BCsicilia visita le grandi Mostre: a Milano “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento Veneziano”

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Organizzata da BCsicilia, in collaborazione con Officina del Viaggio e ATC si terrà dal 3 al 5 giugno 2022 un viaggio nell’arte con la visita alla grande mostra di Milano su “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento Veneziano”.

Previste inoltre visite guidate al Castello Sforzesco, L’ultima cena di Leonardo da Vinci, Casa degli Atellani e vigna di Leonardo, Duomo, Pinacoteca di Brera, Cripta del Santo Sepolcro e Basilica di S. Ambrogio.

La partenza è prevista alla ore 6,15  dall’aeroporto di Palermo. Dopo l’arrivo a Milano è prevista la visita guidata al Castello Sforzesco, uno dei principali simboli di Milano e della sua storia. Fu costruito nel XV secolo da Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di una precedente fortificazione risalente al XIV secolo nota come Castrum Porte Jovis (Castello di porta Giovia o Zobia), e nei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Fra il Cinquecento e il Seicento era una delle principali cittadelle militari d’Europa; ora è sede di importanti istituzioni culturali. Attualmente il complesso ospita la Pinacoteca del Castello Sforzesco: conserva una ricchissima collezione di dipinti, tra cui opere di Filippo Lippi, Antonello da Messina, Andrea Mantegna, Canaletto, Correggio, Tiepolo, Inoltre il Museo della Preistoria, Museo egizio, Museo d’arte antica, Museo degli strumenti musicali, Museo del Mobile, Civiche Raccolte d’Arte Applicata, Raccolte Extraeuropee, Biblioteca Trivulziana, che conserva il Codice Trivulziano di Leonardo da Vinci, Archivio Storico Civico, Biblioteca d’Arte del Castello Sforzesco, Civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli.

Nel pomeriggio a Santa Maria delle Grazie visita a L’Ultima cena di Leonardo da Vinci, un dipinto parietale ottenuto con una tecnica mista a secco su intonaco (460×880 cm), databile al 1494-1498 e realizzato su commissione di Ludovico il Moro nel refettorio del convento adiacente al santuario. Si tratta in generale del capolavoro di Leonardo e del Rinascimento italiano. Il dipinto si basa sul Vangelo di Giovanni 13,21, nel quale Gesù annuncia che verrà tradito da uno dei suoi apostoli. L’opera si fonda sulla tradizione dei cenacoli di Firenze, ma come già Leonardo aveva fatto con l’Adorazione dei Magi, l’iconografia venne profondamente rinnovata alla ricerca del significato più intimo ed emotivamente rilevante dell’episodio religioso. Inoltre visita guidata alla Casa degli Atellani e vigna di Leonardo. Nel 1498 Ludovico il Moro, duca di Milano, regalò a Leonardo da Vinci una vigna alla quale il maestro fu particolarmente affezionato. La vigna si trovava in mezzo ai campi, in fondo alla Casa degli Atellani, una casa rinascimentale che è stata poi trasformata magnificamente dall’architetto Pietro Portaluppi. Con i bombardamenti della II guerra mondiale la vigna era stata sepolta dalle macerie e si era persa traccia della sua esistenza. Con un grande lavoro di recupero e di ricerca, la vigna è stata ritrovata e, grazie anche agli studi di genetica botanica, è stata ripiantata esattamente com’era.

Il giorno successivo, sabato 4 Giugno, a Palazzo reale visita guidata alla Mostra Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento Veneziano, Una grande esposizione dedicata all’immagine della donna nel Cinquecento nella pittura del grande maestro Tiziano e dei suoi celebri contemporanei quali Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese e Tintoretto. Questa mostra parla della donna dipinta da Tiziano e dai suoi contemporanei: di bellezza, eleganza e sensualità, e del ruolo tutto particolare che la loro rappresentazione acquistò nella Venezia del Cinquecento. Circa un centinaio le opere esposte di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, cui si aggiungono sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, libri e grafica. L’esposizione aspira a riflettere sul ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo, che non ha eguali nella storia della Repubblica o di altre aree della cultura europea del periodo. La struttura portante dell’esposizione affronta in otto sezioni un argomento eternamente valido ma anche completamente nuovo, presentando l’immagine femminile attraverso tutto l’ampio spettro delle tematiche possibili e nel contempo mettendo a confronto gli approcci artistici individuali tra Tiziano e gli altri pittori del tempo. Partendo dal tema del ritratto realistico di donne appartenenti a diverse classi sociali, passando a quello fortemente idealizzato delle così dette “belle veneziane” si incontrano via via celebri eroine e sante, fino ad arrivare alle divinità del mito e alle allegorie.

Nel pomeriggio visita guidata al Duomo, il monumento simbolo del capoluogo lombardo dedicato a Santa Maria Nascente, situato nell’omonima piazza, nel centro della metropoli. Per superficie è la terza chiesa cattolica nel mondo dopo San Pietro in Vaticano e la cattedrale di Siviglia. Lo stile del Duomo, essendo frutto di lavori secolari, non risponde a un preciso movimento, ma segue piuttosto un’idea di “gotico” mastodontico e fantasmagorico via via reinterpretata. Il Duomo si presenta come un organismo unitario e la gigantesca macchina di pietra affascina e attrae l’immaginazione popolare. Il Duomo ha una pianta a croce latina, con piedicroce a cinque navate e transetto a tre, con un profondo presbiterio circondato da deambulatorio con abside poligonale. All’incrocio dei bracci si alza, come di consueto, il tiburio. L’insieme ha un notevole slancio verticale, caratteristica più transalpina che italiana, ma questo viene in parte attenuato dalla dilatazione in orizzontale dello spazio e dalla scarsa differenza di altezza tra le navate, tipico del gotico lombardo. La struttura portante è composta dai piloni e dai muri perimetrali rinforzati da contrafforti all’altezza degli stessi piloni. La copertura a terrazze (pure in marmo) è un unicum nell’architettura gotica, ed è sorretta da un doppio ordine incrociato di volte minori. In corrispondenza dei pilastri si leva una “foresta” di pinnacoli, collegati tra di loro da archi rampanti. L’abside è poligonale e inquadrata dai corpi delle due sagrestie, che sono coronate dalla guglie più antiche. Illuminano l’abside tre enormi finestroni con nervature in marmo che disegnano, nell’ogiva, i rosoni (di Filippo degli Organi, inizio del XV secolo). Attraverso l’ascensore contenuto nel contrafforte est del braccio nord del transetto si accede alle terrazze del Duomo, dalle quali si gode una straordinaria vista sul fitto ricamo di guglie, archi rampanti, pinnacoli e statue, nonché sulla città. La Madonnina, inaugurata il 30 dicembre 1774, è il punto più alto della chiesa. La statua venne disegnata dallo scultore Giuseppe Perego e fusa dall’orafo Giuseppe Bini, per un’altezza di 4,16 metri.

Il giorno successivo, domenica 5 giugno visita guidata alla Pinacoteca di Brera la galleria nazionale d’arte antica e moderna, collocata nell’omonimo palazzo, uno dei complessi più vasti di Milano con oltre 24.000 metri quadri di superficie. Il museo espone una delle più celebri raccolte in Italia di pittura, inoltre, propone un percorso espositivo che spazia dalla preistoria all’arte contemporanea, con capolavori di artisti del XX secolo. Un tratto caratteristico di Brera, che lo differenzia da altri musei italiani, è la presenza di grandi capolavori di diverse scuole: lombarda, toscana e dell’Italia Centrale, veneta oltre che di dipinti importanti di scuola fiamminga. Questo deriva dall’impostazione data al museo fin dall’epoca napoleonica, quando fu concepito come luogo rappresentativo di tutta l’arte italiana di ogni epoca e di ogni regione, accogliendo opere prelevate da chiese e conventi (parte dei quali soppressi), nell’ottica illuministica e “rivoluzionaria” (che condivide con il Museo del Louvre) di mettere a disposizione del pubblico quadri fino allora difficilmente accessibili. La Pinacoteca di Brera nacque a fianco dell’Accademia di Belle Arti, voluta da Maria Teresa d’Austria nel 1776, con finalità didattiche. Quando Milano divenne capitale del Regno Italico la raccolta, per volontà di Napoleone, si trasformò in un museo che intendeva esporre i dipinti più significativi provenienti da tutti i territori conquistati dalle armate francesi. Brera quindi, a differenza di altri grandi musei italiani non nasce dal collezionismo privato dei principi e dell’aristocrazia ma da quello politico e di stato. Infatti a partire dai primi anni dell’Ottocento, anche in seguito alla soppressione di molti ordini religiosi, vi confluirono i dipinti requisiti da chiese e conventi lombardi, cui si aggiunsero le opere di identica provenienza sottratte ai vari dipartimenti del Regno Italico.

Nel pomeriggio visita guidata della Cripta del Santo Sepolcro. Milano conserva anche alcune vestigia dell’età romana e medievale, quando la città era chiamata Mediolanum. Il Foro della città romana si trova dove oggi ci sono la Biblioteca Ambrosiana e la Borsa, e fu proprio qui che nel 1030 venne fatta costruire una chiesa dedicata alla Santissima Trinità. In questa chiesa c’era una parte ipogea, una vera e propria chiesa sotterranea rispetto al piano stradale dove era stata collocata una copia del sepolcro di Cristo. Al termine visita guidata della Basilica di Sant’Ambrogio, edificata tra il 379 e il 386 per volere dello stesso vescovo Ambrogio, che la dedicò ai santi martiri in essa sepolti: Satiro, Vittore, Nabore, Vitale, Felice, Valeria, Gervasio e Protasio. Il nome della chiesa divenne “Sant’Ambrogio” alla morte del vescovo fondatore. La basilica è preceduta da un grande quadriportico, all’interno del quale si ha una chiara visione sulla grande facciata a capanna ed i due campanili, detti “dei Monaci” e “dei Canonici”. L’interno è a pianta basilicale, con vasto matroneo sopra le navate laterali. Nel presbiterio, sotto il tiburio ottagonale, si trova il famoso Altare d’oro, coperto dal ciborio del IX secolo. L’abside è su due livelli: in quello inferiore, più basso rispetto alla navata, c’è la cripta con i corpi dei Santi Ambrogio, Gervasio e Protasio e, nel livello superiore, ci sono gli stalli lignei del coro (XV sec.). Sulla sinistra del quadriportico, infine, si trova la cosiddetta colonna del diavolo, così chiamata poiché la leggenda narra che il demonio, durante una lotta con Sant’Ambrogio, vi conficcò le corna: ci sono infatti due buchi affiancati. Ovviamente una cosa è la leggenda, un’altra la storia: i due buchi erano la sede di un cancello. Alle 17.30 Trasferimento all’aeroporto di Milano e partenza per Palermo.
Per informazioni ed iscrizioni Tel. 346.8241076 – Email: [email protected] – Tel. 392.1095031 – Email: [email protected]