Termini Imerese, presentati nel corso di un convegno le indagini sulla Chiesa di Sant’Orsola

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In una quinta scenica d’eccezione, gli allievi del C.A.T. (Costruzione Ambiente e Territorio, ex Geometra) dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Stenio” di Termini Imerese hanno presentato gli esiti delle indagini conoscitive della chiesa di Sant’Orsola.

Il convegno ha ricevuto il gratuito patrocinio dall’Ordine degli Architetti di Palermo e dalla Fondazione Ordine Architetti di Palermo, trovando la sua giusta collocazione proprio nella seicentesca chiesa gioiello del centro storico della cittadina del palermitano.

Nel corso del consesso si sono succeduti gli interventi dell’arch. Giada Ustica, (delegata territoriale dell’Ordine degli Architetti di Palermo), della Prof.ssa Maria Bellavia (Dirigente scolastico dello “Stenio” di Termini Imerese), del rappresentante della TECNODUO s.r.l., di Rosario Ribbene (docente esperto PCTO e titolare dello Studio Tecnico RR), di don Enrico Campino (parroco Santuario Maria SS. della Consolazione), di Salvatore Chierchiaro (presidente dell’associazione Madonna delle Grazie e Maestri Infioratori di Termini Imerese), ma soprattutto dei protagonisti del progetto: gli studenti della classe IV° sez. T del C.A.T..

L’indagine ha permesso di sviscerare molti dettagli di questo scrigno storico-architettonico attraverso l’ausilio di tecnologie quali il laser scanner e il drone, elaborando una fittissima quantità di informazioni mediante la nuvola di punti 3D, frutto dei rilievi esterni ed interni alla chiesa e della sovrapposizione delle immagini (circa 80%), ottenendo la modellazione di un elemento architettonico e delle sue decorazioni, oltre che a piante, prospetti e ortofoto.

“È stato molto di più di un percorso PCTO – ha affermato la Prof.ssa Maria Bellavia (dirigente scolastico Stenio) – perché prima di tutto è stato un viaggio attraverso la scoperta e l’interiorizzazione di un modello di bellezza, in assenza della quale non si persegue l’obiettivo ultimo della formazione, ossia la restaurazione di un umanesimo integrale che restituisca l’unità, l’unicità e la creatività della persona; è stato un percorso fondato da una logica fortemente orientante per il soggetto, se è vero che, come asserito da Maturana e Varela, autocoscienza è conquista del soggetto nella relazione con il mondo e l’esperienza vissuta; è momento in cui il pensiero concreto, come elaborato da Seymour Papert, diventa protagonista dell’apprendimento, ricostituendo l’unità di mente e mano, superando ogni frammentazione e subordinazione gerarchica tra cultura tecnica e umanistica; è il momento in cui si offre ai giovani un modello innovativo di organizzazione del lavoro , improntato sul superamento del taylorismo e della parcellizzazione del lavoro a favore di una conoscenza costruita dal soggetto, partecipata, condivisa e “certezza provvisoria successiva” dunque capace di rispondere alle sfide di un mercato fluido e competitivo. Ringrazio tutti gli alunni, i docenti e l’esperto architetto Ribbene, nella speranza di continuare in futuro questo meraviglioso viaggio attraverso i capolavori e la storia di una Termini il cui volto purtroppo risulta ancora, da questo punto di vista, sconosciuto… viva il piacere della scoperta vero nutrimento dell’intelligenza!”.

Il convegno si è concluso con una vivace e variegata serie di spunti per i prossimi progetti didattici e di valorizzazione sul territorio. “Questo percorso conferma la bellezza di questo sodalizio didattico, intellettuale, tecnologico, di bellezza e di speranza tra lo Stenio e i molteplici interessi del mio Studio – ha affermato l’arch. Rosario Ribbene – che ambisce a trasferire ai giovani allievi uno sguardo di curiosità e consapevolezza verso il futuro, qualunque siano le loro scelte. Solo la recente pandemia è stata in grado di congelare le nostre attività con ben due progetti che spero siano ripresi già nel prossimo anno scolastico. Abbiamo anche raccolto l’invito di don Enrico Campino per gli approfondimenti esecutivi volti a supportare possibili interventi di recupero della chiesa di S. Orsola e di altri tesori presenti nel resto del territorio parrocchiale”.