La casa natale di Borgese a Polizzi aggiudicata a soli cento euro l’anno

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Prendere in affido una casa a cento euro? Assumere l’uso della casa natale di uno dei più rilevanti scrittori del ‘900, pagando la pigione con soli cento euro l’anno? Sembra impossibile, ma è vero.

Accade a Polizzi Generosa, paese madonita che ha dato i natali a Giuseppe Antonio Borgese, l’autore di Rubè, I vivi e i morti e molte altre opere, docente universitario, giornalista e saggista, candidato al Nobel per la letteratura. E proprio della casa natale di Borgese vogliamo parlarvi, perché il comune l’ha appena data in affido per la (modica? assurda? ridicola?) somma di cento euro l’anno, otto euro e spicci al mese, meno di un caffè al giorno, alla Fondazione che porta il suo nome. Ma com’è potuto accadere, direte voi? Crisi degli affitti? Crollo dei prezzi? Niente di tutto questo, solo insipienza ed indifferenza hanno spinto a ridurre ad un solo concorrente (la Fondazione G. A. Borgese, appunto) la gara per l’affidamento della gestione dell’immobile, che così è stato facilmente aggiudicato. La cosa che fa più pensare in questa vicenda è che, a fronte di un incasso così basso, il comune abbia speso invece un bel po’ di quattrini per svolgere la gara. Tra preparazione del bando, pubblicità, svolgimento della gara, redazione dell’atto di affidamento, pagamento di bolli, tasse e balzelli vari, l’ente locale ha sicuramente speso molto di più di cento euro, tutto a carico delle casse comunali. Un bell’esempio di economia, non c’è che dire. Ma a questo punto il comune non avrebbe fatto meglio ad affidare la casa di Borgese gratis? L’ente locale avrebbe compiuto un “bel gesto” e le casse pubbliche non ne avrebbero risentito.