Montemaggiore Belsito, prima appuntamento della rassegna letteraria “Nella valle dei racconti: Festival del Torto”

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Nell’ambito della kermesse culturale “Festival del Torto 2023”, la rassegna itinerante che parla di cultura: un progetto rivolto alla valorizzazione di un’intera valle che ogni anno via via continua a migliorarsi, si è svolta la presentazione del libro di Francesco Less dal titolo “Fogli bianchi”, StranumMundu Éditions. Il primo degli incontri in calendario da tenersi a Montemaggiore Belsito, si è svolto nella sala di lettura della Biblioteca comunale “Il Ponte” annessa al Centro Polifunzionale “Papa Giovanni Paolo II” (nella foto un momento dell’incontro).
Con un suggestivo sottofondo di musica elettronica, l’autore ha letto dei passaggi tratti dal suo racconto. Analogamente creando un tappeto sonoro di musica elettrica e di note col suo basso, Francesco, ha sottolineato le parole lette, questa volta, dall’editore di StranumMundu Éditions. Il mix tra musica e parole, ha immerso il pubblico in un’atmosfera unica.
Dunque Francesco Impallari (in arte Francesco Less) è un musicista poliedrico e scrittore. Vive a Cianciana e dedica la sua vita alla musica. Francesco è compositore, cantante e bassista e fa parte di diversi gruppi musicali: Bunnyblack, Inside The Hole e Velaut. Recentemente a Cianciana ha creato “Roadhouse 11”, spazio fisico di creazione per musicisti di ogni parte del mondo. Affascinato dalla musica sin da piccolo, perché in famiglia se ne ascoltava tanta di musica attraverso i vinili e i CD.  Attratto dalla materia musicale alle scuole medie passa dal suonare il flauto a uno strumento molto più impegnativo: il sax. Less suona vari strumenti, ancora attualmente, nella banda del paese di Cianciana. Come musicista si divide tra Cianciana e Palermo e proprio nella provincia regionale siciliana si esibisce.
Ed ecco la scrittura. Decide di scrivere il libro “Fogli bianchi” da una suggestione avuta durante una visita presso i luoghi meno di rappresentanza del “palazzo del potere di Strasburgo”. Ispirato, inoltre, dalla lettura del racconto distopico “1984” di George Orwell.
Senza svelare troppo del pur breve racconto, possiamo dire che lo ispira di “1984” la numerosa classe dei “Prolet”. Ricordiamo brevemente che è un termine in neolingua, ovvero la lingua immaginaria utilizzata dai personaggi del romanzo 1984 di George Orwell, che indica il proletariato, ovvero l’85% della popolazione dell’immaginario super stato di Oceania, uno dei tre super stati in cui è diviso il mondo nella distopia immaginata da George Orwell.
Nel romanzo orwelliano i “Prolet” avranno la responsabilità di sovvertire e far cambiare la società facendo partire la rivoluzione dal basso.
Chiariamo che in “Fogli bianchi” una trama non c’è. Tutto è istantaneo. Tutto accade nel presente. Una storia non storia.
Un po’ come nel monologo di Molly Bloom nell’Ulisse di James Joyce, per trovare un parallelo stilistico. Il racconto di Less è proprio un continuo fluire “di sogno in sogno” di un ministro di un distopico-orwelliano racconto di governo autoritario.
Nel racconto di Francesco Less si scopre che “l’umanità” è la (vera) resistenza, ovvero l’ultimo, baluardo alla stasi voluta da questo governo del ministro. Proprio “l’umanità”, quindi, condurrà il ministro a vedere le sue debolezze umane e creare una dissonanza da quello che pensava precedentemente.
Non anticipiamo altro. Se non che per l’autore: passato, presente e futuro sono, possiamo dire, sorta di sovrastruttura umana, delle categorie “convenzionali”, diciamo, che non esistono realmente perché, per lui, “tutto accade nel presente”.
Santi Licata