Esperonews cambia grafica: nuovo sito, stessa identità

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Esperonews cambia grafica. Una modifica necessaria per essere in linea con quelli che sono gli strumenti più innovativi della comunicazione odierna, per una maggiore visibilità delle notizie e velocizzare l’impaginazione di un pezzo. Al passo rispetto ad un mondo che si è trasformato rapidamente. Si sono moltiplicati i luoghi e i tempi, un giornale non è, come nel passato, l’unico soggetto che produce  notizie, le fonti sono ormai innumerevoli e generano qualsiasi tipo, vero o false che siano, di news. Ma nonostante riconosciamo le tante difficoltà e i limiti di un giornale, continuiamo a ritenere che resti il mezzo preferibile per essere informati in maniera seria e affidabile. Perché dietro un quotidiano o una rivista ci sono sempre nel bene nel male dei professionisti che sono “costretti” a rispettare determinate regole e ne rispondono nel momento in cui le violano. E il racconto di un fatto non può essere relegato, come qualsiasi prodotto, al solo mondo del consumo.

E noi ci teniamo, è parte della nostra stessa identità, ad essere un punto di riferimento per tutti coloro che non si accontentano della notizia mordi e fuggi. E vogliamo ribadire la scelta compiuta fin dalla fondazione di questa esperienza editoriale, di continuare ad essere radicati nel Comprensorio Termini Imerese, Cefalù, Madonie, certo con una apertura al resto della Sicilia e del mondo, perché è  impensabile in un universo globalizzato e telematico scegliere di chiudersi all’interno di una enclave. E vogliamo, come sempre nella nostra storia, con caparbietà, continuare far emergere la parte più bella del territorio,  le opzioni innovative, i sommovimenti positivi. Raccontare le ansie e i sogni, ma anche i sacrifici e l’impegno di tanti che contribuiscono, spesso inconsapevolmente, ad alimentare quotidianamente la speranza in un futuro migliore.  Ma denunziando le storture soprattutto della parte pubblica, rappresentata sempre di più da soggetti politici, in qualche caso onesti e armati di buone intenzioni, ma incapaci nella gestione del bene della comunità. Senza per ciò avere pregiudizi nei confronti di nessuno, e senza guardare il colore politico o le appartenenze e soprattutto nel rispetto delle persone. Abbiamo criticato, quando necessario, le scelte amministrative o politiche dei piccoli e grandi protagonisti del Comprensorio ma mai chi li affermava.

Così non si può dire di taluni sindaci o assessori o presidenti di enti che, a seguito di elezione o nomina, si sono ritenuti unti dal signore ed investiti da mandato divino e pertanto esenti da giudizi, dimenticando che chi accetta una carica pubblica deve essere pronto ad accettare osservazioni e valutazioni. Si può discutere sulla qualità degli appunti ma non si può considerare ogni disapprovazione al proprio operato come un attacco alla sacra persona e inserito nella lista dei nemici. Tali amministratori farebbero bene a tornarsene immediatamente alle proprie case, alla fine producono solo danni agli altri e a loro stessi.

Non bisogna essere degli analisti di lungo corso per accorgersi che in questo Comprensorio molte cose non vanno, chiunque può fornire un consistente elenco, così come certi settori potrebbero essere governati con risultati maggiori. E se non si sono ottenuti gli obiettivi programmati la colpa non è di un fato crudele ma di chi è a capo dell’ente, inetto di suo o incapace di coinvolgere le intelligenze del luogo preferendo amici, portatori di voti e adulatori. Ma richiamare ad una responsabilità generica della politica è una pessima operazione. All’interno di quel vasto e composito mondo vanno individuati chi ha operato efficacemente e chi ha ottenuto pessimi o nessun risultato e sostituirli con personale che sappia affrontare e gestire meglio il bene pubblico.

E tutto ciò è possibile se ogni cittadino non sia distratto e non miri al suo piccolo interesse personale o di bottega ma sa guardare all’interesse collettivo. Questo territorio o si cambia assieme o non si cambia.

E il giornale Esperonews  esiste per essere voce di tale progetto, che nonostante tutti i pessimisti, ha un grande futuro. Forse è ancora una piccola fiammella, ma che va costantemente alimentata per aspirare  a un rinnovamento in termini di persone e di idee, che solo per l’eredità culturale che possiede è più che mai meritato.

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