L’Italia (e l’Europa) guarda USA e Cina, dove tutto riparte, anche il gioco

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La pandemia da Covid-19 ha piegato in due tutti i settori e il mondo dell’economia, con una rapidità tale da rendere impronosticabile tutto ciò alla vigilia dei primi focolai in Cina e in Medioriente.

Acuendo, poi in seguito, le differenze tra nazione e nazione. In temi vaccino, dal momento che si va verso immunizzazioni al di fuori dall’Unione Europea, e in chiave reazione e ripresa, dopo un primo periodo di passività generale.

L’Italia, che si avvia verso l’ennesima ripartenza a fine aprile, con leggero anticipo rispetto allo scorso anno, è stato uno dei paesi più colpiti in ogni settore. La prima ondata, in particolare, è stata devastante.

Tra giugno e ottobre 2020 c’è chi non ha mai riaperto, o chi ha invece riaperto ma per un lasso di tempo assai limitato. Tra i settori più colpiti spicca quello del gioco d’azzardo, che ancora oggi nel settore fisico annaspa.

Le sale da gioco ad oggi continuano a restare chiuse e probabilmente sarà ancora così, salvo stravolgimenti del parere del Comitato Tecnico Scientifico. L’Italia è uno dei punti nevralgici del gioco europeo ma al momento resta a guardare realtà come USA e Cina, dove da tempo è possibile per gli utenti frequentare le sale del gioco fisico e delle scommesse”, spiega Fontana, head writer del blog SlotMania.it. In piena sicurezza e nel rispetto di elaborati protocolli anti-contagio, come ben dimostrano le realtà di Las Vegas e Macao. Nonostante gli USA siano stati tra i paesi maggiormente colpiti tra prima e seconda ondata, sono comunque riusciti a ripartire in tempi quasi normali”.

Nel Nevada tutti i casinò sono stati riaperti, nonostante le limitazioni e secondo quanto riferito da Slotmania i dipendenti dei casinò hanno avuto corsia preferenziale per il vaccino. La stessa sostenibilità è stata garantita anche ad Atlantic City, altro luogo del gioco negli States.  Situazione più o meno analoga si è verificata a Macao, nel cuore della Cina, dove è partito tutto il contagio.

Le uniche chiusure che si sono registrate risalgono a febbraio 2020: una dimostrazione tangibile che col rispetto del distanziamento, l’uso della mascherina e la sanificazione continua è possibile mantenere un certo controllo della situazione. Ma a ben guardare, nei contesti sopracitati, hanno fatto la differenza i protocolli, spesso tanto bistrattati o addirittura ignorati da altre parti nel mondo.

Poche regole, ma chiari e semplici, che dimostrano quanto sia semplice non perdere il polso della situazione. Le stesse regole potrebbero essere presentate anche in Italia e in Europa, per future ripartenze.

Quali sono queste regole? La più semplice: non si fuma all’interno dei locali, ma poi i posti a sedere sono limitati, gli igienizzanti garantiti ad ogni tavolo, le mascherine sono obbligatorie.

I giocatori poi toccano le carte o distribuiscono carte scoperte. E si va verso altre regole, con la prima, principale, che concerne il disinfettare tutti gli oggetti da gioco prima e dopo ogni mano.