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Giornale di Cefalù, Premio Ruggiero II assegnato alla Fraternità dei Padri Cappuccini di Gibilmanna

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Il Premio Ruggiero II edizione 2024 è stato assegnato alla Fraternità dei Padri Cappuccini Maria SS. di Gibilmanna. Il prestigioso riconoscimento viene annualmente attribuito dalla associazione culturale Cefalù città di Ruggiero, presidente Giovanni Biondo, d’intesa con l’amministrazione comunale di Cefalù.
La consegna è avvenuta nell’aula consiliare il 4 agosto nel corso dei festeggiamenti in onore del SS. Salvatore, titolare della Basilica Cattedrale.
La motivazione: si riconosce l’indiscutibile, costante e apprezzata opera apostolica, sociale e culturale, che si pone a mirabile riferimento di elevazione morale e spirituale per la città di Cefalù, tramite il Santuario di Gibilmanna, la Parrocchia San Francesco e la più recente Casa di Accoglienza, sempre con il particolare servizio per gli ultimi ed i più emarginati della società.
Essa si esprime in perfetta sintonia con le ideali volontà di Ruggiero II che, nei suoi atti in favore della Chiesa e della Città, ebbe sempre una privilegiata attenzione per i poveri ed i più bisognosi, come appunto è meritorio per la Fraternità dei Padri Cappuccini nel passato e nell’odierno della Sua preziosa presenza a Cefalù.
L’albo d’oro del premio: 1999, mons. Crispino Valenziano; 2011, don Liborio Asciutto; 2012, maestro Diego Cannizzaro; 2013, prof. Amedeo Tullio; 2014, prof. Alfredo Mario La Grua; 2015, prof. Antonio Franco; 2016, prof. Vincenzo Abbate; 2017, maestro Sandro Varzi; 2018, maestro Michele Canzoneri; 2023, dr.ssa Valeria Miceli.
Gli interventi del sindaco Daniele Tumminello, il presidente della associazione Giovanni Biondo, l’assessore alle politiche culturali Antonio Franco, il padre guardiano della fraternità di Gibilmanna fra’ Antonio Raimondo; il parroco di San Francesco fra’ Aurelio Biundo, il vescovo mons. Giuseppe Marciante.
Questo il servizio speciale del Giornale di Cefalù – anno 41 n.1804 – videonotiziario – web diretto e condotto da Carlo Antonio Biondo; dal 5 agosto 2024 su facebook profilo Adriano Cammarata e sul canale you tube (https://youtu.be/C8CpoRSKolk) Carlo Antonio Biondo. Archivio Giornale su cammarataweb; link su tutti i social.

Randazzo celebra Federico De Roberto e la sua opera sulla città e la Valle dell’Alcantara

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L’antico chiostro dei minori conventuali, attuale sede del palazzo municipale della città etnea di Randazzo, recentemente oggetto di un maquillage, si prepara a ospitare un evento culturale di grande rilievo che celebra uno dei più illustri autori della letteratura italiana: Federico De Roberto (Napoli 16 gennaio 1861 –  Catania 26 luglio 1927).
Giovedì 8 agosto 2024, alle ore 18.00, nella prestigiosa sede avrà luogo la presentazione della ristampa del volume “Randazzo e la Valle dell’Alcantara”, Bergamo 1909, curata da Dario Stazzone, prefazione di Rosalba Galvagno, e pubblicata da “Il Convivio Editore”.
L’evento offrirà l’opportunità di riscoprire un’opera fondamentale per la conoscenza storica e fotografica del patrimonio culturale del territorio di Randazzo. Dario Stazzone – presidente del comitato catanese della Società “Dante Alighieri”, svolge attività di ricerca presso l’Università degli studi di Catania con un’attenzione particolare alle opere di Federico De Roberto – dialogherà con Gaetano Scarpignato, studioso di storia del territorio e autore di diversi studi su Randazzo.
La serata, organizzata dalla Commissione Straordinaria del Comune di Randazzo (composta dalla Dott.ssa A. Caliò, dal Dott. C. Gambadauro e dalla Dott.ssa I. Giusto), sarà un’occasione unica per appassionati di storia, letteratura e musica, per immergersi nella ricca eredità del patrimonio culturale di Randazzo e della Valle dell’Alcantara e anche per rendere omaggio a Federico De Roberto, uno dei grandi protagonisti della letteratura italiana. L’incontro sarà impreziosito da un intermezzo musicale che vedrà la partecipazione del maestro liutaio Giuseppe Severini e del maestro Ludovico Camarda, membro del coro del Teatro “San Carlo” a Napoli. L’ingresso è libero e aperto a tutti.

Aspettiamo soluzioni per la crisi idrica: provocatoria protesta di un Gruppo di attivisti di Campofelice di Roccella

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Prosegue l’azione di sensibilizzazione da parte di un gruppo di attivisti di Campofelice di Roccella in relazione alla problematica che sta assediando la regione siciliana, a causa delle scarsissime piogge invernali e contestualmente per il cronico decadente stato delle infrastrutture correlate a condutture e invasi.
Ideatori e protagonisti di quella che per loro stessa affermazione, vuole essere una pacifica azione di protesta e al contempo una azione di sensibilizzazione, affidata anche alla potenza visiva delle immagini che li ritraggono, sono Giuseppe Testa e Rosario Ivan Glorioso.
Le foto, illustrative peraltro dello stato di (cattiva) salute dei nostri invasi sono state scattate a monte della diga Rosamarina di Caccamo e di fronte alla vasca di raccolta della stessa struttura ubicata nel territorio del Comune di Collesano.
“L’eccezionale siccità che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e il razionamento dell’acqua in tanti comuni dell’isola necessità di risposte immediate, da parte della classe politica che ci governa” affermano i due.
Purtroppo anni di mancata programmazione nel settore idrico, interventi infrastrutturali sempre rimandati, stanno dando i loro frutti.
Eppure quello della mancanza d’acqua in Sicilia non è un problema che si è riscontrato solo quest’anno. Soprattutto nella parte meridionale, il razionamento dell’acqua è stato una pratica ricorrente. Solo due anni fa poi, nonostante le piogge avessero riempito gli invasi, fino a tarda estate ai contadini di otto comuni delle basse Madonie fu impossibile irrigare i propri campi con l’acqua della diga Rosamarina per un problema adducibile a guasti alla rete idrica collegata.
Un appello il loro dunque indirizzato alle istituzioni ma non solo.
L’azione di sensibilizzazione ricordano infatti gli attivisti, è per cercare di coinvolgere le coscienze di chi ancora si disinteressa del problema. In particolar modo nelle grandi città, in quei quartieri dove ancora l’acqua non è stata razionata, in tanti non hanno ancora il sentore della problematica.
L’utilizzo dell’acqua nella nostra regione sia per uso civile che per industriale è chiaramente aumentato negli anni, eventi eccezionali come inverni senza pioggia in assenza di interventi correttivi rischiano di essere letale per chi vive e lavora nell’isola e in particolare per chi vive di agricoltura e allevamento.
“Riportiamo l’attenzione sulla critica situazione dovuta alla siccità e a tutte le sue conseguenze, in Sicilia – affermano i due – nell’impotenza di un futuro incerto, che questo nostro gesto bruci come brucia la nostra terra, e bruciano i nostri cuori! Dedicato a tutti coloro che stanno soffrendo, e a coloro che potrebbero porvi rimedio”.

Francesco Fustaneo

Nelle foto si è prestato per la posa Giuseppe Testa. L’autore degli scatti è Rosario Ivan Glorioso.

Termini Imerese, Associazione 25 Aprile: viva soddisfazione per la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini

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L’Associazione 25 Aprile di Termini Imerese ha espresso in un comunicato viva soddisfazione per la delibera di revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, concessa il 20 maggio 1924, approvata il17 luglio dalla Giunta Comunale.

“Questa Associazione – scrive il Presidente Umberto Gentile – con una nota dell’11 giugno aveva formalizzato apposita motivata richiesta alla Sindaca Maria Terranova, proprio in concomitanza con la ricorrenza del centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, per mano di una squadraccia fascista, avvenuto a seguito delle sue denunce in Parlamento, contro le illegalità commesse dalla nascente dittatura di Benito Mussolini, In tal senso, è utile ricordarlo, anche altri Comuni siciliani si sono pronunciati in favore della revoca di identiche delibere, che la storia ci ha restituito, quale frutto di una pratica propagandistica, molto diffusa al tempo, che nel nostro territorio ha trovato terreno fertile per la influenza esercitata da Alfredo Cucco membro del Gran Consiglio del Fascismo. Diamo atto alla Giunta in carica della espressione di volontà che le fa onore e che si colloca nella coerenza della già avvenuta concessione della cittadinanza onoraria, a Liliana Segre, vittima di quelle leggi razziali, volute dal regime fascista, che hanno permesso lo sterminio di milioni di esseri umani nei campi di concentramento nazisti. Ci auguriamo che il Consiglio Comunale, nella riunione del 7 agosto, vorrà ratificare tale revoca, anche per rispettare la memoria dei numerosi Partigiani, Internati Militari e Antifascisti termitani, che hanno contribuito, anche con la vita, alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo e restituito la libertà repubblicana, così come sancita nella Costituzione Italiana”.

Nella foto il gerarca fascista Alfredo Cucco arringa a Piazza Duomo la folla dei termitani (Immagine concessa da Fabio Chiaramonte).

Termini Imerese, conclusa la 13^ campagna di scavo nell’area archeologica di Himera: i risultati presentati dalla prof.ssa Mango

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“C’è una magia nella notte siciliana… naturalmente non c’è bisogno che ve ne parli”,  ha affermato con evidente ammirazione per la terra di Trinacria, la prof.ssa Mango durante l’esposizione dei risultati raggiunti nella 13^ campagna di scavo in terra di Himera al Museo Pirro Marconi.

L’equipe di archeologi svizzeri ha scavato nell’area del Piano del Tamburino, la parte alta dell’antica colonia greca, nelle ore più fresche e durante la notte, con il supporto di una luce alimentata dall’energia solare.

Avviata in aprile con due settimane di studio preliminare dei reperti e proseguita per sei settimane di scavo tra giugno e agosto, la campagna ha comportato, come ha spiegato Elena Mango un abbassamento del terreno di circa mezzo metro su un’area di 89 m².

Questo notevole impegno ha portato all’apertura di otto nuovi saggi. I reperti rinvenuti sono attualmente in fase di lavaggio e il loro studio dettagliato è previsto per il 2025.

I ricchi ritrovamenti consistono in utensili di cucina come pentole e coppette, vari pesi in piombo da telaio, tanti frammenti di brocche, oggetti in miniatura che rimandano ad una sfera sacra, il piede di un cratere – un vaso per il simposio – di vernice nera con figure rosse.

Le esplorazioni hanno incluso una sezione della città ancora senza nome, la cui funzione deve essere ulteriormente indagata, e un santuario già identificato in precedenti campagne. Inoltre, sono stati scoperti nuovi passaggi in un’area sacra, suggerendo un cambiamento funzionale del sito, e mura dalla costruzione particolarmente ingegnosa, con scaglie di pietra per migliorare il drenaggio delle acque.

In chiusura, la docente ha confermato che il continuo studio dei reperti offrirà nuove e preziose informazioni sulla storia di Himera, arricchendo ulteriormente la nostra comprensione di questo straordinario sito archeologico.

In tal modo, ogni frammento ritrovato contribuisce a tessere il mosaico di un passato che, pur lontano nel tempo, continua a illuminare il nostro presente con la sua inestimabile luce.

La campagna ha beneficiato di tecnologie avanzate, come lo Scan 3D, per l’analisi dettagliata dei reperti. e supportata da un piano di sicurezza meticoloso.

La docente svizzera ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti e immensa gratitudine per il supporto ricevuto, ringraziando in particolar modo il direttore Domenico Targia e estendendo i ringraziamenti all’archeologa  Laura Di Leonardo, nonché a ditte e amici, che ogni anno la sostengono con le loro expertise: Grazia Mantia, Salvatore Sansone, Michelangelo Lo Presti, Francesca Spatafora e, la persona che la segue fin da quando è arrivata a  Buonfornello, Gino Licata.

Elena Mango ha studiato Archeologia Classica, Storia dell’Arte (medievale e moderna) e Informatica all’Università di Zurigo e di Losanna. Ha completato il suo dottorato di ricerca e successivamente la sua abilitazione a Zurigo, dove ha ricoperto la posizione di ricercatrice ed è stata curatrice della collezione archeologica dell’università. È stata anche direttrice ad interim dell’Istituto Archeologico e della Collezione dell’Università di Zurigo per un anno e mezzo. Dal 2011 è professore ordinario di Archeologia Mediterranea, direttore della Collezione di Antichità Classiche e co-direttore dell’Istituto di Scienze Archeologiche dell’Università di Berna. Nel 2012 ha avviato un importante progetto sul campo nella colonia greca di Himera in Sicilia, un progetto di ricerca urbanistica interdisciplinare che indaga il ruolo e l’importanza di Himera all’interno della rete delle colonie greche. È stata membro del comitato esecutivo della facoltà come responsabile della finanza, della pianificazione strategica e delle risorse umane e dal 2017-2021 è stata vice decano e poi preside del Phil.- Ist. Facoltà dell’Università di Berna.

L’incontro al Museo Pirro Marconi è stato introdotto dal direttore del Parco Domenico Targia, che ha espresso il suo profondo apprezzamento per il lavoro svolto dalla docente e dal suo team di giovani ricercatori. Targia ha colto l’occasione anche per lodare il lavoro di comunicazione svolto al fine di valorizzare il sito di Himera, ringraziando Roberto Tedesco per la sua consulenza e preziosa collaborazione, ha inoltre comunicato un significativo incremento del numero di visite al sito.

Salvina Cimino

Lavori svincolo autostradale di Termini Imerese: a che punto siamo? Ecco il nostro video con l’avanzamento dei lavori

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Procedono i lavori per il ripristino dello svincolo autostradale di Termini Imerese. Le opere, per un importo di 2,1 milioni di euro, prevedono il risanamento del ponte sul torrente Barratina e di tutte le arterie di accesso all’autostrada oltre il consolidamento di muri di contenimento e delle carreggiate. Un intervento che è stato ritenuto necessario a causa del grave ammaloramento della struttura in diversi punti.

Nel nostro video (realizzato da Emanuele Carlisi) si vede l’area del cantiere con il ponte sul torrente Barratina già risanato e le carreggiate verso l’ingresso autostradale quasi ripristinate. I lavori sono iniziati nel mese di marzo di quest’anno e dovrebbero essere conclusi nel mese di ottobre. Ci auguriamo che i tempi di riapertura possono essere rispettati (e allo stato attuale dell’arte sembra possibile) considerato i molti disagi che questa chiusura ha creato a tanti cittadini e utenti.

Architettura protostorica e “Tradizione Dedalica” in Sicilia. Posizioni sulla Gurfa di Alia

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E’ accertata dunque la necessità di fare chiarezza “ufficiale” su “cosa è la Gurfa” di Alia, almeno nei suoi caratteri di appartenenza “genealogica”, visto che non possiamo “metterla a sistema” contemporaneamente come “fossa granaria grande”, o in subordine “archeologia minore”, realizzata in fasi varie di un indistinto e complicato “medioevo” o come “ipogeo protostorico memoriale di Dedalo e Minosse” nella Saga di Kokalos in Sikania. Per quanto mi riguarda ho da tempo messo a punto un filone di ricerca su questa inedita, vasta e diffusa nell’entroterra della Sicilia “povera”, Grande Architettura Clandestina (G.A.C.). Lo sto facendo, assieme a pochi altri, per le mie modeste competenze di architetto e storico dell’arte, appoggiandomi alle linee d’orizzonte dell’archeologia dei paesaggi e dei reperti/materiali disponibili al ricercatore indipendente. Un punto di forza per delineare il contorno totalmente inedito per la Storia dell’Architettura in Sicilia sta nel concetto di “Architettura di Tradizione Dedalica”. Ne ho trovato la sintesi che ne fece nel 1964 l’archeologo Giacomo Caputo nella citazione di orientamento che riporto: ” … la Sicania vera e propria è la costa della Sicilia centro-meridionale e del suo retroterra: la immaginiamo quasi come un triangolo con il suo vertice sul Tirreno… un problema fondamentale della storiografia siciliana…che si può indicare e rappresentare – simbolicamente – con tre nomi: Minosse, Dedalo e Cocalo re dei Sicani. … un evo vero e proprio. … nulla vieta che lo si chiami con la parola ‘dedalico’. La possibilità, non proprio d’una terminologia dedalica, ma d’una interpretazione sostanzialmente storica, riferita ai fenomeni archeologici diretti, o intravisti attraverso la descrizione degli antichi, nel campo dell’architettura della Sikania… Si dirà dedalico il filone che si riallaccia alla tradizione dello sbarco di Minosse, insieme con Dedalo, sulla costa sicana. … il termine, pur convenzionale di ‘dedalico’, si può e potrà ancora meglio applicare, quando e dove si conservi la testimonianza sul terreno, che possa riportarsi al periodo protostorico. E questo, mi pare, il caso delle manifestazioni monumentali rupestri di S. Angelo Muxaro… riguarda la trasposizione almeno della pianta da un contesto costruito con blocchi ad un altro ottenuto modellando la roccia internamente (o viceversa, se si vuole; ma non ce n’era bisogno; c’è roccia dappertutto), e questa traduzione di fatto serve a sostenere la tesi della tholos plastica di S. Angelo Muxaro forse derivata, nelle proporzioni, da esempi che chiamerei costruiti, noti attraverso rapporti vari, che non possono evidentemente precisarsi se non attraverso il supponibile apporto di tecnici, adombrati nel nome di Dedalo, costituente l’ossatura architettonica della Sicania, quale, sia pure teoricamente, riteniamo di potere già intravedere” .

Giacomo Caputo, Tradizione e corrente architettonica “dedalica” nella Sikania, in: Kokalos, X-XI 1964-1965.

Ricominciamo da qui.

Carmelo Montagna

  1. Rusconi, stampa 1553, Volo di Dedalo e Icaro

Petralia Soprana, successo per la XI Sagra del grano a Pianello

È stato un autentico successo la XI Sagra del grano a Pianello. Tanta gente non si era mai vista nella frazione di Petralia Soprana che negli anni ha costruito un evento atteso e importante che porta a Pianello migliaia di persone alla scoperta delle tradizioni e soprattutto dei piatti tipici legati al grano preparati dalle massaie del posto. Record di presenze quindi per la due giorni che ha proposto vari momenti, tra i quali l’affascinante rievocazione de a “pisata” (trebbiatura con i muli) e la “spartenza” del prodotto nell’aia con gli antichi detti recitati durante la rappresentazione delle varie fasi della trebbiatura.

Varie le pietanze preparate per i visitatori: pane, pasta, prodotti da forno dolci o salati. Tutto molto buono e apprezzato. Una bella soddisfazione per gli organizzatori che, se pur stanchi, alla fine della due giorni sono stati ripagati dalle migliaia di presenze che hanno affollato l’intera via centrale di Pianello. Soddisfatto anche il sindaco Pietro Macaluso che ringrazia il Circolo Culturale Pianellese, organizzatore dell’evento, tutti coloro che si sono impegnati e l’assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea della Regione Siciliana che crede nell’appuntamento finalizzato anche alla valorizzazione dei prodotti agricoli, alimentari ed eno-gastronomici.

Addio al professor Gaetano De Bernardis: un’eredità di cultura e amore per il sapere

Con un immenso senso di perdita, oggi il mondo della cultura e dell’educazione piange la scomparsa del professor Gaetano De Bernardis, latinista di rara eleganza e raffinato intellettuale, che avrebbe compiuto 78 anni il prossimo 7 agosto.

Il professor De Bernardis ha dedicato trentasei anni del suo prestigioso operato al liceo scientifico statale Ernesto Basile di Palermo, dove ha insegnato italiano e latino con passione e dedizione. La sua carriera è stata segnata da un eccezionale contributo editoriale, con pubblicazioni significative come grammatiche latine e testi di letteratura, che hanno avuto un impatto duraturo sull’educazione e la formazione dei giovani. Tra le sue opere più celebri si annoverano “Il libro di italiano” pubblicato con Le Monnier e un recente libro-laboratorio di Latino per i licei, edito da Zanichelli. Ha inoltre collaborato con la casa editrice Palumbo e con La Scuola di Torino, dimostrando una costante innovazione nel campo della didattica.

L’esimio professor De Bernardis, rotariano da oltre trent’anni, ha ricoperto anche il ruolo di presidente del Rotary Club Palermo Sud e ha assunto numerosi incarichi distrettuali. È impossibile enumerare tutte le sue attività e iniziative proficue, la sua generosità e dedizione hanno attraversato vari ambiti, lasciando un ricordo indelebile.

La sua nobile d’animo e la raffinata intelligenza hanno arricchito non solo la comunità accademica ma anche quella cittadina, rendendolo un punto di riferimento insostituibile.

Il professor De Bernardis, oltre al suo impegno culturale e sociale, era un appassionato estimatore del calcio e un fervente sostenitore della squadra del Palermo, un ulteriore riflesso della sua passione e del suo legame con la comunità locale.

La scomparsa del professor De Bernardis ci ricorda le parole di Thomas Mann: «La cultura è una manifestazione dello spirito che non può essere disgiunta dalla sua umanità». In effetti, il professor  ha incarnato questa visione con un impegno che ha saputo armonizzare la conoscenza con l’umanità. Il suo operato ha sempre mirato a stimolare la riflessione critica e a valorizzare il patrimonio umano e culturale in tutti gli ambiti della società. Ogni conferenza, ogni progetto, ogni scritto rifletteva un amore profondo per l’insegnamento e per il sapere, un amore che ha arricchito la vita di molti e che, ora che lui non è più tra noi, ci invita a custodire e a coltivare con la stessa dedizione.

Il professor De Bernardis ha vissuto e insegnato un sogno di verità e bellezza, lasciandoci un’eredità che supera le mere nozioni per entrare nel regno della passione e del valore duraturo.

I funerali si terranno martedì prossimo, alle ore 10,00, presso la Chiesa di San Domenico di Palermo.

Salvina Cimino

Notte bianca a San Mauro Castelverde con 23 metri di “pani cunzatu”

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23 metri di “pani cunzatu” per tutti i partecipanti alla notte bianca di San Mauro Castelverde che si è tenuta ieri. L’idea dell’amministrazione comunale guidata da Giuseppe Minutilla è stata apprezzata ed ha avuto successo. Il lungo panino condito con olio, sale, acciughe e origano è stato offerto dagli amministratori comunali che lo hanno preparato e distribuito a tutti i presenti. Lo speciale intermezzo, nella lunga notte di musica e di intrattenimento, ha reso ancor più particolare l’evento estivo del paese madonita. L’appuntamento musicale rientrava nel programma estivo l’Estate Maurina 2024 che ha preso avvio proprio con la notte bianca.