Manca l’acqua ma il comune non sa cosa fare

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Da alcuni giorni manca l’acqua nella parte bassa della città, per rotture ed intoppi vari, ma nessuno sa cosa fare. Da quando APS, la società che gestiva il servizio idrico a Termini, è fallita per debiti la situazione dell’acqua è divenuta critica e peggiora ogni giorno di più. Così una semplice falla lungo la condotta diventa un problema insormontabile, perché la società fallita non si cura più della manutenzione ed il comune non può intervenire perché non ha ancora preso in consegna gli impianti ed il relativo servizio.

Dopo il referendum del 2011, che ha bocciato la privatizzazione del servizio idrico, facendolo riportare in mano pubblica, il comune avrebbe infatti dovuto riappropriarsi degli impianti, ma ad oggi non ha mosso un dito, aspettando chissà cosa. Ma il tempo è passato ed adesso i nodi sono venuti al pettine. Così per alcuni giorni l’acqua non è arrivata più in città. Se si prova a chiamare il numero verde di APS nessuno ti risponde, anzi una voce registrata ricorda solo ai morosi di saldare le bollette scadute, per un servizio che – è proprio il caso di dirlo – fa acqua dappertutto. Se, invece, ti rivolgi al comune, ti allargano le braccia. Eppure il sindaco dovrebbe interessarsi al caso, come ufficiale sanitario. Ed il paradosso è pure che, in mancanza d’acqua, gli uffici comunali hanno chiesto l’intervento di un’autobotte privata, pagata con i soldi pubblici. Ed i cittadini? Si arrangiano come possono e chi ha la possibilità paga di tasca propria l’autobotte privata, anche se a questo punto ci chiediamo dove si vada a rifornire, mentre chi non se lo può permettere che fa? Per intanto i rubinetti delle case sono rimasti a secco, ameno fino a questa mattina. A quando una soluzione radicale del problema? Dobbiamo aspettare la prossima falla o un’emergenza sanitaria? Ma già, il sindaco è troppo impegnato a condurre la campagna elettorale per la sua rielezione, che non può curarsi dei servizi pubblici essenziali come l’acqua potabile per tutti.