La cenere vulcanica dell’Etna è arrivata anche nella Valle del Torto: balconi pieni di fuliggine

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Photo: Esperonews

Sua maestà l’Etna in queste ultime settimane sta dando sfoggio della sua immane potenza con una spettacolare attività stromboliana.

Il quarto parossismo, contando anche quelli del 16, 18 e 19 febbraio, era atteso sabato scorso ma il vulcano più alto d’Europa ha giocato uno scherzetto anche agli scienziati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, arrivando proprio la scorsa notte. “Dopo la mezzanotte del giorno 23 febbraio – si legge sul sito dell’INGV – l’attività esplosiva si è progressivamente intensificata coinvolgendo diverse bocche del Cratere di Sud-Est. Si sono così generate fontane di lava alte circa un chilometro con una colonna eruttiva di gas e cenere che si innalzava per una decina di chilometri sopra la vetta del vulcano, per poi allargarsi a fungo ed espandersi verso Ovest-Nord-Ovest”. Nella serata di ieri 22 febbraio, la Protezione Civile della Regione Siciliana a seguito dell’intensificazione dell’attività stromboliana dell’Etna aveva previsto una ricaduta cenere vulcanica sui comuni di Bronte, Randazzo, Maletto, Adrano ma stamattina la polvere vulcanica ha raggiunto ben oltre il territorio previsto, arrivando anche nei paesi della Valle del Torto adagiandosi nei tetti e nei balconi di Sciara, Cerda, Aliminusa, Montemaggiore Belsito e Termini Imerese. Ovviamente l’attività dell’Etna è costantemente monitorata dall’Osservatorio Etneo dell’INGV di Catania e sono in corso nuovi sopralluoghi dal personale dell’Osservatorio Etneo nell’area interessata, per prelevare campioni dei prodotti emessi durante il parossismo odierno e analizzarli in laboratorio.
Giovanni Azzara