La Sicilia potrà contare su 6,8 miliardi di euro per portare avanti lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio nei prossimi anni. È il frutto dell’accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027 tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Presidenza della Regione Siciliana firmato questo pomeriggio al Teatro Massimo di Palermo, alla presenza dei sindaci di tutta l’Isola e di autorità civili, religiose e militari.
L’intesa garantisce con 5,5 miliardi la copertura finanziaria a 580 interventi in nove diversi ambiti e con ulteriori 1,3 miliardi il cofinanziamento regionale al progetto della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, ponendo la Sicilia al primo posto tra le regioni per risorse assegnate.
Nel dettaglio, la parte più consistente delle somme, 2,5 miliardi è destinato ad “Ambiente e risorse naturali”: agli 800 milioni previsti per la realizzazione dei termovalorizzatori si aggiungono, tra gli altri, finanziamenti per risorse idriche (527 milioni), rifiuti (164 milioni) depurazione (354 milioni), interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico e all’erosione costiera (circa 700 milioni).
All’ambito “Trasporti e mobilità” è assegnato 1 miliardo di euro, di cui 710 milioni serviranno a interventi di manutenzione stradale e per nuove infrastrutture viarie. A “Competitività imprese” vanno 548 milioni; a “Sociale e salute” 392 milioni, di cui 271 milioni includono investimenti in strutture e attrezzature sanitarie; a “Riqualificazione urbana” 100 milioni; alla “Cultura” 182 milioni.
Per “Istruzione e formazione” sono previsti 80 milioni; per il settore “Energia” 67,5 milioni; infine alla linea di azione “Capacità amministrativa-assistenza tecnica” andranno 89 milioni.
Inoltre, 331,9 milioni di risorse Fsc 2021-2027 sono destinati al cofinanziamento dei Programmi europei della Regione Siciliana.
A questi fondi si aggiungono 234 milioni di euro di anticipazione Fsc.
La Regione Siciliana nella definizione della programmazione riguardante il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 ha beneficiato del supporto di Cassa depositi e prestiti.
Si è conclusa la terza edizione del percorso “A piccoli passi… mi guardo intorno”, proposto dal Comune di Lascari, in collaborazione con l’I.C. Campofelice-Lascari. Le attività previste (incontri tematici, visite guidate, eventi, laboratori di riscoperta e valorizzazione delle tradizioni popolari, ecc.), hanno coinvolto gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, in esperienze di conoscenza e approfondimento di tematiche come l’affermazione dei diritti, la conoscenza del fenomeno mafioso, la memoria delle vittime della mafia, la riscoperta dell’identità culturale. A piccoli passi, perché i passi fanno pensare a un movimento, i passi che la comunità, i bambini e ragazzi in special modo, compiono, nel divenire cittadini consapevoli, all’interno di un ambizioso progetto che vuole promuovere una diffusa cultura della legalità nel nostro territorio. Importante è stato il contributo della scuola, delle Forze Armate (Arma dei Carabinieri, Esercito Italiano, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale) della Polizia Municipale, del WWF Sicilia, del CAI sez. di Cefalù, dell’A. S. D. Basket Cefalù, del Consorzio Madonita per la Legalità e lo Sviluppo, dell’associazione Libera, del Parlamento della Legalità Internazionale, della Consulta Giovanile, dei volontari, delle associazioni locali che convergono nel Forum delle associazioni di Lascari.
Un sogno che si avvera! L’ASD Belsitana è promossa e vola in Prima Categoria. La vittoria è stata conquistata nella finale dei play-off disputata in casa contro l’ASD Club Finale. La partita si è conclusa con un sontuoso 4 a 2 per la Belsitana, presso il comunale J. F. Kennedy a Montemaggiore Belsito.
L’ASD Belsitana è una società calcistica con sede a Montemaggiore Belsito, che adesso milita nel Campionato di 1ª Categoria Girone B Sicilia. Questo traguardo rappresenta un’importante svolta per l’undici montemaggiorese e per tutta la comunità locale.
Complimenti a tutta la squadra giallo rossa. Un immenso grazie va anche a tutti i tifosi che hanno sostenuto i loro beniamini fino al traguardo. Il loro supporto è stato fondamentale per raggiungere questo successo storico.
Ricordiamo e ringraziamo tutto l’Undici giallo-rosso, il mister: Mario Panzarella, il presidente Giuseppe Cascio, il vice presidente Alfonso Spera, il direttore sportivo Antonio Castiglia, il vice allenatore Giangaetano Panzarella e tutto lo staff con i preparatori, i dirigenti e l’accompagnatore.
Ad maiora ASD Belsitana! La squadra ha dimostrato determinazione, passione e spirito di squadra, valori che continueranno a guidarli nelle prossime sfide. Che questa promozione sia solo l’inizio di un percorso ricco di soddisfazioni e successi futuri. Santi Licata
Organizzata dall’Auser di Trabia si terrà martedì 28 maggio 2024 alle ore 17 presso il Centro sociale S. Chirchirillo in Corso La Masa, 165 a Trabia, la conferenza dal titolo: “Cosimo Cristina, un giornalista per la verità. In ricordo del giovane termitano nel giorno della memoria per tutti i cronisti vittime della mafia”. Dopo l’introduzione di Pino Lo Bello, Presidente dell’Auser di Trabia, sono previsti gli interventi di Vincenzo Bonadonna, Giornalista della Redazione di Italpress, di Giusi Conti, Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Trabia, e di Alfonso Lo Cascio, Giornalista, Direttore del giornale Espero. Letture e immagini a cura della prof.ssa Giusi Giardina.
Cosimo Cristina nasce a Termini Imerese l’11 agosto 1935. Tra il 1955 e il 1959 collabora come corrispondente per il giornale L’Ora di Palermo, per Il Giorno, per l’agenzia Ansa, per il Corriere della Sera, per Il Messaggero e per Il Gazzettino. Nel ’59, fonda il settimanale Prospettive Siciliane. La rivista racconta la mafia di Termini e della Madonie in anni in cui molti non osavano nemmeno nominarla. Iniziano per Cosimo le minacce e le querele. Tante le inchieste da lui condotte: l’omicidio del sindacalista Salvatore Carnevale e del sacerdote Pasquale Culotta, avvenuta a Cefalù nel 1955, la morte di Agostino Tripi, il processo per l’omicidio di Carmelo Giallombardo. Il pomeriggio del 5 maggio 1960, ad appena 25 anni, Cosimo Cristina viene ritrovato privo di vita nel tunnel ferroviario di contrada Fossola, tra Termini e Trabia. Non viene nemmeno disposta l’autopsia: per gli inquirenti si tratta di suicidio. La Chiesa vieta di celebrare i funerali. Ma i dubbi già allora erano tanti, qualcosa non quadrava. Ma quella mafiosa era negli sessanta la cultura vincente: una spessa coltre di oblio venne stesa sul giovane che venne vergognosamente dimenticato.
Nel corso degli ultimi anni vi è stato un lento recupero della memoria storica del coraggioso giornalista, attraverso inchieste su libri e giornali, come quello di Luciano Mirone, che ne “Gli insabbiati”, vengono ricostruiti gli atti processuali e raccontata la storia del giovane Co. Crì. (come amava firmare i suoi articoli). Inoltre il lavoro di diverse scuole termitane che hanno incluso nei loro progetti sulla legalità la figura di Cosimo Cristina, l’intitolazione di una strada al giovane su proposta della rivista Espero, l’inserimento del pannello su Cosimo, da parte dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, nella mostra dedicata ai cronisti italiani uccisi. E per il cinquantesimo anniversario della morte del coraggioso giornalista, il 5 maggio del 2010, su iniziativa della rivista Espero, insieme al Comune di Termini Imerese e all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, è stata collocata una lapide nel luogo in cui venne rinvenuto il corpo.
Proficuo incontro al Museo Sottosale all’interno della Miniera Italkali di Raffo (Petralia Soprana), su iniziativa dell’Ente Parco delle Madonie, che ha chiamato a raccolta i Comuni del Geopark Unesco. Un’occasione d’incontro per tracciare le linee programmatiche delle azioni future.
Un’iniziativa, questa, unica nel suo genere, voluta in occasione della settimana europea dei Geoparchi, in sinergia con l’Associazione Sottosale e la Società Italkali. La miniera di salgemma e lo stesso Monte Bovolito che custodisce il giacimento sono entrambi geositi Unesco, e costituiscono un modello di gestione geoturistica integrata capace di attrarre consistenti flussi turistici nazionali e non solo, con importanti ricadute sull’economia locale.
Presenti all’incontro numerosi rappresentanti dei 22 Comuni del Geopark mondiale Madonie Unesco.
A porgere i saluti iniziali il presidente dell’associazione Sottosale Li Puma, il direttore del sito minerario Curatolo, il sindaco di Petralia Soprana Macaluso ed il Commissario dell’Ente Parco Caltagirone.
“Il Comune di Petralia Soprana – spiega Macaluso – crede fortemente nel Geopark Madonie ed insieme a tutti gli altri Comuni è pronto affinché questo patrimonio geologico e non solo, sia adeguatamente valorizzato per essere volano di sviluppo del territorio”.
“Agli intervenuti abbiamo rivolto l’invito ad avviare nelle sedi istituzionali preposte, una interlocuzione costante e diretta per programmare i prossimi passi del rafforzamento del Geoparco”, ha spiegato il commissario dell’Ente Parco Salvatore Caltagirone.
L’iniziativa segue di pochi giorni la nascita, presso le amministrazioni comunali madonite, dei referenti Geopark, che costituiranno il team operativo per lo sviluppo dei progetti dei prossimi mesi.
Territori, quelli delle Madonie, ricchi di valenze non solo geologiche, che l’Unesco ha dichiarato siti di importanza mondiale, perché raccontano in modo mirabile la storia della nascita del mondo come lo conosciamo oggi.
Scattano nuove misure speciali a tutela dell’Abies nebrodensis, il rarissimo abete di cui restano gli ultimi 30 esemplari nel Vallone Madonna degli Angeli a Polizzi Generosa.
Nell’ambito del programma europeo Life4Fir finanziato dell’Unione Europea, è stato predisposto attorno ai 30 abeti un sistema costituito da recinzioni tradizionali, predisposte dal Dipartimento Sviluppo rurale, partner del progetto, nonchè impianti di videosorveglianza.
Le reti, alte due metri, proteggeranno lo sviluppo del delicato abete anche dalla eventuale presenza di daini e suidi selvatici.
Le telecamere di sorveglianza, ad elevata connettività digitale satellitare, consentiranno invece di operare azioni di prevenzione per eventuali atti vandalici, ma anche di comprendere i movimenti della fauna selvatica intorno all’areale di diffusione.
“Una bella notizia che arriva nella giornata mondiale dedicata ai Parchi naturali. Abbiamo ultimato le operazioni di istallazione di reti e telecamere – spiega il Commissario dell’Ente Parco delle Madonie, Salvatore Caltagirone – che consentiranno non solo di prevenire danni a questo straordinario patrimonio di biodiversità, ma anche di raccogliere nuovi dati sull’habitat e sull’areale di diffusione dell’Abies. Sarà possibile anche monitorare il comportamento della fauna selvatica intorno agli ultimi esemplari sopravvissuti e alla rinnovazione naturale pari a circa 500 individui”.
La piccola popolazione di Abies nebrodensis, come è noto, è sopravvissuta all’ultima glaciazione avvenuta circa ventimila anni fa. Per le sue caratteristiche di resistenza e flessibilità, il suo legno fu ampiamente impiegato in passato anche nella costruzione delle flotte marittime, nonchè per la realizzazione degli edifici e dei monumenti più importanti di allora, tra cui anche le strutture lignee dei tetti della Cappella di Palazzo dei Normanni, a Palermo.
Sarà Totò Riolo ad aprire ufficialmente le ostilità sportive in occasione del 2° Slalom Città di Montemaggiore Belsito, prova inaugurale dello Challenge degli Emiri 024, in programma nel weekend compreso tra il 1° ed il 2 giugno prossimi nel cuore del paese montano posto a circa 70 chilometri da Palermo (si innalza ad un’altezza di 530 metri sul livello del mare ed è parte integrante dell’Unione dei Comuni “Madonie”).
L’asso cerdese, già in trionfo per ben otto volte nell’amata e leggendaria Targa Florio Rally (in tre occasioni tra le Moderne, le rimanenti vittorie nella Targa Florio Historic Rally, l’ultima l’11 maggio scorso, con la Porsche 911 Carrera Rs e Maurizio Marin al fianco) ricoprirà il delicato ruolo di apripista, anche in ottica sicurezza attiva e passiva. Riolo è stato fortemente voluto dagli organizzatori della kermesse, in particolar modo dal sindaco di Montemaggiore Belsito, Antonino Mesi, il quale è fortemente coinvolto dall’iniziativa, che considera quale efficace volàno di promozione dell’intero territorio.
Già alacremente al lavoro da settimane la Misilmeri Racing (con al timone il presidente Giuseppe Bonanno), associazione che si occupa dell’organizzazione logistica dello slalom, in sinergia con una “cordata” di promotori locali (coordinata dalla Belsitana Racing, cara al presidente Roberto Catalano) e con la citata Amministrazione comunale di Montemaggiore Belsito.
L’atteso evento sportivo tra i birilli vede ancora affiancato il proprio nome al Memorial “Pino Guccione”, in ricordo dell’assessore del Comune di Montemaggiore Belsito, scomparso precocemente nel 2022, a cui si deve l’istituzione dell’Asab, Associazione sportiva automobilistica belsitana, promotrice delle prime edizioni della Gimkana auto organizzata in paese e di alcuni raduni a bordo di vetture Ferrari. Lo Challenge degli Emiri 2024 promosso sempre dalla Misilmeri Racing (la serie regionale riservata agli Slalom automobilistici vedrà l’epilogo il 5 e 6 ottobre prossimi, dopo quattro appuntamenti, al 29° Autoslalom Città di Misilmeri, valido per il Trofeo Sud Slalom) è dedicato quest’anno interamente al compianto amico e pilota Giovanni Buttacavoli, di Belmonte Mezzagno, scomparso prematuramente nel febbraio scorso.
“Mi ha interpellato il sindaco Antonino Mesi – racconta Totò Riolo – mio carissimo amico e grande appassionato di motori. Stanno facendo davvero tanto per promuovere il più possibile questo slalom ed io sono onorato di poter essere presente. Oltretutto Montemaggiore Belsito mi è molto vicina, io sono di Cerda, è il mio territorio. Stiamo facendo il possibile per portare più gente possibile a questa seconda edizione”.
“Il percorso – continua l’otto volte vincitore della Targa Florio – ho già avuto modo di visionarlo lo scorso anno. So che stanno implementando ulteriormente il discorso relativo alla sicurezza, riasfaltando alcune sezioni del tracciato che si presentavano sconnesse. Credo si vada nella direzione giusta, grazie al lavoro della Misilmeri Racing e dei suoi collaboratori. Che vinca il migliore!”.
Le iscrizioni in vista del 2° Slalom Città di Montemaggiore Belsito continuano intanto a pervenire numerose sul tavolo del Comitato organizzatore (si potranno inviare sino alle 12.00 di mercoledì 29 maggio). Tra i più solleciti il giovane locale Alessandro Di Francesca, con la sua Renault Clio Williams di gruppo Racing Start Plus (dotata
di comandi opportunamente adattati), i messinesi Alfredo Giamboi (vive a Novara di Sicilia, vincitore nel 2023, al culmine di una rocambolesca edizione del debutto bagnata dalla pioggia) ed Angelica Giamboi, padre e figlia, entrambi con le fedeli Fiat X1/9 Dallara con i colori della RO Racing Cianciana (AG). Angelica, che vive a Terme Vigliatore, è campionessa italiana Slalom in carica. Ed ancora, tra i possibili presenti a Montemaggiore, il veloce mazarese Giuseppe Giametta, l’agrigentino (di Sciacca) Salvatore Catanzaro, entrambi su monoposto Gloria B5 Evo Suzuki, il presidente della Trapani Corse Nicolò Incammisa (su Radical SR4 Suzuki), il madonita Rosario Prestianni, con la Ghipard Ghi008 Suzuki.
Sono stati nel frattempo completati in queste ore i lavori di scerbatura e di pulizia straordinaria sul selettivo percorso di 2,800 km articolato lungo una sezione della strada provinciale n.7 “Montemaggiore Belsito-Alia”, dal km 10+000 al km 12+800, a seguito dell’intervento degli operai di Palermo Energia. Il sopracitato tracciato di gara si presenterà inoltre presto con un look inedito ed un nuovo tappetino d’asfalto per il 90% del totale, al culmine di un positivo sopralluogo effettuato dai tecnici della Città Metropolitana di Palermo, i quali hanno dato il loro benestare ai lavori. Entrambi gli interventi sono stati fortemente auspicati dal sindaco Antonino Mesi e dall’assessore allo Sport del Comune, Antonio Castiglia. Il tutto contribuirà ad elevare ulteriormente il grado di sicurezza dello Slalom.
Il 2° Slalom Città di Montemaggiore Belsito entrerà nel vivo sabato 1° giugno, con le operazioni preliminari per i concorrenti, in programma al Centro accrediti predisposto dalle 15.00 alle 19.00 nei locali comunali di piazza Roma, nel “salotto buono” di Montemaggiore Belsito e, per le vetture, nella stessa centralissima piazza Roma, in questo caso dalle 15.15 alle 19.30. Il semaforo verde per la gara si accenderà invece l’indomani, domenica 2 giugno, con la ricognizione obbligatoria del confermato tracciato, cui seguiranno tre manche cronometrate, utili a determinare le classifiche finali.
Il percorso di gara prevede lo start ubicato nella parte finale di via Maria degli Angeli, pressoché alla periferia del paese, nei pressi dell’intersezione con la via Lucio Drago, arteria dove sarà posizionato il paddock. Saranno inoltre 12 le postazioni di rallentamento con birilli, il parco chiuso è stato individuato 200 metri dopo la linea d’arrivo.
La chiusura al transito veicolare dell’arteria di gara è in programma per le 7.30 di domenica 2 giugno, mentre la ricognizione verrà autorizzata dal direttore di gara, l’esperto potentino Carmine Capezzera, per le 9.00 in punto. La premiazione di tutti i protagonisti è prevista ad apertura di parco chiuso nuovamente in piazza Roma, “cuore pulsante” di Montemaggiore Belsito.
Si svolgerà nel weekend dal 7 al 9 giugno 2024 l’Infiorata di Castelbuono con un programma ricco di appuntamenti artistici, culturali e musicali. L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale Promo Madonie Sicilia, grazie ai patrocini del Comune di Castelbuono, della Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea e dell’Assessorato Regionale al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo.
Il tema della XVI edizione dell’Infiorata Castelbuonese, quest’anno sarà “La Sicilia dei Florio” un omaggio ad una dinastia che segnò un’epoca della storia della nostra isola.
La famiglia Florio racconta un pezzo importantissimo della storia della Sicilia, protagonista assoluta della stagione della belle époque siciliana, fu una delle famiglie più ricche d’Italia con attività industriali di successo che spaziavano dalle tonnare alle banche, dal vino alla chimica e poi feste, lusso, corse automobilistiche e un leone che diventa dapprima simbolo di successi e successivamente simbolo di decadenza.
La tradizione e la storia che accompagna uno degli eventi più attesi della nostra regione, grazie ai Maestri Infioratori Castelbuonesi e agli alunni delle scolaresche partecipanti, ci riserverà grandi emozioni in un weekend ricco di arte, colori, profumi e sensazioni, soprattutto durante le varie fasi della realizzazione degli affascinanti bozzetti floreali che hanno portato questo appuntamento ad essere conosciuto in ogni parte d’Italia e del mondo.
Il confronto con gruppi di infioratori di altre città italiane che coltivano la tradizione dell’Infiorata ha arricchito nel tempo l’esperienza dei gruppi degli infioratori castelbuonesi che negli anni sono cresciuti di livello acquisendo nuove competenze tecniche, artistiche e creative.
Tutto avrà inizio dalle ore 15,30 di venerdì 7 giugno durante la lunga notte dell’Infiorata nella scenografica via Sant’Anna, cuore del centro storico di Castelbuono, dove verranno realizzati dagli infioratori i bozzetti artistici floreali utilizzando garofani, gerbere, rose, margherite, finocchietto, fiori di cardo, semi, raccolti nel Parco delle Madonie ed altro materiale come polvere di carrubbo, grano, orzo, crusca, polvere di caffè, riso e sale.
“Anche quest’anno siamo pronti per realizzare la nostra infiorata – afferma Jhonny Lagrua Presidente dell’Associazione Culturale PromoMadonie – sempre più identità culturale e volano del nostro territorio contribuendo, da ben sedici anni, a creare indotti turistici ed economici indispensabili per lo sviluppo, la promozione e la valorizzazione del nostro territorio, oltre alla crescita culturale ed artistica dei nostri infioratori, favorendo il confronto, l’aggregazione, la collaborazione e il coinvolgimento di un’intera Comunità appartenente ad ogni fascia d’età.
In occasione di uno dei più affermati ed importanti eventi della Regione Siciliana, come lo è l’Infiorata Città di Castelbuono, si è scelto il tema “La Sicilia dei Florio”, tema che ripercorrerà con l’arte dell’infiorare le varie fasi di una dinastia che si trasferì dalla Calabria in Sicilia e che ebbe molto successo in vari campi dando lustro all’immagine della nostra isola.
La famiglia Florio è stata fondatrice di una Sicilia moderna, innovativa e produttiva ed è questo uno dei motivi per ricordarla. L’eredità culturale lasciata dalla famiglia Florio in Sicilia ha un valore inestimabile ed è simbolo ancor oggi di una Sicilia raffinata e intraprendente e indubbiamente di uno stile di vita.
Il contributo delle scuole sarà indispensabile come sempre, in quanto, oltre ad avvicinare i giovani all’arte e al territorio, con l’obiettivo di sensibilizzare all’importanza di conoscere la storia della nostra terra e le nostre origini, nello stesso tempo sarà un nuovo investimento per creare il “vivaio” di giovani infioratori per far sì di tramandare l’arte d’infiorare alle generazioni future salvaguardando una delle tradizioni della nostra Comunità e del nostro territorio.
Ringrazio il Direttore Artistico Marta Russo e il suo staff che anche quest’anno ha curato scrupolosamente la selezione e la realizzazione dei bozzetti che verranno riprodotti dagli infioratori durante questa edizione e i Maestri Infioratori per il loro impegno e per il prezioso contributo che dedicano alla manifestazione da anni.”
Il programma prevede numerosi appuntamenti che spazieranno dall’enogastronomia con la degustazione di prodotti del territorio presso appositi stand, alle mostre, ai laboratori, alle performance degli artisti di strada, agli spettacoli dei gruppi folcloristici, ai concerti, alle suggestive rievocazioni storiche medievali con i cortei storici più belli si Sicilia, gli sbandieratori e i musici di Sicilia che, con i loro affascinanti abiti e le loro armature, ci riporteranno indietro nel tempo, in occasione del “Gran Premio del Mediterraneo” Trofeo Regione Siciliana che si svolgerà domenica 9 giugno dalle ore 16,30 alle ore 20,30 tra i colori e i profumi dell’infiorata.
Sbarca al festival del cinema di Cannes la giovane attrice Viviana Mocciaro, 11 anni, di Gangi. Il suo volto angelico ha stregato il piccolo schermo e nei panni della protagonista (Modesta da giovane) Viviana è tra gli interpreti del film “L’Arte della gioia” di Valeria Golino. La storia è quella di una giovane ragazza della Sicilia d’inizio ‘900, spinta da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà. Il film, fuori concorso, sarà presentato, oggi, in anteprima mondiale al 77° Festival Internazionale del Cinema di Cannes. Il film, prodotto con il contributo dell’assessorato Turismo, sport e spettacolo della Regione Siciliana, è tratto dal romanzo di Goliarda Sapienza ed ha tra le attrici Valeria Bruni Tedeschi, Jasmine Trinca e Tecla Insolia.
Per Viviana, che frequenta la prima media del comprensivo “Polizzano” di Gangi, è la seconda volta da protagonista in una “pellicola”, ad appena sei anni ha interpretato “Anna” nell’omonimo film di Niccolò Ammaniti.
“Esprimo soddisfazione e compiacimento – ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – per il nuovo e importante traguardo raggiunto, le mie congratulazioni e quelle della comunità alla nostra piccola Viviana”.
E’ difficile che la parola scritta, e in particolar modo i versi riescano a racchiudere, riassumere o evocare i sentimenti dispersi e complessi dell’essere, sino a tesserne impalpabili lodi, frammiste a intenti etici e rimpianti. E’ la difficile funzione stessa della poesia, complessa, ma che è propria del poeta. Funzione alla quale Santo Atanasio, poeta finissimo, e cesellatore del verso, adempie in modo perfetto nella sua raccolta di poesie “Versi freschi e lievi”. Non è una raccolta di versi sparsi, ma un diario di viaggio attraverso l’essenza dell’anima umana, un’ode alla complessità dei nostri sentimenti.
Le poesie sono raggruppate in sette sezioni tematiche. Vele spiegate, spinte da un vento che soffia dal rimpianto nostalgico di un tempo che fu all’introspezione intimistica, alle suggestioni evocate da fatti di cronaca, vissute ed espresse con profondo senso civico.
Si apre con la sezione “I. Versi in memoria”, ove l’autore con maestria poetica, dipinge immagini vivide che si riflettono nella profondità dell’anima, consentendo al lettore di esplorare, attraverso pennellate di intimità personale, emozioni universali. Nei versi, le parole, sempre ricercate, raffinate, si intrecciano come fili di luce, ed illuminano gli angoli più profondi ― talvolta anche oscuri della mente del lettore. Ogni verso è come una finestra aperta sull’anima dell’autore, scrutando dalla quale il lettore è delicatamente indotto a guardare parimenti dentro sé stesso e scoprire nuove profondità di significato e bellezza.
L’autore ricorda la madre nella poesia “Gli occhi di mia madre”. Dipinge un ritratto dell’amore materno: gli occhi bruni, metafora di costante amore e protezione; gli occhi celesti evocano un senso di purezza e divinità; il profumo del pane e delle preghiere costituiscono un elemento quasi mistico di calore e conforto: la madre è non solo espressione di amore terreno, è anche spiritualità pura e nutrimento dell’anima.
“Profughi-naufragio” è una poesia potente, che affronta con compassione il tema di cronaca del naufragio di un barcone carico di “cristi dalla pelle scura”, “vera ecatombe di vite umane”. Il poeta rende quasi palpabile l’orrore e l’ingiustizia, spingendoci a riflettere sull’importanza di rispondere ‘cum-pathos’ e impegno alle tragedie che affliggono il mondo.
L’amore molesto e criminale trova spazio nella poesia “A Giulia” ― dedicata a Giulia Cecchettin, barbaramente assassinata da chi diceva di amarla ―, poesia che, con metafore delicate come “pensieri-fiori”, “pensieri-abbracci”, “pensieri-preci”, diventa simbolo di lotta contro l’amore “mendace” e si candida a rimanere sempre fonte d’ispirazione per combattere il male attraverso un ricordo perenne.
Nella sezione “III. Nerore”, il poeta con sgomento condivide con il lettore la sua visione cupa della storia umana, enfatizzando la presenza pervasiva di odio e guerra nel corso della storia; c’è però, nello stesso tempo, un desiderio profondo di pace e speranza per la fine del conflitto in Ucraina nella poesia “Venga la pace”. Utilizzando immagini luminose come il sole che risplende e la gioia che rifiorisce ci trasmette la speranza di un futuro migliore, auspicato con brindisi di “calici di amore”. Questa visione ottimistica viene però stemperata dai versi di “Utopia”, nei quali la disillusione riguardo alla “diplomazia”, “la pace universale” come “altezza irraggiungibile”, evocano una sensazione di impotenza nel raggiungere un accordo duraturo e universale tra le nazioni; tema amaro che viene riproposto, con incredulità e sconcerto, in “Incomprensibilmente”, tragica riflessione lirica sulla continua violazione della dignità umana e sulla violenza “insensata” che continua ad essere perpetrata dagli esseri umani sugli esseri umani. E’ un grido di dolore, che richiama l’urgenza di porre fine alle “atrocità” e la necessità di un cambiamento positivo e radicale per l’affermazione della pace e della giustizia in tutto il mondo.
Questa tensione sociale e civile, questo orrore per la guerra e della guerra e per la violenza si addolcisce in “IV. Frammenti di preghiera”, un vero inno al pensiero di San Francesco d’Assisi, riconosciuto per la sua umiltà e la sua dedizione alla pace; preghiera alla speranza per un mondo migliore, linfa che lenisce e dà conforto, chiudendosi con un appello al Santo “poverello”, affinchè sia “strumento di pace ― del Signore”.
La settima sezione, “VII. Mia linfa vitale”, è invece intrisa di suggestioni ed emozioni nostalgiche legate ai luoghi natii che diventano luoghi dell’anima. Castelbuono, borgo dove il nostro poeta è nato, viene dipinto con i colori delicati di un acquarello poetico: luogo magico, affascinante che “cattura i cinque sensi” e trasforma i pensieri in libertà. Diviene così, nella trasposizione poetica di Santo Atanasio, una fonte di nutrimento: “cibo per la mia fame, / acqua per la mia sete”. E’ un rifugio sicuro e accogliente “se tristezza o gelo è il mio profondo”, fonte arcaica e materna di spiritualità.
Al tema delle origini culturali si ricollega anche “Mattina, cielo isolano”: in essa cattura magistralmente l’atmosfera incantata della Sicilia, attraverso una serie d’immagini vivide e suggestive. La descrizione del cielo “puro” e luminoso evoca una sensazione di leggerezza, mentre “pensieri lievi” e “odorosi” creano un’atmosfera di dolcezza e rimandano a un senso di rinascita e rigenerazione, restituendoci, come in una scultura a tutto tondo, piena, corposa, l’essenza della magia della Sicilia. E la bellezza della nostra terra è l’oggetto della lirica “La neve è scesa…”, dove, con la celebrazione della semplicità e della bellezza della natura, e con ardite similitudini tra ”guizzi di stupore” e “gran festa negli occhi”, viene aggiunto un elemento di nostalgia e contemplazione. La neve diventa così non solo un fenomeno naturale, ma anche un catalizzatore di emozioni e pensieri, che risveglia ricordi e sentimenti sepolti nella nostra interiorità. E potrei continuare a citare gli altri componimenti, tutti preziosi, che dipanano trame di emozioni, suggestioni e stati d’animo.
La raccolta è dunque un viaggio che cattura l’essenza dell’esperienza umana in modo universale ed intimo allo stesso tempo. Incanta ed ispira, è testimonianza, ora dolorosa ora nostalgica, dell’uomo del nostro tempo. E’, ancora meglio, una testimonianza del potere della parola nel comunicare l’ineffabile e nel connettere le anime umane attraverso il tempo e lo spazio. Una raccolta che merita di essere letta, riletta e assaporata ripetutamente, perchè ogni volta rivela magicamente nuove sfumature di significato ed emozioni. E’ un piccolo tesoro da custodire, una fonte d’ispirazione per chiunque cerchi bellezza e poesia nella vita quotidiana.
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