Un volume di Giuseppe Valenza dedicato alla “Cercha” di Collesano

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La Cerca è tradizione collesanese, ma anche folklore, rito, penitenza. Un filo lungo secoli che dalla Sicilia scende giù giù fino al centro madonita. Un’operazione chirurgica quasi, una ricerca puntuale quella compendiata nel testo di Giuseppe Valenza con le meravigliose foto a corredo, ognuna evocativa e didascalicamente struggente, di Kaori Sakurada. Il titolo, infatti, è “Settimana Santa in Sicilia. La Cercha di Collesano”.

143 pagine stampate dalle Officine Tipografiche Aiello & Provenzano di Bagheria. Una guida preziosa, anche sotto il profilo materiale. Carta fotografica di qualità e quadricromia che richiamano cataloghi e testi d’arte di ottima fattura.

Il saggio, diviso in tre parti, descrive le origini dei riti penitenziali e del dramma liturgico che traggono ispirazione dagli eventi della Passione di Gesù Cristo, iniziata con la flagellazione, e chiarisce come essi siano stati assimilati nella tradizione religiosa di Collesano. L’approfondimento della pratica della flagellazione, che nasce fin dal 1300 tra Perugia e Genova, per poi diffondersi ben presto nel resto d’Europa ed essere attuata come penitenza e stigmatizzata come regola degli ordini monastici, giungerà in Sicilia dove troverà espressioni tutt’oggi ripercorse durante la Settimana Santa. Un racconto che si snoderà tra chiese, Casazze e sacre rappresentazioni. Processioni, quindi, proprio come quella collesanese. Una cerca, una ricerca del Signore che a Collesano si snodava dalla notte del giovedì santo fino al venerdì santo, per concludersi con la processione del Cristo morto ovvero della “Morte e Passione”. Oggi, invece, si concentra tutto nella giornata del venerdì santo: al mattino la Cerca e la sera la processione del Cristo morto o della “Morte e Passione”, con la statua del Cristo adagiata dentro un’urna di vetro.

A Collesano i Riti della Settimana Santa verranno istituiti nella seconda metà del XVII secolo grazie al gesuita Luigi La Nuza, fondatore della Confraternita del SS. Crocifisso che ancora oggi cura i cc.dd. Sepolcri, cui far visita proprio il Giovedì Santo e la Cerca, appunto. Dotata di forte impatto visivo, la Cerca è un concentrato di simboli. Simboli che ogni confrate (fratello), con il classico cappuccio bianco forato all’altezza degli occhi, porta con sé. Il rito collesanese mantiene ancor oggi gli stili e le movenze delle processioni palermitane dell’ultima decade del XVI secolo, quando si ufficializzò definitivamente la nascita dei Riti della Settimana Santa con l’istituzione della processione di “Nuestra Señora de la Soledad” voluta dall’Ordine dei Padri Trinitari.    

«La Cercha di Collesano – si legge in quarta di copertina – diviene pertanto, dopo oltre tre secoli, fedele testimonianza e ideale prosecutrice delle prime sacre rappresentazioni siciliane essendo stata preservata da significativi stravolgimenti». La presentazione del volume, che ha ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo dei rispettivi loghi dell’Anno della Fede 2012-2103 da parte del Pontificio Consiglio per la Cultura ed Europassion Italia (Associazione che valorizza le Sacre Rappresentazioni in Italia), avrà luogo a Collesano, giovedì 12 settembre 2013, alle ore 18, presso la Chiesa di S. Maria Assunta (detta La Vecchia, la ex Chiesa Madre in piazza Castello). Saluteranno il sindaco, Giovanni Meli e l’assessore al Turismo, Gabriella Mazzola. Quindi si alterneranno i relatori don Franco Mogavero, parroco di Collesano; Caterina Tibiletti Ferrari di Siviglia che si soffermerà sugli aspetti della Settimana Santa nella sua città; Gerlando D’Angelo, responsabile per la Sicilia di Europassion; Carmela Catalano che esporrà l’iniziativa di inserimento della Cerca collesanese nel REI, il Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana; lo storico locale Rosario Termotto; Ilaria Vaccarella che si soffermerà sulla Casazza collesanese. La presentazione e gli interventi saranno moderati dal giornalista Antonino Cicero.