Montemaggiore Belsito, “Book and chocolate”: secondo incontro della Rassegna letteraria promossa dall’Associazione “Fables”

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Si svolta nella biblioteca comunale “Il Ponte” di Montemaggiore Belsito, “Book and chocolate”: il secondo incontro della Prima edizione della Rassegna letteraria promossa dall’Associazione “Fables”. All’incontro erano presenti il Vicesindaco e assessore alla cultura Riccardo Siragusa, e i componenti del sodalizio culturale, coloro che hanno contribuito alla produzione del libro e alla riuscita dell’evento e un uditorio attento.

L’Associazione di promozione culturale “Fables” continua la sua iniziativa con la presentazione dei volumi di silloge di Cruciano Runfola (Presidente di “Fables”) dal titolo “Oltre il finito”, Arianna Edizioni (gennaio 2020) e “Vita assente” Booksprint Edizioni (maggio 2020). L’incontro in calendario si è svolto nel luogo scelto dal gruppo direttivo dell’associazione: ancora una volta, la sala di lettura della Biblioteca comunale “Il Ponte” di Montemaggiore Belsito, annessa al Centro Polifunzionale “Papa Giovanni Paolo II”, allestita per ospitare la manifestazione pubblica.

Dalla sinossi del libro “Vita assente” scopriamo che «Smarrirsi e tentare di ritrovarsi, di ricomporre energicamente la propria vita, in modo imperfetto. Ecco questo potrebbe essere il senso di queste liriche, il tutto filtrato attraverso suggestioni varie, dolore, amore, rabbia, sogno. Il tutto condito attraverso l’utilizzo artificioso degli stilemi poetici assemblati in maniera funzionale a rendere sensazioni uditive e di riflesso significative che scendono nel profondo… La conseguenza è un malessere latente sopito con difficoltà dal mascheramento sociale, che porta come conseguenza una mestizia quotidiana ed infine al “corteggiamento” della morte di gattopardesca memoria. Allora ecco aprirsi una “Ricerca” di eventi concreti che se pur non lesinano dall’afflizione aprono, schiudendo dalla solitudine tentatrice e in ultima analisi, distruttrice e indirizzando verso percorsi di redenzione che hanno come destinatario il creato intero, in un energico tentativo di miglioramento integrativo. Per tornare all’ambito prettamente letterario si potrebbe dire che si vuole superare la laconicità del Decadentismo, la sua ineluttabilità, nel rinvenimento, assolutamente ragionevole di un senso a ciò che ci circonda e a ciò che ci accade.»

Filippo Licata che fa e scrive di poesia dice delle silloge “Vita assente”: «Dio ha forse solo immaginato di dare a ciascun uomo solo le pene che avrebbe potuto sopportare, e noi uomini e donne l’abbiamo preso in parola, come se l’avesse detto davvero. Molti in questo hanno trovato la forza che non sapevano d’avere, molti si sono persi, altri rimangono nel guado della vita. Già, la vita è questo il problema, essere o non essere, vivere o no. Quasi sempre non è l’assenza di vita a creare dubbi, soprattutto per chi crede nell’aldilà di un Dio celeste, ma lo è ogni singolo istante di una quotidiana, monotona, reale esistenza che ci si ritrova ad affrontare. Sorgono dubbi, perplessità, ripensamenti, rimpianti e sempre ci si chiede il perché di cose apparentemente senza tempo come si è iniziato già a fare da bambini nell’età dei perché. Si cerca un senso alle cose, all’agire umano, con uno sguardo sempre rivolto al cielo di chi non ha una visione laica ma che crede profondamente che la spiegazione di tutto sia racchiusa proprio nella figura del  Dio creatore dell’Universo. I cocci di un vaso rotto, rimessi insieme con pazienza, per chi vuole vivere non sono un limite, un segno di fragilità o di perdita di valore bensì di forza, di esperienza, di coraggio, della caparbietà di chi è caduto e ha saputo rialzarsi. Quelle crepe tanto evidenti significano un ritrovato equilibrio. Cruciano Runfola con i suoi scritti poetici prova ad intraprendere un percorso di ricerca interiore, sempre però con una attenzione al suo personale credo religioso. Scritti serrati, da leggere d’un fiato, dedicati a qualcuno o solo ispirati. Di particolare forza quelli in dialetto siciliano, la lingua del cuore prima che dell’intelletto. Nessuna certezza, ovviamente, nessun tracciato prefissato ma leggere queste pagine di versi, forse, aiuterà chi è in cerca di nuovi equilibri a capire quale rotta seguire, forse a trovare la spinta giusta per entrare in orbite vitali e positive.»

Dalla sinossi di “Oltre il finito”: «La poesia come necessità di vita, come necessità di scavo interiore per rintracciare “scarti” di significato che possano domare la sua sete di “verità” esistenziali e di fede. È con la poesia che Cruciano Runfola dà voce alla più semplice delle sue sensazioni – visive, acustiche, tattili, olfattive, gustative – e le trasforma in occasioni introspettive per allargare in libertà l’orizzonte della sua immaginazione e disegnare ardite combinazioni di nessi sintattici e spericolate coerenze semantiche che fanno affiorare un magma informe in direzioni imperscrutabili. Avviene così che la poesia di Runfola assume come cifra stilistica una “anarchia sintattica”, “un disordine creativo” che irrompono con tutta la loro forza nella struttura del testo provocando un fruttuoso smarrimento sia nell’autore che nel lettore.»

“La nostra iniziativa – ha affermato il presidente di “Fables” Cruciano Runfola – vuole essere una vetrina per gli autori emergenti e no, “Fables” è lo strumento di promozione culturale e di valorizzazione degli artisti presenti nel panorama territoriale ma anche nazionale. Una società attorno al libro, che possa riscoprire il piacere della lettura in un’epoca frenetica e alterata dai social media, l’ambizione è quella che anche i nostri giovani possano tornare a leggere ed ascoltare”.

“L’arte oltre a veicolare contenuti e messaggi significativi – ha dichiarato Santi Geraci, tra i curatori dell’iniziativa culturale – deve servire a far nascere momenti di confronto tra individui. L’arte trascende la mera quotidianità spalancando la coscienza collettiva ed evocando valori universali dell’essere umano”. La rassegna continuerà con appuntamenti mensili anche in altre città e con presentazioni di opere di altri autori”.

Santi Licata