Si chiude la terza campagna di scavo dell’Università di Berna

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Si chiude con un incontro venerdì 11 luglio al tempio della Vittoria di Himera la terza campagna di scavo effettuata dall’Università di Berna in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera, sul Piano del Tamburino, un’area dell’antica Himera fino ad oggi poco conosciuta e indagata.

Sotto la guida della Prof.ssa Dr. Elena Mango dell’Università di Berna, un’equipe di 23 persone, tra cui quattro assistenti, un gruppo internazionale di studenti, dottorandi e docenti bernesi, palermitani e di Manchester, ha svolto le indagini, durate quattro settimane.

Sono stati compiuti saggi archeologici nelle aree già parzialmente indagate nel 2012 e 2013. Gli scavi hanno portato alla luce strutture murarie e reperti vari (ceramica, terrecotte, frammenti di terrecotte architettoniche, di bronzo ecc.) che permettono, poco a poco, di delineare il carattere di una parte del Piano del Tamburino.
Le strutture murarie, tra le quali un possente muro, muri costruiti con piccoli ciottoli e altri, invece, in accurata tecnica muraria e di spessore notevole, corrispondono all’orientamento del secondo impianto della città alta sul Piano di Imera, e permettono, insieme con i reperti, di interpretare questa zona terrazzata come una vasta area sacra con più edifici, recintata, a sud da un muro di temenos (recinzione di un’area sacra ).
Tra i ritrovamenti spiccano terrecotte votive di diverse dimensioni, vasi miniaturistici, frammenti di decorazioni architettoniche fittili e offerte di carattere votivo, tra cui un deposito di fondazione e un ricco deposito di terrecotte e di matrici, al momento in corso di studio. Questi ultimi reperti risultano di grande qualità e rilievo e degni di ulteriore approfondimento, stimolando l’interesse per l’area e confermando l’ipotesi delineata dopo gli scavi del 2013, che si tratti di un area sacra, probabilmente dedicata a varie divinità, tra le quali possibilmente anche Demetra e Kore. Anche la localizzazione in prossimità di una sorgente e i vari edifici (solo parzialmente scavati per adesso), disposti lungo i terrazzamenti del Piano del Tamburino, si ricollegano ad aree sacre connesse ai culti ctoni in Sicilia.