I Carabinieri del Gruppo di Monreale hanno dato esecuzione al decreto di sequestro dei beni ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Palermo-Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Vincenzo Salpietro di Trabia, del figlio Sebastiano Sa

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Durante il Festival della Legalità che si è svolto, ieri a Palermo, presso villa Filippina, la VB della scuola primaria Gaspare Vazzano di Gangi ha vinto il primo premio del concorso “Io, nato dopo le stragi” grazie al lavoro su “Perché mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado, il concorso, ha voluto raccontare attraverso video, rappresentazioni teatrali, brani musicali, temi, vignette e disegni, la vita, le emozioni, le idee, i progetti di chi non ha vissuto in prima persona gli anni delle stragi di mafia in Sicilia, ma che ha respirato fin dall’infanzia – a scuola o in famiglia – la cultura della legalità e l’educazione alla cittadinanza.

Un patrimonio culturale-educativo che l’Associazione Villa Filippina – in collaborazione con la società Zerotre s.r.l. ha voluto recuperare con il concorso “Io nato dopo le stragi”. I diciannove alunni dell’ex classe V B del Plesso “G. Vazzano” dell’Istituto comprensivo “Francesco Paolo Polizzano” di Gangi hanno partecipato presentando un “Giornalino e un Video” dal titolo: “La legalità cresce sui banchi di scuola”, un lavoro che la Commissione ha premiato con queste motivazioni: “Per il lavoro didatticamente esemplare e ammirevole sotto il profilo dell’approccio del tema della legalità; per il coinvolgimento in un lavoro di gruppo di bambini piccoli e per il risultato conseguito; per l’impegno, l’unità formale e la positività del messaggio trasmesso; per il metodo seguito dalle insegnanti e per la cooperazione tra educatori e alunni; per la completezza del lavoro svolto, la meritoria azione civile e sociale e per il valore della testimonianza; per la creatività espressa in forma collettiva attraverso gli strumenti più disparati; per aver rappresentato con perizia e precisione il contesto scolastico quale luogo deputato alla trasmissione e alla promozione di testimonianze concrete di legalità”. “Il lavoro svolto è l’espressione delle emozioni che i ragazzi hanno provato leggendo il romanzo di Luigi Garlando “Per questo mi chiamo Giovanni” – hanno dichiarato le due docenti Enza Farinella e Gandolfina Notararigo – gli alunni hanno appreso il significato di mafia e legalità, hanno scoperto che un uomo coraggioso, Giovanni Falcone, ha lasciato loro una grande eredità: non arrendersi mai alle ingiustizie, denunciare i criminali, non fermarsi per paura di fronte alla delinquenza, ribellarsi con intransigenza a qualsiasi ricatto e sopruso e vivere sempre nel rispetto della giustizia e della legalità”.