Le 15 donne del 2019 nel Comprensorio Termini Cefalù Madonie secondo Esperonews

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Come ogni fine d’anno segnaliamo 15 donne del comprensorio Termini Cefalù, Madonie che, secondo noi, si sono distinte per la loro attività e l’impegno di ogni giorno e pertanto possono essere rappresentative del 2019 appena trascorso.

In una situazione difficile per la nostra terra dove lo sconforto, il pessimismo, lo scetticismo è diventato l’orizzonte quotidiano di tanti, raccontare il loro lavoro che parla un linguaggio positivo e fiducioso è, riteniamo, un piccolo segno di speranza.
Sono donne impegnate a livello culturale, sociale, imprenditoriale, professionale: è la parte positiva, se vogliamo, dell’altra metà del cielo di questo comprensorio: il piccolo universo nel quale si muove il giornale Esperonews. Un modo per sintetizzare la “storia” dei nostri paesi che vivono momenti di crisi, non solo economica, e di perdita delle stesse ragioni dello stare insieme.
Con tale scelta vogliamo dare un piccolo contributo a far riscoprire il senso di appartenenza a questa parte occidentale della città metropolitana di Palermo, la coscienza di far parte di una comunità, dell’orgoglio di abitare in un luogo che ha tanti aspetti positivi e straordinari.
Lo facciamo contro i tanti che si sono arresi e che hanno seppellito la speranza, che non riescono a vedere la luce dopo il lungo tunnel, in alternativa a chi non san parlare altro linguaggio se non quello del pessimismo e del fallimento, ma soprattutto contro coloro che hanno devastato questo territorio, che hanno utilizzato la politica e le istituzioni per propri fini personali e pensano ancora di determinare le scelte e il futuro della comunità.
Vogliamo raccontare, attraverso delle brevi storie, il volto più bello e pulito del comprensorio Termini Cefalù Madonie perché siamo convinti che tale realtà oltre ad essere quella più vera, rappresenta il futuro, non solo auspicabile, ma anche possibile.
Grazie a queste 15 donne che continuano ad avere, nonostante le tante difficoltà, come punto di riferimento gli stessi luoghi dove abitiamo, e che ci permettono, anche per un solo giorno, di essere fieri di vivere in questa bellissima terra.
A tutti i nostri lettori gli auguri per un sereno e felice 2020.
Alfonso Lo Cascio

Tiziana Albanese
E’ nata a Petralia Sottana il 12 novembre del 1998 e residente a Petralia Soprana. Ha frequentato il liceo scientifico presso l’I.S.I.S. “G. Salerno” di Gangi, ed è attualmente iscritta al terzo anno del Corso di Laurea in Lettere Moderne all’Università degli studi di Palermo.
E’ una delle ideatrici della campagna regionale “Si resti arrinesci”, nata lo scorso ottobre per opera da alcuni giovani, principalmente studenti universitari e delle scuole superiori di Palermo, Catania e Messina. L’obiettivo che la campagna si pone è quello di stimolare il dibattito pubblico e le istituzioni sul tema del diritto a rimanere e vivere e lavorare in Sicilia.
Tiziana Albanese si è fatta promotrice di diffondere le istanze della campagna anche nell’area delle Madonie con iniziative locali quali: Assemblea pubbliche di presentazione della campagna, giornata di pulizia e cura dei territori che si è svolta contemporaneamente in tanti Comuni della Sicilia che è stata messa in atto a Piano Battaglia; iniziative programmate per la Giornata internazionale della montagna a Gangi e Petralia Soprana. A dicembre ha organizzato una fiaccolata contro l’emigrazione a Petralia Soprana che si è svolta in decine di altri comuni siciliani.
Durante questo mese di iniziative e momenti di confronto nei borghi delle Madonie, si è costituito intorno a lei un gruppo operativo di giovani di quasi tutti i comuni limitrofi accomunati da un unico desiderio: restare per cambiare le sorti della nostra terra. In tal senso ha iniziato un percorso, sollecitando e collaborando con le istituzioni locali, per mettere a fuoco le contraddizioni che il territorio presenta e produrre soluzioni concrete immaginando un differente modello di sviluppo che garantisca a tutti e tutte la possibilità di restare. 

 

Alice Bova
Nata nel 1984 a Palermo cresce tra Termini e Cefalù, dove è impegnata nella squadra agonistica Vis Himerense fino al diploma che consegue con il massimo dei voti presso il Liceo Classico G. Ugdulena nel 2003. La passione per il mare e la sensibilità per i problemi ambientali del paese la spingono a fare del diritto penale dell’ambiente la propria specializzazione professionale. Dopo la laurea con lode in giurisprudenza, con tesi sperimentale, sulle distorsioni di mercato operate dall’impresa criminale in Sicilia, parte per un progetto internazionale patrocinato dall’UNESCO, in Guatemala dove rimane fino al settembre 2008.
Al rientro in Italia inizia la pratica forense a Milano e dopo lo stage semestrale presso lo studio legale associato Carnelutti si specializza in diritto penale dell’ambiente presso lo studio associato Stella, fondato dall’emerito prof. Federico Stella. Iscritta all’Ordine degli avvocati di Milano dal 2012 svolge stabilmente la professione nell’ambito del diritto penale dell’ambiente e dei delitti contro la pubblica incolumità. Si è occupata anche  di diritto alimentare oltre che del “problema amianto”, di disastri ambientali e ferroviari, incendi, rifiuti e industria del riciclo.
Recentemente ha approfondito i temi legati alla protezione delle materie prime naturali e delle specie protette dalla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione  ed è stata relatrice sui temi della sostenibilità ambientale con un intervento dal titolo: “L’effetto farfalla: prospettive di sostenibilità nell’epoca del climate change”.
Subacquea professionista si è immersa nei più bei siti mondiali da Ustica al Mar Rosso, dal Messico alle Maldive. Partirà a breve per partecipare ad un programma di studio all’estero sulla tutela dei mari e degli oceani.

Mariastella Calà
Nata a Monza l’11 gennaio 1970 e residente a Termini Imerese, è diplomata in “Dirigente di Comunità” e laureata in Scienze dell’Educazione perché da sempre ha voluto impegnarsi e mettersi al servizio dei più bisognosi e di assistenza ai più disagiati. Inizia il percorso formativo e lavorativo collaborando con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Termini Imerese, dove studia e osserva il disagio sociale diffuso della città, sia per quanto riguarda i bambini/giovani che per quanto riguarda le persona anziane. In seguito collabora con i centri sociali di S. Pietro e Rocca Rossa dell’Opera don Calabria sostenendo i bambini indigenti di questi quartieri con il recupero scolastico.
Appassionata dal mondo delle persone sorde studia e perfeziona la LIS lingua dei Segni Italiana per i sordi acquisendo il titolo di Tecnico della Lis e in seguito studia il Braille (sistema di comunicazione per i ciechi).
Abilità e competenze che mette in campo nel periodo lavorativo presso l’Istituto dei Ciechi di Palermo e in seguito negli istituti professionali con presenza di studenti sordi e problemi cognitivi. Per alcuni anni si dedica anche alla formazione presso Enti di formazione in qualità di docente per la LIS. Nel frattempo perfeziona gli studi del Metodo Cognitivo-Comportamentale ABA per riabilitare le persone con disturbi del comportamento e con la sindrome di autistismo.
Dal 2010 ad oggi è impegnata con funzione di “Case Manager” presso il Centro Sanitario della Lega del Filo D’Oro di Termini Imerese, un ruolo di responsabilità che la vede impegnata a attraverso programmi specifici nella riabilitazione delle persone sordocieche pluriminorate psicosensoriali.

Maria Rosaria Cammarata  
Laureata in lingue e letterature straniere presso la Facoltà degli Studi di Palermo ha da sempre sostenuto l’importanza della scuola nella formazione e nell’educazione delle nuove generazioni. Tale convinzione l’ha portata, sin dal 2007, ad intraprendere la carriera di docente di lingua inglese nella scuola secondaria di primo grado. Vive a Gangi, sin dagli anni dell’infanzia e lì risiede con la sua famiglia. Nel 2010 pubblica un racconto fantastico dal titolo “Nubia e il segreto della setta di Shakespeare” con la casa editrice Albatros di Roma nel quale si evince l’importanza dell’arte e della cultura nell’emancipazione dell’uomo. Autrice di commedie in vernacolo dal 2011, ha spesso collaborato con l’associazione filodrammatica “Il Minotauro” di Gangi. La comicità è il primo mezzo per diffondere un tema a lei caro, la subordinazione della donna in una società maschilista e misogina condannata, successivamente, anche attraverso la pubblicazione, nell’estate del 2018, del romanzo edito da Arianna dal titolo “Favola significa”. Nello stesso anno entra a far parte della Fidapa di Gangi e inizia la collaborazione con il progetto “Donne Prigioniere” del fotografo Damiano Macaluso, di Petralia Soprana. I due artisti nel 2019 hanno visitano diversi paesi (Gangi, Palermo, Nicosia, Isola delle Femmine, Cefalù, Caccamo, Troina) con l’obiettivo di scuotere le coscienze, soprattutto dei giovani, su una tematica sempre attuale, la violenza fisica e psicologica sulle donne.

Clelia Cucco
Da sempre legata a Castelbuono è regista e attrice diplomata alla scuola di recitazione del Teatro Biondo Stabile di Palermo nel 2006, si è perfezionata partecipando a stage e workshop tenuti da maestri riconosciuti a livello nazionale e internazionale come Fiorenza Brogi, Enrique Vargas, Tosca, Salvatore Solida, Monica Conti, Oreste Valente, Ali Kord, Gianna Giachetti, Umberto Cantone, Emma Dante.  Vincitrice del premio “Maria Marguglio” nel 2006 come giovane attrice conferito dall’Associazione Amici del Teatro Biondo e del premio“Salvatore Gotta” nel 2016 per la sezione Teatro per l’ “impegno sul versante della ricerca della parola viva, versatile e culturalmente sensibile alle istanze della letteratura”.
Direttore artistico della compagnia teatrale “Fiori di Carta” di Castelbuono dal 2007 per la quale ha firmato la regia di molti spettacoli. Nel 2015 conduce il laboratorio teatrale finalizzato alla rappresentazione dello spettacolo “Topo dopo topo” all’interno della rassegna di teatro per ragazzi “Castelbuono è una favola”.
In qualità di attrice ha lavorato con registi stimati nel mondo del teatro. Da tre anni fa coppia sulla scena e nella vita con il regista e attore Ernestomaria Ponte, con il quale ha portato in scena numerosi spettacoli, tra i quali “Il punto G”, “Amori e guardati”, “Occupato”, “Interminabilmente”, “e cento figli non campano un padre” e molti altri, oltre al fortunato live show “Indovina chi viene a cena. Nel 2019 lo spettacolo teatrale “Arrimpicati sugli spettri”, diretto da Ponte, andato in scena per un mese al teatro Jolly di Palermo, ha registrato un grande successo di pubblico e critica.

Cinzia Di Vita
Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo, avvocata abilitata presso le giurisdizioni superiori, dal 2014 componente del Consiglio Distrettuale di Disciplina degli avvocati di Palermo, già componente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese, dal 2019 Vice presidente della Camera Penale di Termini Imerese, Cefalù, Madonie. Si occupa da oltre 15 anni dell’organizzazione a Petralia Sottana di convegni giuridici indirizzati agli operatori del diritto, affrontando tematiche attuali nell’ambito del diritto penale. Tra i più recenti le tematiche affrontate hanno riguardato il ciclo dei rifiuti, la condizione carceraria, le violenza di genere.
Da oltre 20 anni svolge attivamente la professione di avvocato operando nell’ambito dell’intero territorio madonita, occupandosi prevalentemente di diritto penale.
Nel 2016 ha promosso e presieduto il “Comitato pro Ospedale” nato all’indomani della chiusura del punto nascita dell’Ospedale di Petralia Sottana, lottando per la difesa del diritto alla salute, partecipando ad interventi pubblici in tutte le sedi istituzionali e non per portare la voce dei cittadini madoniti per il mantenimento sul territorio del presidio ospedaliero.
Da anni difende i c.d. soggetti deboli nell’ambito dei reati commessi in ambito familiare ed in particolare delle donne vittime di violenza domestica, sessuale, stolking.
Da novembre coordina sul territorio delle Alte Madonie il progetto “Amorù” che  prevede l’apertura di centri di ascolto per le vittime di violenza, creando una rete di protezione oltre che un valido e concreto supporto per le tante donne, che da sole, non trovano il coraggio di parlare e denunciare le violenze fisiche e verbali che subiscono in ambito familiare, lavorativo e sociale .

 

Marisa Ferraro
E’ nata a Gangi nel 1952 da padre gangitano e madre polacca. È proprio sua madre a trasmetterle ed insegnarle le prime nozioni di disegno e poi la indirizzerà a iscriversi al liceo artistico di Palermo. Ha seguito sempre un suo stile personale nella pittura molto realistica a volte quasi fotografica ma nel corso dei decenni ha avuto sempre affermazioni positive dai critici, dai galleristi e dagli amanti della pittura classica. Ama dipingere figure femminili, Nature morte, ritratti e quadri di arte sacra. Ha dipinto numerosi teleri in case e ville private rifacendosi a temi classici. Ha fatto mostre personali e ha partecipato a collettive. È stata presidente della Nuova Accademia degli Industriosi di Gangi nel 2016, ha fatto parte per un decennio del direttivo dell’associazione U.C.A.I. di Palermo associazione artistica  a livello nazionale sotto l’egida della CEI. Alcuni suoi quadri si trovano in istituzioni pubbliche e in chiese: Museo Civico d’arte contemporanea di Palazzo Giandalia a Castronovo di Sicilia, Palazzo Bongiorno a Gangi, San Fratello nella chiesa madre, Palazzo delle Aquile aula Rostagno, Convento dei frati minori di Santa Maria di Gesù, Chiesa di San Mamiliano e nella Chiesa di San Giacomo dei militari a Palermo. Da ultimo una  mostra personale di pittura, presso il Comune di Petralia Sottana e recentemente, la collaborazione con il Comitato di Enna della LIDU (Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo).

Maria Piera Franco
E’ nata a Gangi. Di professione avvocato, è da anni impegnata sul fronte sociale tra le fila della CO.TU.LEVI., associazione che si batte contro tutte le violenze, come referente dello Sportello antiviolenza “Diana” di Tusa, coordina  le attività di consulenza, tutela e assistenza a vittime di violenza,  progetti di sensibilizzazione sul tema e sulla legalità in generale, interessando le comunità e le scuole del comprensorio. Appassionata di Letteratura e Storia, ha contribuito, con il suo lavoro e il suo costante impegno, al grande successo della rievocazione storico-medievale e francescana “Vivere in Assisi” che si tiene a Gangi da due decenni. Quest’anno ha ricoperto l’incarico di responsabile ufficio comunicazione. La manifestazione, già pienamente inserita nel panorama delle rievocazioni storiche più affascinanti  non solo di Sicilia ma dell’Italia intera, nasce dal progetto di far conoscere in modo immediato, tramite la rievocazione dell’ambiente assisiate, la figura e il messaggio di San Francesco. Nel 2015, con 40769 preferenze, è stato l’evento più votato in Italia, vincendo il Premio Italive 2015. Nel 2018 ha vinto il Premio Speciale Italia Medievale, «per la sua attività di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale e artistico del proprio territorio». Sempre nel 2018 ha vinto il Premio Internazionale di Storia e Tradizioni Locali “Historiae Populi”, come migliore rievocazione storico-religiosa per «l’immagine completa, armonica e vivente della Storia italiana delle Origini francescane» e il Premio Internazionale Artistico Letterario “Ars Millennium” «come migliore teatro sacro nel borgo, con quadri rievocativi e recitativi nello stile della rievocazione storico-religiosa».

Marianna Giaconia
Trascorre la propria infanzia a Geraci Siculo, trasferendosi successivamente con la famiglia in Spagna. Tornata in Italia, nel 2013 si laurea in giurisprudenza, con lode, all’università Alma Mater Studiorum di Bologna, con tesi in diritto commerciale. Dopo la laurea, si inserisce stabilmente in uno studio legale di Palermo, conseguendo il titolo di avvocato nel 2017.
Sin dalla laurea, affianca alla professione di avvocato, un’assidua frequentazione delle imprese familiari, operative nel settore della zootecnia e dell’agricoltura, nonché della Grande Distribuzione Organizzata. Della propria esperienza nelle imprese familiari fa ogni giorno tesoro nell’attività di avvocato, dedicata principalmente al diritto commerciale e dell’impresa.
Convinta del potenziale di crescita del settore agroalimentare per il territorio madonita, nel 2019, grazie ad un’illuminata collaborazione del GAL Madonie, della Sosvima, del Comune di Castelbuono e altri enti pubblici, nonché all’impegno di partecipanti privati, come l’azienda Agricola Puccia e altri lungimiranti imprenditori delle Madonie, si impegna nel progetto ITS Madonie – Tecnologie e Sistemi Agroalimentari, venendo eletta Presidente della costituenda Fondazione. Lo scopo è la creazione, sul territorio, di un Istituto Tecnico Superiore, un percorso di elevata specializzazione post diploma, nel settore agroalimentare, con due distinti indirizzi: cerealicolo e zootecnico. L’obiettivo è quello di offrire ai ragazzi un sapere operativo, a monte coordinato con le esigenze delle imprese di riferimento, affinché gli studenti, futuri lavoratori, possano apportare un valore aggiunto alle imprese e, in ultima analisi, al territorio stesso.

Annamaria  Guzzio
Teatroterapista, insegnante di Teatrocreativo, autrice di testi teatrali e regista, presidente e direttore artistico dell’Associazione Culturale Spazioscena di Castelbuono, si forma presso l’Accademia di Artiterapie Espressive, Teatro Integrato Internazionale di Roma, ed ha al suo attivo un’esperienza quarantennale nell’ambito del teatro educativo e sociale. Vincitrice nel 2001 del premio Fidapa “Corallo rosso” e nel 2004 del premio “Pirandello nel cuore”, Premio “Migliore attrice” al Festival Internazionale di Teatro di Chivasso del 2018, conduce gruppi di ricerca nel campo della  comunicazione ed espressività verbale e non verbale, indirizzando la sua personale attività nel campo del Teatro Creativo come mezzo di benessere personale, gestione armonica delle emozioni, riabilitazione e conseguimento dell’equilibrio mente-corpo. Per 10 anni responsabile dell’Ufficio Scuole del Teatro Libero di Palermo per il quale ha scritto e diretto spettacoli tutt’ora in cartellone. Opera presso il Centro Clinico Percorsi Creativi “Il Canto di Los” nella riabilitazione di adulti e adolescenti con deficit psichiatrici e nella prevenzione dei disagi presso il Centro Feldenkrais C. Maggiore. Insegna Teatroterapia e metodo Hansen presso l’Istituto Teatrale Europeo di Roma; è responsabile del Corso di Formazione in Art-theatre-counselor dell’Istituto Teatrale Europeo di Roma, sede di Palermo. E’ presidente di consulta per le Artiterapie presso l’Ente di Alta Formazione A.N.A.S. Italia. Insegna  nel Master di Danzamovimentoterapia dei processi evolutivi corporei dell’Associazione Ardeidae di Palermo. È socia dell’Associazione Ecocounseling di Palermo.

Anna Laurà
Docente in pensione alla scuola primaria, dal primo settembre 2019, per anni vicepreside dell’Ic di Campofelice di Roccella. Esperta in disturbi psicofisici di bambini ha gestito ed organizzato corsi e progetti per il Miur e la Comunità europea su tematiche educative e didattiche anche  attraverso la conduzione di laboratori e gruppi d’animazione e drammatizzazione. E’ componente del Direttivo dell’Associazione teatrale “Il Casale” di Campofelice di Roccella all’interno della quale ha fondato un gruppo di studio insieme ad altre donne, le “Non siamo poetesse” per la realizzazione di perfomance teatrali in qualità di regista amatoriale. Gli ultimi lavori realizzati nel 2019 riguardano il lavoro teatrale dal titolo “Conversazioni a Teheran” per Freedom Woman of Iran presso il Teatro Cicero di Cefalù e la perfomance “Infinitamente” in occasione del bicentenario della poesia di Leopardi presso il sito della Torre Roccella. Esperta in Counseling Espressivo Creativo e counselor Pedagogico relazionale. E’ componente del Direttivo dell’Associazione “Il Giardino delle Idee” di Palermo ed in qualità di docente tiene seminari su “creatività e trasformazione”. Tutor per i corsisti del percorso di Couseling Espressivo Creativo.
Presidente dell’associazione BCsicilia, sezione di Campofelice di Roccella, lavora per la valorizzazione del sito della Torre Roccella attraverso presentazione di libri, laboratori artistici per bambini e teatro. Con CoTulevi di Campofelice sportello Diana realizza progetti rivolti al territorio e alle scuole, sul bullismo e sulle dipendenze. Promotrice del progetto “Swing, Book & Food”, settimana di cultura attraverso musica, presentazione di libri e teatro realizzato durante l’estate.

Maria Giovanna Meli
Nata il 12 gennaio del 1980, consegue la Laurea in Psicologia clinica nel 2006, presso l’Università di Palermo. Gran parte dell’impegno sociale si è declinato nel mondo della disabilità. Da 10 anni è volontaria dell’associazione “Dimensione Uomo Odv” di Gangi, una delle prime realtà madonite a occuparsi di disabilità psichica. All’impegno sociale unisce una grandissima passione per la scrittura. E’ autrice dello spettacolo teatrale “Il Piccolo Principe”, che porta in scena, grazie al supporto di “Dimensione Uomo Odv”, 20 attori con disabilità psichica medio-grave. Nell’ideazione di questo spettacolo ha inserito una serie di elementi scenici (quali ad esempio gli “alter ego”) che consentono al disabile di diventare protagonista assoluto della piéce teatrale. L’obiettivo è la valorizzazione del disabile, utilizzando il teatro come strumento di inclusione sociale. Il primo spettacolo è stato rappresentato nel luglio del 2018 e da allora sono state realizzate ben 9 repliche, l’ultima delle quali è andata in scena lo scorso 21 dicembre 2019, presso il Teatro dei 500 di Troina.  Nel corso del 2019 ha coordinato un progetto sul tema dell’accessibilità e fruibilità dei beni artistici e ambientali, promosso dal Centro Servizi per il Volontariato di Palermo, e sviluppato da una rete territoriale costituita da amministratori, volontari e studenti di 7 comuni madoniti. Il progetto ha portato all’individuazione di 7 mappe di accessibilità turistica, uno per ciascun comune delle Alte Madonie. E’ stata tra i pochi siciliani ammessi al programma di formazione, unico in tutto il Sud Italia e con sede a Salerno, denominato Fqts (Formazione Quadri del Terzo settore). Tale programma, voluto da Fondazione con il Sud, CSVnet e Forum del Terzo Settore, si propone di formare Dirigenti del Terzo Settore dotati di competenze nel campo dell’intervento sociale e della valorizzazione dei propri territori.

Ornella  Spataro
E’ nata e vive a Termini Imerese. E’ Professore Associato di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Palermo, dove svolge gli insegnamenti di Diritto Costituzionale, di Diritto Costituzionale II e di Giustizia costituzionale. Ha partecipato a Progetti di ricerca di interesse nazionale e a ricerche finanziate dall’Ateneo palermitano. E stata componente del gruppo di lavoro su “territori e autonomie” presso la Fondazione Astrid, nonché del gruppo di lavoro sulle Regioni a statuto speciale presso la medesima Fondazione, nell’ambito della ricerca dal titolo “Dove va il regionalismo italiano?”, e in tale contesto ha curato la parte dello studio relativa alla Regione Sicilia. E’ stata relatrice in numerosi convegni, nazionali e internazionali. E’ autrice di due monografie e di numerosi articoli su riviste specializzate. Si è occupata, in particolare, delle tematiche inerenti il Diritto Regionale e il Diritto degli Enti Locali nella Regione siciliana; dell’ordinamento della Regione siciliana come Regione a Statuto speciale; delle tematiche inerenti la disciplina del settore energetico ed ambientale; della cittadinanza e dei diritti degli stranieri. Nell’anno trascorso ha pubblicato gli scritti dal titolo “La legge n. 219 del 2017 e la disciplina del fine-vita tra principi costituzionali e problemi aperti”; “Autorità amministrative indipendenti e istituzioni politiche: questioni problematiche”; Crisi del regionalismo e macroregioni”; inoltre, è stata organizzatrice e relatrice di convegni presso l’Università di Palermo e presso il Tribunale di Palermo sui temi dell’ergastolo ostativo e degli scopi della sanzione penale; delle Disposizioni anticipate di trattamento e testamento biologico; degli Strumenti investigativi legati alle nuove tecnologie e la tutela dei diritti della persona; del Populismo e Giustizialismo; dei Profili di incostituzionalità del “Decreto Sicurezza”.

Piera Vallone
Laureata in lingue straniere, vive a Valledolmo, dove svolge la professione di insegnante. Da sempre interessata alla filosofia e alla ricerca interiore, si è impegnata in vari campi del sociale, sia  nell’Associazione culturale “La Matita” di cui è stata per 5 anni vice presidente, sia nell’ambito politico, ricoprendo, già dai lontani anni ’90, la carica di assessore comunale. Attualmente vice sindaco del comune di Valledolmo, è impegnata nel tentativo di affermare i sani principi della buona politica, sostenendo che c’è uno stretto legame tra politica e giustizia, se per politica si intende “la giusta azione”, scevra da qualunque interesse di parte e da qualsiasi forma di convenienza personale, cosa che implica la rinuncia all’ego, cioè al capriccio individuale, al condizionamento dell’autoaffermazione, al bisogno di riconoscimenti e soprattutto alle proprie proiezioni mentali. Insieme al sindaco e a tutto il gruppo di cui fa parte, al di là di ogni connotazione o colore politico, sta cercando di portare nella piccola comunità lo slancio verso il Bello, il Vero, il Giusto, con varie iniziative di carattere culturale, artistico, sociale ma soprattutto con la costante attenzione alla salvaguardia dei principi di onestà e correttezza che devono ispirare il buon politico. Nel corso dell’anno è stata impegnata, come amministratrice nella cura e nell’abbellimento del paese, dell’arricchimento culturale e artistico, organizzazione di laboratori teatrali, presentazione di libri, iniziative per ragazzi disabili, mostre di pitture e foto per valorizzare il territorio.

Stefania Vara
Si è distinta per la capacità di trasferire al proprio personale professionalità e umanità nell’approccio con il paziente e i familiari. E’ responsabile del servizio infermieristico della Fondazione Istituto G. Giglio di  Cefalù. Classe ’81, nata a Como, ma residente tra Campofelice di Roccella e Cerda, sposata con due figli, Vara guida il servizio infermieristico della Fondazione Giglio dal 2010 dopo un lungo periodo di formazione con il San Raffaele di Milano.
Sotto la sua gestione ci sono quasi 400 unità tra coordinatori infermieristici, infermieri e operatori socio sanitari. A lei la presidenza del Giglio riconosce leadership nella conduzione e creazione di un gruppo affiatato. Nei corridoi sottovoce la chiamano “a cummannera” ma la dottoressa Vara più che con le disposizioni di servizio, gestisce il suo gruppo con il sorriso, presente in volto anche nei momenti più difficili.
Ha scelto questo lavoro perché da sempre, afferma, ha avuto la propensione ad aiutare gli altri. E’ qualcosa che arricchisce tanto che fa stare bene dentro sia quando aiuto il malato, che un amico, un collega che la famiglia. Si dice cattolica praticante. Ha cantato nel coro della parrocchia. Oggi è anche il presidente della banda musicale Maria Santissima dei Miracoli di Cerda.

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  1. La Dottoressa Stefania Vara è una fonte inesauribile di professionalità,competenza e umanità..fiero di fare parte del suo gruppo infermieristico.

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