BCsicilia a Siracusa per le rappresentazioni classiche

0
506

Come ogni anno BCsicilia e l’Università Popolare parteciperanno alle rappresentazioni classiche che si tengono al teatro greco di Siracusa. Nelle date scelte, 7 e 8 Giugno 2024, sono state previste anche delle visite guidate ad Ispica, Licodia Eubea, al Dolmen di Avola e al Museo della Mandorla. Le partenze saranno da Palermo e Termini Imerese. Alle 11,30 è previsto l’arrivo ad Ispica. La città, chiamata Spaccaforno fino al 1934, era abitata in epoca tardo romana come dimostra il rinvenimento di una catacomba paleocristiana in località San Marco e una necropoli in contrada vignale San Giovanni. Ma fu a seguito del violento terremoto del 1693 che si modella la città moderna. La ricostruzione portò alla nascita di bellezze barocche rappresentate soprattutto dalle chiese e, in seguito all’arrivo del Liberty, alla creazione di veri e propri capolavori. Si visiterà Palazzo Bruno di Belmonte, opera di Ernesto Basile, massimo esempio del Liberty della provincia di Ragusa. Inoltre alla Basilica di Santa Maria Maggiore con gli affreschi di Olivio Sozzi e il Loggiato esterno del Sinatra, famoso anche perché è la piazza di Vigata negli sceneggiati tratti dai romanzi storici di Camilleri. Ci si sposta poi in Piazza Unità d’Italia con i suoi monumenti e la Chiesa madre. La scalinata fu il fulcro della scenografia del film “Divorzio all’italiana” che vinse il premio oscar come miglior sceneggiatura nel 1961. Si visita infine la Basilica della Santissima Annunziata con gli stucchi di Giuseppe Gianforma e il simulacro del Cristo con la Croce. Questa Basilica, insieme a quella di Santa Maria Maggiore, sono le protagoniste della Settimana Santa ispicese, un rito molto sentito che coinvolge migliaia di devoti. Dopo la degustazione con prodotti tipici, nel pomeriggio, si riprende la passeggiata con la visita al Belvedere lungocava che permette di vedere dall’alto il canyon di Cava Ispica. Si scende, attraversando il quartiere Cartidduni, nella zona archeologica di Cava Ispica e si visita il parco archeologico della Forza che racchiude i resti dell’antica fortezza di Spaccaforno, cittadella baronale che venne distrutta con i terremoto del 1693. I partecipanti si trasferiranno poi al Teatro Greco, per Rappresentazione classica dell’Aiace di Sofocle.

Il giorno dopo è prevista alle ore 9,00 la partenza per Licodia Eubea. Il paese costituisce un centro di grande fascino, sia per la peculiarità archeologica, evidente nei vari siti e nelle necropoli urbane ed extraurbane, sia per le testimonianze storico, artistiche ed architettoniche che vanno dal periodo medievale all’età della ricostruzione tardo barocca successiva al terribile terremoto del Val di Noto del 1693. La città prosperò particolarmente alla fine del medioevo, tanto da essere soprannominata “Palermo u picculi” ossia “piccola Palermo”, soprattutto grazie alla famiglia Santapau che ne governò come feudataria il territorio tra XV e XVI secolo. L’itinerario prevede la visita guidata alle rovine del Castello Santapau, da cui si gode un vasto panorama sul sottostante “borgo” (il quartiere più antico) e la visita alle maggiori architetture religiose del centro. Tra queste: la Chiesa Madre di Santa Margherita con il suo prospetto tardo rinascimentale, la Badia di San Benedetto e Santa Chiara, la Chiesa del Ss. Crocifisso con i suoi pregevoli stucchi dovuti alla famiglia dei Blanco. Si proseguirà poi con la visita agli esterni del Palazzo Mugnos, capolavoro di architettura tardobarocca, e al Museo archeologico “Antonio Di Vita” in cui sono custoditi molti reperti provenienti dai siti archeologici del territorio, in gran parte scavati dall’archeologo Paolo Orsi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Nel pomeriggio è previsto il trasferimento ad Avola e la visita al Dolmen. Il termine “Dolmen”, che deriva dal bretone Dol (tavola) Men (pietra), sta ad indicare un monumento megalitico preistorico costituito da una tavola di pietra che poggia su tre o più massi di sostegno con funzione tombale o sacrificale. Viene datato intorno al III millennio a.C. e su di una estremità presenta un rettangolo orientato astronomicamente. Lungo i due lati corrono due solchi, canalette di scolo che si ricongiungono nel vertice leggermente spiovente. Alcuni studiosi hanno ritenuto tale forma geometrica come un “quadrante astrale” e che esso segni la posizione del sole nell’equinozio di primavera. Altre strutture simili sono stati segnalati a Cava dei Servi in territorio di Ragusa, a Cava Lazzaro (Rosolini), a Sciacca, a Butera, a Monte Bubbonia, a Mura Pregne (Termini Imerese).  Si prosegue con la visita al Museo della Mandorla di Avola e dei prodotti tipici. Il percorso culturale inizia da un campo espositivo che presenta le piante da frutto tipiche. Limoni, filari di Nero d’Avola, canna da zucchero e gli alberi di Pizzuta, Fascionello e Romana mostrano in concreto quali sono le produzioni che hanno reso la città di Avola all’avanguardia nella coltivazione e nella trasformazione agricola. Il museo è realizzato nella antica masseria della Famiglia Rametta, restaurata. All’interno del vecchio trappeto si trova un’ampia esposizione di attrezzi agricoli per la lavorazione della mandorla, una varietà pregiata e rinomata in tutto il mondo per il suo sapore dolce e delicato. Alle ore 19,30 al teatro Greco si prenderà parte alla seconda tragedia in programma: Fedra Ippolito portatore di Corona di Euripide. A conclusione della Rappresentazione classica è prevista la partenza da Siracusa.