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Termini Imerese, al Corso di Archeologia si parla di ricostruzione della viabilità storica della Sicilia

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Si terrà sabato 26 ottobre 2024 alle ore 16,30 la quarta lezione del Corso di Archeologia: Topografia e viabilità nelle terre antiche di Sicilia, promosso da BCsicilia, in collaborazione con il Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, il Parco Archeologico Imera, Solunto, Iato, la Parrocchia San Nicola di Bari e l’Università Popolare di Termini Imerese. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, è prevista la conferenza dal titolo “L’indagine topografica applicata alla ricostruzione della viabilità storica della Sicilia centro-settentrionale” che sarà tenuta da Antonio Di Maggio, Phd, archeologo libero professionista. E’ possibile seguire la lezione in presenza presso la Chiesa del Monte in Via Mazzini a Termini Imerese oppure in Live streaming.

Il Corso prevede 10 lezioni e 5 visite guidate. I successivi incontri riguarderanno “Serra serra: percorsi viari sui Nebrodi tra antichità ed età moderna”, “Viabilità e dinamiche insediative nella cuspide nord-orientale della Sicilia: collegamenti e percorsi interni tra il Mar Tirreno ed il Mar Ionio”, “Topografia cristiana”, “La viabilità interna nella Sicilia romana: il caso della Catina-Agrigentum”, “Novità e prospettive di ricerca, tutela e valorizzazione sul tracciato della Via Catina-Thermae e della Via Valeria”, “Viabilità e insediamenti nella Sicilia medievale. La Sicilia interna tra i Nebrodi e gli Erei”. Previste inoltre visite guidate ai siti archeologici di Delia, Sophiana (Mazzarino). A gennaio infine visita guidata a Pompei ed Ercolano. Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni: Tel. 346.8241076 – Email: [email protected]. Facebook: BCsicilia.

La ricerca nel territorio di Halaesa si è interessata alla ricostruzione delle dinamiche del popolamento, senza trascurare alcuni aspetti particolari del rapporto uomo-ambiente, tra i quali la viabilità, ed è su di essa che, in questa occasione, si vuol porre l’accento. Durante la lezione verrà illustrata una metodologia che unisce il metodo proprio delle indagini di prospezione archeologica con quello dello studio e la ricostruzione dei percorsi antichi. Unire la ricerca topografica e lo studio della viabilità è ormai prassi consolidata e ritenuta utile per comprendere, anche senza altri ausili, le dinamiche del popolamento di un territorio: la ricostruzione su base documentaria dei percorsi, il riconoscimento di un asse viario senza il controllo sul terreno lascerebbe aperte tutta una serie di domande, circa la cronologia e la funzione, cui sarebbe molto difficile dare una risposta senza l’indagine archeologica. L’area prescelta, la Sicilia centro-settentrionale, presenta numerose potenzialità e si è rivelata un osservatorio particolarmente importante per chiarire le dinamiche storico/politiche delle popolazioni sicule insediate nella Sicilia centrale. Liberandosi delle visioni inspirate alla dualità opposizione – sottomissione nei rapporti tra centri indigene e greci, il tentativo è quello di far emergere il continuum di vita e rapporti tra le diverse popolazioni, attraverso la ricerca archeologica e, in particolare, l’archeologia dei paesaggi.

Antonio Di Maggio si è laureato in lettere classiche indirizzo Archeologico presso l’Università degli Studi di Palermo, ha un diploma di specializzazione in archeologia classica presso l’università degli Studi della Basilicata (sede di Matera) ed è Dottore di ricerca in “metodologie conoscitive per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali” presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. E’ Docente a contratto Università degli Studi di Palermo Culture e Società, dipartimento Culture e Società dal 2013 al 2020. Dal 2003 è collaboratore esterno presso varie soprintendenze. Attualmente è direttore scientifico attività archeologica Caracoli SDC West Termini Imerese; Porto di Palermo – Molo trapezoidale; Quartiere Militare di San Giacomo (Palermo); Palazzo Bellini (Palermo); Palazzo dei Normanni – Rimessone (Palermo), Piazze storiche di Palermo; ex convento della Martorana (Palermo); Il Turniale del Duomo di Cefalù; Abbazia di San Giorgio (Gratteri); Tempio di Demetra (Parco Archeologico della Valle dei Templi Agrigento); quartiere ellenistico romano (Parco Archeologico della Valle dei Templi Agrigento); Necropoli occidentale di Himera; Halaesa (Tusa ME). Ha prestato la propria attività di assistenza archeologica e direzione delle attività archeologiche presso diversi enti pubblici: Assemblea Regionale Siciliana; Città Metropolitana di Palermo; Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale; Comuni di Tusa, Gratteri, Polizzi Generosa; Parco Archeologico della Valle dei Templi Agrigento.

Castelbuono, XVIII edizione del Funghi Fest: ecco il programma

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Ecco il programma della XVIII edizione del Funghi Fest a Castelbuono, dal 25 al 27 ottobre 2024, un evento dedicato alle eccellenze gastronomiche e culturali della tradizione Madonita.

Un weekend che, oltre a promuovere e a valorizzare il territorio, coniuga gusto, sapori, tradizioni, spettacoli, arte, natura, con escursioni alla scoperta del suggestivo territorio immerso nel Parco delle Madonie e del borgo madonita ricco di storia e di opere d’arte, con un grande patrimonio architettonico, con le numerose chiese, i suggestivi vicoli, i Musei e il Castello dei Ventimiglia che domina tutto il panorama della cittadina medievale.

Funghi Fest è un appuntamento consolidato che riesce a coniugare le tradizioni enogastronomiche madonite con le eccellenze del territorio.

Si parte dal pomeriggio di venerdì 25, con l’inaugurazione della manifestazione alla presenza delle Autorità e l’apertura degli stand espositivi delle aziende del territorio, posizionati lungo tutto il suggestivo centro storico, che per tutto il weekend presenteranno i loro prodotti, dal miele, ai funghi, alle conserve, dai liquori, ai salumi, ai formaggi e promuovendo le eccellenze enogastronomiche siciliane.

Gli appuntamenti gastronomici più gettonati saranno senza dubbio le degustazioni a base di funghi, preparate con dedizione dagli chef locali, che combineranno questo prelibato ingrediente con altre eccellenze del territorio per offrire ai visitatori un’esperienza di gusto unica.

La magnifica Piazza Castello sarà teatro degli eventi di sabato 26, a partire dalle ore 21.00 con la consegna dei prestigiosi riconoscimenti del Premio Internazionale della Cultura e del Gusto, presentato da Nadia La Malfa, per proseguire con lo spettacolo di Cabaret con Claudione & Daniele Vespertino alle ore 22.00, e poi chiudere in bellezza con lo Spettacolo discodance Exes, Dj set e Le Dive dance anni 90, a partire dalle 23.30.

Domenica sarà possibile godere dell’intrattenimento grazie a due spettacoli itineranti, alle 10.30 con il Gruppo Folkloristico Ass.ne Centro Culturale “Terrazzani” di Trabia e alle 16.30 con la Sud Street Band di Salemi. Non mancheranno gli artisti di strada: alle 17.00 Agata Leale inonderà Piazza Castello con le bolle di sapone con il suo spettacolo “Eterea”, mentre alle 17.30 sarà la volta di Fabrizio Campo, che si esibirà a Piazza Margherita con il suo spettacolo “Con-Tatto”. Alle 18.30, in Piazza Castello, chiusura con Dune Mosse Zucchero Fornaciari Celebration Band.

Domenica ci sarà l’occasione per conoscere l’artigianato locale, dalle 9.00 alle 18.00, tra Viale Castello e il belvedere, grazie all’iniziativa “Artisti a Corte”, giunta alla III edizione, una mostra mercato d’Arte a cura dell’Associazione Pittamu di Castelbuono.

Sabato e domenica, inoltre, dalle 10.00 alle 19.00 si potrà accedere al Museo Civico Castello dei Ventimiglia, per visitare la collezione permanente di archeologia, arte sacra, arte moderna e contemporanea (ultimo ingresso 15 minuti prima dell’orario di chiusura, info tel. 0921671211). Altro museo imperdibile è il MACSS Museo di arte contemporanea Sottosale, a Raffo – Petralia Soprana, che ha organizzato un’apertura speciale in occasione del Funghi Fest, venerdi dalle 9.00 alle 17.00 (prenotazione obbligatoria via whatsapp al n. 3663878751). Aggiornamenti sui canali social e sito web www.funghifest.it. Il programma è consultabile anche su www.promomadonie.it. Per maggiori informazioni 329 4919281 – 0921 673856 [email protected].

Giornale di Cefalù: i pescatori si preparano ad incontrare a Roma Papa Francesco

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I pescatori di Cefalù si preparano ad incontrare a Roma Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale del mare (23 novembre 2024). Temi sensibili: ambiente, mare, famiglia, pesca. Intervista al parroco don Rosario Dispenza, responsabile servizio diocesano di apostolato del mare. Programma di rinnovamento e potenziamento delle strutture scolastiche – 562 mila euro di fondi europei per la scuola: una mensa con cucina e refettorio  per i bambini della scuola elementare ed i ragazzi delle medie: parla l’assessore Tania Culotta. Al Bastione l’associazione Fuori Orario organizza un corso di pittura per i bambini. Un bilancio delle attività culturali svolte nei mesi estivi: intervista ad Alessandra Compagno.
Questi i servizi principali del Giornale di Cefalù – anno 41 n. 1814 – videonotiziario – web diretto e condotto da Carlo Antonio Biondo; dal 24 ottobre 2024 su facebook profilo Adriano Cammarata e sul canale you tube Carlo Antonio Biondo (https://youtu.be/sUyDLiIJIHI). Archivio Giornale su cammarataweb; link su tutti i social.

Petralia Sottana, tre giorni di festeggiamenti tra natura, sapori e impegno civile

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Dal 25 al 27 ottobre torna la Festa dei Sapori Madoniti: previsti degustazioni, escursioni e spettacoli ma anche convegni sugli aspetti tradizionali e le eccellenze culturali delle Madonie. Organizzata dal Centro Commerciale Naturale “Antonio Pepe”, l’edizione 2024 della Festa dei Sapori di svolge da venerdì 25 a domenica 27 ottobre 2024. Petralia Sottana ospiterà il ricco carnet di eventi che coniugano intrattenimento e impegno civile tra panorami mozzafiato e un patrimonio architettonico tutto da scoprire e comprendere. Se, infatti, le strade e i monumenti della cittadina raccontano secoli di storia, l’ambiente circostante ne fa un luogo ideale per gli amanti della natura e degli sport all’aria aperta. Durante la Festa dei Sapori, questo contesto così unico si arricchisce ulteriormente di pietanze e suoni, creando un’esperienza sensoriale immersiva e continuativa per tutto un fine settimana

Ecco nei dettagli il programma dei tre giorni. Venerdì 25 ottobre alle 18 l’apertura ufficiale della festa presso il Cine Teatro Grifeo dove andrà in scena lo spettacolo teatrale “Russu Malu Pilu” con la regia di Paride Cicirello. Contemporaneamente, lungo il Corso Paolo Agliata, si apriranno gli stand gastronomici, dove  si potranno gustare le prelibatezze locali.

La serata proseguirà in Piazza Misericordia con l’intrattenimento musicale di Paolo Chiatante, per concludersi, a partire dalle 23, a Piazza Umberto I con il DJ set di Giulia Federico ed Ettore Macaluso offerto dalla Pineta Discopub:  Vox Valentino Polizzano.

Sabato 26 ottobre appuntamento alle 9.00 per partecipare all’escursione guidata dagli esperti del CAI lungo il Sentiero Italia. Alle ore 10, il Cine Teatro Grifeo ospiterà invece un convegno organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese su un tema di grande rilevanza storica e sociale: “I maxi processi alla mafia nell’evoluzione dei riti e dei codici”. Nel pomeriggio, la musica tornerà protagonista: alle ore 17, in Piazza Gramsci, Calogero Migliore accompagnerà il pubblico con melodie e canti della tradizione popolare. Poco dopo, alle 17,30, la Piazzetta Municipio diventerà il punto d’incontro per il talk “Madonie Gastronomiche”, un’occasione per dialogare con i produttori locali e scoprire i segreti della loro maestria, in collaborazione con Natura Mediterranea e il Consorzio Co.Ri.Bi.A.

La serata continuerà con il gruppo Fuori Programma, che animerà Piazza della Vittoria alle 19, mentre in Piazza Umberto I alle ore 22 sarà la volta dei Sirah  A seguire, ancora ritmo e musica per far danzare il pubblico lungo il Corso Paolo Agliata con l’intrattenimento musicale di Paolo Chiatante. Domenica 27 ottobre. L’ultimo giorno di festa si apre nuovamente con la natura: alle ore 10, una passeggiata naturalistica permetterà ai partecipanti di esplorare l’ecosistema del castagneto delle Madonie, un’esperienza a cura di ABIES e Natura Mediterranea. Alle ore 12, lungo il Corso Paolo Agliata, degustazione gratuita di ricotta fresca, offerta dal CCN.  Nel pomeriggio, alle ore 15,  presso l’Aula Consiliare si svolgerà l’Assemblea dell’ONAF, seguita, alle 16, da una degustazione guidata di formaggi locali a cura di Nino Spera. Nel frattempo, in Piazza Umberto I, alle ore 15,30, il saggio di danza a cura di ASD Bailamos. A seguire, alle 17, lo spettacolo itinerante del Gruppo del Ballo Pantomima della Cordella di Petralia Sottana partirà da Piazza Gramsci, per poi culminare, alle 18, in Piazza Umberto I con una coinvolgente contradanza a cura di Calogero Migliore.

Durante l’intero weekend, saranno disponibili attività per i più piccoli come il face painting con Federica Migliore e altri laboratori creativi, oltre a iniziative solidali presso il Centro Parrocchiale San Filippo Neri, dove giochi e pietanze solidali contribuiranno a supportare la comunità. Si potranno visitare il Centro Storico, le Chiese e il Museo Civico “Antonio Collisani” con i volontari del Servizio Civile Universale Unpli Pro Loco Petralia Sottana “Francesco Tropea”. Già da sabato, un servizio navetta agevolerà il raggiungimento del centro storico da parte dei visitatori, mentre chi arriva con il camper avrà a disposizione un’area dedicata.

Per informazioni: Centro Commerciale Naturale: 379 263 1716 – Ufficio Turistico: 0921 641811 – Email: [email protected].

Barbara De Gaetani

Termini Imerese, presentato il nuovo romanzo di Cristina Antronaco “I volti della distanza”

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L’incantevole cornice della Chiesa di Santa Caterina D’Alessandria a Termini Imerese ha ospitato la presentazione del nuovo romanzo “I volti della distanza” di Cristina Antronaco.

L’evento, orchestrato dall’Associazione Culturale Fables, ha annoverato tra i suoi ospiti Michele Iacono, l’editrice Arianna Attinasi, ed Enza Pedone, i cui contributi hanno arricchito la serata, trasformandola in un interessante momento culturale. Ancora una volta, l’associazione Fables, sotto la guida appassionata del presidente Cruciano Runfola, si è distinta per il suo instancabile impegno nella promozione della letteratura contemporanea e degli autori emergenti del panorama locale.

L’incontro è stato inaugurato dalle parole dell’autrice, che con toccante sensibilità ha introdotto i protagonisti della sua opera, Luca e Noemi, offrendo una riflessione profonda su temi universali quali la maternità, il dolore e la resilienza. Il pubblico, attento e partecipe, è stato profondamente colpito dall’intensità delle emozioni evocate e dalle riflessioni scaturite dal racconto.

La serata si è conclusa tra calorosi applausi, testimonianza di un pubblico non solo affascinato dalla qualità letteraria dell’opera, ma anche conquistato dall’atmosfera intima e profondamente toccante che ha caratterizzato l’evento.

Salvina Cimino

A Castellana Sicula scoperti mosaici nell’impianto termale dell’area archeologica

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Il 18 ottobre si è conclusa la campagna di scavo archeologico, avviata il 9 settembre, presso il parco comunale sito in Contrada Muratore a Castellana Sicula, sede di un importante insediamento di età tardoromana.

Le indagini della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo sono state realizzate grazie al contributo economico del Comune di Castellana Sicula e della Fondazione Gerda Henkel, che ha finanziato gli scavi per il biennio 2023- 2024, e sono state seguite dalla dott.ssa Rosa Maria Cucco per conto della Soprintendenza, cui si attesta la direzione scientifica dello scavo, congiuntamente al dott. Angelo Castrorao Barba, ricercatore EEA-CSIC, per la Fondazione Gerda Henkel, e al dott. Filippo Iannì della Società Cooperativa Arkeos, cui è stata affidata l’organizzazione e la gestione del cantiere.

Quest’anno gli scavi hanno interessato due differenti aree, la cui esplorazione si è rivelata fondamentale per comprendere la transizione tra i periodi tardoromano e altomedievale. La prima, in continuità con quella già investigata nel 2023, sta mettendo in luce un’articolata sequenza stratigrafica riguardante l’occupazione alto medievale del sito tra VII e inizi IX secolo d. C. (periodo bizantino).

Il secondo intervento di scavo si è focalizzato all’interno di un impianto termale romano, già parzialmente indagato all’inizio degli anni 2000. La ricerca ha consentito di individuare diverse fasi di riutilizzo delle terme, in età bizantina, prima, e in età islamica, successivamente. Lo scavo di quest’anno ha permesso di individuare ambienti relativi al calidarium, del quale si conserva il piano in cocciopesto con le impronte dei pilastrini che reggevano il pavimento. Il rinvenimento di tessere e lembi di mosaico offrono interessanti spunti sulla qualità architettonica del monumento.

Anche quest’anno lo scavo di contrada Muratore ha visto la partecipazione di numerosi studenti italiani e stranieri e si è avvalso della collaborazione scientifica, multidisciplinare, di diversi professionisti (dott. Roberto Miccichè, dott. Filippo Pisciotta, dott. Santo Ferraro). Il Sindaco Franco Calderaro soddisfatto delle attività e dei risultati ottenuti afferma: “Castellana si conferma un luogo di scambi e crocevia di culture e popoli: questo è certamente una preziosità da custodire e valorizzare. Questa Amministrazione ci ha creduto, ha investito in questa direzione e continuerà grazie all’indispensabile supporto della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo e dei professionisti qualificati e appassionati che hanno reso unica questa esperienza. Ospitare poi studenti internazionali di archeologia ha permesso alla comunità di crescere e contaminarsi.”

“Se un sito, come quello di contrada Muratore, oltre ad essere fruito dagli specialisti addetti ai lavori, viene adeguatamente spiegato alle comunità locali – aggiunge la Soprintendente Giuliano – l’archeologia ed il patrimonio storico e monumentale del territorio vengono percepiti come beni di tutti e, pertanto, questo gioverà alla loro tutela e valorizzazione”.

Montemaggiore Belsito, il racconto del miracolo nascosto: la leggenda del Crocifisso 

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Nel cuore di Montemaggiore Belsito, piccolo borgo incastonato tra le colline della Sicilia, si respirava un’aria di pace immutabile, quasi sospesa nel tempo. Gli abitanti, legati profondamente alla terra e alle tradizioni, vivevano scandendo le loro giornate tra il lavoro nei campi e le funzioni religiose nella chiesa del paese. Ed era proprio lì, tra quei vicoli silenziosi e le campagne circostanti, che una leggenda si stava per intrecciare con la storia, portando con sé un mistero che avrebbe cambiato per sempre la vita di quella piccola comunità.

Era una sera d’inizio estate, il sole stava calando dietro le colline, quando il sacerdote Don Giuseppe Cangelosi, stanco ma sereno, faceva ritorno da un piccolo podere che possedeva poco fuori dal paese. Le giornate erano lunghe e il calore si faceva sentire, ma quella sera l’aria era più fresca e avvolgente, quasi carica di qualcosa di inaspettato. Passando nei pressi della chiesetta della Madonna degli Angeli, situata ai margini di un campo, il suo sguardo si posò su un punto preciso del terreno. Rimase immobile per un attimo, colpito da una visione insolita: fiamme brillanti s’innalzavano dal suolo a una ventina di metri dalla chiesetta, ma quelle fiamme, di uno splendore mai visto, non sembravano distruggere nulla.

Don Giuseppe sapeva che il suo cuore batteva più forte per una ragione precisa. C’era qualcosa in quelle fiamme, un segno che andava oltre il semplice fuoco. Mosso da un misto di timore e curiosità, decise di avvicinarsi, cercando aiuto in due contadini che si trovavano nelle vicinanze. I tre si diressero insieme verso il luogo da cui provenivano quei bagliori misteriosi.

Giunti sul posto, Don Giuseppe si avvicinò al cespuglio avvolto dalle fiamme. Si chinò, osservando attentamente. Qualcosa stava accadendo. Il roveto ardeva, eppure non si consumava. Il sacerdote si avvicinò ancora di più, il cuore che martellava nel petto. E lì, tra le radici del cespuglio, vide qualcosa di incredibile: un’antica immagine di legno del Crocifisso, alta circa quattro piedi, distesa a terra, intatta nonostante il fuoco.

Il sacerdote si lasciò sfuggire un grido di stupore. Si voltò verso i contadini, che fissavano la scena con gli occhi spalancati. Poi, senza esitare, si inginocchiarono tutti insieme. Pregavano, piangevano, toccati da quella scoperta che sentivano sacra. Dopo un momento di silenzio e raccoglimento, Don Giuseppe si fece avanti, prese il Crocifisso tra le braccia con una cura quasi paterna, lo strinse forte al petto e lo baciò, come se avesse trovato un antico tesoro perduto. Quella sera, lo portò con sé a casa, sentendo che qualcosa di grande si era appena compiuto.

Molti anni dopo, nel 1898, un altro sacerdote di Montemaggiore, Filippo Chianchiana, decise che quella storia non poteva rimanere solo una narrazione orale, ma doveva essere scritta, tramandata per le generazioni future. Così pubblicò un libretto che raccontava la leggenda del Crocifisso ritrovato, quella stessa leggenda che da bambino aveva ascoltato tante volte con meraviglia.

Ma cos’è una leggenda? Chianchiana lo sapeva bene: molti pensano che una leggenda sia una favola, qualcosa di inventato, eppure per lui, e per la sua gente, una leggenda è ben altro. È un racconto che va letto e interpretato, che parla di verità nascoste sotto simboli e immagini. E la leggenda del Crocifisso di Montemaggiore, così legata al racconto biblico del roveto ardente, era una di quelle storie capaci di toccare le corde più profonde dell’anima.

Nel libro dell’Esodo, si narra di Mosè, che davanti a un roveto ardente riceve da Dio la rivelazione del suo nome misterioso: “Io sono colui che sono”. Ma per il popolo ebraico, allevatori e agricoltori, il senso profondo di quel nome era molto più concreto. Dio voleva dire: “Io ci sono, sono presente nella vostra vita, sono dentro la vostra storia”.

E così, come Mosè vide quel roveto ardere senza consumarsi, anche Don Giuseppe aveva visto quel miracolo, ma con una svolta in più. Sotto il roveto non c’era solo un segno della presenza di Dio, c’era un’immagine tangibile di Gesù Crocifisso. E quella scoperta aveva riscritto la storia della comunità di Montemaggiore. Dio non era più solo “colui che c’è”, ma aveva un nome nuovo: Gesù, “Dio salva”. Un nome che indicava salvezza, presenza, e che parlava di resurrezione.

Il Crocifisso risorto divenne il simbolo di Montemaggiore, un simbolo attorno al quale la comunità cristiana si era raccolta per secoli. Da quel momento in poi, il piccolo borgo non era mai stato senza l’immagine di quel Crocifisso, come se la sua stessa esistenza fosse intrecciata al volto di Gesù.

Chianchiana sapeva che quella leggenda non era solo un racconto da ascoltare con leggerezza. Era un richiamo, un invito a riscoprire la propria identità cristiana, a comprendere che il volto di Gesù, il Crocifisso risorto, era la risposta alle paure e ai dubbi di ogni tempo. Anche nei momenti più bui e difficili, la presenza di Gesù era lì, a ricordare a tutti che Dio è con noi.

Quella storia, con il suo fascino antico, continuava a illuminare il cammino dei fedeli di Montemaggiore, come un faro nella notte. E così, ancora oggi, nelle preghiere della comunità si riflette quel messaggio eterno: noi siamo liberi, perché Gesù, il Crocifisso risorto, è il Salvatore che ci guida, ieri come oggi.

Rielaborazione della trascrizione della catechesi sulla leggenda del ritrovamento del Crocifisso di Montemaggiore Belsito di p. Salvatore Panzarella (in una versione rielaborata con ChatGPT 4o) con la quale si è cercato di dare il respiro di un racconto romanzato, mantenendo la profondità del messaggio e lo stile evocativo che la storia richiede.

A cura di Santi Licata

Fotografia tratta dal documentario di Rosy Dolce per l’inaugurazione dell’Anno Pastorale 2024/2025 – 12 ottobre 2024 celebrato a Cefalù  (Dalla pagina FaceBook della Parrocchia Sant’Agata di Montemaggiore Belsito).

Targa Florio Classica : il “Team Mercedes-Benz” al Museo di Collesano

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Dal 10 al 13 ottobre 2024, le strade siciliane sono tornate a vivere l’emozione della Targa Florio Classica, uno degli eventi automobilistici più prestigiosi al mondo. Organizzata dall’Automobile Club di Palermo con il supporto dell’Automobile Club d’Italia e del Club Aci Storico.

Questa tappa ha chiuso  il Campionato Italiano Grandi Eventi Aci Sport per auto storiche 2024, registrando ben 233 equipaggi provenienti da quasi 20 nazioni diverse.

Ha partecipato tra un numero importante di vip presenti anche il presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani, al volante della sua Lancia Aurelia B24,con Susanna Serri nel ruolo di navigatrice.

Sulle strade della Targa Florio il “Team Mercedes-Benz” di Stoccarda guidati dal Presidente e Ceo Marcus W. Breitschwerdt e dal responsabile project manager Nico Grosso.

In occasione del 100° Anniversario della vittoria della “Mercedes” condotta al traguardo dal pilota tedesco “Christian Werner” nella 23° edizione alla Targa Florio del 1924, è giunta in Sicilia  la vettura “Mercedes PP N. 32” con l’inedita livrea (Rossa) del compagno di squadra “Christian Lautenschlager”.

Sabato mattina 12 ottobre la città di Collesano è stata  interessata dal passaggio della 2° Tappa. Ad accogliere la Kermesse l’amministrazione comunale con il  Sindaco Tiziana Cascio. La vettura “Mercedes PP ” è stata esposta per gli appassionati (Lungo il Corso-Via Roma) antistante il Museo della Targa Florio, con al seguito una delegazione di giornalisti tedeschi di varie testate giornalistiche della stampa Internazionale. Presenti  all’evento “Ingrid Werner” e Bernhard Werner Kuhnle, nipoti di “Cristian Werner”.

Il Conservatore Michele Gargano ha espresso grande entusiasmo e soddisfazione: “Pregevole evento di alto profilo sportivo-culturale, ha contribuito a livello mediatico per i fini promozionali del nostro rinomato “Museo della Targa Florio di Collesano” ormai di fama internazionale.

Oltre a ringraziare il “Team Mercedes-Benz” per averci onorato della loro visita, un plauso va all’amministrazione comunale ed al Sindaco Tiziana Cascio per il vigoroso supporto, e per la collaborazione anche i nostri amici del Tour Operator “GTS Gran Tour in Sicily” –  gtsicily.com, con l’equipaggio in gara formato da Rosolino Palazzolo e Marco Cascio Mariana  con la Mercedes 190 SL del 1957, assistito dal “Team  GTS  Lamborghini” che hanno fatto da cornice a questa bellissima giornata storica.

100 Anni fa, il 27 aprile 1924, Christian Werner, a bordo di una Mercedes “Kompressor”, si aggiudica la Targa Florio con un tempo di 6 ore 32 minuti e 37 secondi, e contestualmente vince la Coppa Florio in 8 ore, 17 minuti e 1,4 secondi, oltre a segnare il giro più veloce con 1 ora e 35 minuti. Nel 1924 un giro di quella che può a buon diritto essere considerata la competizione più impegnativa d’Europa, corrisponde a 108 chilometri; bisogna completarne quattro per la Targa Florio e addirittura cinque per la Coppa Florio, dove quindi vengono percorsi 540 chilometri.

Lo squadrone Mercedes, che per l’occasione corre con un’inedita livrea rossa anziché del bianco tipico delle auto da gara tedesche (pare per avere il sostegno del pubblico italiano, abituato a tifare le rosse nazionali), completa il successo di classe, con il 2° posto di Christian Lautenschlager, e il 3° posto di Alfred Neubauer.

Caccamo: Giuseppe Giovanni Randazzo è diventato Diacono, l’ultimo gradino prima del sacerdozio

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Per la Chiesa di Palermo e per le città di Caccamo e Sciara oggi è gran festa.

Il giovane Giuseppe Giovanni Randazzo è infatti diventato Diacono per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice durante la solenne celebrazione presieduta questa mattina da quest’ultimo. Presente il sindaco di Caccamo, Franco Fiore ed una delegazione del Sovrano Militare Ordine di Malta guidata dal Commissario la Baronessa Virginia Martinez Tagliavia di San Giacomo. L’Ordine di Malta è stato presente alle celebrazioni del giubileo di San Nicasio nella Parrocchia originaria di Randazzo.

I nuovi “servitori”

Giuseppe anzi Don Giuseppe Randazzo è nato il 22/01/1999, oruginario di Caccamo arriva della Parrocchia SS. Annunziata, frequenterà il secondo anno di Licenza in Teologia morale presso l’istituto Teologico “San Paolo” di Catania, ha conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia nel 2023 presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelisa” di Palermo.

Insieme a Randazzo altri tre nuovi diaconi serviranno la Chiesa di Palermo: Francesco Causa, nato 01/08/1975, della Parrocchia San Gregorio Magno – Boccadifalco in Palermo, prossimo Baccelliere in Sacra Teologia, Salvatore Greco, nato il 22/03/1992, della Parrocchia Sant’Atanasio in Ficarazzi. Baccelliere in Sacra Teologia, Giovanni Russo, nato il 24/12/1985, della Parrocchia Maria SS. della Lettera – Acquasanta in Palermo, Baccelliere in Sacra Teologia. Ha conseguito la laurea triennale in lettere classiche nel 2018.

Il ruolo del Diacono

Il Diacono è, letteralmente, il “servitore”. Nella Chiesa Cattolica il diaconato è il primo dei tre gradi del sacramento dell’Ordine e ha la sua sorgente nella consacrazione e nella missione di Cristo, delle quali il Diacono viene chiamato a partecipare. Mediante l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria egli viene costituito ministro sacro, membro della gerarchia. Questa condizione determina il suo stato teologico e giuridico nella Chiesa. Il diacono può battezzare, benedire matrimoni, assistere i malati portando la comunione, celebrare la liturgia della Parola, predicare, evangelizzare e fare catechesi. Il Diaconato – così come indicato nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium, 29 – può costituire una tappa intermedia verso il sacerdozio (diaconato transeunte, cioè di passaggio) o rimanere un ruolo di “servizio” nella vita liturgica e pastorale e nelle opere sociali e caritative (diaconato permanente).  

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