La terra continua a tremare in centro Italia. E se accadesse da noi?

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Un'immagine del terremoto di Messina del 1908

La terra continua ancora a tremare nel centro Italia. Interi paesi sono rasi al suolo o gravemente danneggiati; migliaia le persone che hanno perso il lavoro e la casa e chissà quando (e se) vi ritorneranno. Ed in Sicilia?

Cosa accadrebbe qui da noi se, mettiamo domani (con i dovuti scongiuri, ovviamente) dovesse accadere un sisma simile o più catastrofico di quello che da mesi interessa il cuore della nostra penisola? Come si comporterebbe una terra ad alto rischio sismico come la nostra? Il sito de La Sicilia ha cercato di rispondere a queste domande, rispolverando un dossier del Servizio sismico nazionale del 2013 e mai aggiornato. E per farlo, innanzitutto dobbiamo considerare che il nostro territorio è devastato dal massiccio abusivismo edilizio, dall’incuria e dall’abbandono di vaste aree urbane e rurali. Senza dimenticare che al rischio sismico dobbiamo sommare quello idrogeologico, ampliato dalla cementificazione selvaggia dei greti di fiume, torrenti e canali (Giampilieri, nel messinese, docet), e che secondo dati recenti, l’84% degli immobili abusivi sorge in zone a rischio sismico. Ed allora prendiamo in mano questo dossier e, ipotizzando il ripetersi delle forti scosse che hanno interessato la parte sud orientale dell’isola il 9 gennaio 1693 (7,4 di magnitudo, 54mila morti e una cinquantina di città rase al suolo) ed il messinese il 28 dicembre 1908 (7,1 di magnitudo, circa 70mila vittime, Messina distrutta), tanto per tenerci “alti” con i numeri, avremo di che impensierirci. Così Catania sarebbe la città con il maggior numero di vittime, stimate in 161.829, oltre a 136mila senza tetto, seguita da Messina, con 111.622 vittime ed oltre 95mila sfollati, Siracusa con 63.480 morti e feriti e quasi 50mila senza tetto, Ragusa (32.168 persone coinvolte e 27.493 senza casa), Vittoria (26.399 e 22.835), Noto (10.264 e 8.612) e Pachino (8.278 e 9.245). Insomma, allegria! parafrasando il buon vecchio Mike Bongiorno. Che fare? Si dovrebbe subito attivare un intervento immediato, per rimuovere o quanto meno attenuare tale rischio sismico, considerando che in Sicilia, come dicono da tempo i sismologi, la probabilità di un sisma di magnitudo 7 nei prossimi 150 anni è del 99%. Non c’è tempo da perdere.