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8 Marzo, la scrittrice Stefania Auci a Sciara per riflettere sul ruolo e sull’evoluzione della figura femminile nella nostra regione

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n occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’Amministrazione Comunale di Sciara ha avuto l’onore di ospitare la nota scrittrice Stefania Auci, autrice del bestseller “I Leoni di Sicilia”. L’incontro, dal titolo “Dalle nostre nonne a noi… la storia delle donne in Sicilia”, è stato un’occasione preziosa per riflettere sul ruolo e sull’evoluzione della figura femminile nella nostra regione.

Un viaggio attraverso la storia delle donne siciliane, dalle protagoniste dei Vespri Siciliani a figure simbolo di coraggio e determinazione come Franca Viola, Donna Franca Florio, Letizia Battaglia e Francesca Serio, quest’ultima madre del nostro sindacalista Salvatore Carnevale e prima donna a denunciare apertamente la mafia.

“Ci sono radici che nessuno potrà mai tagliare – dichiarano il Sindaco, dott.ssa Concetta Di Liberto, e l’Assessore all’Istruzione e alla Cultura, prof.ssa Irene Marcellino –. Le radici sono fondamentali, perché senza di esse rischiamo di essere sradicati dal primo soffio di vento, come ci ricorda Papa Francesco. Il senso di questo incontro è proprio questo: partire dalla nostra storia per guardare al futuro, con particolare attenzione alle donne. Perché siamo tutti esseri umani, uomini e donne, e il nostro compito è costruire insieme un domani migliore. L’Amministrazione Comunale, insieme alla scuola, ha il dovere di offrire ai giovani di Sciara le migliori opportunità per crescere e realizzarsi”.

L’incontro si è trasformato in un vero e proprio cenacolo culturale scolastico, arricchito dalle numerose e stimolanti domande che gli studenti della scuola media hanno rivolto alla dott.ssa Auci, dimostrando grande interesse e partecipazione grazie anche all’importate lavoro dei docenti della Scuola Media.

Un evento che ha lasciato un segno profondo nella comunità, rafforzando il valore della memoria e dell’identità, e sottolineando l’importanza del confronto tra generazioni per costruire un futuro più consapevole e inclusivo.

Cefalù, nuovo parco giochi sul Lungomare 

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L’Amministrazione comunale di Cefalù, consapevole dell’importanza del gioco all’aria aperta per lo sviluppo psico-fisico dei bambini e di spazi dedicati al loro benessere, realizzerà un nuovo parco giochi sul Lungomare Giuseppe Giardina, adiacente l’area fitness installata già da alcuni anni.

L’iniziativa, grazie ad un emendamento proposto dall’On. Mario Giambona e approvato dall’ARS, mira a creare uno spazio sicuro e inclusivo per il gioco e lo svago dei bambini, integrandosi in maniera armonica con l’area fitness già esistente.

L’amministrazione comunale ha destinato i fondi previsti dall’art. 25, comma 2, lett. U della L.R. 21-11-2023, n. 25, per la creazione di un’area ludica pubblica all’aperto.

Con questo progetto sarà possibile fruire sul Lungomare di uno spazio in più di svago e gioco, un’area ludica dedicata ai bambini, luogo aperto di socializzazione e potenziamento delle abilità motorie.

“Adelasia. Madre del Regno di Sicilia e Regina di Gerusalemme”: si presenta a Palermo il libro di Sara Favarò

Organizzato da BCsicilia e dal Museo delle Marionette, si presenta sabato 8 marzo 2025 alle ore 18,00, presso il Museo internazionale delle Marionette in Piazzetta Antonio Pasqualino a Palermo, il volume di Sara Favarò “Adelasia. Madre del Regno di Sicilia e Regina di Gerusalemme”. Dopo la presentazione di Rosario Perricone, Direttore del Museo delle Marionette e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, è previsto l’intervento di Ignazio Buttitta, Antropologo dell’Università di Palermo. Sarà presente l’autrice.

Il libro è un affascinante intreccio di storia, poesia e tradizione. Attraverso la narrazione della vita di Adelasia, moglie del Gran Conte Ruggero I e madre del primo Re del Regno di Sicilia, Ruggero II, l’autrice offre un ritratto vivido di una donna straordinaria. Adelasia, con la sua maturità e arguzia politica, si distingue per il suo coraggio e la sua capacità di governare con giustizia. Il romanzo mette in luce la figura di Adelasia, che affronta con intelligenza e creatività le sfide del suo tempo. Mostra come il contesto storico, lungi dall’essere stagnante, fosse pieno di idee, cambiamenti e guidato da una grande donna determinata a promuovere il progresso Adelasia del Vasto (1075-1118), originaria della nobile famiglia Aleramica, rappresenta una delle figure femminili più influenti del Medioevo. La sua famiglia era nobile e molto ricca. Il padre, Manfredo, della dinastia degli Alerami, era un prode cavaliere. Aveva due fratelli: Bonifacio e Anselmo. A soli 15 anni sposò il Gran Conte Ruggero I, dando vita a una discendenza che avrebbe plasmato il Regno di Sicilia. Dopo la morte del marito, Adelasia divenne regina di Gerusalemme, sposando Baldovino I. È ricordata per la sua incorruttibile forza di volontà, il suo ruolo politico cruciale e il suo contributo alla promozione culturale nella Sicilia normanna.

L’autrice Sara Favarò, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, è scrittrice, giornalista, studiosa di tradizioni popolari, poetessa, attrice e cantautrice. Ha pubblicato 80 libri: favole, romanzi, poesie, saggi, testi teatrali, soggetti per il cinema. Attrice, recita dal 1975. Dirige il gruppo teatrale e musicale SikeliA. La sua prima incisione discografica è del 1980, seguita da molte altre. Collabora con le scuole in progetti di legalità, teatro, canto e recupero della cultura siciliana. Ospite di emittenti radiotelevisive mondiali quali la TV tedesca NDR, Hessischer Rundfunk di Francoforte, WDR di Colonia, Bayerischer Rundfunk di Monaco, la slovena Radio Capodistria, l’australiana Rete Italia di Melbourne, le italiane RAI, MEDIASET, LA7, ha ricevuto recensioni dalla stampa internazionale: le tedesche Brigitte, Elle, El Mundo di Madrid, La Fiamma di Melbourne, Il Globo di Sidney, Il Cittadino Canadese, Corriere Italiano di Montreal, Sikania in America. È autrice di centinaia di articoli sul folklore e inchieste sociali.

Palermo, si presenta il libro di Sandra Guddo “Nella tana del riccio”

Si presenta sabato 8 marzo 2025 alle ore 10,30 presso la sala congressi dell’associazione Sant’Erasmo Nautilus, Edificio B Porticciolo Sant’Erasmo, a Palermo, il volume di Sandra Guddo “Nella tana del riccio, Nulla terrorizza più dell’ignoto”. Previsti gli interventi di Santi Gatto, Presidente dell’Associazione Sant’Erasmo Nautilus, di Alfonso Lo Cascio, Giornalista, Presidente regionale di BCsicilia, Domenico Ortolano, Presidente Castello Maredolce, e Mariza Rusignuolo Scrittrice e critico letterario. Musiche di Marcello Dalfino.

Il libro. Un thriller ricco di suspense dove la “tana del riccio” diviene il luogo simbolo in cui si srotolano diversi fatti che scorrono, come le acque di un fiume, tra rive opposte: tra normale e paranormale, tra naturale e soprannaturale per raccontare le storie di tre donne: Nilla, Maria Luisa e Rita, vissute in epoche e contesti diversi, in un arco temporale che va dal periodo della Bella Époque ai giorni nostri. Il romanzo si divide in due parti: nella prima procedono in modo parallelo e alternato i destini delle tre protagoniste per poi incrociarsi fatalmente nella seconda parte, collegati da quel sottile fil rouge che alcuni chiamano destino, altri semplice causalità o pura volontà divina. Sullo sfondo la città di Palermo, tra luoghi di rara bellezza, con i suoi segreti e la sua tormentata storia millenaria. Nel misterioso gioco delle parti che è la vita, Maria Luisa tornerà dall’aldilà, creando così l’opportunità di porre domande sul rapporto esistenziale tra vita e morte, tra Eros e Thanatos, tra raffinate dissertazioni filosofiche e semplice saggezza popolare. Una trama complessa dove si impone il quarto protagonista: la musica di un pianoforte che diventerà il leitmotiv dell’intera vicenda.

L’autrice. Sandra Guddo è laureata in Filosofia con pubblicazione della tesi, ha conseguito la specializzazione in Scienze Umane e l’abilitazione in  Materie Letterarie e Latino negli Istituti Superiori dove ha insegnato fino al recente pensionamento. Inserita dal MIUR di Palermo nel progetto contro la Dispersione Scolastica ha lavorato come psicopedagogista nei quartieri più a rischio della città. Da questa forte esperienza nasce il primo libro “Tacco !2. Storie di ragazze di periferia”. Scrittrice, poetessa e critico letterario, è autrice della raccolta di novelle: “Ciciri racconti di terra di sicilia” (2018 Premio Kaos). “Gramigna storie di gente di sicilia (2021 Premio Internazionale Navarro). Nel 2020 pubblica la silloge poetica “Amo il chiaroscuro” (2020 Premio S. Quasimodo e Premio Ossi di seppia). Ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra i quali: Premio alla Carriera “Maria Costa”, Premio Universo Donna da Accademia di Sicilia, Premio alla Cultura. Premio internazionale Franz Kafka. Ne 2018 pubblica il romanzo Le geôlier (2016, Premio Levi) e nel 2023 “Nella tana del riccio. Nulla terrorizza più dell’ignoto”. Presidente emerita di UNIPOP. Councilor di Arena Culturale, Vicepresidente del Club Culturale Andromeda, è stata Presidente del Premio Letterario Andromeda 2022/23. Ha condotto la rubrica radiofonica dal 2019 al 2020 “La cucina popolare siciliana tra storia e leggenda”. Scrive per diverse riviste letterarie, conduce corsi di Scrittura creativa ed organizza eventi.

Riparte la Termini – Caccamo ma come slalom automobilistico

Gli toccherà l’onore e l’onere di aprire la stagione agonistica 2025 in Sicilia, ma il 1° Slalom Automobilistico Termini-Caccamo è più che mai pronto ad accendere semaforo verde e motori. A riaccenderli, anzi, precisamente nel weekend compreso tra sabato 15 e domenica 16 marzo, dopo un assordante silenzio durato oltre un lustro. La “classica” del Palermitano, protagonista con la formula della cronoscalata per svariati decenni fino al 2019 (l’ultimo ad imporsi, con record, è stato il forte catanese Domenico Cubeda, con la Osella FA 30 Zytek), si ripropone dunque con l’inedita specialità dello slalom (per il territorio ovviamente), con una nuova sfida, questa volta tra i birilli.

Il merito, per aver creduto sino in fondo al rilancio della kermesse e dei territori di Termini Imerese e Caccamo, va ascritto ai dirigenti della Scuderia Automobilistica Armanno Corse Palermo, con in testa il presidente Gaetano Armanno ed il “segretario-pilota” Andrea Armanno, abili nel raccogliere l’invito della “storica” associazione Caccamo Corse e del suo presidente, Felice Arena, a rilanciare la Termini-Caccamo.

Lo Slalom, oltre a riscuotere l’interesse di svariati sponsor ed imprese locali, godrà inoltre dell’indispensabile patrocinio assicurato dai Comuni di Termini Imerese e di Caccamo. Un altro importante patrocinio alla gara sarà offerto altresì dalla Regione Siciliana. Lo Slalom Termini-Caccamo prima edizione avrà ancora validità per il rinnovato Challenge degli Emiri 2025, popolare serie regionale dedicata a questa specialità (qui alla prima tappa stagionale) voluta e promossa dalla Misilmeri Racing di Giuseppe Bonanno (con cui l’Armanno Corse ha instaurato quest’anno una proficua collaborazione tecnica), articolata su sette appuntamenti automobilistici dedicati, in programma da marzo ad ottobre.

Il 1° Slalom Termini-Caccamo costituirà senza dubbio una non indifferente vetrina regionale e nazionale per il territorio, che può vantare una solida tradizione nel campo automobilistico, fucina di passione per tantissimi sportivi, ma anche in quello storico, culturale ed enogastronomico. Termini Imerese è infatti “Città dei motori”, celebre per aver salutato, sulle strade dell’hinterland, nei decenni del secolo scorso, numerosi passaggi delle ammiratissime vetture protagoniste della “mitica” Targa Florio (sia in versione Mondiale di Velocità, sia nella formula Rally). Piazza Duomo ed il Belvedere di Termini Imerese hanno ospitato ed ospitano a tutt’oggi l’arrivo della “cursa” creata da don Vincenzo Florio.

Caccamo è inoltre nota per il suo splendido Castello, tra i più grandi e meglio conservati manieri normanni in Sicilia ed in tutta Italia, meta da considerarsi irrinunciabile per migliaia e migliaia di viaggiatori ad ogni mese dell’anno. La costruzione difensiva si erge, visibile anche a notevole distanza, sulla valle del fiume San Leonardo e sulla suggestiva diga Rosamarina. La cittadina è poi nota per una sua peculiarità gastronomica, ossia la grande qualità delle proprie carni bovine e suine, fresche e lavorate, da allevamenti “certificati”. Caccamo accoglierà ancora il quartier generale della manifestazione.

Appassionati di motori ed addetti ai lavori sono intanto già in fibrillazione per le peculiarità del percorso scelto dai promotori, ben 3,950 km di adrenalina pura, in parte ricadenti sul vecchio tracciato da oltre 8 km sul quale si disputava la Cronoscalata Termini-Caccamo, teatro di gara ricavato lungo la strada statale n. 285, che unisce i due comuni. Partenza alle porte di Termini Imerese (il paddock e l’allineamento vetture sono ubicati lungo il tratto cosiddetto “a serpentina” della statale, non lontano dallo svincolo autostradale corrispondente), quindi passaggio nei pressi dell’oasi naturale di contrada San Leonardo (quasi a vista del lago e della diga Rosamarina) ed arrivo all’ingresso di Caccamo, in prossimità dell’incrocio con via Paolo Borsellino. Da qui avrà inizio il parco chiuso, esteso sino in via Circonvallazione, ad alcune decine di metri dal citato magnifico Castello normanno di Caccamo.

Sabato 15 marzo sono in programma le operazioni preliminari, dalle 15.00 alle 19.30. Verifiche sportive ospiti nei locali del Caffè Royal, in corso Umberto I, a Caccamo, verifiche tecniche invece previste nell’ampia zona parking di via Termitana strada statale 285, di fronte il Comando della Polizia municipale di Caccamo (a pochi metri dallo stadio comunale “Nicasio Puccio”), locali adibiti pure ad ospitare il quartier generale dello Slalom, con Direzione di gara e Sala stampa.

I motori delle vetture regolarmente ammesse alla partenza si accenderanno l’indomani, domenica 16 marzo, alle 9.00 in punto, per la salita di ricognizione, cui seguiranno le tre manche con avversario il cronometro, utili alla determina delle classifiche finali. Sedici le postazioni di rallentamento con birilli per i concorrenti, dislocate lungo il tracciato. Il transito veicolare nella zona verrà chiuso dalle 7.30 di domenica 16 marzo. La premiazione finale dei vincitori chiuderà il ricco weekend di gara. Le operazioni concernenti il 1° Slalom Termini-Caccamo saranno coordinate dall’esperto direttore di gara, il siracusano Manlio Mancuso.

La Scuderia Automobilistica Armanno Corse ha da poco premiato a Partinico i suoi tesserati protagonisti del 13° Campionato sociale 2024 varato dal sodalizio. Ad imporsi è stato il palermitano Gianfranco Catalano (vive a Giardinello), campione siciliano Slalom gruppo E2SH 2024, con l’ammirato prototipo Chevy Sedan 34 a motore Yamaha Legend Cars, davanti ad Andrea Armanno (Fiat 126 di classe S1) ed al monrealese Andrea la Corte, su Fiat 695 Giannini, sempre di classe S1. A chiudere l’ideale “top six” della graduatoria generale, anche l’altro palermitano Pietro Catalano (Chevy Coupé 34 Yamaha), il giovane “rampollo” di famiglia Luca Armanno, al volante della sua Fiat Seicento Sporting Racing Start e il “veterano” palermitano “zi’” Totò Polizzi, sesto con l’immancabile Fiat 500 di classe S1.

8 Marzo. Cerda celebra l’altra metà del cielo: terza edizione di “Universo Donna”

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Cerda si prepara a celebrare la Giornata Internazionale della Donna con un evento speciale che si terrà sabato 8 marzo 2025 presso la Parrocchia Maria SS Immacolata. La terza edizione di “Universo Donna” promette di essere un’occasione di riflessione e celebrazione del ruolo fondamentale delle donne nella società.

L’evento, organizzato dall’Arcipretura di Cerda e dalle associazioni La Nuova Compagnia ETS, Cerda Accanto e Fables vedrà la partecipazione di autorità civili e militari, nonché di illustri ospiti che interverranno sul tema dell’universo femminile.

La giornata inizierà alle ore 18,30 con la celebrazione della Santa Messa, seguita alle ore 19,00 dal seminario “Universo Donna”. Tra i relatori, spiccano i nomi di: Giada Rizzo, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento; Anna Maria Amoroso, Sociologa e socia del Lions Club Termini Imerese; Cinzia Lucia Di Vita, Consigliera C.O.A. di Termini Imerese; Francesca Caronna, Docente di greco presso il Liceo Classico di Termini Imerese; Martina Aguglia, Calciatrice del Palermo Calcio. Ospite d’onore sarà il Dott. Leonardo Agueci, ex Procuratore Aggiunto di Palermo. Durante la serata, verrà assegnato il riconoscimento “Il valore di una donna” a Maria Ludovica Salerno, Assistente Revisore Legale e vincitrice del premio America Giovani della Fondazione Italia USA.

L’evento sarà anche un’occasione per aderire alla campagna di raccolta fondi “Bentornata Gardenzia”, a sostegno della ricerca sulla Sclerosi Multipla, che si terrà nei giorni 8, 9 e 10 marzo.

La celebrazione dell’8 marzo a Cerda si configura come un’occasione di rilevanza socio-culturale, volta a valorizzare il ruolo poliedrico e fondamentale della donna nella società contemporanea. La partecipazione all’evento rappresenta un atto di consapevolezza civica e un contributo concreto alla promozione della parità di genere.

Salvina Cimino

Il furto del busto di Vincenzo Florio e il cuore ferito di Cerda

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Le Tribune della Targa Florio, un tempo teatro di gesta eroiche e di un’eco fragorosa, oggi sono avvolte in un silenzio greve, intriso di dolore. L’ombra del furto del busto di Vincenzo Florio, l’anima di questo luogo leggendario, grava come un presagio oscuro.

Non si tratta di un mero atto vandalico, ma di una profanazione. Un colpo inferto alla nostra memoria collettiva, un furto che ha strappato via un frammento della nostra identità più profonda. Come se una mano sacrilega avesse sottratto una reliquia, un simbolo tangibile del nostro passato glorioso.

Io, figlia di Cerda, cresciuta all’ombra di queste tribune, ho avvertito un dolore acuto, una ferita che sanguina nell’anima. Un dolore che è il riflesso di quello di ogni siciliano, di ogni cultore della storia automobilistica, di chiunque abbia amato la Targa Florio. Perché quel busto non era un semplice manufatto, ma l’incarnazione dello spirito di Vincenzo Florio, la sua presenza che ancora aleggiava tra queste mura cariche di storia.

Le mani che hanno osato compiere questo gesto ignobile non hanno rubato un oggetto, ma hanno profanato un luogo sacro, hanno oltraggiato la memoria di un uomo che ha elevato la nostra terra nell’olimpo dell’automobilismo mondiale.

Nelle Tribune, dove ora il silenzio è sovrano, echeggiano ancora, come fantasmi di un’epoca gloriosa, tra ii rombi dei motori e le grida di esultanza, eroi del volante come Tazio Nuvolari, con la sua guida temeraria, Achille Varzi, rivale leggendario, e l’indimenticabile Nino Vaccarella, “il Preside Volante”. Campioni che hanno compiuto imprese che rasentano la leggenda, scolpendo i loro nomi nell’epica dell’automobilismo. Le loro gesta, intrise di coraggio e passione, si fondono con il ricordo di Vincenzo Florio, in un abbraccio ideale che sfida le leggi del tempo e beffa l’oblio. Si odono ancora le Bugatti sfrecciare, le Alfa Romeo dominare e le Porsche volare, dentro ogni curva, in ogni rettilineo… testimoni di prodezza e audacia. Eroi come Umberto Maglioli e Vic Elford, qui hanno dimostrato grande abilità di guida. Le gesta dei piloti, le loro imprese audaci, hanno ispirato non solo gli appassionati di motori, ma anche artisti e letterati. Pittori futuristi hanno cercato di catturare il dinamismo e la velocità della corsa, mentre poeti e scrittori hanno celebrato l’epica della Targa Florio in versi e prose. La Targa Florio non è stata solo una competizione sportiva, ma un fenomeno culturale che ha lasciato un’impronta profonda nell’arte e nella letteratura di tutti i tempi.

E noi, custodi di questa illustre eredità, persevereremo nella salvaguardia di quel mito, lo continueremo a trasmettere alle generazioni venture, affinché l’oblio non avvolga mai la nostra storia. Perché la Targa Florio non è mero ricordo, ma un’eco che riverbera nel chronos, un palpito che vibra nelle viscere della Sicilia. E fintanto che quel palpito perdurerà, fintanto che la memoria di Vincenzo Florio dimorerà nei nostri animi, la Targa Florio ascenderà all’immortalità, elevandosi a simbolo perenne di ardimento e passione.

Salvina Cimino

“Termini Imerese nella Preistoria”: primo incontro nell’ambito del ciclo di conferenze  promosso da BCsicilia e Circolo Stesicoro per conoscere il passato della città

Nell’ambito del Seminario “Termini Imerese Storia di un territorio”, promosso da BCsicilia e Circolo Stesicoro, si terrà venerdì 7 marzo 2025 alle ore 17,30 presso il Circolo Stesicoro in Corso Umberto e Margherita, 68 a Termini Imerese, la prima conferenza dal titolo “Termini Imerese nella Preistoria”. Dopo la presentazione di Silvana Cipolla, Presidente del Circolo Stesicoro e di Maria Carla Messineo, CD BCsicilia di Termini Imerese, è previsto l’intervento di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia.

“L’uomo sembra essere arrivato molto tardi in Sicilia”, scriveva quasi alla fine degli anni ’50 del secolo scorso, il padre della preistoria siciliana Luigi Bernabò Brea nel suo libro “La Sicilia prima dei greci”, durante il Paleolitico finale, quando l’ambiente aveva raggiunto l’attuale configurazione ed il clima era leggermente più freddo dell’attuale. Egli non era diverso da noi: era l’Homo Sapiens Sapiens del tipo di Cro Magnon (dal nome del riparo della Dordogna, nella Francia meridionale, dove fu rinvenuto nel 1868). Facendo tesoro dei reperti sopravvissuti, custoditi nei Musei di Termini Imerese e Palermo, si può affermare che il territorio termitano sia stato frequentato da gruppi di cacciatori e raccoglitori paleolitici (all’incirca 13000–8000 a. C.) e poi da comunità umane che hanno percorso tutto l’arco della preistoria siciliana. Ciò che conosciamo lo dobbiamo a chi, con passione, nel corso dei decenni, ha dedicato parte del proprio tempo alla ricerca dei segni lasciati dall’uomo sin dalla sua prima apparizione nel nostro territorio. La maggior parte delle scoperte furono realizzate nella seconda metà dell’Ottocento, all’alba delle ricerche paletnologiche nel nostro paese, per mano di due amici: Carmelo Palumbo, sacerdote, ed il geologo Saverio Ciofalo, termitani entrambi, a cui si unì successivamente Giuseppe Patiri, uomo erudito molto più di altri contemporanei. Senza dimenticare, nell’arco di un secolo, il contributo di  studiosi come Luigi Mauceri, Ettore Gabrici, Jole Bovio Marconi, Paolo Graziosi,  Giovanni Mannino, Sebastiano Tusa, e le diverse personalità italiane e straniere, come il Von Andrian, lo Schweinfurth, il Vaufrey, che all’inizio del secolo scorso, richiamati dalle scoperte avvenute, visitarono il territorio.  Senza il loro contributo saremmo orfani del nostro passato.

L’incontro è un lungo viaggio attraverso la presenza dell’uomo preistorico nel territorio termitano a partire dalla prima scoperta, circa 150 anni fa, per opera dell’erudito sacerdote Carmelo Palumbo, che rinvenne in una contrada di Termini i segni dei nostri antichissimi padri, allorquando traevano vita nomade e quasi selvaggia. Successivamente a quel primo ritrovamento, che si inseriva nel grande fermento di ricerche che in Europa avrebbe portato alla nascita della moderna paletnologia, le scoperte si moltiplicarono, contribuendo a delineare le varie facies culturali che si sono succedute, in una dozzina di millenni, nel territorio termitano.

Alfonso Lo Cascio, Giornalista pubblicista, è da anni impegnato nell’ambito del volontariato culturale. E’ Presidente regionale di BCsicilia, l’Associazione a carattere regionale che si occupa di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Ha inoltre dato vita all’Università Popolare di Termini Imerese. E’ Direttore di “Espero”, rivista di cultura, politica, informazione. Già componente della redazione dell’autorevole periodico “Segno” e collaboratore del prestigioso settimanale “Centonove”, suoi scritti compaiono su diversi giornali e periodici. E’ stato inoltre Direttore de “I racconti di Luvi”, quadrimestrale di Letteratura, poesia e cultura, e fondatore della Casa editrice Don Lorenzo Milani. E’ Direttore responsabile della rivista “Galleria, Rassegna semestrale di cultura, di storia patria, di scienze letterarie e artistiche e dell’antichità siciliane”. Ha tenuto relazioni e interventi in molti convegni e tavole rotonde. Ha pubblicato: “Castelli e Torri della costa, da Termini a Solanto”, “Himerensis, Agenda dei paesi del termitano”, “La riserva di Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto”, “Ascuta lu cantu, antologia di poeti del comprensorio di Termini, Cefalù, Madonie”, “Un eroe semplice”. Ha curato il volume “Il futuro delle città. Memoria, identità, bellezza, nuovo umanesimo”. Il suo ultimo libro “1943: la Reconquista dell’Europa. Dalla Conferenza di Casablanca allo sbarco in Sicilia” sta riscuotendo un grande successo ed è stato presentato al Salone del Libro di Torino. Per il suo impegno culturale gli sono stati assegnati i premi “Quattro arcangeli”, “Sikelè”, “Gaia”, “Civitas”, “La Campana di Burgio”, “Paolo Amato – Città di Ciminna” e “Kermesse 2023”.

Grande partecipazione al ciclo di incontri promossi dal Consorzio Turistico Cefalù Madonie

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Grande partecipazione al primo ciclo di incontri promossi dal Consorzio Turistico Cefalù Madonie, che ha segnato l’avvio del percorso di definizione del Piano di Sviluppo del territorio. Tre gli appuntamenti che hanno chiamato a raccolta imprenditori, istituzioni e associazioni di un vasto comprensorio che, per agevolare la partecipazione, è stato distinto in tre aree: l’area dell’imerese con l’incontro di martedì scorso svoltosi a Valledolmo; l’area delle basse Madonie con l’incontro che si è svolto mercoledì scorso a Isnello e l’area delle alte Madonie con l’incontro che si è svolto giovedì scorso a Geraci Siculo.

Quasi cento i partecipanti che hanno preso parte a questa prima fase, contraddistinta da una forte interazione fra i vertici del Consorzio e gli attori del territorio che, stimolati dal direttore Smeralda Tornese, hanno espresso la propria visione circa i punti di forza e le criticità che caratterizzano l’attuale offerta turistica madonita. La presenza attiva di operatori e istituzioni ha infatti dimostrato la volontà di costruire una visione comune, in cui tutti possano essere protagonisti di un modello di sviluppo sostenibile e competitivo.

“Siamo felici per la grande partecipazione che abbiamo riscontrato in questo primo ciclo di incontri territoriali – afferma il direttore del Consorzio Turistico Cefalù Madonie Smeralda Tornese – Pubblico e privato dopo tanti anni finalmente si sono ritrovati insieme per definire, attraverso il confronto collettivo, il futuro del turismo nelle Madonie. L’iter partecipativo non si ferma qui. Il secondo ciclo di incontri – prosegue il direttore – sarà dedicato all’identità del territorio e al ruolo che può avere il turista all’interno del comprensorio. Infine, il terzo ciclo si focalizzerà sulla definizione delle strategie per rafforzare l’attrattività e la sostenibilità del turismo nell’area. Con questo primo passo, conclude il Direttore, il Consorzio Turistico Cefalù Madonie conferma il proprio impegno a costruire un modello di governance turistica realmente inclusivo e partecipato. L’obiettivo è trasformare le Madonie in una destinazione più forte, riconosciuta e capace di generare valore per il territorio e la sua comunità”.

Persone comuni per donare speranza: “Verità di Cielo”, nuova trasmissione condotta da Riccardo Rossi su Maria Vision Italia

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Storie di persone comuni, che nel loro quotidiano di essere coniugi, genitori, nonni, lavoratori, con semplicità raccontano la loro vita come è cambiata vivendo le Verità dei volumi di – Libro di Cielo – vergati da Luisa Piccarreta. Storie anche di religiosi, suore e sacerdoti della comunità Fiat! Totus Tuus che spiegano queste nuove esagerazioni d’amore di Gesù, contenute nei volumi di – Libro di Cielo – e inquadrano la figura della mistica Luisa Piccarreta e delle loro vite donate per fare conoscere la Divina Volontà. Esistenze che si “fondono” in una fede profonda che vengono narrate in una nuova trasmissione Tv dal titolo” Verità di Cielo” a cura dei Piccoli Figli di Palermo, condotta dal giornalista Riccardo Rossi su Maria Vision Italia, su canale 255, giovedì 6 marzo alle ore 19.30. Una trasmissione Tv che ha come spunto le parole di Papa Francesco della 59.ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali: “Una comunicazione che sappia renderci compagni di strada di tanti fratelli e sorelle, che riaccenda in loro la speranza in un tempo così travagliato. Che parli al cuore suscitando non reazioni passionali di chiusura e di rabbia ma atteggiamenti di apertura e amicizia; capace di puntare sulla bellezza e sulla speranza anche nelle situazioni più disperate”. “Una trasmissione in Tv – dice Riccardo Rossi- per fare capire che non occorre fare le grandi cose, essere potenti, famosi, ma vivere pienamente e nella fede la realtà della propria famiglia, del proprio lavoro anche se molto umile.”

“Oh, se tutti capissero che solo la mia Divina Volontà sa fare le cose grandi, ed ancorché fossero piccole e insignificanti, oh, come sarebbero tutti contenti, e ciascuno amerebbe il posticino, l’ufficio in cui Dio l’ha messo! Ma come si fanno padroneggiare dall’umano volere, vorrebbero dare di loro, fare azioni grandi che non possono fare, perciò sono sempre scontenti della condizione o posto in cui la divina Provvidenza li ha messi per loro bene (parla Gesù nel Volume 33 – Libro di Cielo-  4 ottobre, 1935)”.