Gangi, assegnato il Premio Apoxiomeno per l’Arte alla fotografa Arianna Di Romano

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Arianna Di Romano, fotografa sarda e siciliana d’adozione, vince il premio Apoxiomeno nella categoria fotografia, all’ “Apox Arts”, concorso d’Arte Internazionale curato da Anna Dato, direttrice artistica e proposto su quattro categorie, pittura, scultura, fotografia e arte grafica e digitale,inserito nella XXVII edizione dell’International Police Awards Arts Festival (IPAAF) – Premio Apoxiomeno nato da un’idea del Colonnello dei Carabinieri Orazio Anania e itinerante sul territorio italiano, i cui eventi si sono tenuti nei comuni di Montepulciano, Arezzo e Foiano della Chiana, dal 23 al 29 ottobre 2023.

La giuria, composta dalla pittrice Antonella Cappuccio, presidente e dai giudici Carlo Mari, fotografo e da Gian Carlo Malagutti, fumettista e disegnatore grafico ha assegnato unanimemente il prestigioso riconoscimento alla Di Romano come migliore artista figurativa partecipante.

Il Premio Internazionale Apoxiomeno che richiama nel nome e nelle fattezze la celeberrima scultura di Lisippo  rappresentante un giovane atleta greco mentre si deterge il corpo dall’olio e dalla polvere a fine gara, viene assegnato a rappresentanti del teatro, della letteratura, del cinema, della televisione, dell’arte visiva, dello sport, del giornalismo o dei Corpi di Polizia che attraverso la loro attività lavorativa o professionale hanno dato lustro, in tutto il mondo, alle Forze dell’Ordine, veicolandone gli alti valori intrinseci.

Le straordinarie fotografie portate in concorso dalla Di Romano ben si calano nella ratio dell’evento disegnando uno dei momenti più difficili che la città di Gangi, ove la fotografa risiede ormai da tempo, dovette affrontare nel 2021, quando centinaia di ettari delle fertilissime vallate che la contornano furono letteralmente divorate dal fuoco e con esse abitazioni, aziende, rifugi agricoli e una miriade di animali periti tra le fiamme.

In un battito d’ali una parte delle meravigliose Madonie si mutarono in landa annerita e desolata.

Gli scatti, a cui la Di Romano ha voluto dare un’anima e un nome, “Fuga” e “Tregua”, crudi nella loro essenzialità e scevri di colori non ammettono alcuna digressione, cristallizzano quegli attimi nei volti dei Vigili del Fuoco e degli altri soccorritori arrivati da ogni dove, avvolti da un fumo tetro e denso di dolore ma aggrappati fermamente alla volontà di domare quell’inferno.

Forza e coraggio, fatica e speranza si sono fusi dinanzi all’obiettivo della fotografa, testimone di uno scenario tragico e sensibile interprete delle infinite emozioni che indiscutibilmente permearono in quei momenti gli animi degli uomini ritratti, simbolo di tutti gli uomini e le donne sulle cui spalle in quelle ore gravava la responsabilità di salvare e preservare ciò che restava…

Un evento terribile a cui la comunità tutta assistette impotente e sgomenta per la crudele indifferenza che spinse mani colpevoli e ancora impunite a perpetrare quello scempio senza fine.

Arianna Di Romano con la sua arte ha avuto il merito, riconosciuto, di narrare al di là delle parole  ciò che fu e di trasmettere l’assoluta abnegazione di chi in spregio di ogni pericolo si adoperò per limitare danni e salvare quello che si poteva, un premio dunque non a delle fotografie che raccontano semplicemente delle divise ma a una reale, potente rappresentazione di persone che con la loro umanità e professionalità incarnarono i valori più elevati di legalità e dovere a difesa di intere collettività.

Maria Piera Franco