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La Regione Siciliana si prenda cura dell’Albero Falcone: l’ARS approva all’unanimità risoluzione

Approvata oggi all’unanimità dalla V Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana presieduta da Fabrizio Ferrara la risoluzione che impegna la Regione Siciliana a prendersi cura dell’Albero Falcone. L’Albero, simbolo di una storia e di una città che si ribella alla mafia, da anni  vive in uno stato di sofferenza, perché le sue radici sono costrette nel piccolo spazio dell’aiuola in cui si trovano. Inoltre, se non curato, l’albero rischia di danneggiare gli spazi pubblici circostanti e la stessa incolumità dei passanti”.”

“Con questa risoluzione – afferma Valentina Chinnici, deputata regionale del Pd – impegniamo il governo a diventare titolare dell’albero, tuttora di proprietà del condominio dello stabile di via Notarbartolo n. 23 e a tutelare un monumento prezioso che rende omaggio al sacrificio di chi ha perso la vita nella lotta alla mafia e che produce quell’ossigeno che tutti i palermitani onesti vogliono respirare”.

Visita ai luoghi dello sbarco Alleato promossa da BCsicilia nell’ambito del Corso “1943 la Guerra in Sicilia”

Promossa da BCsicilia, dall’Università Popolare Termini Imerese e dalla Casa Editrice Don Lorenzo Milani, nell’ambito del Corso: 1943 la Guerra in Sicilia si terrà domenica 12 Maggio 2024 una visita guidata “Nei luoghi dello sbarco: Licata e Gela” nei territori dove il 10 luglio del 1943 gli Alleati iniziarono l’occupazione della Sicilia. La partenza è prevista da Palermo, Bagheria e Termini Imerese. Dopo l’arrivo a Licata, prima città europea liberata dai nazifascisti è prevista una visita guidata alle spiagge di Torre di Gaffe (Red beach) e di Mollarella (Green beach), luoghi di approdo dei soldati americani. Trasferimento nel centro del paese per osservare il prospetto del Palazzo di Città, sede della prima amministrazione civile Americana, dove dalle finestre furono issate contemporaneamente (come accadrà successivamente in tutte le altre città siciliane) le bandiere statunitense ed inglese. Il maggiore Frank Toscani già nella mattinata del mattino del 10 luglio assunse il governo della città, mentre presidi militari furono istituiti presso il palazzo La Lumia e in altre zone di Licata. Si prosegue con la visita alla Mostra dei cimeli dello Sbarco Alleato in Sicilia, ospitati nel chiostro Sant’Angelo, e al Centro studi e documentazione sullo Sbarco, che verrà illustrato dell’arch. Toni Cellura, direttore dell’associazione “Memento”, nei locali del Museo Archeologico. Infine visita del monumento commemorativo degli Americani in piazza della Vittoria a cui farà seguito la visita alle spiagge Montegrande-Plaia (yellow beach) e Due Rocche (blue beach) in direzione Gela, altri luoghi di approdo dei soldati statunitensi.

Nel pomeriggio è previsto l’arrivo a Gela a Ponte Dirillo, sulla Statale 115 in C.da Feudo Nobile e visita guidata del Caposaldo di bunker del 1941; un sistema difensivo del Regio Esercito Italiano con postazioni circolari monoarma disposte su due rilievi ai lati della Statale. Una lapide commemorativa venne realizzata negli anni ’90 dai militari della base americana di Sigonella in memoria dei compatrioti caduti in quel luogo durante la battaglia del 10 luglio 1943. La città fu teatro di uno dei più duri scontri che videro contrapposti l’esercito Alleato e quello italo tedesco. Nel sacrario del cimitero monumentale sono riportati i nomi dei militari e dei civili deceduti durante la Battaglia di Gela. Trasferimento sul Lungomare per visitare i luoghi dello Sbarco, in particolare il punto della spiaggia dove scese il generale George Smith Patton comandante della 7ª Armata statunitense che venne utilizzata insieme all’8ª Armata britannica, al comando del generale Bernard Law Montgomery, per l’operazione Husky, una delle più grandi operazioni anfibie della storia. La visita sarà guidata dal prof. Nuccio Mulè. Per informazioni ed iscrizioni Tel. 346.8241076 – Email: [email protected].

Giornale di Cefalù: La strada della fraternità al Meeting Francescano del Mediterraneo

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Tracciare una strada che è quella della fraternità: la tre giorni di dibattiti, riflessioni, forum con tanti ospiti, gioia, annuncio del Meeting Francescano del Mediterraneo: interviste a Carmelo Vitello, ministro regionale dell’Ordine Francescano Secolare e Aurora Di Grande, consigliere regionale GiFra (nella foto).
Si conclude al Teatro Cicero la Rassegna teatrale curata da Tiziana Giordano “Cosa porta il vento” con lo spettacolo in prima nazionale “A… ma’ “, pensato a lungo con Sabrina Petyx che coniuga tradizione e ricerca: Anna e Myriam, Sant’Anna e la Madonna. Ne parliamo con il regista Giuseppe Cutino.
Presentato al Bastione “CefaLux”, un romanzo scritto a quattro mani che a tratti è anche poesia e richiama il brano biblico “Il cantico dei cantici”: gli interventi degli autori Emanuele Sinagra e Pietro Virgadamo insieme al prorettore della Lumsa Giampaolo Frezza ed al parroco don Rosario Dispenza.
Questi i servizi principali del Giornale di Cefalù – anno 41 n. 1793 – videonotiziario – web diretto e condotto da Carlo Antonio Biondo; da giovedì 9 maggio 2024 su facebook profilo Adriano Cammarata e sul canale you tube Carlo Antonio Biondo. Archivio Giornale su cammarataweb; link su tutti i social.

Da Cefalù al “WRC Croatia 2024”, il gruppo “Racing Friends” in visita al memoriale dedicato al pilota Craig Breen

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Cefalù e Lobor (Croazia) saranno legate per sempre da un filo rosso.

Lo scorso 13 aprile, nel piccolo paese della regione Krapina e Zagorje, gli organizzatori del WRC e del Rally di Croazia hanno presentato un memorial dedicato a Craig Breen, il pilota irlandese che perse la vita nel 2023 a seguito di un incidente nel corso di un test pre-evento. Dopo questo tragico fatto, il luogo dove è presenta la “curva fatale” è diventato un vero e proprio luogo di pellegrinaggio e commemorazione per tanti tifosi e appassionati.

Scontro fatale

Il memoriale dedicato a Craig Breen

La carriera di Breen si intreccia con quella del suo navigatore Gareth Roberts. Era il 26 giugno del 2012, l’anno della 96° edizione della Targa Florio valida per il campionato rally IRC e CIR. Le vetture si trovavano a Cefalù dove era in atto la prova speciale della seconda tappa, e proprio a 5 km dalla partenza accadde un tragico evento. La Peugeot 207 S2000 con a bordo il pilota Craig Breen e il navigatore Gareth Roberts, stava svolgendo la sua prova, giunti poco prima della fine di contrada “Campella”, Breen perse il controllo del mezzo andando così ad impattare violentemente contro il guardrail. Quest’ultimo è entrato violentemente all’interno dell’abitacolo, squarciando il veicolo e andando così a colpire il navigatore Roberts. Breen rimase miracolosamente illeso, Gareth invece morì sul colpo. Quella fu davvero una giornata nera per il mondo dello sport, la notizia rimbalzò su tutte le testate mondiali. A distanza di anni, Breen era tornato a calcare i circuiti del rally mondiale, fino a quando il 13 aprile del 2023 durante un pre-test in Croazia, con una dinamica simile all’incidente del 2012, ha perso la vita anche lui.

L’omaggio dei fedelissimi

Il gruppo “Racing Friends” di Cefalù a Lobor (Croazia)

Quest’anno, in occasione del WRC e del Rally di Croazia, una parte del gruppo “Racing Friends” di Cefalù formato per l’occasione da: Angelo Fertitta, Carmelo Lo Varco, Riccardo Fertitta, Nicola Tudisco, Giuseppe Lo Varco, Leandro Polizzano e Rosario Forte, ha partecipato a questo importantissimo evento automobilistico.“Per noi – raccontano – è un momento importante perchè vogliamo mantenere viva la memoria di questi due ragazzi che hanno lasciato un segno importante del loro passaggio nel mondo del rally e quindi nel nostro territorio cefaludese. Il nostro impegno – concludono – continuerà nel tempo”. L’occasione è stata propizia per deporre una maglietta con il nome del gruppo proprio per rimarcare il forte legame tra i due piloti e quindi tra le due città di Cefalù e Lobor.

Giovanni Azzara

A Collesano il primo corso sulla potatura degli “agrumi edili ed ornamentali”

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L’A.N.A.S. Italia zonale di Collesano promuove un corso rivolto sia al professionista che all’hobbista sulla gestione delle piante di agrumi sia in vaso che in terra al fine di dare tutte le indicazioni utili per gestire le piante in maniera ottimale.
Grazie alle molteplici varietà di agrumi presenti nel terreno agricolo, sarà possibile visionare in maniera chiara le varie tecniche pratiche spiegate da tecnici professionisti.
Durata del corso e di 8 ore e possono partecipare da 16 anni in su.
PROGRAMMA:
Ore 08:30 – Ritrovo e colazione, presso il Km 6 della Sp 129 in C.da Pizzillo 350 Mt. Slm;
Ore 09:00 – Inizio corso” Parte Teorica”;
Ore 11:00 – Pausa caffè;
Ore 11:15 — Inizio Parte Pratica potatura degli agrumi;
Ore 13:00 – Degustazione” Profumi di agrumi” con pietanze che richiameranno l’intenso profumo e sapore degli agrumi;
Ore 14:30 – Ripresa in campo potatura degli agrumi;
Ore 16:00 – Test Finale e Consegna attestati;
Ore 16:30 – Fine corso e saluti finali.
Durante il corso teorico verranno affrontati i seguenti argomenti:
 Le principali varietà di agrumi;
 Rinvaso;
 La messa a dimora;
 Concimazione;
 Forme di allevamento;
 Potatura degli agrumi;
 Tecniche di innesto
 Cenni sulla cura e prevenzione delle principali patologie legate alle piante di agrumi
Docenti del corso sono i Dott.ri Santo e Alessandro Agnello  Agronomi, al termine del corso verrà consegnato ai partecipanti e un attestato di merito e crediti scolastici.
CORSO A NUMERO CHIUSO
• Il corso sarà attivato solo al raggiungimento di un numero minimo di 15 iscritti e non superiore a 20 iscritti;
• In caso di mancato raggiungimento il corso verrà annullato e l’importo versato per l’iscrizione sarà restituito;
• Le iscrizioni si chiuderanno giorno 23 maggio alle ore 12:00;
• Se il corsista è minorenne deve essere accompagnato da un genitore, si prega gentilmente di comunicarcelo in anticipo.
L’iscrizione è subordinata all’invio del modulo iscrizione e relativo bonifico.
Contattare il cell/wattsapp 3208233570
Orari di informazione dalle ore 09:00 alle ore 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00 non si ricevano chiamate oltre a questi orari.

Si presenta a Palermo il libro di Mario Liberto: “Le monache di casa. Storia, aneddoti e curiosità dei dolci conventuali”.

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Venerdì 10 maggio 2024 nella Sala delle Carrozze di Villa Niscemi di Palermo, con inizio ore 16,30, Mario Liberto presenta il suo nuovo libro: “Le monache di casa. Storia, aneddoti e curiosità dei dolci conventuali”. Alla fine della presentazione del libro lo chef-pasticciere Salvatore Garofalo (pasticceria Oriens) farà degustare alcuni dolci conventuali.

Con l’autore saranno presenti: Pippo Oddo, storico e scrittore; Rita Cedrini, Antropologa, Università degli Studi di Palermo, mons. Giuseppe Liberto, emerito Direttore della Cappella Sistina di Roma; Giorgio Fiammella Presidente della Kermesse; la cantante folk Patrizia Genova e lo chef pasticciere Salvatore Garofalo. Modera il giornalista Michele Balistreri.

L’incontro è promosso da Associazione Kermesse, Regione Siciliana, Fijet, Città di Palermo, Sicilia Agricoltura, Travelnostop, BCsicilia.

Il volume racconta le vicende della storia della pasticceria siciliana, attraverso l’epopea delle monache di casa. Da secoli all’interno della Chiesa erano presenti delle pie donne che decidevano di sottomettersi ad una regola di pietà chiamate in diverse parti d’Italia col nome di begardi, beghine, bizzoche, tutte facenti parte di quell’esercito di pseudo consacrate che più genericamente veniva soprannominato monache di casa, in virtù non dello status di consacrazione verginale ma di voto privato in confessione.

Dopo l’Unità d’Italia (1860) le figure religiose soppresse dai monasteri andarono a rivitalizzare e a ingrossare le file delle esistenti monache di casa. Un esercito di suore, mortificate, strappate con forza dai conventi, un’intera vita con le loro cose, le ritualità, le preghiere, di colpo si ritrovarono sole, prive di sostentamento, senza un tetto dove dormire, una casa dove abitare.

Il libro è arricchito della storia e delle ricette di ben 32 dolci conventuali siciliani in parte scomparsi. Un invito a scoprire un patrimonio di sapori e tradizioni che rischia di scomparire. Un libro da leggere e da gustare.

Tragedia di Casteldaccia, il cordoglio dell’Arcivescovo di Palermo

Pubblichiamo di seguito il messaggio di cordoglio dell’Arcivescovo di Palermo in merito alla tragedia di Casteldaccia.

Le cinque vittime di Casteldaccia – ennesimo tragico incidente sul lavoro -, portano alla ribalta l’urgenza della sicurezza che «è come l’aria che respiriamo». Purtroppo «ci accorgiamo della sua importanza solo quando viene tragicamente a mancare, ed è sempre troppo tardi!» (Papa Francesco).
Sicurezza significa un’economia e un mercato del lavoro governati dall’istanza etica, attenzione alla persona del lavoratore, alla sua dignità e ai suoi affetti familiari.

Desidero esprimere ai familiari delle vittime e dei feriti i miei più sentiti sentimenti di vicinanza e di cordoglio, anche a nome dell’intera Chiesa palermitana, nonché la viva partecipazione al dolore delle città coinvolte e, in particolare, di Casteldaccia.
In queste ore particolarmente drammatiche, sento di far giungere un forte appello alla sicurezza sui luoghi di lavoro, auspicando un maggiore impegno di quanti hanno la responsabilità – legislatori, imprese, organizzazioni e associazioni di categoria – di tutelare i lavoratori. Queste morti – come anche gli infortuni – sono una sconfitta sociale, una profonda ferita del corpo sociale, riguarda tutti, non solo le imprese o le famiglie coinvolte.
Dobbiamo sentire queste morti, far nostro questo dolore, ‘con-patirlo’, sentirlo nelle nostre viscere, portarlo insieme a quanti ora ne sono schiacciati. Dobbiamo cambiare. Tutti. Non possiamo abituarci agli incidenti sul lavoro, né rassegnarci all’indifferenza verso gli infortuni.
La nostra gratitudine va a tutti coloro che si sono adoperati nelle operazioni di soccorso. A tutti assicuro la mia preghiera e la mia benedizione in segno di vicinanza affettiva e spirituale.

Siccità, Consiglio dei Ministri delibera l’emergenza nazionale in Sicilia e stanzia i primi 20 milioni

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Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia, come richiesto nei giorni scorsi dalla giunta regionale, per una durata di 12 mesi, stanziando i primi 20 milioni di euro, con la possibilità di incrementare le risorse in tempi brevi già nel corso dell’attuazione dei primi interventi. Alla riunione a Palazzo Chigi ha partecipato anche il presidente della Regione.

Il governo siciliano ha già trasmesso a Roma tutta la documentazione necessaria, stilando una lista degli interventi necessari a ridurre gli effetti della crisi dovuta alla mancanza di piogge. Le soluzioni proposte dalla cabina di regia, guidata dal governatore e coordinata dal capo della Protezione civile regionale, sono differenziate in base ai tempi di realizzazione.

Tra quelle di rapida attuazione, l’acquisto di nuove autobotti nei Comuni in crisi e la sistemazione di altri mezzi in un centinaio di enti locali; circa 130 interventi tra rigenerazione di pozzi esistenti, trivellazione di pozzi gemelli e riattivazione di quelli abbandonati, oltre al revamping di una trentina di sorgenti; il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte; la realizzazione di nuove condotte di interconnessione e bypass.

Per i prossimi mesi, invece, si sta valutando la ristrutturazione e il riavvio dei dissalatori di Porto Empedocle, nell’Agrigentino, e di Trapani, operazioni che richiederanno tempi e procedure di gara più lunghe, non essendoci deroghe sostanziali in materia ambientale e di appalti sopra soglia comunitaria.

Nello stesso tempo, il dipartimento regionale di Protezione civile ha istituito nove tavoli tecnici negli uffici del Genio civile dei capoluoghi di ogni provincia, con rappresentanti del dipartimento delle Acque, dei Consorzi di bonifica, e dell’Autorità di bacino. I tavoli hanno individuato e selezionato gli interventi secondo priorità e poi procederanno al monitoraggio delle fasi realizzative. Inoltre, diverse riunioni sono già state svolte con Siciliacque, Aica Agrigento, Caltacque e Acque Enna.

Castelbuono, “Versi freschi e lievi”: nuova opera poetica di Santo Atanasio

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“Versi freschi e lievi” è la nuova opera poetica del castelbuonese Santo Atanasio, in uscita nelle librerie e negli store online il 6 maggio, edita dalla Casa Editrice mantovana Gilgamesh Edizioni. «I testi, la cui cifra poetica si può cogliere nella “freschezza”, nella “leggerezza”, nella “icasticità” degli stessi, sono raggruppati in sette sezioni tematiche», oltre alla notizia bio-bibliografica dell’autore. In copertina figura la tela “En barque sur la Marne”(1906) di Henri Lebasque.

Santo Atanasio nasce a Castelbuono il 21 aprile 1953. Si laurea in Ingegneria Nucleare a Palermo. Dopo una parentesi di cinque anni d’insegna­mento a Legnano (MI), è prima professore ordinario di Elettronica a Termini Imerese, poi di Elettrotecnica ed Elettronica a Cerda. È pensionato dal 1° settembre 2019. Vive nel suo ridente borgo natale.

E’presente nelle antologie: Poeti a Castelbuono (1938‑1983), a cura di R. Di Liberti, Castelbuono, Tip. «Le Madonie»,1983; Poeti nel Parco delle Madonie, a cura di Pietro Attinasi, Geraci Siculo, Edizioni Arianna, 2005; Il segreto delle fragole, a cura di Anna Toscano e Ivano Malcotti, Faloppio (CO), LietoColle, 2005; Ascuta lu cantu, a cura di Alfonso Lo Cascio, Termini Imerese, Rivista Espero/ISSPE, 2009.

Una larga scelta di suoi componimenti figura nella pubblicazione collettanea Silenzi d’acquario, edita nel gennaio ’91 da Edizioni «Le Madonie», Castelbuono.

Il suo primo libro di versi: Monodici Canti, con una lettera di Mario Luzi, Forlì, Forum/Quinta Generazione, 1987.

Raccolte successive: Opali, Castelbuono, Edizioni «Le Madonie», 1994; Trilogia di miti greci, Castelbuono, ediz. d’autore f.c., 1995; Suae reliquiae, ibid., 1995; A voce a voce, Barrafranca (EN), Editrice Bose Giesse, 1997; La semina del sole, ibid., 1998; Poesie per amore di tempo perduto e d’infinito (1970-1995), che riunisce i precedenti sei libretti con la sola accessione della poesia Rosso esclamato, Castelbuono, Edizioni del Periodico «Le Madonie», 1999; Amore in versi del settimo cielo, ibid., 2002; Fulgori e brine in seno, Faloppio (CO), LietoColle, 2004; In laudem patris, ibid., 2005.

Le sue opere più recenti: Rime speranza fiore del deserto, Geraci Siculo (PA), Edizioni Arianna, 2007; Lampeggiamenti, fremiti, sorrisi del sogno e del vero, ibid., 2017; Frammenti di un sogno d’estate e altri versi, Asola (MN), Gilgamesh Edizioni, 2020; Versi di un anno (in grigio e in verde), ibid., 2021; Cento poesie nuove e varie, ibid., 2022.

Tragedia di Casteldaccia: da Mattarella a Schifani, il cordoglio del Capo dello Stato e della politica

La tragedia di Casteldaccia ha scosso l’intera nazione.

Anche il mondo della politica ha espresso il proprio cordoglio, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella da New York dove si trova in visita ha così commentato: “Auspico che sia fatta piena luce sulle dinamiche. Ma l’ennesima inaccettabile strage sul lavoro – a pochi giorni dal 1 maggio – deve riproporre con forza la necessità di un impegno comune che deve riguardare le forze sociali, gli imprenditori e le istituzioni preposte”. Proprio alcuni giorni addietro, il Capo dello Stato aveva posto la sua attenzione e lanciato un appello per una maggiore sicurezza sui posti di lavoro.

Richiesta di chiarezza è arrivata anche dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che dal suo profilo X ha dichiarato: “Sconvolge la notizia degli operai coinvolti nel tragico incidente avvenuto a Casteldaccia, nel palermitano. Alle famiglie delle vittime il mio profondo cordoglio, unitamente al sentimento di vicinanza verso il lavoratore che si trova attualmente nel reparto di Rianimazione all’ospedale Policlinico di Palermo. Sia fatta piena luce su questa tragedia”.

Di “dolore profondo” ha parlato il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani con una nota: “È un dolore profondo quello che ho provato alla notizia della morte degli operai a Casteldaccia. A nome mio e di tutta la giunta esprimo il più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime per la terribile e inaspettata tragedia che le ha colpite”.

Quella di oggi – con i cinque morti a Casteldaccia, nel Palermitano – è la terza strage di quest’anno sul lavoro, insieme a quella di neanche un mese fa a Suviana (nel Bolognese, sette morti) e a quella di Firenze nel cantiere della Esselunga a Firenze di febbraio (cinque morti).