Contrade del paese in mano al degrado e ai rifiuti

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Gravissima situazione igienico-sanitaria si è creata  a Campofelice di Roccella nelle vie Madonnina di Gibilmanna, San Francesco e  Re Ruggero II, territorio di Piana Calzata. La zona è un’area turistica ad alta densità abitativa, specie da maggio a ottobre, perché ricca di residence e perché altamente frequentata da bagnanti anche giornalieri e da turisti provenienti da ogni parte d’Italia. Eppure, a causa di una decisione congiunta dell’amministrazione comunale e dell’ATO Pa 5, dalla zona sono stati rimossi i cassonetti per provvedere alla raccolta porta a porta e potenziare, nelle intenzioni, la raccolta differenziata.

La scelta però si è rivelata irrealizzabile ed è stata fallimentare, aggravando   una situazione già molto precaria. Non viene, infatti effettuata né la raccolta differenziata (di fatto nessuno si presenta nei giorni prestabiliti per ritirare i rifiuti previsti) né la regolare raccolta dei rifiuti. La spazzatura  si  accumula in ogni angolo delle strade, creando una situazione di grave rischio igienico sanitario, che raggiungerà livelli insostenibili a breve, quando la stagione balneare raggiungerà il picco. Al pericolo igienico-sanitario si aggiunge quello di immagine di un territorio che si vuole lanciare come territorio turistico e che trae sicuro vantaggio economico dalla presenza di turisti e dei tanti cittadini, provenienti da varie parti della Sicilia, che hanno deciso di investire i propri risparmi nel Comune di Campofelice, acquistando casa proprio in questo comune e alimentando così un indotto fatto di supermercati, negozi vari, bar, ristoranti, vivai ecc, in poche parole facendo crescere l’economia di Campofelice. Questa zona, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello del paese, versa nel più totale stato di degrado e abbandono. Dovrebbe essere attuata  una immediata bonifica della zona e  dovrebbero essere riposti i cassonetti per la spazzatura, indispensabili per mantenere la zona pulita e decorosa come merita un ambiente che si propone come luogo turistico. A questo problema si aggiunga che purtroppo la spazzatura non viene raccolta tutti i giorni, le strade non vengono mai spazzate, non vengono tagliate le erbacce che crescono nelle aiuole e ai bordi della strada, non vengono curate le aree di verde pubblico che ogni residence ha dovuto cedere al comune (quelle curate lo sono a spese dei condomini!), non esiste illuminazione pubblica, le fognature sono insufficienti, non vengono puliti i pubblici accessi al mare e, cosa ancor più grave, non viene pulita la spiaggia. I residenti di Piana Calzata sono ancor più amareggiati perché nonostante versino alle casse del comune parecchio denaro in tasse (imu, tassa per lo smaltimento dei rifiuti, canone fognario ecc.) non hanno lo stesso trattamento degli altri cittadini  residenti nel paese e nella zona del lungomare. Diversi residenti si lamentano di essere considerati considerati cittadini di serie B. Ritengono che il Comune e l’ATO PA 5, di fatto, non riescono a garantire, con la loro gestione della raccolta dei rifiuti, il decoro della zona né il servizio per il quale i proprietari delle abitazioni pagano le dovute tasse. Indispensabile l’attivazione immediata e  urgente di un tavolo tecnico per risolvere, congiuntamente, questo grave problema e dare risposte certe alle richieste dei cittadini. Secondo i residenti le autorità competenti dovrebbero provvedere in tempi stretti: alla immediata ricollocazione di un numero di cassonetti, per l’indifferenziato e per il differenziato, adeguato e proporzionale alla sempre crescente popolazione dei numerosi residence di Via Madonnina di Gibilmanna, Via San Francesco e Via Re Ruggero II; allo spazzamento delle strade (ad oggi non viene mai fatto) e alla raccolta giornaliera dei  rifiuti, ciò per mantenere il decoro della zona e garantire la sicurezza igienico- sanitaria a tutti i residenti; alla pulizia delle aree verdi comunali e degli accessi al mare. Ad oggi la popolazione della zona non può recarsi in spiaggia perché i pubblici accessi al mare sono invasi dalle erbe infestanti, ricettacolo di zecche e altri insetti; all’organizzazione di un adeguato, efficace ed efficiente servizio di pulizia della spiaggia in tutto il lungo periodo di balneazione; alla vigilanza della zona, tramite le forze di polizia urbana o altri mezzi e sistemi da voi individuati, affinché i residenti rispettino le norme vigenti sul conferimento dei rifiuti. Quelli elencati, tengono a precisare il gruppo di residenti, non sono problemi che riguardano solo i residenti di Piana Calzata ma devono interessare tutta la comunità di Campofelice. Se questa situazione  persisterà, infatti, avrà gravissime conseguenze sull’immagine di Campofelice di Roccella; chi infatti vorrà trascorrere le proprie vacanze tra i rifiuti? Basterebbe investire meglio le risorse economiche del comune, secondo i principi dell’efficacia e dell’efficienza, per far fiorire tutto il territorio di Campofelice, creare posti di lavoro e assicurare i servizi essenziali. I residenti hanno più volte segnalato il problema all’amministrazione comunale e all’ATO PA 5, perché ritengono che i cittadini abbiano il diritto di vivere in un ambiente pulito e che le autorità debbano usare il loro potere per garantire il bene comune. Ad oggi, però – scrive ancora il comitato – nessuno ha fatto nulla per risolvere una situazione che si fa ogni giorno più grave e insostenibile.

1 COMMENT

  1. non mi ricordo quale fu quel candidato sindaco che disse che anche i paesi limitrofi sono in condizioni uguali o se non peggiori di Campofelice, mi son fatto spesso giri di questi paesi nei giorni precedenti e successivi a quel dibattito, e sinceramente condizioni simili non ne ho visti nei paesi limitrofi!

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