Antiterrorismo. Fermato all’aeroporto Falcone e Borsellino con armi nascoste dentro stampella

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Nelle prime ore della mattinata di ieri, nel corso dei controlli dei passeggeri in procinto di imbarcarsi su un volo diretto a Bergamo-Orio al Serio un uomo è stato fermato dal personale di Polizia dell’Aeroporto e da agenti della Digos.

Si tratta di un cittadino rumeno, Ciurar Anton, 36enne, munito di una stampella, apparentemente destinata all’assistenza motoria.

Il cittadino rumeno, evidentemente, confidava sul fatto che la stampella, in quanto connesso al suo presunto stato di salute, non venisse esaminata con apparecchiature radiogene.

Come da protocollo, invece, ogni bagaglio del passeggero è stato passato ai raggi x ed alla scrupolosa opera di scannerizzazione non è passata inosservata un’anomalia di quella stampella.

In un apposito incavo ricavato lungo il “tubo” erano stipati oggetti da punta e taglio, tra cui un coltello.

Tale circostanza è apparsa inquietante agli agenti che hanno effettuato il controllo, in relazione al potenziale nocumento che poteva essere arrecato alla sicurezza del volo e alla circostanza che una volta sequestrata la stampella, il cittadino rumeno ha evidenziato un’andatura normale e non più claudicante.

Il rumeno non ha saputo fornire alcuna spiegazione plausibile al possesso degli oggetti, raccontando di avere acquistato la stampella da terzi e di non essere a conoscenza, né del vano segreto, men che meno degli oggetti di taglio e punta.

La Polizia di Stato ha tratto in arresto il rumeno per violazione della legge riguardante la disciplina del porto delle armi a bordo degli automobili.

Indagini sono in corso sul conto del cittadino rumeno, sul perché volesse salire armato sul volo aereo, su data e modalità del suo ingresso nel nostro territorio e su cosa abbia fatto lo straniero in Italia durante la sua permanenza.

Ciurar, all’atto dell’arresto, era in possesso di una carta d’imbarco di un volo diretto a Bergamo, tappa, scalo intermedio, di un successivo volo già prenotato per Stoccolma dove, secondo quanto raccontato agli agenti, si sarebbe dovuto recare per trovare un amico, alla ricerca di un lavoro.

Anche su questa versione, la Polizia di Stato è alla ricerca di riscontri.