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Carabinieri denunciano per ricettazione due termitani

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I Carabinieri della Stazione di Termini Imerese, nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto alla commissione di reati in genere, hanno denunciato in stato di libertà un 22enne ed un 34enne entrambi termitani e già noti alle forze dell’ordine, accusati in concorso di ricettazione.

I militari su segnalazione da parte di un privato cittadino che, ha contattato il Numero Unico di Emergenza 112, sono intervenuti in località San Leonardo dove, era stata segnalata la presenza di due uomini all’interno dell’area sede del palazzetto dello sport.

I due indagati a bordo di uno scooter, sono stati intercettati e controllati a poca distanza dal luogo indicato, intenti a trasportare cinque sacchi bianchi all’interno dei quali, è stato rinvenuto del materiale in alluminio; entrambi i fermati non hanno saputo riferire la provenienza o giustificarne il possesso.

Gli accertamenti svoti dai Carabinieri, hanno permesso di appurare che il materiale in questione, non era altro che una parte degli infissi asportati dal Palazzetto dello Sport comunale che, recuperato, è stato restituito all’ente proprietario ovvero, il Comune di Termini Imerese.

Durante la perquisizione personale e veicolare a cui i due termitani sono stati sottoposti, il 34enne è stato trovato anche in possesso di un involucro contenente 0.5grammi di hashish e per tale motivo, è stato anche segnalato alla Prefettura di Palermo quale assuntore di sostanze stupefacenti.

La sostanza stupefacente sequestrata, è stata inviata al Laboratorio delle Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per le analisi qualitative e quantitative.

Belmonte Mezzagno, Raduno Bandistico: presente anche la banda di Caccamo

Domenica 6 luglio 2025, le strade di Belmonte Mezzagno si riempiranno di musica ed emozione grazie al Raduno Bandistico organizzato dalla Pro Loco di Belmonte Mezzagno APS. A partire dalle ore 16.00, un festoso corteo musicale percorrerà le principali vie del paese, coinvolgendo cittadini e visitatori in un pomeriggio ricco di suoni e colori.

A sfilare, quattro prestigiose bande musicali: la Banda Musicale di Belmonte Mezzagno “Amici della Musica”, padrona di casa, accompagnata dalle bande di Caccamo “Complesso Bandistico Città di Caccamo”, Bagheria “ACM Mascagni” e Casteldaccia “Gruppo Bandistico Strumentale Città di Casteldaccia”. Un incontro non solo di note, ma di comunità, spirito di appartenenza e valorizzazione delle tradizioni popolari.

L’evento vedrà la partecipazione della cittadinanza con l’arrivo trionfale in Piazza Garibaldi, dove le bande regaleranno al pubblico uno spettacolo musicale indimenticabile.

Ancora una volta, Belmonte Mezzagno dimostra di essere un paese vivo, ricco di talento e voglia di fare. Il Raduno Bandistico si conferma un appuntamento da rinnovare e far crescere, nella convinzione che la musica unisce, racconta e custodisce l’identità di un territorio.

Fino al 6 luglio “La via dell’Arte” che unisce Cefalù, Camaiore e Nardò

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Dopo Nardò (in provincia di Lecce) si è inaugurata la mostra all’Ottagono S. Caterina, in Piazza Duomo a Cefalù, alla presenza delle autorità. Al taglio del nastro il Sindaco di Cefalù Daniele Timminello e  l’Assessore  alla cultura di Nardò Giulia Puglia, presente anche l’Assessore  alla cultura di Cefalù Antonio Franco che ha diretto i rapporti culturali con le tre città.

All’evento inaugurale anche  il minisindaco di Cefalù, Gioacchino Di Noto, il minipresidente del consiglio e componenti del consiglio comunale dei giovani e della minigiunta.

La loro presenza rimanda al senso civico e di partecipazione che si costruisce fin da piccoli.

“La via dell’arte” è un evento in collaborazione con l’associazione culturale “Il Minotauro” di Pistoia, rappresentata da Domenico Monteforte e Luciano Geloso e le amministrazioni comunali di Camaiore, Cefalù, Nardò.

L’esposizione d’arte con numerosi artisti, anche cefaludesi, rientra, infatti, in un progetto di collaborazione e di “patto d’amicizia” tra luoghi che fanno della storicità e della bellezza il loro punto forte. Molti gli artisti da tutto il Paese sono coinvolti in questo evento fino al 6 luglio,  poi l’evento proseguirà a Camaiore a fine luglio.

È un vero e proprio ponte artistico-culturale tra Puglia, Sicilia e Toscana, un abbraccio simbolico ma estremamente concreto tra luoghi, arte e persone.

“La via dell’arte” porterà in città anche la presentazione dell’VIII volume “L’Arte in cucina, gli artisti incontrano gli chef” a cura di Domenico Monteforte, editoriale Giorgio Mondadori, che avrà luogo il 3 luglio presso il Teatro S. Cicero. Durante la serata sarà assegnato il premio

“Rosario Spagnolo”  e altri attestati di merito a personalità della cultura, dell’arte e dell’imprenditoria siciliana. L’evento sarà patrocinato dal Comune di Cefalù e la preziosa organizzazione è a cura  della delegazione dell’Accademia della Cucina di Cefalù, la direzione artistica di Domenico Monteforte e i gentili omaggi ai premiati a cura di  Geminiano Cozzi, Venezia 1765, di Tonino e Tamara Tognana.

Termini Imerese, controllo dei Carabinieri: denunciate tre persone alla guida di motoveicoli senza aver mai conseguito la patente

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I Carabinieri del Reparto Territoriale di Termini Imerese, per incrementare la percezione del livello di sicurezza percepita dalla comunità cittadina, nei giorni scorsi, hanno svolto un servizio coordinato di controllo del territorio.

Sono stati impegnati i militari della Sezione Radiomobile e delle Stazioni di Termini Imerese, Aliminusa e Montemaggiore Belsito che hanno svolto numerosi controlli su mezzi e persone in transito, pattugliando le aree del territorio più sensibili sotto il profilo della sicurezza urbana.

A Termini Imerese, un 27enne del luogo già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato in stato di libertà per porto abusivo di armi e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. A seguito di perquisizione veicolare, l’indagato è stato trovato in possesso di un bastone telescopico lungo 75 cm, nascosto nel vano portaoggetti dell’autovettura e di 38,65 grammi di hashish già suddivisi in dosi.

I Carabinieri della Sezione Radiomobile, durante i controlli alla circolazione stradale, hanno controllato alla guida dei rispettivi motoveicoli tre uomini di età compresa tra i 17 ed i 29 anni, accertando che si erano posti alla guida senza aver mai conseguito la patente. Poiché nell’ultimo biennio i tre avevano commesso la stessa infrazione al C.d.S., sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Termini Imerese.

Complessivamente, sono state identificate 107 persone, controllati 43 veicoli, elevate 12 contravvenzioni per violazioni al codice della strada per un importo di 8.000 euro, sequestrati amministrativamente tre veicoli per mancata copertura assicurativa e segnalate 2 persone alla Prefettura di Palermo quali assuntrici di sostanze stupefacenti.

BCsicilia aderisce all’iniziativa “Madri per Gaza” promossa dai cittadini di Bagheria

BCsicilia aderisce all’iniziativa “Madri per Gaza” promossa dai cittadini di Bagheria che si svolgerà lunedì 30 giugno 2025 alle ore 21 presso l’Atrio Cavalieri vicino alla scuola Cirincione.

“In un momento in cui – scrivono i promotori – il mondo assiste con orrore alla straripante insensatezza di risolvere le relazioni tra i popoli con il ricorso alla guerra più che attraverso il dialogo, si va oscurando nelle coscienze e nel dibattito pubblico la sofferenza provocata dalla strage degli innocenti che continua nella Striscia di Gaza e nei campi di guerra. Noi, cittadini di Bagheria, ci uniamo per esprimere la nostra solidarietà a tutte le madri del mondo che soffrono per la perdita dei figli uccisi dalla guerra  e dalla fame.  Condividiamo il loro grido di aiuto e ci rifiutiamo di rimanere sordi di fronte a ogni guerra che è sempre disumana. Che fare allora? Avere il coraggio di comprometterci pubblicamente. Come piccolo segno di condivisione invitiamo ogni cittadino bagherese, aldilà delle appartenenze, a partecipare all’iniziativa “Madri per Gaza” come gesto simbolico a sostegno di tutte le madri sofferenti”. Le associazioni che vogliono aderire possono contattare: Cittadini di Bagheria per l’Iniziativa “Madri per Gaza”. Telefono: 3938835714.

A19, Svincolo Bagheria: ipotesi bypass impraticabile. L’ira di Schifani: “Da Anas scarsa collaborazione”

Una profonda irritazione per l’atteggiamento poco collaborativo che Anas continua a tenere per risolvere i gravi disagi causati dai cantieri lungo l’autostrada A19, in particolare nel tratto in prossimità di Bagheria, viene espressa dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
Nella serata di ieri, infatti, dopo che nel corso della riunione del Comitato operativo viabilità riunito in Prefettura a Palermo, tutti avevano condiviso la soluzione del bypass, durante il successivo sopralluogo, insieme alla Polizia stradale, Anas ha valutato come non particolarmente utile l’ipotesi e ha definito come non fattibili o non attuabili per ragioni tecniche alcune soluzioni. Al termine, è emerso che l’unica alternativa resta quella di deviare, in caso di necessità (code di oltre 7 km o in situazioni di emergenza) il traffico sulla Strada statale 113.
«È paradossale che, nonostante queste problematiche siano discusse da settimane – dice il presidente Schifani – l’Anas non si sia minimamente premurata di verificare in maniera preventiva la possibilità di realizzare l’ipotesi del bypass avanzata durante la riunione. Chiediamo all’azienda, pertanto, un cambio di passo immediato. Servono responsabilità, visione e capacità di adattamento. Per chi come noi è impegnato ogni giorno a contrastare le emergenze, non è possibile pensare che i vertici regionali di Anas siano in ferie demandando a terze linee la gestione. La Regione farà sentire la propria voce in tutte le sedi, anche a livello ministeriale, avanzando la richiesta della rimozione del responsabile di Anas Sicilia che continua a dimostrare scarso senso di collaborazione istituzionale nei confronti del ruolo del commissario e nei confronti dei siciliani. In queste settimane, infatti, gli utenti stanno affrontando disagi e lunghe code a causa di una pianificazione sbagliata dei lavori da parte dell’azienda, che ha dato il via a due cantieri contigui proprio alle porte di Palermo, e per di più in un periodo di traffico particolarmente intenso come quello estivo. La mancata attivazione del bypass rischia di aggravare sempre di più una situazione già critica in previsione del traffico di rientro di domani pomeriggio».
«Anche nella vicenda di ieri – conclude Schifani – Anas non si è nemmeno premurata di informarmi preventivamente sull’esito dei sopralluoghi».

Termini Imerese, la scuola di musical Arte & Passione Academy di Mara Fasulo Al Massimo di Palermo

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Giovedì 3 luglio alle ore 21,15 al teatro Al Massimo di Palermo, la scuola di musical Arte & Passione Academy di Termini Imerese diretta dalla ballerina e coreografa Mara Fasulo, in collaborazione con Ignazio Grande, performer di circo contemporaneo, Golden Buzzer e finalista a Malta’s Got Talent 2023/24 e danzatore esterno per il programma “Amici” di Maria De Filippi 2006/07, ed i suoi allievi di danza aerea, delle scuole Labart di Alcamo e Pgs Don Bosco di Trapani, porterà in scena il musical “La Sirenetta – il coraggio di scegliere chi essere davvero”.

Dopo un intenso anno, in cui gli oltre cento allievi hanno affrontato un percorso formativo nelle tante discipline artistiche, come danza, canto, teatro sarà possibile assistere ad uno spettacolo che partendo dalla versione Disney della storia della giovane figlia di Re Tritone, farà riflettere anche su problematiche odierne come l’isolamento sociale e la diversità.

Non solo l’energia e la bellezza di corpi in movimento tra passi di danza classica, hip hop, moderna e  ginnastica ritmica, ma tante emozioni veicolate anche attraverso le parole dei brani  cantati o dei dialoghi recitati.

La direttrice artistica della scuola, Mara Fasulo, che opera in provincia dal 2014, negli ultimi anni ha scelto proprio il musical come obbiettivo per la sua offerta formativa, accogliendo giovani talenti che vogliono crescere nel campo del teatro, della musica, del canto e della danza. Grazie alla collaborazione di ben sette insegnanti delle varie discipline e dei tanti stage realizzati durante l’anno accademico, la sera del 3 luglio sul prestigioso palco del teatro Al Massimo di Palermo, verrà raccontata la storia di Ariel, con i tanti linguaggi possibili, non tralasciando le emozioni di una disciplina ricca come la danza aerea con i suoi cerchi, i tessuti, le corde per creare una magica intesa tra mondo marino e terrestre.  Sono già partite le iscrizioni per il nuovo anno accademico in cui non mancheranno importanti novità e proposte.

Ciminna, pubblicato il libro “Minnasecca” di Leonarda Brancato

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Ambientato in varie epoche in un piccolo paese dell’entroterra, Minnasecca racconta la vita  autentica di gente semplice e complessa, incastrata  tra il peso della tradizione e il desiderio di riscatto personale.

Nelle intriganti trame del libro Leonarda Brancato esplora temi universali come la lotta contro il pregiudizio, il coraggio di sognare, l’impossibilità di fuggire dal proprio retaggio. Nel paese dove si svolge la vicenda il tempo sembra cristallizzato, le ombre del passato oscurano il presente e il bisogno di redenzione si scontra con la durezza della realtà.

Con una scrittura capace di alternare registri lirici e ironici, Leonarda Brancato ci guida in un viaggio senza retorica dentro la Sicilia più autentica, fatta di luci accecanti e oscurità.

La struttura é corale: si  mostrano  molteplici punti di vista e grande tensione narrativa:  il ritmo resta avvincente grazie ai tanti colpi di scena e alle continue  rivelazioni.

Minnasecca si inserisce a pieno titolo nella migliore tradizione letteraria siciliana contemporanea, accanto a modelli sia pure inarrivabili come Bufalino, Consolo, Camilleri.

Leonarda Brancato vive e lavora a Ciminna, dove ricopre il ruolo di Responsabile Bibliotecaria presso la Biblioteca Comunale “Francesco Brancato”. Studiosa di cultura popolare e tradizioni siciliane, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio “Mario Attilio Levi”, il Premio Internazionale della Cultura “Salvator Gotta”, e il Premio “Universo Donna” dell’Accademia di Sicilia. É autrice di due saggi: “Il corpo, i segni e le parole” e “Santi, miti e bastoni”.

Con Minnasecca racconta il legame profondo tra la memoria, la ritualità e il destino che ineluttabilmente ci sovrasta.

Scheda del libro

Titolo: Minnasecca

Autrice: Leonarda Brancato

Editore: Aurea Nox

Collana: Cuore Indigeno

ISBN: 9791281625822

Pagine: 130

“La Via della Thòlos”: presentato il libro che spiega i “perchè” della Gurfa di Alia

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Il mio libro “La via della tholos. Simbolismo del Centro e tracce di architettura dedalica negli Ipogei della Gurfa-Pantheon dei Sicani”, con prefazione di Guglielmo Bilancioni, editore Pendragon di Bologna, è stato presentato a cura di BCsicilia in anteprima nazionale alla Gurfa di Alia per l’evento “Solstizio d’Estate 2025”, organizzato dal Comune in una bella giornata di arte cultura musica ed atmosfere intensamente vissute da un pubblico numeroso motivato ed attento, il pomeriggio del 21 giugno. E’ stato così mantenuto l’impegno che lo scorso anno, nella stessa occasione, era stato assunto dall’editore e dal prof. Bilancioni per la diffusione editoriale delle mie ricerche ultraventennali sul sito e sul tema.

Alla presentazione del libro hanno partecipato oltre all’autore: Guglielmo Bilancioni, già docente di Storia dell’Architettura presso l’Università di Genova, Elisa Chimento, Studiosa di Archeoastronomia e Presidente della sede di BCsicilia di Alia, Antonino Guccione, Sindaco del Comune di Alia, e Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia.

Mi permetto di rinviare nel merito alla lettura integrale del libro per averne cognizione precisa, essendo la “questione Gurfa” argomento molto complicato e “difficile” dovendo allineare i millenni con le categorie e chiavi di lettura trasversali adeguate. Va subito detto che questo “non è il libro definitivo sulla Gurfa”, ancora tutto da scrivere, che prima o poi verrà fuori per la tenacia dei pochi studiosi impegnati nelle ricerche specialistiche sul “chi e come” è stata fatta. E’ invece il libro che tenta di definire al meglio il “perché” sia stata fatta e proprio nel posto “liminale” in cui si trova; motivo per cui ho pensato proprio ad un itinerario culturale  che porta agli Ipogei monumentali della Gurfa.

Come consegna di partenza nell’itinerario al viandante curioso, l’esperienza di ricerca sulla Via della Thòlos porta a dire che i luoghi per i quali proviamo istintiva attrazione possono raccontare tutto o niente ai contemporanei: oltre la ‘postura’ propria dei siti tutto dipende dalla ‘narrazione’ e dall’interpretazione dei dati disponibili. Questo vale a maggior ragione per il ‘vuoto di ricerca’ che contraddistingue le aree interne della ‘Sicilia persa’ nella sua invisibilità mediatica, come la Gurfa. In pratica: si è trattato di ri-mettere nel “cassetto giusto” la Grande Architettura Dedalica che è quel Palazzo Metafisico-Telesterion-Pantheon della Tradizione Egeo-Sicana, fra Mito e Storia, togliendo definitivamente quel cartello speleologico che le indica come “grotte”.

Chi infatti metterebbe nel cassetto della dozzinale bigotteria il valore di autentiche perle di gioielleria?

Il libro pone l’attenzione proprio sul viaggio: per ripensare i “perché” del senso complessivo, cercandone i significati universali oltre il dato localistico, con un arduo ‘percorso d’altura di taglio diagonale’. Sono quindi stati messi a sistema i dati oggettivi disponibili, con rimandi teorici indizi e ‘prove’ empiriche, per la proposta di tracciare una concreta Via della Thòlos, dalle foci dei fiumi Salso e Platani sul Canale di Sicilia ed oltre, verso gli imponenti e liminari ipogei rupestri “Grotte” della Gurfa, in particolare per quell’ ambiente tholoide con Oculus zenitale, di una magnetica bellezza inattesa, verso cui tutto sembra convergere. Aperta la visione sul cammino della Via della Thòlos, è stato necessario andare oltre nell’opera di diagnosi. Indagare la realtà occorre e non eluderla, perché la realtà dei nostri Ipogei contiene in sé l’Oltre che ci narrano.

Una delle più interessanti opere di riferimento e linea-guida su questi temi è stato il testo di Adrian Snodgrass, Architettura, Tempo, Eternità  (Ed. Bruno Mondadori, 2008), che studia le relazioni fra l’eternità degli astri e la misura del costruire. Vi si narrano le grandi architetture del mondo – Templi e Mandala, Stupa, Piramidi, Tholoi, Cripte, Ipogei, Cattedrali e Moschee, riti di fondazione e archetipi del simbolismo costruttivo – miniature e riflesso così in Cielo come in Terra dei fenomeni cosmici osservati ad occhio nudo. Orientamenti, proporzioni spesso megalitiche, colori, misure ed ornamento vi sono analizzati ed esposti con le coordinate di portali per l’accesso ai cardini celesti, come emblemi universali dell’Uno e macchine della memoria per la conquista dell’immortalità, radicate nella Tradizione e nella Storia delle Civiltà. Dei cardini celesti dell’architettura sacra si occupa Guglielmo Bilancioni nell’introduzione al testo. Su questi argomenti è stato fulminante e prezioso il suo apporto, che si è subito dichiarato disponibile a darci sostegno operativo con la sua formidabile Introduzione e l’accredito editoriale.

Questa autorevole premessa ci porta a dire che la Via della Thòlos, che porta agli Ipogei della Gurfa è “seconda a nessuno” come sembra, su rotte di una mappa che, oltre la conosciuta thòlos del Principe di Sant’Angelo Muxaro, si estende per suggestive relazioni internazionali “parlanti” almeno dalle sperdute thòloi di Skellig Rocks in Irlanda, alla thòlos di Mehr a Maragheh in Iran, agli ipogei tholoidi di Risco Caido nelle Isole Canarie, passando per l’Ipogeo di Hal Saflieni a Malta, le rovine tholoidi del sito neolitico cipriota di Choirokoitia, il sito megalitico anatolico più sconvolgente del mondo di Gobekli Tepe, di Los Millares in Andalusia, le più note strutture tholoidi etrusche, sarde e micenee, la thòlos di Diomede alle isole Tremiti, o le thòloi di Enea a Lavinium, del tempio di Mercurio nei campi flegrei di Baia, la thòlos di San Calogero a Lipari, con il punto cardinale storico del Pantheon di Roma, per finire ai lavori in corso nell’orizzonte degli ipogei di Roden Crater che James Turrell sta realizzando nel deserto dell’ Arizona.

Il libro è un invito di ricerca al senso ultimo di questo Viaggio di ricognizione, fra Terra e Luce, sulla Via della Thòlos che porta agli Ipogei della Gurfa; serve per mettere assieme un incartamento di perizia, per tentare di dare un significato compiuto a tutto l’itinerario del Paesaggio Culturale che è stato necessario attraversare.

“Architettura di culto – e non soltanto grotta o caverna, forno o granaio – luogo dal genius loci impressionante, grembo di riti ancestrali e sacrifici ancora misteriosi, radicati negli elementi dei primordi, più antichi dell’antichità, la Gurfa è, come ogni Thòlos, il perno di una conoscenza immanente e immutabile, ove il Sacro e la Visione sono una cosa sola. E l’unione di Sacro e Visione è l’essenza di ogni mistica. …In queste pagine, oltre all’aspetto mistico del fenomeno viene indagato anche l’aspetto mitico: Dedalo, Cocalo e Minosse. Una storia vertiginosa.” (Dalla Prefazione di Guglielmo Bilancioni)

Questo l’indice del libro:

Prefazione

La Gurfa di Alia. Mito e mistica della Thòlos di Guglielmo Bilancioni

Introduzione

Viatico

Architettura e mito

1 Cardini e orientamenti per la lettura dello spazio sacro

2 Il mito e la realtà

3 Il simbolismo architettonico del Centro

4 Lo spazio sacro – spazio vitale

5 Andare oltre

La Via della Thòlos

1 Il futuro-antico

2 Per una preistoria non solo archeologica

3 Stato degli studi sulla prima e più antica architettura in Sicilia

4 Strutture campaniformi ed evidenze della Civiltà della Thòlos in Sicilia

5 Tempietti votivi a thòlos e case degne di eroi

6 Thòlos, paesaggio e archeologia della morte “eroica”

7 La cultura della thòlos in Sicilia e l’architettura in negativo

8 Gli ambienti tholoidi in Sicilia e la memoria omerica dei Tesori di Atreo e Minyas

9 Simmetrie con le ierofanie del Pantheon nella Thòlos della Gurfa

10 I misteri della Gurfa e la religione degli ipogei

11 La Gurfa e le antiche vie di terra siciliane fra i due Mediterranei: per andare dove?

Breviario sulla Gurfa nella Via della Thòlos

1 Sulla teoria del granaio originario

2 Sull’esistenza di una tomba a thòlos esterna

3 Sull’etimologia del toponimo Gurfa

4 Sull’importanza dei transiti di natura geopolitica dell’antica Valle del Platani-Halykos

5 L’ordine gigante in architettura appare sempre all’apogeo delle civiltà

6 Sulla Gurfa come stazione di intersezione di antiche vie di terra siciliane

7 Sul perché dell’architettura dedalica nella Chora di Kamikos e sul Minos

8 Sui misteri della catabasi

9 Motivi per cui su quel terminale della Via della Thòlos c’è il Pantheon della Sicania

10 Elementi di sintesi per la datazione degli Ipogei della Gurfa

11 Sugli architetti e costruttori “più antichi degli antichi” in Sicilia

12 Conclusioni e ringraziamenti

Una mappa stellare sulla Via della Thòlos di Elisa Chimento

Glossario

Bibliografia

Il libro, in distribuzione nei siti di vendita online e librerie,  costo 20 €, è un volume di oltre 260 pagine di testo, con 94 figure e foto a colori di riferimento, 185 note scientifiche a supporto della ricerca, oltre 70 testi e materiali citati in bibliografia specifica sul sito.

Carmelo Montagna

Le fiabe… spiegate agli adulti

Le fiabe da raccontare o leggere ai bambini, sono state – forse da sempre – una consuetudine pedagogica e uno strumento di comunicazione fra il mondo degli adulti e quello dell’infanzia. Oggi, purtroppo, sono state quasi del tutto soppiantate da altri strumenti e modalità di intrattenimento dei bambini. Seppure però con tutti i cambiamenti intercorsi nella prassi di narrare fiabe – compito prima delegato alla televisione, oggi in massima misura agli strumenti informatici – e nel contenuto delle stesse, esse continuano a fare parte comunque delle modalità di comunicazione con i bambini. Ma che cos’è una fiaba? In poche parole una fiaba è un racconto fantastico (per esempio Cappuccetto Rosso o Cenerentola), che implica sempre la presenza di una importante componente magica. A differenza della favola, (per esempio quella della volpe e dell’uva o quella del lupo e dell’agnello) non ha un necessario insegnamento morale da trasmettere. La fiaba è semplicemente una storia fantastica, piena di personaggi umani, creature fantastiche e tanta magia. Abitualmente si conclude con un lieto fine e il trionfo del bene sul male. In genere sono state considerate come delle storie ‘ipnotiche’ per bambini, utilizzate per favorirne il sonno o per intrattenerli, in sostituzione di altre attività. Eppure uno sguardo un po’ più attento alla struttura della fiaba e ai suoi contenuti psicologici, consente di intravedere in esse ben altri contenuti e significati, a cominciare dal fatto che le fiabe non sono affatto un espediente per impegnare o mettere a letto i bambini.

L’origine delle fiabe è antichissima e attraversa tutte le culture. Tramandate per secoli per via orale, appartengono alle tradizioni culturali più diverse, e sono legate a riti, miti, simboli e credenze arcaiche. Molte di esse risalgono, nella loro forma originaria, a miti del vicino oriente, indiani, cinesi, amerindi. In realtà le si potrebbe definire in qualche modo resti archeologici culturali che, sebbene nel corso dei secoli siano state riadattate in vari modi, anche per adeguarsi a nuovi contesti storici, sociali e culturali, hanno mantenuto lo stesso significato e soprattutto lo stesso potere simbolico. Se è vero che esse svolgano un importante ruolo nello sviluppo infantile, fornendo una immagine del mondo e contribuendo all’interiorizzazione di regole sociali, costumi e valori, sono anche una delle massime espressioni della vita psichica della nostra specie.

Esistono una realtà empirica, esteriore e una realtà psicologica profonda e fra esse non esiste di norma contatto, fin quando fra esse non venga lanciato un ponte. Questi ponti invisibili esistono. La fiaba è uno di essi. E’ un connettore, come nei computer, che consente di trasferire dati da una realtà all’altra, utilizzando il software che consente la decodificazione. E quel software si chiama coscienza. Funzione importante, perché la realtà simbolica espressa dalla fiaba corrisponde a quello che possiamo chiamare ‘immaginale’: evoca desideri, paure, desideri di avventura, ci rivela, i segreti della nostra anima, o se volete, del nostro inconscio, e in fondo da un significato profondo alle nostre azioni.

La fiaba racconta di percorsi iniziatici. Come afferma Vladimir Propp, la maggior parte gli elementi costitutivi delle fiabe risalgono a riti e miti che riguardano il ciclo d’iniziazione, specialmente quelle in odore di magia. Le fiabe popolari sono il ricordo dell’antica cerimonia del rito d’iniziazione, dei riti di passaggio che festeggiavano in modo solenne il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Bambini e bambine, o talvolta adolescenti, venivano sottoposti a numerose prove con le quali dovevano dimostrare di saper affrontare da soli le avversità dell’ambiente e di essere pertanto maturi per iniziare a far parte della comunità degli adulti. Dopo le prove i ragazzi e le ragazze, come in una rappresentazione teatrale guidata spesso da uno stregone, dovevano “morire” per celebrare la morte dell’infanzia. Morte e rinascita. La fiaba quindi in realtà non è una storia per bambini, è una metafora per adulti. I temi sono tipici, i personaggi e le situazioni ricorrenti: eroi coraggiosi, messaggeri magici, vecchie maghe o maghi saggi e potenti, strani compagni di viaggio in grado di alterare il proprio stato, cattivi, imbroglioni, giullari e tanti altri. Secondo Jung essi afferiscono al nostro inconscio collettivo. Alcune figure sono determinanti: il Mentore accorto, vecchio saggio (Merlino), l’Eroe, che diventerà a sua volta mentore se riuscirà ad affrontare le prove della vita – e che deve affrontare, senza un astratto concetto di virtù – fatte di fatica, dolore e sacrificio, come il Mentore suggerisce.  Poi c’è la vittima, il nemico… l’Ombra nel senso junghiano, la parte oscura presente in ciascuno di noi. E’ il contenitore di traumi emotivi o sensi di colpa, che, se ricacciati nell’oscurità dell’inconscio e rifiutati, possono trasformarsi in meccanismi distruttivi che possono arrivare ad annientarci. Nelle fiabe queste violente emozioni possono assumere la forma di esseri mostruosi, vampiri, lupi mannari, figure diaboliche, ma incarnano una potente energia che, se portata alla luce, può diventare fortemente positiva e condurci a superare paure e vecchie abitudini. La maschera dell’Ombra prende forma nei personaggi antagonisti, nel Nemico per eccellenza, nel Cattivo, che hanno per finalità la creazione del conflitto, la distruzione, l’annientamento dell’Eroe. Esse hanno il compito di sfidare l’Eroe al fine di dargli un degno rivale e metterlo in condizione di esprimere al meglio le proprie potenzialità. Anche un Eroe può manifestare degli aspetti Ombra, laddove sia estremamente cinico ed egoista, tormentato da sensi di colpa o si comporti in modo autolesionistico.

Per lo psicoanalista Bruno Bettelheim, che ha descritto, in modo suggestivo le più belle e conosciute fiabe: da Hansel e Gretel a Cappuccetto Rosso, da Biancaneve alla Bella Addormentata nel bosco, la fiaba dà spazio al gioco semantico e segnico. La fiaba semplifica tutte le situazioni, i suoi personaggi sono nettamente tratteggiati. È importante sottolineare che non è il trionfo finale della virtù a promuovere la moralità, bensì il fatto che sia l’eroe a risultare maggiormente esemplare, permettendogli di identificarsi con lui nelle sue lotte. Grazie a questa identificazione immaginiamo di sopportare con l’eroe prove e tribolazioni, e trionfiamo con lui quando la virtù coglie la vittoria. Faccio un esempio: con la figura della matrigna, o della nonna in Cappuccetto Rosso, o della strega, si scinde la madre buona da quella cattiva, permettendo al bambino di andare contro la madre cattiva senza che si instauri il senso di colpa. La fantasia della cattiva matrigna preserva l’immagine della madre buona. Conserviamo così l’immagine di una madre buona, interiore, aderendo così ad una importante idea morale. Ci dà la certezza che la vita può essere affrontata con la fiducia di poter sormontare le sue difficoltà o con la prospettiva della sconfitta: anche questo costituisce un importantissimo problema esistenziale. Superiamo così l’angoscia, otteniamo il nostro regno. Siamo in grado di affrontare il percorso verso l’individuazione.

Quando Cappuccetto Rosso (protagonista della fiaba la cui prima versione scritta è quella di Charles Perrault, nel 1697, poi riscritta dai Fratelli Grimm prima nel 1812 e in versione definitiva nel 1857, ma presente in tante tradizioni culturali), incontra il lupo che ha ormai divorato la nonna, la bambina comprende che per crescere deve affrontare gli eventi negativi che le si presentano e superare i propri limiti. Le fiabe popolari di magia, quelle tramandata oralmente e che soltanto da qualche secolo sono state narrate per iscritto, sono contenitori sfaccettati di sensi, propri alla intrinseca varietà di significati dei simboli che contengono.

La fiaba è in fondo simile al sogno, e come questo esige un’interpretazione e ci sprona ad un processo di svelamento e di recupero di quel linguaggio simbolico altrimenti inesplorato e dimenticato, che si proponga come collegamento e riconoscimento tra un passato altrimenti perduto ed un futuro, che sia promessa comprensibile e che discenda da un presente esplorato e quindi meno confuso ed ermetico. Così la fiaba è un meraviglioso palcoscenico di significati, che si rivela capace di più livelli di lettura e le sue immagini-simbolo, piene di significati, stimolano diverse comprensioni. La fiaba appare come una espressione simbolica, uguale nella sua struttura alla mentalità ed alla percezione del mondo del bambino, ma che si rivela al tempo stesso specchio del percorso psichico di ognuno di noi. Descrizione di un rito iniziatico universale per eccellenza, ogni fiaba è la riproposizione simbolica di una morte e di una rinascita ad un nuovo stato. E’ la mappa che indica la via che porta verso l’autorealizzazione. Tutto questo il bambino, ovviamente, non lo sa consapevolmente, ma, per le vie simboliche e oscure dell’inconscio, lo percepisce. E’ questo che ha fatto, per secoli, della fiaba uno straordinario strumento educativo, che oggi purtroppo sembra essere solo un ‘linguaggio dimenticato’, per parafrasare il titolo di un celebre libro di Erich Fromm. E i risultati di questo oblio, sono evidenti. La fiaba, principessa tradita, si è addormentata nella foresta oscura della società attuale. Siamo in attesa di un principe azzurro che la risvegli…

Giovanni Iannuzzo