Home Blog Page 76

Termini Imerese, ex Blutec: arriva finalmente la soluzione per i 533 operai

0

La Giunta regionale ha approvato la riprogrammazione del Piano per l’occupabilità in Sicilia che destina 30 milioni di euro del Fondo sociale europeo per la chiusura della vertenza dello stabilimento ex Blutec attraverso misure di politica attiva e di accompagnamento all’esodo. La soluzione individuata, e condivisa da tutte le parti coinvolte, prevede il ricorso all’isopensione per i 183  lavoratori che il piano industriale del gruppo Pelligra, aggiudicatario del bando per la riconversione dello stabilimento, considera “in eccedenza”, mentre i restanti 350 saranno assunti con l’impegno della Regione a supportare la loro riqualificazione.

«Con questo provvedimento – commenta il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – chiudiamo definitivamente una storia carica di incertezze per i lavoratori dello stabilimento ex Blutec e per le loro famiglie che non vivranno più con lo spettro della disoccupazione e della precarietà. Accompagneremo al prepensionamento chi non sarà assunto dal gruppo Pelligra, scongiurando il rischio di un licenziamento collettivo. Nessuno sarà abbandonato a se stesso, come è stato fatto per troppo tempo».

«Abbiamo trovato l’area industriale di Termini Imerese – aggiunge inoltre Schifani – abbandonata a se stessa, sommersa da false promesse e da prospettive di degrado, abbiamo lavorato per trovare una soluzione vera e adesso, finalmente, c’è un gruppo industriale intenzionato a rilanciare il sito stimolando la crescita economica dell’intera area e, risultato altrettanto importante, abbiamo garantito un futuro a tutti i lavoratori. Impegno e strategie per lo sviluppo della nostra Isola: questa è la cifra del governo che ho l’onore di guidare».

«Voglio ringraziare – conclude il presidente della Regione Siciliana – il ministro Adolfo Urso per la sensibilità e l’impegno che ha profuso per la risoluzione di questa vicenda a nostro fianco, e, ovviamente, anche l’assessore Edy Tamajo per il lavoro costante e continuo nel corso di questi mesi per il rilancio del sito industriale e l’assessore Albano per avere individuato la soluzione a garanzia dei lavoratori rimasti esclusi dal nuovo piano industriale».

«Giornata storica per i lavoratori ex Blutec – afferma il deputato Gaspare Vitrano, Presidente della III Commissione all’Ars – dopo 12 anni di delusione di incertezza e di fallimenti finalmente il governo regionale ha approvato lo stanziamento di 30 milioni per promuovere misure concrete a favore dei lavoratori. Il governo Schifani con l’assessore Tamajo hanno dato una svolta importante alla vicenda che ormai si trascinava da troppo tempo ed era un atto dovuto ai lavoratori alle loro famiglie e all’intero territorio».

«Risultato importantissimo – afferma ancora Vitrano – frutto di un grande lavoro che ha visto governo parlamento e anche governo nazionale impegnato per risolvere questa vicenda. Credo che sia un segnale di grande attenzione verso il mondo produttivo e una grande opportunità per la rinascita del comprensorio produttivo dell’area termitana. Adesso bisognerà vigilare da vicino affinché gli impegni assunti vengano mantenuti».

«Da troppi anni  – afferma il Consigliere comunale di Termini Imerese Fabio Comella – la triste vicenda è causa di preoccupazione per tutti quei lavoratori rimasti bloccati in un una vertenza che sembrava non avere fine. Oggi sembra che si cominci ad intravedere la luce in fondo al tunnel».

Finanzieri in una nota discoteca della Provincia di Palermo: scoperti 15 lavoratori in nero

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno individuato 15 lavoratori irregolari impiegati in una nota discoteca della provincia di Palermo. In particolare, a seguito di una mirata e preliminare attività di monitoraggio delle aziende operanti nello specifico settore, connotate da indici di pericolosità fiscale, gli investigatori hanno individuato una discoteca gestita da una società che risultava, a seguito dell’incrocio delle evidenze emerse dalla consultazione delle banche dati in uso al Corpo, aver effettuato versamenti di ritenute IRPEF non compatibili con l’attività dell’impresa stessa. È stato così predisposto uno specifico controllo al cui esito sono stati individuati ben 15 lavoratori “in nero”, pari al 100% della forza lavoro, irregolarmente impiegata dal datore di lavoro in tutte le diverse mansioni necessarie per il funzionamento dell’esercizio commerciale. L’unico in regola è risultato il disc jockey in possesso di contratto di collaborazione con la società e delle autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività. Al termine dell’attività ispettiva, sono state complessivamente comminate ai responsabili sanzioni amministrative fino ad un massimo di euro 175.500,00. Continuano incessanti i controlli delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Palermo, per contrastare il fenomeno del sommerso da lavoro che arreca danni all’intero sistema economico del Paese perché sottrae risorse all’Erario, mina gli interessi dei lavoratori e compromette la leale e sana concorrenza tra le imprese.

Note sulla Saga di Dedalo, Kokalos e Minos a Kamikos

0

L’archeologo Pietro Griffo, nel merito della leggenda di Dedalo e la fondazione di Kamikos, sostiene che i primi rapporti di cultura e commercio tra la Sicilia ed il mondo pre-Greco dell’area Egea sono adombrati nella leggenda della venuta in Sicilia di un artefice di straordinaria capacità ed ingegno: l’architetto Dedalo, dal cui insegnamento nasce e si diffonde la “Tradizione Dedalica”. “E’ troppo nota … la leggenda della costruzione del Labirinto e della successiva disgrazia in cui Dedalo cadde nei riguardi del re, per aver favorito gli infami amori della regina Pasifae col Minotauro. Per sottrarsi alla giusta ira di Minosse, ecco che Dedalo si procura una nave (altra leggenda gli attribuiva a questo punto la meravigliosa invenzione del volo umano) e fugge da Creta insieme col figlio Icaro, che gli viene a mancare per disgrazia durante il viaggio. E ripara in Sicilia, nella sicana Inico, dov’era la reggia di un accogliente dinasta che aveva nome Cocalo. … E, più che altra famosa, a noi nota soprattutto da un passo diodoreo, la rocca di Camico, munita e inaccessibile, apprestata per Cocalo che vi trasferì la sua reggia, in un punto quanto mai controverso di quello che ai tempi della storico di Agira si considerava territorio agrigentino. Ma Minosse non ha intanto dimenticato l’offesa. Saputo che Dedalo si è trasferito presso il re dei Sicani, arma un potente esercito e salpa sulle sue tracce. Approda a Macara, sbarca le sue truppe e manda ambasciatori al re Cocalo perché gli consegni l’artista fuggitivo. Cocalo si trova in imbarazzo. Da una parte teme la potenza del talassocrate cretese, dall’altra non vorrebbe incorrere nel tradimento dell’ospite che stima. E giuoca la carta dell’astuzia e dell’inganno. Invita Minosse nella dedalea Camico fingendo di essere pronto alla consegna che gli è stata chiesta. Gli rende solenni onori, gli concede intimità nella sua casa. Ed ecco che le sue figliuole circuiscono l’ospite regale. Questi cade nell’insidia. E subisce nel bagno un attentato, nel quale trova la morte. Non è difficile far passare il delitto come una sciagura accidentale. Il corpo del defunto monarca, tra segni ostentati del più vivo cordoglio, viene restituito da Cocalo ai soldati cretesi, che gli fanno splendidi funerali e gli innalzano un magnifico monumento, di cui la parte interna è la tomba vera e propria, quella esterna un tempio consacrato a Venere. Esso dura … fino ai tempi di Terone (circa il 480 a.C.), quando se ne decreta la demolizione. … Questa la leggenda di Dedalo e della fondazione di Camico in una schematica esposizione quale può ricostruirsi soprattutto dalle notizie di Erodoto e di Diodoro, che non sembrano dubitare minimamente della veridicità di essa, tanto nelle sue linee essenziali che nei suoi elementi particolari.”

Citazioni da: Pietro Griffo, Ricerche intorno al sito di Camico, Agrigento, 1948.

Fascinazione della “dedalea Camico” da indagare.

L’aspetto più affascinante di queste nostre vertiginose considerazioni resta il filo d’oro che collega le pietre preziose di questi siti “marginali” dell’entroterra siciliano. A parte le discussioni legittime e molto specialistiche sul sito di Kamikos, quello che mi interessa in questa sede è il contesto di “archeologia del paesaggio” e sulla “Chora di Kamikos”, cioè sul territorio che quella città mitica controllava. Sono arrivato alla conclusione che la categoria “città” che noi usiamo non sia adeguata per capire esattamente ciò di cui invece si narra nella dimensione mitica: la Polis greca era formata da un’Acropoli/Santuario, dall’Astu/Agorà con i luoghi del potere e della rappresentanza politica e sociale, dalla Chora/territorio del dominio, definito dal Limem/Limes che è il “confine”, sia esso di “cultura” che “militare”.

Carmelo Montagna

Nella foto: Fabrizio Clerici, Il Minotauro accusa pubblicamente sua madre, 1948. Fabrizio Clerici (1913-1993) è fra i maggiori artisti italiani dopo De Chirico e Sironi. Il Minotauro che accusa sua madre è un dipinto tempera su cartone, in collezione privata; sul tema delle rovine degli uomini e del tempo ci tornò più volte con varie rielaborazioni di grande fascino e suggestione.

Caccamo, tutto pronto per la 35ma edizione della Castellana

0

Un’articolata macchina organizzativa si è messa in moto per allestire la 35ma edizione della Castellana di Caccamo, che avrà luogo nel borgo medievale la sera di domenica 17 agosto. Finanziato dal Comune di Caccamo grazie ai fondi ottenuti dalla Regione e dalla Provincia di Palermo, l’evento 2024 sarà organizzato dall’Ente comunale e dalla Pro Loco cittadina guidata da Giovanni Panzeca, con la direzione artistica dello storico caccamese Mimmo Rizzo.

«Abbiamo ritenuto opportuno concentrare le energie e il maggior carico economico disponibile sulla manifestazione simbolo ed orgoglio della cittadina, maggiormente legata alla storia e all’identità della nostra comunità: La Castellana di Caccamo – ha dichiarato il sindaco di Caccamo Franco Fiore. Questo evento, grazie al quale Caccamo ed il suo borgo medievale sono conosciuti in tutta Italia, è l’emblema della sinergia e della proficua collaborazione che può instaurarsi tra pubblico e privato. Siamo orgogliosi della nostra comunità – sottolinea – infatti, anche quest’anno l’elezione della Castellana si è rivelata un elemento aggregante, capace di mobilitare tutti coloro che hanno a cuore il presente ed il futuro di questo paese».

La Castellana di Caccamo è una rievocazione storica, ideata nel 1968, dall’allora Presidente della Pro Loco, il Cavaliere Giorgio Ponte. Lo scopo della manifestazione è quello di valorizzare e riscoprire le tradizioni storico culturali di Caccamo.

Tutto l’evento ruota attorno ad un personaggio femminile, la signora del castello di Caccamo la quale, come ci tramandano le fonti storiche, era colei che si prendeva cura del maniero, gestendone ogni aspetto della vita quotidiana.

Già sabato 16 agosto inizia «l’incantevole viaggio nel passato del castello con un pomeriggio in ricordo dell’ultima principessa che visse tra le sue mura, la poetessa Giuseppina Turrisi Colonna: nella sala Amato saranno premiati i poeti che hanno partecipato al concorso di poesia dedicatole – spiega il vice sindaco Graziano – la sera del 17 agosto avrà luogo l’attesissimo corteo storico che coinvolge molti cittadini caccamesi che sfileranno in costumi d’epoca, indossando abiti messi a disposizione dalla Pro Loco cittadina ed alcuni messi a disposizione dall’IIS Medi, grazie alla disponibilità della Dirigente scolastica Giovanna Battaglia. In uno scenario da fiaba, sapientemente ideato e coordinato da Mimmo Rizzo, il corteo storico della Castellana muoverà affiancato dagli Sbandieratori, dai Tamburinari, dagli artisti del Batarnù ai quali faranno seguito le esibizioni di artisti locali in testa a tutti la soprano Federica Neglia.

La conduzione della serata è stata affidata a Dario Spatafora, mentre l’Associazione Gea Master Music curerà l’aspetto tecnico di suono e luci.

Per i caccamesi la Castellana è un evento legato a stretto filo con Vittorio La Rosa, eclettico direttore artistico recentemente scomparso, innamorato di questo evento ed autore di tante edizioni.

«Questo sarà il primo anno della Castellana senza Vittorio – sottolinea il sindaco Fiore – lo ricorderemo con l’affetto che ha sempre ricevuto da tutta la comunità. Un grazie sentito va a tutti coloro che a vario titolo hanno dato il proprio contributo in termini di partecipazione e di professionalità – conclude – in modo particolare agli Uffici comunali, ai dipendenti, ai capi settore, ai giovani del Servizio Civile, tutti dediti, in modo encomiabile alla buona riuscita della manifestazione».

Trabia, sagra della birra artigianale e dello street food locale

0

Il Comune di Trabia e la Pro Loco Trabia – San Nicola, in sinergia con la Magna Vis e l’importante collaborazione di alcune attività locali, organizza  la terza edizione di “Trabirra”: Sagra della birra artigianale e dello street food locale. L’iniziativa vuole essere un momento di promozione e di valorizzazione dei prodotti locali e contestualmente un momento aggregativo e di svago per giovani e famiglie. Il tutto sarà “condito” con dell’ottima musica dal vivo, con la Bubas Band e DaniJax. Un evento che promuove anche la sostenibilità ambientale proponendo l’uso di bicchieri di plastica rigida riutilizzabili. In questi giorni i ragazzi della Pro Loco, con il supporto dell’Amministrazione Comunale, si sono dati da fare per garantire un ambiente invitante e accogliente all’interno di Piazza Lanza. L’evento si terra a Trabia l’8 agosto in Piazza Lanza, a partire dalle 19.00.

Siccità, sovraffollamento turistico, giovani che vanno via, Monsignor Marciante: “ogni cittadino cefaludese, si adoperi per essere sorelle e fratelli tutti”

Si è conclusa la festa del Santissimo Salvatore a Cefalù. Monsignor Giuseppe Marciante nel suo discorso conclusivo, come di consueto, ha toccato diversi punti che invitano a riflettere sulla vita attuale della città di Cefalù e dell’intero territorio madonita.

Siccità, negligenza e opere incompiute

Da diversi anni, la chiesa cefaludense, guidata da Monsignor Marciante, segue con attenzione

Foto: Giacomo Sapienza

l’evolversi del problema della mancanza di acqua, di siccità e desertificazione che avanzano inesrabilmente, e sicuramente le piogge che sembrano essere quasi un ricordo di tempo lontani. La mancanza di acqua sta mettendo in ginocchio un territorio ricco come quello del nostro Comprensorio, ma in generale quello isolano. Di certo, questa accelerata “autodistruzione”, è da attribuire all’uomo che sta procedendo verso un punto di non ritorno.

«Al Salvatore, – ha affermato Marciante nel discorso alla città – accanto al dono della pioggia, chiediamo che le nostre coscienze comprendano come l’essere custodi del patrimonio della creazione, a partire dall’acqua, ha avuto delle ingiustificabili battute d’arresto. Ci siamo lasciati governare e “sostenere” non più dalla maternità della terra, ma da ingiustificabili omissioni, cattive pigrizie, da sporchi interessi economici e di mercato. Le nostre coscienze di uomini, di cittadini e di cristiani hanno urgente bisogno di essere bagnate e irrigate dal senso di responsabilità personale e comunitario. Dalle acque che sgorgano dalla sorgente del bene comune, ultimamente sempre più difficile a trovarsi, perché coperta dalle pietre, dalle spine e dai rovi dei nostri egoismi, opportunismi e individualismi».

Cosa si è fatto realmente in questi anni? Monsignor Marciante ha tracciato un triste elenco di tutte quelle opere che dovevano entrare in funzione, ma che non hanno mai visto la luce. Una su tutte, ricadente proprio nel territorio madonita, è l’incompiuta diga di Blufi, opera che il vescovo ha definito un vero e proprio «monumento dello spreco». Da qui, la richiesta alle istituzioni affinche «continuino la loro attenta opera di vigilanza su eventuali “speculazioni”, che possono danneggiare i cittadini, il lavoro, “il pane” di agricoltori e allevatori, il futuro di aziende e cooperative gestite dai nostri giovani».

Cultura e sovraffollamento turistico: quali soluzioni?

La città di Cefalù è ormai una vera e propria istituzione nel e del turismo mondiale. Basta farsi una passeggiata al centro storico per poter ascoltare, quasi come una moderna Babele, tante lingue provenienti ormai dai quattro angoli della Terra. Possiamo senza alcun dubbio definirla la “Perla del Tirreno”, tuttavia qualcosa sta forse sfuggendo di mano? Troppo turismo e poca offerta culturale? «La presenza di tanti turisti – prosegue il Vescovo – è ricchezza culturale ed economica, ma è una presenza che va governata per non impoverire, fino alla sua scomparsa, la cultura locale con i suoi residenti. Viene chiamato overtourism il sovraffollamento turistico che va a impattare negativamente sulla qualità della vita percepita dai cittadini residenti sia sulle esperienze dei visitatori». Per Marciante dunque non sono segno di civiltà «alcune reazioni contro i turisti, ma occorre governare il fenomeno. Cefalù deve essere l’esempio di un paese che cresce culturalmente, socialmente, urbanisticamente, e che ha tutti i numeri per diventare il capoluogo delle Madonie. Non credere a questo significa impoverire Cefalù e i comuni delle aree interne. Ecco perché saluto e incoraggio benevolmente l’arrivo di una sede universitaria di medicina: un investimento “profetico” perché guarda con occhi sapienti al domani delle nostre comunità, delle nostre vite».

Alimentare la “restanza”

I giovani, nel cuore del vescovo Marciante, il cuore pulsante del territorio, il futuro di

Foto: Giacomo Sapienza

quest’ultimo. Negli anni sono tante le ragazze ed i ragazzi che hanno lasciato la propria casa natìa per andare fuori in cerca di un futuro migliore, sicuro e con la visione di una speranza più ampia del futuro. Ma perchè continuare a farli scappare? Perchè non trovare soluzioni e condizioni per farli rimanere? Stiamo tanto a lamentarci che i giovani non hanno alcuna voglia di lavorare, è davvero così? La risposta potrebbe essere affrettata e scontata, invece non è così.

«Le nostre speranze – ha conluso il presule – sono tante, e le affidiamo tutte a Te. Donaci sempre più energie e creatività, per produrre iniziative e avviare processi che pongano un freno allo spopolamento, alla inarrestabile desertificazione di tutti i nostri Comuni. Percorsi che riescano a smorzare l’emorragia dei cervelli di quell’esercito di giovani talentuosi e “pensanti”, costretti a investire altrove, anche oltre oceano, la bellezza dei loro carismi. Aiutaci a diventare facitori di proposte che gettino fari di luce sui nostri facili pessimismi, alle tante note funebri di disfattismo e di immediata rassegnazione che consegniamo alle nuove generazioni. Fa che ogni cittadino cefaludese, si adoperi affinché Cefalù veda nelle acque del mar Mediterraneo la “sorgente” di quel cammino che aggreghi popoli e culture, dando così alla storia il sorriso della speranza che ci fa essere sorelle e fratelli tutti.».

Un grido che vuole aprire i cuori di chi ha il compito e il dovere di governare con onestà, umiltà e propensione a guardare al futuro, migliorandolo e trovando soluzioni che possano far accrescere la vita di ogni essere umano che vuole vivere, lavorare, investire e credere in questo territorio che è un vero e proprio scrigno di tesori.

Giovanni Azzara

 

 

 

Gangi in festa per chi ha comprato casa a 1 euro

0

Gangi in festa, per il secondo anno consecutivo, per i suoi testimonial nel mondo coloro che hanno comprato un immobile grazie all’iniziativa “case a 1 euro”. Per loro il comune di Gangi ha promosso ed organizzato l’evento “Sei parte di Noi”.

Un appuntamento molto partecipato con 50 proprietari di case arrivati da tutto il mondo, da Argentina, Germania, Francia, Belgio ma anche tanti gli italiani. Ad accoglierli, nelle sale nobili di palazzo Bongiorno, il sindaco Giuseppe Ferrarello e il presidente del consiglio comunale Concetta Quattrocchi. Un incontro ancora una volta carico di emozione e affetto dove è stato presentato anche l’accordo con la società milanese “Destination Italia”, un tour operator in grado di realizzare prodotti turistici da destinare ai mercati nazionali ed internazionali. Un team di esperti che creerà attrattori turistici locali fruibili e commercializzabili lungo itinerari meno conosciuti ed ha tra le progettualità anche quella di realizzare un’ospitalità diffusa per offrire una destinazione d’uso alternativa ed economicamente sostenibile per gli immobili recuperati e ristrutturati con il progetto “Case a 1 euro”.

A parlare del progetto per Destination Italia Tony Cirnigliario, Regional manager Sicilia per Destination Italia Group e Serena Genvose Local Expert Siracusa. In Collegamento anche Dina Ravera presidente di Destination Italia Group.

La cerimonia è stata condotta dal giornalista Ivan Mocciaro. Al termine gli “illustri gangitani” sono stati ospitati nei locali del caffè letterario di palazzo Sgadari, a seguire in piazza del Popolo lo spettacolo musicale MarNostrum Ensemble e la proclamazione di “Agnuni Binidittu” scritta da Santo Scarpello, musiche del maestro Filippo Paternò come inno ufficiale della città di Gangi.

“Per il secondo anno abbiamo voluto promuovere questo evento – ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – oramai chi ha preso casa a Gangi è diventato per noi un cittadino a tutti gli effetti, è risaputo che la nostra comunità è inclusiva, una grande famiglia . L’evento è stato l’occasione per presentare il protocollo d’intesa con la società Destination Italia un tour operator internazionale che propone destinazioni turistiche creando prodotti e attrattive, un’ottima opportunità per i nostri operatori del settore ma anche per chi ha preso casa a 1 euro e vuole locarla nei periodi che non la fruisce”.

Madonie, inaugurato a Petralia Sottana il primo centro raccolta ungulati selvatici della Sicilia

0

L’Ente Parco delle Madonie ha inaugurato a Petralia Sottana il primo centro di raccolta capi ungulati selvatici.
È, infatti,  la prima struttura dell’Isola interamente dedicata alla gestione dei capi derivanti dai Piani di controllo di daini e cinghiali selvatici previsti dalla normativa, programmi predisposti per arginare l’eccessiva presenza di queste specie sul territorio, che sta mettendo a rischio la biodiversità stessa del Parco naturale e arrecando disagi anche a colture e popolazione.
Alla cerimonia erano presenti il commissario straordinario dell’Ente Parco Salvatore Caltagirone e le autorità civili e militari locali.
“Oggi si pongono concrete basi per una programmazione a medio e lungo termine della problematica  derivata dal proliferare incontrollato di daini e suidi selvatici nel Parco”, afferma il commissario dell’Ente Parco Salvatore Caltagirone.
“Con il completamento dei lavori e l’inaugurazione del centro odierno – prosegue – presentiamo la prima struttura regionale dedicata alla gestione dei capi derivanti dalle operazioni di contenimento degli ungulati selvatici, operazioni già partite nelle scorse settimane sul territorio del Parco, come previsto dai decreti nazionali e  regionali. Da oggi la nostra Isola sarà all’avanguardia nel settore, convertendo, nel rigoroso rispetto di tutti i requisiti igienico-sanitari previsti dalla normativa, una criticità  in una opportunità, ottemperando anche all’obiettivo 15 dell’Agenda 20/30 per la tutela della biodiversita”.
Il centro operativo è costituito da ampi capannoni, uffici, magazzini, garages, depositi, celle e pertinenze esterne, per un totale, tra aree coperte e scoperte di circa un km quadrato, che ospitano tra l’altro due celle frigorifere da 50 capi (una fissa ed una mobile) e mezzi speciali quali pick-up con gru e verricelli, nonchè trattori speciali con cassonetto, che agevoleranno le operazioni di trasporto alla sede centrale di Petralia Sottana.
I capi che giungeranno al punto raccolta saranno poi destinati ai grifoni ospitati ad Isnello, o potranno essere affidati ai selecontrollori o ancora destinati ai soggetti privati che ne faranno richiesta. In queste ore, infatti, gli Uffici dell’Ente Parco stanno provvedendo alla stipula dei contratti di cessione dei capi ai soggetti privati come aziende locali, macellerie e ristoranti madoniti, ma anche operatori nazionali come la FMF Srls di Picerno, leader  italiano del settore, che già collabora ad un identico progetto con il Parco nazionale del Cilento ed il Parco nazionale Appennino Lucano.
Si tratta di operatori che  hanno aderito allo specifico elenco (tuttora aperto e disponibile sul sito dell’Ente Parco) e che, ovviamente previi  adempimenti e verifiche di natura igienico-sanitaria, dopo aver ritirato i capi a prezzo simbolico – differente per qualità e categoria – come previsto  dalla legge, li potranno adeguatamente valorizzare sul mercato.
Per le segnalazioni di danni derivanti da suidi selvatici e daini l’Ente Parco ha da tempo attivato anche tre numeri telefonici (0921/684059-684023-684040, orari d’ufficio) ai quali possono indirizzarsi i soggetti privati, purché i fondi danneggiati rientrino in area Parco.
Per questo motivo, al momento del primo contatto sarà necessario fornire i dati catastali delle particelle interessate per consentire ai tecnici incaricati della pratica di avviare le prime verifiche.

Troppi passeggeri: e il treno resta fermo mezz’ora alla stazione di Cefalù

1

Nel pomeriggio di ieri alla stazione di Cefalù il regionale partito da Messina alle 17,03, e diretto a Palermo, è stato costretto a fermarsi, per più di trenta minuti, nella stazione ferroviaria della cittadina madonita generando il caos tra i viaggiatori a bordo. A causare il disagio è stato il numero eccessivo di passeggeri a bordo del convoglio ravvisato dal personale di Trenitalia che, con più appelli, ha invitato “chi non avesse fretta di raggiungere Palermo a scendere dal treno e attendere il passaggio del treno successivo diretto verso il capoluogo siciliano”. L’accaduto ha costretto diversi cittadini e turisti ad abbandonare un treno per cui avevano pagato il biglietto e che ha creato diversi disagi ancor più in un periodo estivo dove maggiori sono gli spostamenti.

“Quello che è successo ieri a Cefalù evidenzia la totale assenza di programmazione e l’incapacità del governo Schifani sulla gestione dei trasporti pubblici del nostro territorio. Un duro colpo che si ripercuote sull’immagine della Sicilia e che a breve porterò in aula con un’interrogazione parlamentare per chiedere al nostro governo come intende rimediare a una situazione che ritengo imbarazzante”. Così il vicepresidente del gruppo parlamentare siciliano PD, Mario Giambona, ha commentato quanto accaduto. “Questa situazione – ha continuato – pone l’accento ancora una volta sulla carenza di mezzi pubblici nei collegamenti per raggiungere le località turistiche siciliane. Una condizione strategica che riguarda anche il numero di corse da e per l’aeroporto Falcone-Borsellino, che in alcune fasce orarie non prevede alcuna corsa creando diverse difficoltà a chi fa affidamento sul servizio di mobilità pubblico”.