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Documento della sezione ANPI Girolamo Li Causi: il contributo dei partigiani termitani alla Resistenza

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Oggi celebriamo i settantanove anni della liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Infatti, dal sacrificio di molte donne e uomini che si organizzarono nelle brigate partigiane per affermare i principi di libertà e democrazia, è nata la nostra Repubblica e la costituzione italiana.

Quest’anno commemorare il 25 aprile significa difendere ancora di più la nostra Carta Costituzionale dai tentativi di stravolgimento portati avanti dal governo di Destra, attraverso alcune proposte di legge, tra cui l’elezione diretta del capo del governo, che prevede un accentramento del potere nelle mani del premier e svuoterebbe, di fatto, il parlamento dalla funzione decisionale; anche il Presidente della Repubblica avrebbe un mero ruolo di rappresentanza e non eserciterebbe la funzione di indicare il premier e di sciogliere le camere. Inoltre, altri provvedimenti  normativi, quali la riforma costituzionale della giustizia, comprometterebbero le garanzie di autonomia della magistratura con un pericoloso condizionamento da parte dei politici; anche la legge sul regionalismo differenziato, con la conseguente accentuazione delle diseguaglianze economiche e territoriali tra nord e sud dell’Italia, frammenterebbe il Paese, ad esempio, in venti regioni sanitarie, smantellando, in questo modo, la sanità pubblica.

Per quanto riguarda le relazioni internazionali, in questi ultimi anni c’è stato un peggioramento non solo per il conflitto russo-ucraino che ha determinato una corsa al riarmo degli USA e dell’Europa, coinvolgendo anche l’Italia, ma anche per le ulteriori tensioni in Medio Oriente, dopo che sulla Striscia di Gaza, il 7 ottobre, si è verificato il barbaro massacro operato da Hamas contro i civili israeliani, che si erano insediati come coloni. L’estrema reazione dell’esercito israeliano, con i massicci bombardamenti sulle popolazioni civili (34.000 vittime, di cui 12.000 bambini) è stata pure condannata dalla Corte Internazionale di Giustizia, e il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha infatti votato una risoluzione sulla cessazione immediata del fuoco in tutta l’Europa.

Oggi quindi, celebrare il 25 aprile significa lottare per la pace e per il “Cessate il fuoco” in quei territori martoriati dai conflitti, unitamente alla difesa della democrazia e dei principi costituzionali, così come sono stati sanciti dai nostri padri costituenti, appartenenti a tutti i partiti antifascisti.

Anche se le forze più reazionarie e fasciste si sono subito rivelate nemiche della Democrazia e della Costituzione, attraverso un disegno stragista a partire dagli anni Settanta-Ottanta, fino agli anni Novanta, con le stragi di Capaci e via D’Amelio, volto a creare uno stato autoritario e soffocare il processo di emancipazione delle classi lavoratrici.

Ricordiamo infine il protagonismo delle partigiane  e dei partigiani  siciliani nella lotta di liberazione, menzionando tra le partigiane meridionali Maddalena Cerasuolo, la quale ebbe un ruolo di primo piano  durante le quattro Giornate di Napoli, nel difendere il ponte Sanità dal tentativo dei tedeschi di farlo saltare; Eugenia Corsaro, che, appena dodicenne, diede un notevole contributo alla lotta contro i nazifascisti e rimase uccisa durante un’operazione di sabotaggio; Francesca Alongi, staffetta partigiana operante nella valle dell’Orco, in provincia di Torino, uccisa a diciassette anni in un agguato nazifascista l’11 gennaio 1945 a Montalenghe (TO); Beatrice Benincasa, originaria di Catania, partigiana della brigata Matteotti, staffetta, catturata, torturata e uccisa il 17 novembre 1944 a Monza; Ester Bruno, nata a Palazzolo Acreide,  partigiana attiva nel Lazio dal 9 settembre 1943; Flora Buttitta, originaria di Palermo, fece parte della Brigata Matteotti nel milanese; Adele Cammarata, partigiana nativa di Marsala, che ha combattuto nel Lazio  all’inizio degli anni ’40; Giovanna Talluti, nata a Caltanissetta e Giuseppina Vittone Li Causi, moglie del dirigente nazionale del PCI, Girolamo Li Causi, partigiana naturalizzata a Termini Imerese.

Dagli archivi dell’ANPI, emerge principalmente in maniera evidente il contributo dei partigiani termitani alla Resistenza di cui si ricordano Girolamo Li Causi (nella foto), giornalista, sindacalista, comunista partigiano, componente del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, senatore della Repubblica e padre costituente, trascorse nove anni di carcere e sei di confino di polizia; Leonardo Longo, catturato e deportato dalle SS nel campo di sterminio di Dachau; Rino Morini, che operò nell’appennino tosco-emiliano; Giovanni Di Pietro militò nell’ottava divisione Gruppi Italiani della libertà, caduto in combattimento il 4 dicembre del 1944; Raimondo Morreale, appartenente al Corpo Volontario della Libertà ( Formazione “Melis”); Salvatore Minasola, operativo sul fronte greco-albanese, che si unì alle formazioni partigiane greche; Francesco BovaConti militò nella 7^ Brigata Garibaldi e fu catturato dai fascisti il 9 dicembre 1944, venne fucilato a Sabbiuno di Paderno il 14 dicembre del 1944; Alfonso Mirabella, agente di Pubblica Sicurezza e partigiano sotto copertura, morì in combattimento il 30 aprile 1945 nella battaglia per la liberazione di Genova; Agostino Scarpaci, agente di Pubblica Sicurezza e partigiano sotto copertura,  appartenente all’11^ Divisione Garibaldi, fece parte della SAP (Squadra Azione Partigiana), cadde in combattimento il 28 aprile 1945, Gaspare Pirrone, partigiano del CDO, 5^ Divisione Aqui, in seguito fece parte della 5^ Divisione Alpi. Fu fucilato dai tedeschi il 23 dicembre 1944; Salvatore Aglieri, partigiano della 2^divisione Garibaldi Cascione; Umberto Carmelo Caruso appartenne alla formazione Partito D’Azione; Vincenzo Casamento, maresciallo ordinario di artiglieria, fece parte delle brigate Rocca Arezzo dall’ottobre 1944 a giugno 1945; Luigi Perrone partigiano, aderì alla 5^Brigata “Val Ellerio”. Fu ucciso dai dai nazifascisti il 23 dicembre 1944°presso Roccaforte Mondovì (Cuneo); Giuseppe Zacchino aderì alla 49^ Brigata Garibaldi; Camillo Oliva partigiano e combattente nella G MOGL Battaglione Superga, fu ferito durante un combattimento a Corio (To)il 20 sette del 1944.

Invece tra i deportati nei campi di concentramento e gli internati militari ricordiamo Cosimo Di Lisi, che si rifiutò di aderire alla Repubblica sociale italiana di Salò, fu deportato nel campo di concentramento tedesco di Gleiwitz, e per questo decorato con la croce al merito di guerra e medaglia d’onore; Antonino Lo Bello, deportato nel campo di concentramento tedesco Straflanger Vid per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica sociale italiana di Salò, e per questo decorato con medaglia d’onore; Antonio Morreale, rifiutatosi di aderire alla Repubblica Sociale italiana, fu deportato  in un campo di concentramento in Austria; Francesco Minasola, ufficiale dell’esercito italiano rifiutatosi anche lui di  aderire alla Repubblica Sociale italiana, fu deportato nel lager Sandbostel in Germania, Antonino Bova deportato in campo di concentramento e deceduto a Olawaskie e sepolto a Bielany/Varsavia nel cimitero militare italiano d’onore; Agostino Gallegra  capo marina sergente cannoniere, fu deportato in campo di concentramento per essersi rifiutato di collaborare con il regime nazista, deportato nel campo di concentramento IXB, fu liberato dagli americani, è deceduto il 14 maggio1946 per le malattie contratte durante la  prigionia. Pasquale Azzarello internato militare, catturato a Bolzano il 9 settembre 1943 e deportato in Germania Stalag IIIB, poi ritornato in Italia il 3 ottobre 1945; Salvatore Di Maria deportato nel campo di concentramento, deceduto il 6 marzo 1945 e sepolto ad Amburgo nel cimitero italiano d’onore; Girolamo Minasola, ufficiale dell’esercito italiano, si rifiutò di aderire alla Repubblica  Sociale italiana e fu deportato nel lager Sandbostel in Germania presso Bremervorde; Calogero Morreale della Marina militare Cacciatorpediniere Pigafetta, fu catturato a Venezia il 9 settembre 1943 e deportato in Germania, a Francoforte, ritorna in Italia il 16 marzo 1945. Invece i termitani confinati, perché antifascisti, furono Simone Fardella, agente postale comunista e per questo arrestato e confinato; Pietro Lello, falegname comunista, arrestato e confinato durante il  regime fascista; Antonino Costa, ferroviere, arrestato e confinato perché antifascista; Carlo Marfisi aderì alla 3^ Divisione R Servizio X dal gennaio 1945 al giugno 1945; Antonio Russello aderì’ alla 19^ Brigata Sap dall’ottobre 1944 a giugno 1945.

Cefalù citta della Pace, tutto pronto per il 3° Meeting francescano del Mediterraneo 2024

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Dal 10 al 12 maggio p.v., Cefalù (PA) ospiterà la terza edizione del Meeting Francescano del Mediterraneo dedicato al tema “CONNESSI – ‘Non esistono cambiamenti culturali, senza cambiamenti nelle persone'” (LD 70): un evento con respiro internazionale che desidera riscoprire, far conoscere, attualizzare e concretizzare i valori di Francesco d’Assisi, nella convinzione che possano aiutare ad affrontare e a superare le tante crisi – di identità, politiche, di valori, ambientali – che caratterizzano la nostra quotidianità.

Saranno tre giorni di dibattito, di riflessione, di forum insieme agli uomini del mondo sociale, istituzioni, persone impegnate nel mondo accademico, ma anche – dice Carmelo Vitello, ministro regionale dell’Ordine francescano secolare di Siciliatre giorni di festa, di gioia e di annuncio. Il Meeting Francescano del Mediterraneo organizzato dalla famiglia francescana di Sicilia, insieme al preziosissimo contributo della diocesi di Cefalù, vuole essere un’occasione per crescere nella fraternità e riflettere insieme sulle grandi sfide del nostro tempo ed in modo particolare chiedere il dono della Pace“.

Cuore dell’evento, nella serata di sabato 11 maggio alle ore 19.00 sul Turniale della Cattedrale di Cefalù, sarà l’incontro con il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, sul tema “Mediterraneo: cuore di Pace” che permetterà di parlare del dramma della guerra attraverso la voce e la testimonianza di chi lo vive da vicino.

Quella della guerra in Terra Santa è per mons. Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù, “una delle tre grandi ferite che affliggono il Mediterraneo, insieme con la morte di tante, veramente troppe, vittime dei naufragi e la desertificazione che porta all’impoverimento delle nostre terre e alla povertà della nostra gente, soprattutto nel Sud del Mediterraneo. Ferite – aggiunge il vescovo – che vanno trasformate in feritoie di luce, entrando in esse con il Vangelo“.

Davvero tanti i partecipanti attesi, tra questi tanti giovani, francescani e non: “Avremo l’opportunità di confrontarci, riflettere e crescere insieme alla luce delle tante testimonianze che ascolteremo. L’appuntamento clou per noi giovani – spiega Antonio Cambria, presidente regionale dei Giovani francescani di Siciliasarà domenica 12 con la Festa del sì, annuale momento di incontro ed evangelizzazione che quest’anno avrà come tema la guerra e che terminerà con una marcia tra le vie della città di Cefalù per gridare ancora una volta il nostro sì alla pace!“.

Anche la Città di Cefalù attende il grande evento, e intanto si prepara sia curando tutti i dettagli che riguardano la logistica e che assicurano un sereno svolgimento dell’appuntamento, sia con una partecipazione anche empatica allo spirito del Meeting: “La Città di Cefalù, da sempre – afferma il sindaco Daniele Tumminellosi riconosce in valori universali quali la pace, la solidarietà e l’impegno verso un confronto costruttivo per una società migliore. In questo senso, è un onore potere ospitare il Raduno Francescano del Mediterraneo, certi che il confronto, il dialogo e la condivisione possano portare a risultati concreti all’insegna del benessere sociale“.

Parco delle Madonie, prime adesioni alla lista di operatori economici interessati alle carni della fauna selvatica

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Già arrivate le prime adesioni all’elenco di operatori economici e attività commerciali – predisposto dall’Ente Parco delle Madonie –  interessati alla cessione di suidi selvatici e daini provenienti dalle attività di controllo selettivo e di contenimento numerico attuate nell’area del Parco delle Madonie.

Ad aver avanzato istanza, tra gli altri, una società leader a livello nazionale, che già collabora ad un identico progetto con il Parco nazionale del Cilento, un operatore economico di Petralia Soprana ed un ristorante di Petralia Sottana, fortemente interessati, nel rispetto di tutte le normative nazionali e regionali, alla promozione delle carni madonite.
La manifestazione di interesse, consultabile sul portale web dell’Ente Parco, è aperta a enti pubblici e privati, ristoranti, agriturismi, macellerie, interessati all’acquisto di carcasse di ungulati selvatici, abbattuti nel rispetto di quanto previsto dal piano di controllo della popolazione di daini e suidi selvatici presenti all’interno del Parco.

L’elenco sarà complementare all’avvio, ormai prossimo, del centro di raccolta carni voluto dall’Ente Parco e realizzato a Petralia Sottana, ove saranno conferite le carcasse dei capi raccolti, per la loro successiva consegna agli operatori iscritti appunto alla long list.
L’avviso per iscriversi all’elenco è ancora aperto ed è possibile presentare istanza seguendo le modalità riportate sul sito internet www.parcodellemadonie.it.

I Carabinieri arrestano un 25enne di Trabia per spaccio di droga, trovato con 50 grammi di hashish

I Carabinieri del Reparto Territoriale di Termini Imerese, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato un 25enne, residente a Trabia, già noto alle forze dell’ordine, accusato di detenzione illecita e spaccio di droga.

Nello specifico, i militari della Nucleo Operativo di Termini Imerese, insieme ai colleghi della locale Stazione, hanno effettuato un controllo su strada dell’autovettura a bordo della quale viaggiava l’indagato insieme ad un’altra persona.

Il comportamento dell’uomo, particolarmente nervoso dinnanzi al controllo da parte dei militari, ha destato non pochi sospetti negli operanti, i quali, hanno deciso di approfondire la situazione effettuando una perquisizione personale del presunto pusher che è stato trovato in possesso di quasi 50 grammi di hashish.

L’attività di ricerca dei Carabinieri è proseguita all’interno dell’abitazione dell’indagato dove il 25enne, con non poca fantasia, aveva tentato di nascondere la droga, dal frigorifero, ad un vano ricavato nel comodino della camera da letto.

La perquisizione ha pertanto consentito di recuperare oltre 60 grammi di hashish suddivisa in 7 involucri e pronta per la vendita al dettaglio, nonché diverso materiale per confezionamento oltre che ad uno scritto a mano verosimilmente riconducibile ad un rudimentale “libro mastro” relativo alla rendicontazione dell’attività di spaccio.

L’arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese.

La droga rinvenuta è stata sequestrata e verrà trasmessa al Laboratorio di Analisi per le Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per le verifiche qualitative e ponderali.

Trabia, sei giovani si perdono a Pizzo Cane, recuperati dal Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano

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I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano sono intervenuti nella zona di Pizzo Cane, sopra Trabia (Palermo), per recuperare una comitiva di escursionisti che era rimasta bloccata in una zona impervia.

Il gruppo, formato da sei giovani, tre maschi e tre femmine tra i 22 ed i 25 anni, di Ficarazzi (tranne una ragazza di Santa Flavia), durante una gita in montagna ha lasciato il sentiero nei pressi della Casina Artale imboccando erroneamente una pista tagliafuoco ed ha perso l’orientamento finendo in una zona dove la vegetazione era particolarmente fitta e piena di rovi, oltre che recintata con rete e filo spinato. Presi dal panico e temendo il sopraggiungere del buio, da un punto con copertura telefonica sono riusciti a contattare il numero unico di emergenza 112 che ha allertato la centrale del 118 la quale, a sua volta, hano chiesto l’intervento del Soccorso Alpino trattandosi di intervento in ambiente impervio.

Sul posto sono state inviate due squadre di tecnici del Soccorso Alpino di Palermo che hanno raggiunto a piedi il gruppo, l’hanno portato fuori dalla zona impervia anche con l’aiuto di una corda e scortato fino al sentiero per tornare in sicurezza sulla strada asfaltata dove, ad attenderli, c’era un’ambulanza del 118. Nessuno di loro aveva riportato ferite ma il personale medico, per sicurezza, li ha sottoposti ad un controllo.

In caso di incidenti su pareti di roccia, sentieri, ambienti montani, ambienti innevati, scogliere, in grotta e gole fluviali o in caso di persone disperse in ambiente montano, impervio e ostile, per allertare il Soccorso Alpino è necessario chiamare il Numero Unico di Emergenza (NUE) 112, specificando che si richiede un intervento di soccorso sanitario in ambiente montano o impervio. L’operatore del #NUE112, applicando la specifica “Procedura operativa ambienti montani ed impervi”, trasferirà la chiamata di soccorso alla Centrale Operativa del 118, la quale provvederà ad allertare il Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).

Giornale di Cefalù. Prevenzione incendi: intervista al sindaco Daniele Tumminello

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Un richiamo alle responsabilità dei cittadini e quali sono gli impegni che il Comune ha assunto di portare a compimento nell’intervista al sindaco di Cefalù Daniele Tumminello per evitare che questa estate porti distruzione e morte come quella del 2023.

La ricetta del Circo dell’Avvenire: “L’uomo che piantava alberi”: l’intervento di Tiziana Giordano. Per la salvaguardia del creato, tema di un incontro organizzato dal Club Alpino, non ci si può fermare alla gestione delle emergenze e partendo dall’amore per la natura si devono sviluppare le indagini alla ricerca delle menti criminali che scatenano gli incendi. E’ indispensabile la volontà politica: ne parlano il vescovo di Cefalù mons. Giuseppe Marciante e il presidente del CAI Caterina Provenza.
Weekend con il libro. Il valore del ricordo insieme al lavoro di ricerca alla base della scrittura di “La bambina dai capelli finti” l’intervento dell’autrice Anna Mosca Pilato.
Questi i servizi principali del Giornale di Cefalù – anno 41 n. 1791 – videonotiziario – web diretto e condotto da Carlo Antonio Biondo; da giovedì 25 aprile 2024 su facebook profilo Adriano Cammarata e sul canale you tube Carlo Antonio Biondo (https://youtu.be/BM3Ik0bghn4). Archivio Giornale su cammarataweb; link su tutti i social.

Riaperta la galleria “Capraria” tra gli svincoli di Buonfornello e Scillato sulla A19

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Tornano percorribili quattro viadotti autostradali dell’A19, migliorando la fluidità del traffico sulla Palermo-Catania e la sicurezza degli automobilisti. Lo annuncia il presidente della Regione Siciliana nella qualità di commissario straordinario per il coordinamento degli interventi sull’A19, che stamattina ha partecipato alla cerimonia di riapertura al traffico della carreggiata in direzione Catania, tra gli svincoli di Buonfornello e Scillato. Presenti anche l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, i due sub commissari e i rappresentanti dell’impresa che ha realizzato le opere, la Infra.Tech di Sant’Agata di Militello nel Messinese.

A essere ultimati dall’Anas i lavori di riqualificazione su quattro viadotti e una galleria nella carreggiata, tra il km 53,000 e il km 54,800, tra gli svincoli di Buonfornello e Scillato, in direzione Catania, come previsto dal piano di manutenzione da 1,1 miliardi di euro in corso su tutta l’autostrada. In particolare, gli operai hanno lavorato sui viadotti “Portelle”, “Comunello”, “Capraria” e “Guggino”, interessati dalla sostituzione delle barriere laterali di sicurezza previo rifacimento dei cordoli, dal rinforzo delle solette e delle testate delle solette, dalla sostituzione dei giunti di dilatazione, da impermeabilizzazione e miglioramento dei sistemi di smaltimento delle acque.

Sono stati eseguiti anche interventi di ripristino corticale all’interno della galleria presente nel tratto, denominata “Capraria”. Sul percorso lungo 1,8 chilometri è stata anche stesa la nuova pavimentazione di tipo drenante e sono state installate le nuove barriere laterali. L’importo dell’investimento supera i 7,3 milioni di euro.

Durante la scorsa estate, le stesse opere erano state ultimate lungo la carreggiata in direzione Palermo, che aveva quindi ospitato l’intero flusso di mezzi nei due sensi di marcia. Il traffico, fino ad oggi a doppio senso di circolazione sulla carreggiata opposta, riprenderà la configurazione a carreggiate separate, anche se per altri quindici giorni il transito sarà su una sola corsia, per consentire di ultimare gli interventi in prossimità di un varco utilizzato per lo scambio di carreggiata e per la predisposizione della segnaletica orizzontale definitiva. I lavori appena conclusi, oltre a prolungare sensibilmente la vita utile dell’infrastruttura realizzata oltre cinquant’anni fa, hanno permesso un notevole incremento del livello di servizio e delle condizioni di sicurezza della circolazione.

La riapertura del tratto autostradale è stata l’occasione per fare il punto sui lavori conclusi dall’inizio del commissariamento: dieci cantieri per un valore di 27 milioni di euro. Altri tre da 105 milioni di euro sono stati avviati alla fine dell’anno scorso, ai quali si aggiungono altri tre da 22 milioni in questi primi mesi del 2024. Entro la fine dell’anno partiranno lavori per 100 milioni e verranno ultimati altri 13 cantieri per un ammontare di circa 85 milioni.

Su input del commissario, da metà luglio a settembre alcuni cantieri autostradali verranno sospesi per rendere più scorrevole il traffico nel periodo estivo. L’obiettivo per il futuro è quello di non superare contemporaneamente i 30 chilometri di zone chiuse sui 190 complessivi.

Termini Imerese, l’Associazione “25 Aprile” distribuisce “biscotti della liberazione” e brochure sui partigiani

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L’Associazione “25 Aprile” di Termini Imerese partecipa alla manifestazione organizzata dal Comune presso la Chiesa Maria SS. della Misericordia. La manifestazione “prosegue la nostra iniziativa del 15 scorso, presso la Chiesa di Santa Caterina – scrive l’Associazione – nella quale sono stati coinvolti gli studenti delle scuole superiori sul tema della nascita del fascismo in Italia, daremo il nostro contributo con la distribuzione dei “biscotti della liberazione”, confezionati dagli studenti Euroform, e di una brochure dedicata ai Partigiani, Internati militari e antifascisti di Termini Imerese, a memoria del contributo offerto alla lotta di liberazione.

Termini Imerese, alla Tisia D’imera si celebra la Giornata della Terra per capire il senso della salvaguardia del Creato

“Se farai la tua parte, la Terra sarà un’opera d’arte”.

Con queste parole, potremmo riassumere il senso della mattinata trascorsa tra gli alunni e gli insegnanto della Tisia D’Imera a Termini Imerese. Ormai lo sappiamo, la nostra Terra, la nostra Casa Comune, da diverso tempo sta vivendo dei momenti brutti, se da un lato pioggia e neve distruggono tutto, dall’altro la desertificazione avanza inesorabilmente.

Trasmettere ai giovani il rispetto e la cura del Creato è sicuramente il vero investimento per il futuro, ce lo ha ricordato Papa Francesco lo scorso anno (2023) nel suo messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato: “Dobbiamo trasformare le politiche pubbliche che governano le nostre società e modellano la vita dei giovani di oggi e di domani”. Sulla stessa linea anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella raccogliendo l’invito di: “tanti giovani che ricordano a tutti e chiedono a tutti e soprattutto alle istituzioni, di agire per difendere il clima e l’ambiente sulla terra”.

Partire dai giovani del nostro Territorio

Nel Comprensorio in questi giorni sono state diverse le attività in tal senso. La scuola media “Tisia D’Imera” di Termini è sicuramente un ottimo esempio. Il progetto “Ambiente”, curato dall professoresse Maria Luisa Marfisi e Maria Luisa Giammartino, pienamente sposato e supervisionato dalla Dirigente Scolastica, professoressa Nina Raineri, ha incentrato il suo focus proprio sugli obiettivi di difesa e cura del Creato.

La settimana scorsa, gli alunni delle classi prime, hanno visitato il laboratorio della prestigiosa azienda “Mieli di Sicilia” del pluripremiato apicoltore termitano Paolo Di Miceli. Una visita, che ha permesso ai giovanissimi di potersi approcciare al fantastico mondo delle api, un mondo delicato, fragile ma estremamente importante per l’intero pianeta. Questa mattina, a conclusione della “Giornata della Terra”, all’interno dell’aula magna “Cosimo Cristina”, sono stati presentati i lavori finali del progetto.

Giovani speranza della Terra

Cartelloni, poesie, presentazioni power point, hanno fatto da palcoscenico ai ragazzi che hanno presentato le loro opere realizzate con tanta attenzione e cura dei dettagli. Emozionante il momento musicale offerto dai piccoli della “Rosina Salvo” e degli alunni delle classi terze i quali, questi ultimi, guidati dalla professoressa Alessandra Campisi hanno eseguito il celebre brano “Fratello Sole, sorella Luna” di Riz Ortolani ed ispirato al “Cantico delle Creature” di San Francesco.

Ospiti dell’evento, tre docenti distaccati provenienti dal Ministero di Tenerife in visita presso il nostro Istituto, per conoscere le best practices sulla sostenibilità ambientale, nell’ambito di un progetto Erasmus+. La Dirigente scolastica Nina Raineri, ha voluto fortemente condividere l’esperienza in ambito europeo, con la convinzione che questa iniziativa di job shadowing, insieme alla formazione che molti docenti stanno portando avanti sulle priorità europee, possa permettere di osservare e riflettere dalle esperienze fatte, discutendo tra colleghi europei e traendo beneficio dall’esperienza sul campo.

Sono iniziative che fanno ben sperare per il futuro del nostro Pianeta, un lavoro di ben coordinato tra dirigente scolastica, insegnanti e alunni che insieme gettano basi per un avvenire migliore, volto alla Pace, al rispetto del prossimo e della nostra casa comune: la Terra.

Giovanni Azzara

Si inaugura a Ferrara la mostra “Teste di Moro Tradizioni nell’arte” dell’artista Catia Sardella

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Si inaugura mercoledì 24 aprile 2024 alle ore 18,00 presso il Centro espositivo “La Stanza di Lucrezia” in via Saraceno 83, a Ferrara la mostra personale di Catia Sardella “Teste di Moro Tradizioni nell’arte” Acquarelli, carboncini, sanguigna e pastelli ad olio. Presentazione di Leoluca Cascio, Cultore Antropologico. L’esposizione resterà aperta fino al 1 maggio 2024 con orari dalle 17-21,00. La mostra ha il patrocinio di BCsicilia, Associazione Balarm, Lions Club Corleone. Sicilia Protagonista, Globus, Ceramiche Caravella, Prometheus Corleone, Contzero. Per informazione: [email protected].

Le “Teste di Moro” sono vasi antropomorfi in ceramica dipinta, è un emblema del folclore siciliano. La “grasta” (così è detta in dialetto siciliano) raffigura la testa di un nobile Moro spesso in coppia con quella di una giovane e splendida fanciulla. Con il capo coperto da un turbante, che richiama all’Oriente, è sfarzosamente ornata con gioielli, fiori ed agrumi. Frutto anche dell’estro creativo dell’artigianato siculo, viene utilizzata come oggetto ornamentale sia in casa che nei giardini dell’isola.

La leggenda delle Teste di Moro, che si collega all’interno di un sistema simbolico rigenerativo e fecondativo, evidente espressione di un rito di passaggio, viene rappresentata da Catia attraverso un’innovativa ed armoniosa espressione pittorica.

Nelle sue opere si nota una modernità di stile e un senso di contemporaneità. È una pittrice della dimensione quotidiana, con un forte impatto empatico, la quale si indaga introspettivamente nell’eterno divenire cercando, e trovando, nuovi modelli di ispirazione pittorica.

Catia promuove una lettura innovativa delle Teste di Moro attraverso una laboriosa e paziente opera di ricucitura con la traditio, studiando, osservando, ricercando e soprattutto conoscendo le dinamiche culturali della tradizione non statica ma dinamica.

Un moderno aedo, grazie anche ai suoi dipinti su tela i quali si possono arrotolare come facevano i cantastorie di antichi ricordi.

Se nella storia delle Teste di Moro il tema finale è quello dell’amore che vive oltre la vita e la morte, nelle opere di Catia viene rimarcato il pensiero di Pablo Picasso: «la pittura è una professione da cieco; uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a sé stesso riguardo a ciò che ha visto».

Leoluca Cascio, antropologo, parlerà dello stereotipo della decapitazione come atto rituale di fede primitiva, compiuto in vita o dopo il decesso, che rimanda alle antiche cerimonie stagionali e/o ai riti iniziatici, attuati per fini animistici, propiziatori, espiatori, funerari e sanzionatori.

“Catia” Sardella nasce a Palermo, completa gli studi presso la locale Accademia e segue corsi di specializzazione nell’ambito della calcografia. Già illustratore della rivista Palermo, si avvicina al movimento Sketchers attraverso il quale, amplia il suo genere pittorico, molto introspettivo ed espressionista, accogliendo nella propria sfera emozionale la filosofia della corrente artistica. È selezionata per varie mostre eventi, espone a Mestre per “Matite in Viaggio” dal 2014 al 2023, al “Diari di Viaggio Ferrara Festival” nel 2017 e nel 2019, a “Taccuini di viaggio disegnati per Cuneo Vualà” dal 2015 al 2023 dove è premiata come prima classificata al concorso “Terra Madre Salone del Gusto 2016”. Ha pubblicato “Dieci Carnet per dieci siti UNESCO di Palermo” Torri del Vento edizioni. Dal 2018 al 2023 è ideatrice e curatrice assieme a Valeria Di Chiara del progetto “Palermo dal Mare” all’interno dell’evento nazionale “The Big Draw Festival del disegno” indetto dalla Fabriano e promosso da BCsicilia, associazione per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali e Alab Associazione liberi artigiani artisti Balarm. Dal 2018 collabora con la rivista Mediterraneo e Dintorni che pubblica i suoi articoli illustrati dalla medesima. Dal 2021 inizia una nuova collaborazione con la rivista Globus con immagini e parole.