani donne a denunciare al primo segnale di violenza del ragazzo, a confidarsi con i  genitori, vera ancora di salvezza. Il messaggio di Iana è questo: “Ragazze mi rivolgo a voi  Non fatevi uccidere da chi vi dice di Amarvi. Scappate al primo segnale, alla prima mossa violenta al primo ricatto, quando vi umilia. Quando capite che si tratta di possesso è gelosia. Roberta vivrà in ognuno di voi”.

 

Vincenza Cammarata

E’ nata a Scillato il 23 gennaio 1946. Dopo aver vissuto nel paese natale per ventiquattro anni, si sposa e si trasferisce a Valledolmo. È descritta da tutti come una donna forte e dai grandi valori. Tenace e guerriera in ogni situazione che le si presenta. Sempre allegra e disponibile con tutti, ama il rispetto. Enza la sciddatara (cioè di Scillato) a Valledolmo è sempre stata un’istituzione. Donna dal grande senso della socialità, capace di guidare splendidamente l’azienda di famiglia, e con un’attitudine da sempre considerata straordinaria: ricordare i numeri di telefono e le date di nascita di ogni persona che ha conosciuto durante la sua lunga vita. Appassionata anche di cinema, ha esordito quest’anno sul grande schermo con “Recomaterna”, il cortometraggio di Giuseppe Sangiorgi. La pellicola sta avendo un bel successo, e Enza è stata molto apprezzata dal pubblico, conquistando addirittura il premio come migliore attrice non protagonista al Lucania Film Festival. “Devo ammettere che quando ho iniziato a cercare un’attrice per il ruolo della nonna – scrive il regista Giuseppe Sangiorgi – la Enza non è stata la mia prima scelta: il caso ha poi scelto per me e così l’ho coinvolta in questa importante avventura. Ha accettato con immensa gioia e da subito ha iniziato a studiare le battute e il lungo monologo finale: si è dimostrata una grande professionista ottenendo così una prova d’attrice davvero superlativa”.

 

Daniela Cappadonia

Classe 1973, è originaria di Cerda ma dal 2004 risiede a Castellana Sicula dove insegna lettere presso la scuola secondaria di primo grado. Si è innamorata della Grecia in tutte le sue sfumature: il rapporto con la grecità ha segnato profondamente la sua vita sia sotto il profilo professionale che privato. Ha frequentato il liceo classico “Gregorio Ugdulena” di Termini Imerese e conseguito la Laurea in Lettere Classiche con una tesi in greco moderno, traducendo il romanzo di Kostas Varnalis “Il Diario di Penelope”. Nel 2020 riceve una pesante diagnosi di tumore al seno seguita da diversi interventi e terapie. Un ruolo importante nel percorso di cura lo ha rivestito lo sport, da sempre presente nella vita di Daniela, ma da questo momento ancora di più. Dal walking sulle colline madonite, inizia a correre inseguendo un sogno: partecipare alla maratona di New York per dimostrare che il cancro non è un impedimento ma un’occasione di rinascita. Nel 2023 entra a far parte delle Pink Ambassador della Fondazione Veronesi, donne con diagnosi di tumore al seno che corrono insieme per raccogliere fondi per la  ricerca e per dimostrare quanto l’attività fisica amplifichi il successo delle cure. Daniela ha tagliato il traguardo della maratona di New York il 5 novembre 2023. È diventata simbolo di tenacia e attaccamento alla vita e fonte di ispirazione per giovani e adulti della comunità madonita. Il suo prossimo obiettivo è la maratona di Atene del 2024.

 

Gian Clelia Cucco

Laurea in giurisprudenza, abilitata alla professione di avvocato. Fin da giovane impegnata nel sociale e al servizio del proprio territorio. Dal 1990 al 2014 si occupa di formazione professionale. Dal 2003 al 2012 viene nominata dall’Amministrazione comunale responsabile per la parte culturale e religiosa dei festeggiamenti di Sant’Anna, Patrona di Castelbuono, dando maggiore visibilità alla rievocazione storica del Corteo delle Chiavi. Responsabile del Progetto “Le Vie del Medioevo” per la parte relativa al Comune di Castelbuono. Contemporaneamente dal 2007 al 2012 è eletta Consigliere comunale, dal 2012 al 2015 Presidente del Consiglio e dal 2015 al 2017 Assessore alla cultura, turismo, sport, spettacolo e attività produttive del Comune di Castelbuono. Socia fondatrice della Cooperativa Aquilone ricopre il ruolo di Presidente. La Coop gestisce dal 2015 al 2019 due comunità per minori stranieri non accompagnati attivando percorsi virtuosi di socializzazione, integrazione dei minori e inserimenti lavorativi nel tessuto produttivo e dal 2018 due comunità per minori con disturbi gravi del comportamento. Si occupa anche di progettazione europea e di progettazione del Servizio Civile. Attualmente sta coordinando un progetto finanziato del Gal ISC- Madonie “Sostegno per la diversificazione delle attività riguardanti l’assistenza sanitaria, integrazione sociale e l’agricoltura”. Il progetto “Green Community NaturalMente Inclusi” si qualifica come pratica di sostegno alle fasce deboli attraverso la valorizzazione e la fruizione di attività agricole.

 

Elisa Demma

È termitana, classe ‘75, laureata in legge, madre di due giovani donne, avvocato abilitato, cassazionista, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Termini Imerese al secondo mandato. Grande viaggiatrice, curiosa, amante della natura e della lettura, sportiva, da sempre dedita alle persone, sia nell’ambito della propria attività istituzionale che nell’ambito dei rapporti familiari ed amicali, ha coniugato con impegno e dedizione il proprio ruolo nel mondo del lavoro con l’essere mamma di quelle che oggi sono due giovani donne impegnate nello studio, senza tralasciare l’impegno sociale e i rapporti personali. Consigliere Tesoriere dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese, a novembre di quest’anno è stata eletta Presidente Nazionale del Movimento Forense, Associazione di politica giudiziaria maggiormente rappresentativa, dopo oltre dieci anni di costante impegno nella stessa, avendo contribuito a fondare la locale sezione nell’ambito del territorio del Tribunale di Termini Imerese. Negli anni ha rivestito ruoli istituzionali (componente rete Lab, delegata Congressuale, consigliere del Consiglio Distrettuale di Disciplina, tesoriere dell’ordine) ed associativi, sia a livello locale che nazionale. Crede fermamente nel valore della squadra ed ha sempre incoraggiato lo spirito di gruppo delle persone che la circondano allo scopo di creare valore aggiunto in tutte le attività nella quali si impegna.

 

Elisabetta Franchina

Classe 1990, vive a Sciara ed è pilota e navigatrice e di rally. Da diversi anni coltiva questa passione per le automobili da corsa, in particolare quelle da rally. E così, dalla piccola Peugeot familiare, è “partita” con la voglia di imparare e crescere sempre di più. Dal CRZ (Campionato rally di zona) solo in Sicilia all’IRC (International Rally Cup) fino al grande e prestigioso CIRT (Campionato Italiano Rally Terra) con Skoda Fabia R5 la classe regina dei rally. Un “curriculum gare” molto interessante che l’ha portata a conoscere anche i grandi del Motorsport come Tony Cairoli, Ari Vatanen e Ken Block piloti di fama mondiale. Elisabetta si ritiene fortunata perché per avere grandi risultati bisogna avere una grande squadra e un grande pilota. Ha corso con la potente 205 T16 evo 1 al “Rally Legend”, la gara più prestigiosa al mondo. Negli anni ha voluto mettersi alla prova sul lato sinistro del sedile con la regina “Skoda Fabia R5”, portando a casa un 1° posto femminile e 4° di classe, un risultato quasi inaspettato dato che era il suo debutto alla guida. Subito dopo, si è resa protagonista con la “Formula Gloria” sempre su strada anche qui portando a casa un bellissimo risultato 1° femminile, 1° classe e 3° di gruppo. Quest’anno ha partecipato ad altre gare dal Trentino al Veneto alla Toscana, con bei risultati e dicembre con una novità gara al “Bettega Tribute”, la gara dei campioni, con Skoda Fabia R5 conseguendo un 3° posto.

 

Sabina Ilardo

E’ nata a Cefalù nel 1971 ed è residente a Lascari, sposata e mamma di una ragazza. Ha conseguito il titolo di Assistente Sociale nel 1996 ma già dal 1995 e fino al 2001 ha svolto volontariato presso l’U.N.I.V.O.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi) di Palermo, dove era anche membro della Direzione. In questo contesto, impara inoltre il linguaggio Braille presso I.RI.FO.R  (Istituto per la Ricerca, la Formazione, la Riabilitazione) di Palermo. Difatti, discuterà la sua tesi di laurea proprio sulla “Scelta occupazionale dei soggetti non vedenti e possibilità concrete nella realtà della provincia regionale di Palermo”. A tal proposito, in Toscana, ha partecipato al corso per la formazione dei Volontari Pro Ciechi: questa esperienza di volontariato è stata estremamente arricchente per la sua formazione umana e professionale. Nel corso degli anni, ha coordinato diversi progetti a favore di anziani, disabili e minori a Cefalù ed in più comuni delle Madonie. La sua carriera nel terzo settore si sviluppa però, in  particolar modo, nel campo dei minori. Da ben 21 anni infatti, opera  presso la Comunità alloggio Regina Elena di Cefalù, ricoprendo il  ruolo di assistente sociale ed attualmente, anche responsabile della struttura. Una educatrice di grande professionalità ed accoglienza che la fa essere vicina alle esigenze dei ragazzi che si sentono compresi e motivati, qualità che l’hanno aiutata anche nell’approccio alle persone nello stato di bisogno.

 

Deborah Maria Inserillo

E’ una ragazza di 19 anni di Termini Imerese, attiva nel volontariato con il Banco Alimentare. Il Presidente Sergio Mattarella l’ha nominata quest’anno tra i nuovi “Alfieri della Repubblica” 2023. La giovane ha ricevuto il riconoscimento “per l’attività di volontariato con cui testimonia l’importanza della condivisione e del dono. Per l’impegno contro lo spreco alimentare, fatto di azioni concrete e di sensibilizzazione per uno sviluppo sostenibile”. “Alfiere della Repubblica” è una benemerenza riservata ai cittadini italiani, anche residenti all’estero, che, al momento della segnalazione, non abbiano ancora compiuto il diciottesimo anno di età, e ai cittadini stranieri residenti nel nostro Paese. L’Attestato d’Onore viene conferito al fine di mettere in luce eccezionali benemerenze nel campo dello studio, della cultura, della scienza, dell’arte, dello sport nonché del volontariato e con singoli atti o comportamenti ispirati ad altruismo e solidarietà che possano proporre modelli di comportamento positivi delle nuove generazioni. Il riconoscimento viene conferito dal Presidente della Repubblica Italiana su proposta del Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, sentita un’apposita Commissione Valutativa. Deborah Maria Inserillo è nata il primo agosto del 2003 e studia Scienze dell’Educazione all’Università di Palermo con l’obiettivo di realizzare dei progetti in campo sociale per l’educazione dei giovani alla sostenibilità.

 

Carolina Lo Nero

Nasce a Termini Imerese nel 1972. Dopo aver conseguito la laurea in Lettere, si specializza in Paleografia e sviluppa l’interesse verso la Storia medievale con il dottorato di ricerca in Storia presso l’università di Cambridge. Nel 2005 partecipa alla fondazione delle Edizioni Mercurio, una piccola casa editrice che ha come obiettivo una nuova didattica dei Beni Culturali attraverso la pubblicazione di guide turistiche illustrate per ragazzi. Inizia anche la collaborazione con la facoltà di Lettere di Palermo attraverso la docenza a contratto del Laboratorio di Scrittura. Nel 2010, la collaborazione con la diocesi di Cefalù porta alla realizzazione di quaderni didattici da supporto al Catechismo per la C.E.I. Nel 2013 inizia la produzione dei racconti. “Scacco matto alla mafia”, Navarra Editore, diventa anche un progetto legalità sponsorizzato dalla Fondazione Falcone. Nell’autunno del 2022 si trasferisce a Gangi, dove crea la Biblioteca privata “Santa Maria” offrendo gratuitamente al prestito la propria collezione di libri. Inizia così un rapporto di collaborazione con la comunità gangitana e madonita in generale. Il progetto principale diventa la promozione della lettura e partecipa al percorso verso la candidatura dei comuni madoniti a “Città che legge”. Nascono così “Libri d’alta quota”, per la promozione della lettura e la “Rete delle Biblioteche delle Alte Madonie”, uno strumento intercomunale per creare una sinergia tra le biblioteche e il territorio.

 

Giovanna Mirabella

Nasce a Termini Imerese e si laurea in Architettura presso l’Università di Palermo, con una tesi di Storia dell’architettura e restauro di monumenti di Termini Imerese. Pubblica il primo libro “I segni dell’architettura di età classica in Termini Imerese” e successivamente “Un architetto del senato termitano: Vincenzo La Barbera”. Consegue l’idoneità e dottorato di ricerca presso l’Università Federico II di Napoli. Continua a pubblicare studi e ricerche sulla sua città natale. Si specializza in storia dell’architettura medievale e cura atti di convegni da lei organizzati. Ha al suo attivo 58 pubblicazioni di cui alcune sulle tradizioni popolari siciliane pubblicate su “I quaderni del Pitrè” del Museo Etnografico Siciliano G. Pitrè. Ha prestato servizio presso la Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta, Palermo e la Soprintendenza del Mare. Come architetto ha progettato e diretto lavori di restauro di vari monumenti tra cui la chiesa di San Francesco di Paola e la chiesa di San Giacomo Apostolo in Termini Imerese di cui ha pubblicato una studio in “Ecclesiae sancti Jacobi”, atti di un convegno dalla stessa organizzato. Da quarant’anni è socia Lions ed in questa Associazione ha organizzato convegni e conferenze. Ha ricoperto varie cariche distrettuali e quest’anno è stata eletta Presidente del Lions club Palermo Mediterranea. Lo scorso maggio ha pubblicato il libro dal titolo “Un libro di pietra, il linguaggio ermetico nel portico della cattedrale di Palermo”.

 

Vincenza Montana

Nata a Licata, in provincia di Agrigento, è laureata in Scienze Politiche, indirizzo politico sociale, all’Università degli studi di Palermo. Ha conseguito diversi Master, per bambini speciali, all’Università di Modena. Un master in bioetica nella facoltà di teologia di Palermo ed un altro in Counselor Empirico. E’ iscritta all’associazione Professionale del Counselor aderente alla Faip. Dal 2018 vive a Gangi ed è sposata con Francesco Giunta, con il quale gestisce un caseificio dove produce formaggi caprini. Emblematica la sua storia di vita personale, che l’ha portata da adulta ad abbracciare il lavoro in una azienda agro alimentare “La Capralat”. Nell’ultimo anno ha scritto un racconto autobiografico “Heidi da Gangi” edizione Arianna, uno spaccato di vita vissuta, una fiaba rivolta ai ragazzi a riscoprire i lavori antichi e a trasformare il sacrificio del lavoro in forza vitale. Ha partecipato alla progettazione di “Sicilia che Piace” a Geraci Siculo, ottenendo un grande riscontro con un interessante articolo nel Dossier Sicilia che Piace, antichi sapori, dove crea dei laboratori sensoriali, per la riscoperta di antichi sapori. Negli ultimi mesi ha creato una linea di cosmesi al latte di capra, un sapone, un latte corpo con latte di capra e mandorle ed un gommage per il viso, prodotti che non contengono profumi, conservanti, coloranti ne parabeni. Inoltre ha realizzato delle caramelle al latte di capra, gustose e ricche di elementi nutritive.

 

Enza Pantò

Da sempre impegnata nel sociale e nella socialità. Termitana doc e mamma di due splendidi figli Domenico e Luigi. Sposata con Gianni Geraci. Diplomata all’Istituto Magistrale “A. Rosmini” di Caccamo ha conseguito diversi attestati e tirocini per lo svolgimento della mansione di operatore sociale. È stata socia-volontaria nell’ambito della disabilità con l’associazione crescere insieme. Operatore socio-assistenziale hdc presso la scuola media “Paolo Balsamo” di Termini Imerese. Nel 2000 a Casteldaccia è stata educatore presso un centro ludico. Ha svolto successivamente Attività ludico-ricreative a favore di minori nell’ambito di progetti realizzati nel comune di Termini Imerese. È stata educatore per minori a rischio per la società cooperativa “Novi familia”. Ha partecipato al progetto “Città Amica dell’infanzia e dell’adolescenza” ed inoltre al Progetto “Colora la tua estate di colori” e al  Progetto Aliminusa: “E…state in festa!”. Tecnico esperto nella gestione dei servizi socio-assistenziali dei processi educativi. È, inoltre operatore sociale assistente hdc. Una vita dedicata agli altri, al sociale, al servizio del prossimo. Una predisposizione che l’ha reso un punto di riferimento nel mondo delle attività sociali. Infine, l’impegno di famiglia per lo sport con la società sportiva dilettantistica Sporting Termini. Una realtà consolidata fatta di un prezioso settore giovanile e una prima squadra, che milita nel campionato di prima categoria.

 

Tania Rinaldi

Di Petralia Sottana, è oncologa del Policlinico “P. Giaccone” di Palermo e coordinatrice sanitaria regionale della Samo onlus. Professionista di grandi doti professionali e umane. Nel suo vasto curriculum figurano attività formative e di ricerca. È specialista tumori del distretto Cervico–Facciale, dei Melanomi e tumori cerebrali. La continua e stretta collaborazione con l’U.F. Testa-collo diretta dalla Dr. L. Licitra, con la radioterapia diretta dalla Prof. P. Olmi presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, gli ha consentito di maturare una grande esperienza nel trattamento delle neoplasie rare. La sua attività scientifica attuale verte soprattutto sullo studio delle terapie biologiche sulle ghiandole salivari e la vaccinoterapia nel melanoma. Vanta diverse collaborazione con il MIUR e l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per il quale a curato il progetto “Clinical and traslational research for tailored organ sparing treatments in head & neck cancer patients”. Forte l’impegno anche sul fronte delle cure palliative e soprattutto sullo studio dell’approccio comunicativo in campo oncologico nella triangolazione tra operatori, pazienti e famiglie.  Nel 2023 è vincitrice del premio “Donne che amano le donne” promosso dal Gruppo Terziario Donna ConfCommercio Palermo: un tributo per aver “dimostrato un profondo amore e impegno per il benessere, l’empowerment e il progresso della comunità in cui lavora e vive”.

 

Lucia Sammarco

Laureata in Giurisprudenza dipendente della Regione Siciliana in servizio presso il C.P.I di Petralia Soprana, a Castellana Sicula, suo paese d’origine, è stata da sempre impegnata  nel sociale e in politica. E’ stata Presidente del Club Culturale Castellanese e ha collaborato con l’associazione culturale “Il Cenacolo”, di cui fa parte. Ha guidato per due anni la sezione Petralie – Madonie della Fidapa, Durante l’ultima Cerimonia delle candele del sodalizio tenutasi alla Perla di Engio a Gangi, alla presenza della Presidente Fidapa del Distretto Sicilia Carmela Lo Bue, delle componenti del comitato di presidenza e della past presidente nazionale Cettina Oliveri, le è stato conferito il premio “Donna dell’anno 2023” con la seguente motivazione: “A Lucia Sammarco che con impegno e grande determinazione, ha saputo tradurre le idee in azioni concrete realizzando lo Sportello d’Ascolto con profonda stima e amicizia”. Lucia, oggi Past-Presidente della Sezione Petralie Madonie, è stata l’unica che durante il suo biennio di presidenza ha aperto uno sportello di ascolto per le donne vittime di violenza intestato Fidapa. Il primo, e ad oggi unico, della Federazione in tutta Italia. Lo sportello della “Rete antiviolenza Amorù – troppo amore uccide” è stato aperto a Castellana Sicula, presso i locali parrocchiali di via Trieste, e grazie alla quale anche le alte Madonie possono contare su un punto di riferimento per le donne vittime di violenza.

 

Adriana Scancarello

Classe 1973 è di Castelbuono. Giovane e vivace nella ricerca e nel sostegno della bellezza del suo paese. Ne ha tratto con parsimonia aspetti di valore per la promozione e la fruizione, ricoprendo prima il ruolo di Assessore alla Cultura di Castelbuono e successivamente quella di Direttore del Museo Civico del paese madonita. Nel corso di questo anno, come consulente del Sindaco, ha seguito l’iter della candidatura di Castelbuono a Città Creativa UNESCO nella categoria “Gastronomia”, in rappresentanza della Sicilia. Avendo a cuore la storia del proprio paese ha raccontato in modo ineccepibile la storia di un territorio vivace, che riconosce il proprio valore, e che promuove il cibo, la tutela della biodiversità, lo scambio del sapere, le buone pratiche. Si sta occupando con passione del programma “Madonie: cultura accessibile” volto a favorire accessibilità ed inclusione nei luoghi della cultura materiale e immateriale. Un progetto finanziato dal Ministero della Cultura che si avvale della collaborazione del SUAP Madonie, della SOSviMa, delle Soprintendenze di Palermo e Caltanissetta e delle Diocesi di Cefalù e Caltanissetta, e coinvolge anche alcuni Comuni del territorio, con un’unica proposta progettuale e la sua esecuzione che si basa su: accesso, partecipazione, inclusione e sostenibilità per promuovere un’esperienza culturale inclusiva delle Madonie e del suo straordinario patrimonio culturale.

Tridenti e suggestioni atlantidee sulla Via della Thòlos

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Agli argomenti trattati in questa indagine sulla nostra Via della Thòlos, aggiungiamo le seguenti “curiose” considerazioni, in attesa della sistematica trattazione del testo che abbiamo in corso di redazione. Per via dell’isolamento viario attuale della Gurfa di Alia e dei connessi ambienti funerari siciliani a “codice thòlos”, l’alternativa più ovvia e prudente sarebbe quella di prendere atto della loro casualità distributiva e funzionale nel paesaggio agrario e poi cercarne qualche motivazione localistica per dare visibilità ad aspetti curiosi di storia locale. Continuare a farlo sarebbe deleterio e ci porterebbe, come purtroppo successo, al più grave degli errori di valutazione che può fare lo studioso-indagatore: l’anacronismo, cioè l’applicare categorie di interpretazione attuali a situazioni storiche totalmente diverse, con il risultato finale di non capire nemmeno i caratteri più elementari del giudizio obiettivo sul fenomeno analizzato.

Tridenti dalla Valle del Platani/Halykos. Dall’alto a sinistra: Gurfa, due da Sant’Angelo Muxaro,  due da contrada Montoni Vecchio di Cammarata, Tridente bronzeo da Polizzello.

Riprendo brevemente qualche argomento che avevo accennato nel mio Thòlos e Tridente, del 2006; che adesso si rivela ancora più importante di quanto allora pensassi. Fra le incisioni note di tridenti due provengono dalle tombe a thòlos di S. Angelo Muxaro, associati al veicolo della cultura che li usò come emblema: una imbarcazione graffita. E’ da ricordare, per possibili ed utili confronti tipologici e formali fuori dalla Sicilia, la famosa tomba etrusca “a circolo” detta “del tridente”, scoperta da Isidoro Falchi alla fine del XIX secolo a Vetulonia, con l’insegna trionfale del potere: il grande tridente di bronzo, che ha dato il nome alla tomba monumentale e che rinvia sicuramente alla sfera simbolica di un potere concreto su attività connesse al dominio sul mare. Resta ancora da approfondire l’argomento dei sicuri rapporti culturali e di scambio che interessarono durante l’età del Bronzo la nostra Chora di Kamikos nella valle del Platani-Halykos e gli indigeni/Sicani di cultura megalitica a Mura Pregne di Sciara/Himera sulla costa tirrenica; con gli approdi da Nord di marinerie degli arcipelaghi siciliani, dei “Popoli del Mare” e dei nuraghes Sardi, con i sicuri contatti di “parenti” Etruschi. Chi volesse saperne di più può attingere, fra altri importanti, allo straordinario testo di Sergio Frau su Le Colonne d’Ercole. Un’inchiesta, ed. Nur Neon, 2002.

“Il mondo di Erodoto” con l’ipotesi di Frau nel Mediterraneo occidentale. Fonte: S. Frau , Le Colonne d’Ercole. Un’inchiesta, ed. Nur Neon, 2002, p. 332

Sono illuminanti, oltre che coraggiosamente “disallineate”, alcune idee dello studioso in esso contenute; prima fra tutte, per ciò che ci riguarda, la considerazione a cui sono pervenuto anche a seguito di quella lettura: il percorso “di terra” più comodo che poteva evitare le insidie ed i pericoli del tratto di mare della parte finale del Canale di Sicilia odierno (antiche e prime “Colonne d’Ercole” poste prima delle isole Egadi) ai navigatori “minoico-micenei”, devoti e timorosi oltre che della pirateria “fenicia” della potenza del dio del Mare, era proprio l’asse fluviale, in larga parte allora navigabile, dell’attuale sistema Platani-Fiumetorto/San Leonardo.

Questo deve farci riflettere sull’importanza “geopolitica” e militarmente strategica che dovevano assumere i numerosi ed importanti siti archeologici che ne controllavano il corso e le vallate laterali, primi fra tutti gli stanziamenti che fanno capo all’attuale Sant’Angelo Muxaro, Sutera, Polizzello di Mussomeli, Castronovo e, in maniera più “esoterica” misteriosa e monumentale, la Gurfa di Alia.

Abbiamo adesso gli elementi ragionevoli per le domande-chiave del nostro ragionamento sul “perchè” della posizione “geopolitica” della “stazione Gurfa” sulle antiche “vie di terra” siciliane fra i “due Mediterranei”:

Per andare dove?

Se fosse questa, nell’ipotesi suggestiva di Frau, la “via interna” siciliana più ad Occidente che “gli antichi più antichi” provenienti dall’Oriente Mediterraneo percorrevano per entrare in contatto con il regno favoloso di Atlantide (e Tartesso-Scherìa)/Sardegna?

Se thòlos e nuraghe ci raccontassero parti compatibili della stessa storia, sotto il segno del dio del Mare; con il tridente conosciuto e venerato a Polizzello ancora in tempi storici ed inciso anche a Sant’Angelo Muxaro, ai Montoni ed alla Gurfa ?

Sono queste le prime considerazioni di un discorso affascinante ed importante, che potrebbe avere esiti perfino più interessanti di quelli a cui pensiamo di essere già pervenuti e dei quali daremo conto in forma editoriale adeguata appena possibile.

Anticipiamo solo che, per le “coincidenze” all’apparenza casuali, ritorna attuale il reale valore da assegnare allo scetticismo sulle narrazioni “mitiche” ma di fonte certa, come quella di Platone su Atlantide, che mischiano elementi visionari a suggestioni letterarie  con dati di realtà storica egea di XVII-XVI sec. a.C. sulla catastrofe vulcanica dell’isola di  Thera/Santorini di origine cretese o greca antica.

Pianta schematica della capitale di Atlantide nella descrizione che ne fa Platone nel Crizia Da:S. Frau, Le Colonne d’Ercole, un’inchiesta, ed. Nur Neon srl, 2002, p. 424

Riprendendo ancora cose che avevo pubblicato nel 2006 in Thòlos e Tridente, è utile trarre considerazioni definitive sulla presenza del simbolo del tridente nel territorio compreso fra S. Angelo Muxaro e la Gurfa di Alia: è il simbolo di NettunoPoseidone, divinità marina e si trova nel cuore della Sicilia interna di età protostorica. I costruttori che lo intagliano nelle thòloi e vi si riconoscono come simbolo di civiltà hanno la piena coscienza di appartenere ad una cultura che in quel simbolo si riconosce e si identifica. Gente che arriva dopo avere attraversato il mare; ne conoscono le insidie, i pericoli e la potenza; lo dominano in accordo con l’uso rituale e sacrale del geroglifico del dio che ne regge i destini. Sono i “talassocrati”, del Mediterraneo e provengono, verso “l’estremo Occidente”, dall’Oriente egeo-cipriota-miceneo, patria del mitico “Re del Mondo/Minosse” , come attestano i materiali archeologici e l’uso della struttura architettonica a thòlos.

Quel tridente che ho “trovato” alla Gurfa, a fianco dell’accesso alla monumentale thòlos con Oculus, appena sopra alla importante iscrizione “fenicia” “scoperta” da Mons. Rocco in precedenza, è di sofisticata fattura incisoria e doveva essere metallico prima dell’asporto, è quindi il “marcatore culturale” di una grande civiltà; motivo per cui andrebbe salvaguardato con cura facendone un calco ed una datazione con la lichenometria, per esempio.

Siamo convinti che l’uso liturgico e sacrale di quel tridente possa rimandare direttamente anche al Nettuno-Poseidone del mito platonico di quell’Atlantide-Sardegna posta al di là delle Colonne d’Ercole allo sbocco occidentale del Canale di Sicilia, di cui accenneremo altre cose come “prova a carico” nell’istruttoria che abbiamo in corso.

Per ciò che riguarda il rapporto fra mitologia siciliana su Dedalo e corrispondenze sulla figura di Iolao in Sardegna questo brevemente ne sappiamo (1):

“Al tempo di Pausania (ndr: in Sardegna, ne parla nel capitolo X della Periegesi, dedicato alla Focile), vi erano ancora luoghi detti Iolaei e Iolao era celebrato come un dio (Solino parla di alia greca oppia e del tempio edificato in onore di Iolao). Questa notizia è importante se confrontata con le affermazioni di Aristotele, Diodoro Siculo, Solino e lo stesso Pausania: Iolao sarebbe morto in Sardegna e sul suo sepolcro sarebbe sorto un tempio dove si praticava il rito dell’incubazione per scacciare le visioni. …Secondo Diodoro Siculo, Iolao ‘divise il territorio e chiamò dal suo nome quelle genti  Iolaei; costruì ginnasi, templi in onore degli Dei e tutto quanto rende felice la vita degli uomini’ (Diod.Sic. Bibl. Hist. V,15) e fu Iolao, e non Aristeo, a chiamare il cretese Dedalo dalla Sicilia per far costruire le grandiose opere note come Dedalea, ancora conservate al tempo di Diodoro (I sec. a.C.)”.

Fonte: sito internet aristeo.org , Aristeo/Circolo culturale archeologico-le fonti greche e latine; ricerca di fine febbraio 2008

Carmelo Montagna

Nella foto di copertina Tridente capovolto inciso sulla parete esterna della Gurfa ad Alia. (Foto Assarca).

Presentato a Corleone il nuovo allestimento e il restauro del Milliarium di Aurelio Cotta

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Cultura e bellezza a Corleone. In occasione dei 70 anni dal suo ritrovamento, è stato presentato il nuovo allestimento e il restauro del Milliarium di Aurelio Cotta, l’unico miliario ritrovato in Sicilia. Inoltre, sono stati esposti al pubblico, per la prima volta, i reperti rinvenuti nel corso degli scavi condotti circa un trentennio fa nel sito archeologico di Cozzo Spolentino, altura posta sulla linea di spartiacque tra la valle del Belice e la valle San Leonardo.

I reperti erano stati concessi in deposito al museo civico “Pippo Rizzo” di Corleone dalla soprintendenza ai Beni Culturali e ambientali con cui si è istituita una proficua collaborazione.
Si tratta di oggetti che documentano l’occupazione del sito in età ellenistica (IV-III sec.a.C.) e che sono  pertinenti sia a contesti domestici sia a spazi di carattere sacro e cultuale. Una successiva frequentazione in età alto medievale e islamica è attestata inoltre da vasellame comune e da cucina rinvenuto all’interno di una abitazione.

L’iniziativa è stata direttamente promossa dall’assessore regionale ai Beni Culturali e rappresenta un importante momento di crescita e valorizzazione del patrimonio culturale di Corleone e della storia di un territorio abitato fin dall’antichità. È un primo passo, dicono dal Comune, che si inserisce in un programma più ampio che prevede l’implementazione delle collezioni e un nuovo percorso scientifico del museo. Inoltre, si pensa a ricerche e scavi volti alla conoscenza di siti promettenti sotto il profilo storico-archeologico.

“Corleone – commenta il sindaco Nicolò Nicolosi – si caratterizza sempre più come città della cultura che si presenta alla comunità e ai viaggiatori con un sistema integrato di beni che, nell’insieme, produce un’offerta di qualità rivolta a visitatori amanti del paesaggio, della storia, dell’archeologia, dell’arte, dei prodotti agricoli e, quindi, di uno stile di vita unico e connotato. Una strategia, dunque, che punta a valorizzare gli elementi di forza del territorio e a renderlo attrattivo rispetto a una domanda turistica sensibile a quei valori che il territorio esprime”.

“Sono tutte iniziative che tendono a valorizzare lo straordinario patrimonio di Corleone e del suo territorio – dice l’archeologa Francesca Spatafora – creando percorsi che, intrecciandosi tra loro, possono creare esperienze uniche e significative sotto diversi aspetti”.

Termini Imerese, Merry Christmas show Euroform: uno spettacolo che pone l’inclusione al primo posto

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La scuola dei mestieri Euroform di Termini Imerese durante  le festività natalizie ha messo in scena il “Merry Christmas” Euroform all’interno della loro struttura. Una serata all’insegna della magia del Natale con la sfilata di abiti offerti dagli sponsor e da alcuni parenti degli alunni (per la speciale uscita in abiti da sposa vintage), esibizioni di canto e momenti danzanti a cura dei giovani studenti di Euroform.

A dare il via alla kermesse è stato il duetto a cura delle sorelle Desirè e Karol Pisciotta con la canzone “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey.

Protagonisti della serata sono stati gli alunni dei corsi di studio presenti all’interno della scuola che con impegno e dedizione hanno accolto la proposta dei docenti e nei mesi scorsi si sono impegnati a portare in scena uno show che donasse sorrisi e spensieratezza nel magico periodo natalizio.

Uno show in cui l’inclusività è stata la protagonista, come ha affermato anche il docente Giuseppe Ruffino: “Noi siamo la scuola dell’inclusività motivo per cui per noi i ragazzi sono tutti uguali. Non abbiamo cercato ragazzi dai classici standard, noi abbiamo scelto tutti indistintamente dai canoni estetici. In fondo, chi meglio di loro poteva lanciare questo messaggio e mostrarvelo?”.

Con queste parole è stata lanciata la prima uscita casual sponsorizzata da Maxdé, seguito da un intermezzo dimostrativo in cui tre alunne hanno realizzato due acconciature e un make-up glamur seguite dai loro docenti, Giuseppe Ruffino docente di acconciatura e Giulia Scianna, docente di estetica.

A seguire un secondo intermezzo musicale sempre a cura delle sorelle Desiré e Karol Pisciotta con una cover di “Snowman” di Sia. Toccante durante l’evento anche il monologo sull’inclusività, sulla diversità e sul bullismo interpretato da due alunni della scuola accompagnati da due docenti, il professore Davide Vicari e la tutor Linda Cirivello Ortolano.

È un messaggio forte e chiaro quello volutamente lanciato dagli organizzatori: ognuno di noi unico e autentico, per questo è importante e splendido in ogni suo aspetto esteriore e interiore.

Non solo messaggi, ma anche tanto divertimento! Gli intermezzi musicali e danzanti hanno coinvolto il pubblico presente in sala.

Grande successo per i già citati intermezzi a cura delle sorelle Pisciotta, per il momento danzante delle alunne della scuola Euroform e del passo a due del maestro Anthony Dance e Martina Costanzo.

Durante la serata oltre l’uscita casual i ragazzi hanno sfilato in abiti sportivi, eleganti e infine grande successo per la sfilata in abiti da sposa vintage donati da alcuni familiari e amici di alcuni degli alunni della scuola dei mestieri. Commozione tra le mamme e le nonne presenti in sala che hanno visto i propri abiti indossati dalle proprie figlie e nipoti.

Non solo inclusività, dunque, ma anche un messaggio legato all’ambiente e alla bellezza di poter dare nuova vita ad un capo rimasto chiuso in un armadio per tanti anni.

L’evento è stato organizzato e presentato da Giuseppe Ruffino e Giulia La Nasa, con l’ausilio della referente di sede Oriana Cuzzaniti, del Presidente Euroform Salvatore Licata e della Direttrice M. Rita Muratore e con la partecipazione di tutti i docenti come Linda Crivello Ortolano, Serena Glorioso, Melina Mantia e tanti altri che anche dal palco hanno ringraziano i ragazzi.

Figure fondamentali per l’ottima riuscita sono stati i professionisti Biagio Morello, Loredana Maranto e Cristian Vivirito che si sono essersi occupati delle acconciature dei modelli e delle modelle che hanno sfilato.

“Specie in questi tempi di futuro incerto e speranze vacillanti – scrivono gli organizzatori – è importante arricchire questo periodo dell’anno con la musica, l’arte, i canti, i balli per dare una nuova forza vitale nell’animo di tutti noi e la scuola, sensibile al cambiamento della società ha scelto di creare uno spettacolo nel periodo Natalizio contribuendo a ridare vita a valori e ideali che spesso sembrano essere svaniti. Il connubio di impegno e volontà non deve mai passare di moda. Gioia, cuore, determinazione si è visto nei volti degli studenti e tutti i docenti, la direzione, i tutor, gli organizzatori e presentatori nel volto di ognuno di loro, arrivando nel cuore di tutti i coloro presenti con una folla di applausi. Doveroso ringraziare per tutto questo i commercianti che hanno creduto nel progetto e aiutato alla riuscita della kermesse, nonostante il periodo delicato. Sponsor della serata: Miloran viaggi, Pro Loco Termini Imerese, Nico&Co., Effebi preziosi, MaxDè, Flora Sud, il Boss dei fiori, Cascino, Ro.Ma., M.C. la fonte del risparmio”.

Marzia Genovese e Mariangela Balsamo