Gangi, L’Universitas, l’Eredità, il viaggiatore: interessante convegno di BCsicilia

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Nella splendida e preziosa cornice di Palazzo Buongiorno sabato 2 e domenica 3 settembre si è svolto a Gangi l’interessante convegno “L’Universitas, l’Eredità, il viaggiatore” organizzato da BCsicilia, che da sempre si fa promotrice di iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale siciliano.

Un convegno sorprendente, per il taglio dichiaratamente lontano da quello accademico e per la presenza di relatori altamente qualificati che, costantemente impegnati sul campo, rappresentano i veri attori, il vero corpus protagonista delle spinte di trasformazione e degli input utili a promuovere e incidere attivamente sul futuro dei centri urbani, sulla salvaguardia del patrimonio culturale e lo sviluppo turistico nella nostra isola, tanto ricca di bellezza quanto ancora dolente e silenziosa.

Dopo i saluti di Alfonso Lo Cascio, presidente di BCsicilia e grande generatore di energie positive, instancabile tessitore di importanti legami tra i vari settori, ed il benvenuto del sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello, è iniziata una escalation di trattazioni sempre più interessanti su molti importanti argomenti che rappresentano problematiche comuni ai vari ambiti coinvolti nell’ approccio al tema della salvaguardia, promozione e valorizzazione del territorio.

Fra i vari punti in luce il valore di un riconoscimento pieno della “identità territoriale” come dono sociale, da promuovere e custodire trasformandola in “eredità culturale” da riproiettare in avanti, in complicità con le nuove generazioni. Una identità fatta di appartenenza e amore nei confronti del proprio retaggio culturale che non può essere supposta, ma va costruita per essere riconosciuta e sviluppata .

Si è sottolineato il necessario passaggio dalla saggia sapienza disciplinare al pensiero strategico in tutti i settori, trasformando i luoghi di vita in ambienti a misura d’uomo, rileggendo il passato anche in chiave antropologica come patrimonio da recuperare e riconoscendo il ruolo dell’architettura nel processo di rimodellamento della nostra isola.

È importante conoscere e prevenire il fenomeno ormai radicato di spopolamento dei borghi, che tanto incide negativamente, e in progressione geometrica, sugli aspetti economici e di sviluppo sociale e culturale, conservando le tradizioni popolari, perpetuando i riti e le abitudini che costituiscono e accompagnano i numerosissimi eventi, religiosi e non, che sono parte integrante dell’offerta turistica della nostra isola.

È inoltre di fondamentale importanza riuscire a convertire l’intelligenza strategica in capacità tecnica prima e in vera capacità e incisività politica poi, per tradurre in prassi i progetti integrati di sostegno e promozione in ambito turistico, e in tutti i settori in cui è possibile produrre e mantenere la valorizzazione di un bene, sia esso storico, culturale, artistico o ambientale.

La sfida è stata lanciata, ma è necessario trovare spazi di comunità per informare e condividere, per alimentare e costruire una consapevolezza più profonda e verticalizzata nel rapporto uomo-ambiente, che sviluppi la coscienza della persona anche come entità spirituale, e quindi in continua necessità di relazione armonica non solo con il prossimo ma anche con i tempi, i luoghi e i significati in essi riconosciuti.

Si prospetta quindi una comunità profetica, dove la profezia non ha una identità sciamanica ma diviene la capacità di guardare con nuovi occhi, e plasmare la realtà con la sua capacità progettuale, traducendosi infine in piani di attuazione.

Migliorare le condizioni di vita, ripartendo dagli elementi molecolari per giungere poi ai sistemi di gestione e implementazione delle risorse può essere una strada percorribile, una sorta di ritorno “in utero”, a tratti nostalgico ma estremamente concreto, dove ritrovare la forza, dove divenire “il viaggiatore”, protagonista del suo tempo, con i piedi radicati in questa amata terra e la mano sempre sul cuore.

Stella Albanese