Prima Giornata degli internati italiani: rappresentanza siciliana dell’ANEI a Roma

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Il 19 settembre 2025 si è svolta presso il Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la cerimonia in occasione della 1a Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda Guerra mondiale sancita dalla legge 13 gennaio 2025 n. 6 la cui manifestazione commemorativa avverrà il 20 di settembre come indicato dalla stessa legge istitutiva per le motivazione storiche specificate nella stessa norma.

Alla commemorazione sono state invitate a partecipare le tre associazioni nazionali  dell’internamento che hanno promosso la legge, segnatamente: ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia), ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati) ed ANED (Associazione Nazionale tra le Ex Deportate e gli Ex Deportati), con la partecipazione di delegazioni regionali che comprendevano anche una delegazione siciliana dell’ANEI.

Sono intervenuti i presidenti  delle tre associazioni in merito alla creazione della Giornata commemorativa, ciascuno apportando un proprio contributo relativamente al valore storico e morale della suddetta istituzione.

Nell’intervento di Annamaria Sambuco presidente  dell’ANEI, associazione fondata a Torino dagli stessi ex internati  militari nel 1945 “Ad  80 anni dalla fine della guerra … oggi viene finalmente riconosciuta l’importanza del sacrificio totale e della silenziosa resistenza degli Internati Militari Italiani che rende giustizia ai nostri soldati che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 dissero no alla collaborazione con il regime nazifascista . Dissero no singolarmente, liberamente, consapevolmente… Quello fu un atto di profonda dignità ma anche di  speranza per un ritorno dei valori di libertà, giustizia e umanità… ma non dobbiamo soltanto custodire la memoria ma farne un ponte verso il futuro in cui la dignità della persona, la libertà e il rispetto siano davvero valori condivisi. Il nostro  motto “Non più reticolati nel mondo”… è un monito contro ogni forma di prigionia dell’uomo: contro  la guerra, contro  l’odio, contro l’indifferenza. Alle giovani generazioni  vogliamo dire: fate vostra la eredità degli IMI. Custodite la liberta come bene supremo perché quello che è stato conquistato anche grazie al sacrificio degli IMI e che ci ha condotto alla libertà, alla democrazia e alla pace non è acquisito per sempre ma deve essere salvaguardato ogni giorno. Oggi sembra che non abbiamo imparato nulla dal passato… perché per un  futuro migliore bisogna imparare dal passato. Dobbiamo sempre continuare a trasformare la forza di resistenza degli IMI in forza di conservazione delle libertà e dare valore a quel grido: “Non più reticolati nel mondo”.

 

 

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