I vizi e le virtù delle “donne di Dante” a S. Giacomo

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Le “donne di Dante” (Francesca da Rimini, Pia de’ Tolomei, Piccarda Donati, Beatrice, Maria) vanno in scena a Collesano, sabato 6 aprile, alle 17,30 presso la chiesa di S. Giacomo, ancora consacrata al culto sebbene non lo vi si pratichi più da anni. E il titolo è suggestivo, “Varium et mutabile semper femina”, cronistoria dei vizi e delle virtù delle donne al tempo della Divina Commedia ritmata dalle musiche medievali dell’associazione “Luminis Musica” di Castelbuono, passando attraverso la lettura proprio dei canti danteschi selezionati da Anna Raimondi e Mimma Di Napoli.

La donna è mobile; ed è canto e verità. Questione ormonale a parte, come recita un pezzo della scienza ufficiale, lo scrigno di questo Essere, al centro di inutili questioni di genere e parità di sesso – spesso dal sapore anacronistico e tutt’altro che egualitario –, contornate da certa politica parolaia, è tesoro inestimabile. La donna è patrimonio dell’umanità, pur con vizi oltre che con virtù. Soggetto debole in un’Italia che vede le gravidanze delle lavoratrici come una iattura; soggetto debole per le violenze subite così gratuitamente da far tremare il peggiore dei misogini. La donna è donna, madre e sposa, amante, gioia terrena e divina. La donna è donna, come qualcuno sospira al passaggio dell’amata. La donna è donna, come qualcuno recita. In qualunque epoca, da Dante, da prima di Dante, a noi. E il 6 si recita a soggetto. Femminile. E le donne, appunto, saranno tante a dare voce ai testi, perché “attraverso la voce – dicono gli organizzatori – vorremmo “far vedere” a chi ascolta ciò che si sta raccontando. In questo modo non è il lettore che dà voce ai versi ma sono i versi che lo conquistano, che si appropriano di lui dando sfogo al genio creativo dell’autore sottolineando la musicalità che la parola racchiude in sé”. Con il patrocinio del Comune di Collesano e della Pro loco, i lettori diretti da Carlo Rao e Nino Lo Forti saranno Margherita Alessi, Alessia Dispenza, Fabrizia Donato, Anna Laurà, Rosario Misita, Graziina Sferruzza, Ilaria Vaccarella e Maria Teresa Manzella che precisano: «La messa in scena di alcuni canti tratti dalla Divina Commedia ha come intento per il nostro gruppo quello di creare opportunità di aggregazione in cui la cultura sia il filo conduttore per una crescita individuale e collettiva che consolidi il senso di appartenenza, la creatività e la memoria». Cinzia Di Mariano sarà l’assistente di scena, con scenografia curata da Pasquale Pusateri e Graziina Sferruzza.