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Caccamo Tutto pronto per la 27° edizione del concorso nazionale per giovani musicisti

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Tutto pronto per la 27° edizione del concorso nazionale per giovani musicisti “Premio Benedetto Albanese”. L’evento è promosso dall’associazione Amici della musica “B. Albanese” che da 29 anni si occupa della realizzazione con il patrocinio del Comune di Caccamo.

Quest’anno una novità assoluta sarà associata allo storico concorso: al via il primo concorso internazionale di canto lirico, edizione 2024.

“Si respira grande entusiasmo per l’avvio di questa nuova edizione del Concorso nazionale Giovani Musicisti: siamo entrati nel vivo della fase organizzativa e le aspettative artistiche sono alte – commentano il presidente dell’associazione Amici della Musica, Renato Filippello, ed il direttore artistico, Marilena Anello – Non c’è edizione, infatti, che non ci regali la scoperta di grandi giovani talenti o interessanti promesse del mondo musicale, di cui poi negli anni, più o meno direttamente, continuiamo a seguire il percorso. La novità assoluta del Concorso internazionale di Canto Lirico, al cui lancio stiamo lavorando con determinazione, rappresenta un motivo in più di grande attesa per l’appuntamento di Aprile, al quale aspettiamo numerosi non solo i candidati ma anche gli appassionati di musica e tutti coloro che vogliano prendere parte a giornate artistiche che auspichiamo di grande interesse”.

Lo scopo principale della manifestazione è quello di diffondere la cultura musicale e stimolare i giovani, offrendo loro una qualificata occasione di confronto tra le più importanti scuole musicali, e portando, al contempo un considerevole numero di turisti in Sicilia, e in particolare a Caccamo provenienti da tutte le regioni italiane.

L’iniziativa contribuisce notevolmente alla diffusione su tutto il territorio nazionale del nome della nostra città e di tutta la regione, delle sue bellezze paesaggistiche, della sua storia e delle sue opere d’arte.

Il concorso è rivolto ai seguenti musicisti: Pianoforte, Quattro mani, Archi, Fiati, Chitarra, Fisarmonica, Arpa, Percussioni, Musica da Camera, Cori, Jazz, Scuole Medie ad Indirizzo Musicale, Gruppi scolastici liberi, Licei musicali

La manifestazione si svolgerà a Caccamo dal 20 al 30 Aprile al 2024 presso l’Auditorium S. Marco, situato nel centro storico; Alcune prove presso il Castello Medievale, Chiesa SS. Annunziata e  Chiesa S. Maria degli Angeli.

Le prove pubbliche dei concorrenti, suddivisi per fasce d’età e per tipologia di strumento si svolgeranno di fronte ad una Commissione di eminenti musicisti ed esperti musicali scelti all’interno delle varie istituzioni pubbliche musicali italiane o tra concertisti di provata esperienza.

Oltre al premio principale, consistente in una borsa di studio (€ 1.000,00), per consentire al vincitore di partecipare ad una scuola di alto perfezionamento, saranno assegnati nella giornata conclusiva della manifestazione, diversi premi speciali, tra cui: il  Premio città di Caccamo, il Premio “Chopin”, il Premio “Jazz”, la realizzazione di un CD.

Altri premi vengono offerti dalle Case musicali “Curci”, “Wicky-music”, “Eufonia” di Milano.

La manifestazione finale con di premiazione dei Vincitori si svolgerà il 27 Aprile 2024 presso l’imponente cornice della Chiesa S. Maria degli Angeli.

Possono partecipare cantanti provenienti da tutti i paesi del mondo e saranno valutati da una giuria internazionale presieduta dal direttore d’orchestra M. Gaetano Colajanni, con l’ausilio pianistico del M. Salvatore Scinaldi. Al primo premio sarà assegnata una borsa di studio di € 1.500,00; al secondo di € 800,00 e al terzo di € 500,00

Nella foto il vincitore dell’edizione 2023: il violinista Joseph Arena.

Montemaggiore Belsito. Toponomastica al femminile: Maria degli Angeli, Sant’Agata, Santa Lucia Filippini, Francesca Termini, Cerere

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In occasione dell’otto marzo, festa della Donna, si è voluto trattare un aspetto non comune per celebrare tale giornata: elencare quelle che sono le vie intitolate a figure femminili nel paese di Montemaggiore Belsito.

Nel paese, le vie intitolate a donne o figure femminili si contano appena sulle dita di una mano. Le vie sono elencate di seguito, con la spiegazione e l’origine che ha motivato l’intitolazione.
Nel 1986 è stato pubblicato un volume toponomastico, con sei tavole topografiche per l’immediato reperimento della via o piazza cercata. Ognuna delle tavole raffigura una delle sei sezioni in cui è stata suddivisa la pianta topografica di Montemaggiore Belsito, in scala 1:10.000. L’incipit della prefazione recita: «Queste pagine, intitolate “Le strade di Montemaggiore Belsito: Una strada, un personaggio, un avvenimento, un luogo storico” fanno parte del secondo dei “Quaderni di ricerca”, più ampio del precedente a motivo dell’argomento trattato. In questo quaderno si è voluto riportare quella parte storica del nostro paese nascosta dietro l’intestazione di ogni via, con la speranza di aver dato di essa una visione, se non totalmente, almeno parzialmente inedita. […]»
L’incipit della presentazione del libro della toponomastica del paese di Montemaggiore Belsito, a cura dell’allora sindaco Gaetano Luzio, è il seguente: «Che in occasione del riordino della toponomastica stradale e della collocazione delle nuove targhe viarie dovesse prodursi interesse e curiosità apparve subito scontato e naturale, e altrettanto ovvia apparve la opportunità di redigere un documento a carattere didascalistico ed esplicativo. Scorrendo però le pagine del presente lavoro di Santi e Filippo Licata ci siamo resi conto come la mera curiosità possa diventare lievito di conoscenza e la opportunità dovere. […]»
Le vie intitolate a donne sono le seguenti:
Via Cerere
Cerere era una delle più importanti divinità romane. Dea della vegetazione, dell’agricoltura e delle biade. Figlia di Saturno e di Cibele.
Via Maria degli Angeli
Strada che conduce alla chiesetta del Santuario della Madonna degli Angeli, in Contrada Torre, a qualche chilometro da Montemaggiore Belsito. Secondo il D’Amico in quella contrada Gualtiero di Ventimiglia, padrone del paese, vi fece costruire nel 1428 un’abbazia intitolata a S. Benedetto; a detta del Pirri l’abbazia fu edificata nel 1417 e che Salvo fu il primo Abbate. All’interno vi si conserva un antichissimo dipinto della Beata Vergine. Nel 1982 è stato celebrato a Montemaggiore Belsito l’850° anno della fondazione dell’Abbazia Benedettina Cluniacense S.Maria di Montemaggiore Belsito.
Corso Sant’Agata
La strada è dedicata alla Patrona di Montemaggiore Belsito, festeggiata modestamente il 5 febbraio da quando i montemaggioresi dedicarono i festeggiamenti più solenni al SS. Crocifisso, in seguito ad eventi miracolosi da Lui manifestati. Sant’Agata è anche patrona di Catania ed è considerata la protettrice dei fonditori di campane e degli ottonai. La sua città di origine è incerta in quanto sia palermitani che i catanesi se ne contendono la cittadinanza. La contesa nacque nel 1554 quando in un breviario stampato a Piacenza si lesse che la Santa era nata a Catania. In seguito alle rimostranze dei palermitani la Corte di Roma ordinò che si cancellasse le parole controverse. La contesa si riaccese nel 1597 quando il gesuita padre Colrago ribadì la cittadinanza catanese e di contro il Valguarnera quella palermitana. La questione finì nuovamente alla Corte di Roma e dopo cinque anni ed un pesante dispendio economico si decise di stampare nel breviario la frase “Quam Panhormitani et Catanenses civem suam esse dicunt”, (come i palermitani e i catanesi ritengono essere la propria cittadina). Nel tempo seguirono altre aspre battaglie a questo proposito, favorevoli ora all’una ora all’altra città. Il Canonico Domenico Paternò scrisse “L’ardenza e tenacità dell’impegno di Palermo nel contendere a Catania la gloria di aver dato alla luce la Regina delle Vergini”. Due dotti letterati palermitani, dei quali si sconoscono i nomi, scrissero, di contro, una “sanguinosa” satira. Inoltre, venne stampato un libro a Catania nel 1747. E così via sino al 1760. Infine, il Di Blasi ebbe così a dire “Questa disputa resterà sempre indecisa, giacché per tutte le apparenze non può sperarsi che si venga a capo di saperne la verità. Poco importa che questa Santa Vergine sia nata in Palermo, o in Catania la sua apoteosi l’ha resa cittadina del cielo, da dove mira con occhio di compassione le pugne letterarie dei nostri”. È pure incerto il periodo della sua morte. Il martirologio romano riporta che essa fu martirizzata durante l’impero di Diocleziano (243/313 ). Il Gaetani, consultando un codice manoscritto della Biblioteca Vaticana ed alcuni antichi codici latini (Vitae SS. Siculorum, t. I. pag. 47 et Anima ad t.l, pag. 37), concorda con il martirologio individuando il supplizio nel periodo dell’impero dioclezianeo; afferma inoltre che in quel tempo un certo Quinziano era Ministro dell’imperatore in Sicilia. Le fonti consultate dal Gaetani discordano, infatti nel manoscritto si legge di un Quinziano Prefetto, mentre nei codici latini si legge di un Consolare della Sicilia. Questa discordanza riguardo la carica crea dei problemi, in quanto di fatto i consolari furono introdotti nelle Provincie dell’Imperatore Valentiniano (371/392) e non prima. Quindi i codici latini errano nell’individuare un Quinziano Consulare della Sicilia sotto Diocleziano. II Di Blasi riscontra effettivamente un M. Valerio Quinziano “(Consulae Provinciae Siciliae” (Console della Provincia di Sicilia) sotto l’imperatore Valentiniano, ma quest’ultimo è Cristiano ed è improponibile il martirio di Sant’Agata in questo periodo. Tutto ciò non compromette comunque la veridicità del martirio subito dalla Santa, anche se non inquadrato in un periodo storico ben determinato, esso fu assai crudele, infatti subì l’estirpazione delle mammelle e poi arsa viva (si dice che fosse l’anno 251). La tradizione montemaggiorese vuole che Agata sia passata per questi luoghi e vi si fosse fermata per un breve riposo al ritorno di un viaggio da Catania.
Via Santa Lucia Filippini
Lucia Filippini (1672/1732) Nativa di Corneto Tarquinia, oggi Tarquinia. Beatifica il 13 giugno 1926, santificata da Papa Pio Xl il 21 giugno 1930. Fu fondatrice della Congregazione delle Maestre Pie Filippini, sorta per impartire un’educazione alle bambine povere ed abbandonate. Nella strada ad essa dedicata sorge un istituto religioso delle Maestre Pie Filippini, le cui suore si occupano, oltre che a svolgere le loro mansioni religiose, dell’educazione elementare dei bambini del paese e di quella, sino a poco tempo fa, delle bambine orfane.

L’istituto venne a sostituire la Casa Religiosa di Sant’Angela Merici fondata da Mons. Arrigo. In passato tale strada era intitolata “via Eunuco”, termine con il quale veniva comunemente identificato il montemaggiorese Ignazio Panzarella (1753/1828), nato in via Geraci, figlio di Giovanni e di Muscarella Angela. Persona facoltosa, resasi benemerita per le sue opere di interesse pubblico. Il suo più grande gesto di generosità e solidarietà sociale che lo rese maggiormente popolare fu la fondazione del “Monte Frumentario” nel 1828. Si trattava di un istituzione che provvedeva alla fornitura di frumento per la semina. Il fruitore a fine raccolto avrebbe saldato il prestito in ragione di un interesse moderato. Alla sua morte dispose di un esecutore testamentario il quale doveva amministrare 20 salme di frumento, tale era la quantità messa a disposizione, chiedendo un interesse fisso di 2 tumuli per salma.
Via Termini Francesca
Francesca Maria Termini Lucchesi Palli, moglie del Barone Biagio Licata. Marchesa di Montemaggiore Belsito, Contessa di Isnello, Signora di Villabate e Donna di palazzo di Sua Maestà la Regina. Morì in Palermo il 12 Febbraio 1900.
Ce da dire, comunque, che ci sono diversi motivi per cui le vie intitolate a donne sono generalmente meno numerose rispetto a quelle intitolate a uomini nella toponomastica italiana e in molte altre parti del mondo.
Storicamente, molte società hanno operato all’interno di strutture patriarcali, dove le donne avevano meno visibilità e meno opportunità di emergere in ruoli pubblici e di leadership. Di conseguenza, ci sono state meno donne che hanno raggiunto livelli di fama e riconoscimento tali da meritare l’intitolazione di strade o altri luoghi pubblici. Nel passato, l’accesso delle donne all’istruzione e alle carriere era limitato rispetto agli uomini, il che ha contribuito a ridurre le opportunità per le donne di emergere in campi come la politica, la scienza, l’arte e la cultura.Anche quando le donne hanno fatto progressi significativi nelle loro carriere e nella società, hanno spesso affrontato discriminazioni di genere che hanno limitato il loro riconoscimento e la loro visibilità pubblica. Le decisioni riguardanti la denominazione delle strade e degli altri luoghi pubblici spesso riflettono le tradizioni e i valori della società, che possono essere intrisi di conservatorismo e pregiudizi di genere.
Tuttavia, è importante sottolineare che negli ultimi anni c’è stato un crescente riconoscimento del contributo delle donne alla società e un impegno per aumentare la loro visibilità nella toponomastica e in altri contesti. Molte città stanno ora lavorando per correggere il disavanzo storico dedicando più strade e luoghi pubblici a donne illustri e figure significative nella storia e nella cultura.
Inoltre, ci sono diversi motivi specifici per cui la Chiesa cattolica, in Italia e in altre parti del mondo, ha potuto ostacolare l’intitolazione di vie a donne celebri e di particolare rilievo che non siano la Madonna o varie sante:
La Chiesa cattolica ha una lunga storia di venerazione e devozione nei confronti della Madonna e di altre figure femminili sante. Questo ha portato spesso a una preferenza per l’intitolazione di luoghi pubblici a figure religiose femminili anziché a figure laiche o non religiose. Nel corso della storia, la Chiesa ha esercitato un notevole controllo sociale e culturale, influenzando le decisioni riguardanti la denominazione di strade e altri luoghi pubblici. Questo potrebbe aver limitato l’intitolazione di vie a figure femminili non legate alla sfera religiosa. Come molte istituzioni tradizionali, la Chiesa cattolica è stata influenzata da valori patriarcali che hanno enfatizzato il ruolo delle donne come figure religiose o familiari anziché come leader o figure di spicco in altri ambiti. La Chiesa cattolica ha spesso riflettuto i valori culturali prevalenti nelle società in cui è stata radicata. In molte società, inclusa l’Italia, c’è stata una lunga storia di limitazioni per le donne nell’ambito pubblico e politico, e ciò potrebbe aver influenzato le decisioni della Chiesa riguardanti l’intitolazione di vie.
Comunque, è importante sottolineare che queste sono generalizzazioni e che ci sono eccezioni a questa tendenza. Negli ultimi anni, c’è stata una maggiore consapevolezza e un maggiore impegno per riconoscere il contributo delle donne nella società, inclusa l’intitolazione di vie e altri luoghi pubblici a donne celebri e di rilievo. Auguri a tutte le Donne.
Santi Licata.

Arretrati lavoratori forestali. Presidenza Regione: controversia non rientra nella sfera politica e va risolta in ambito amministrativo

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“Ci dichiariamo massimamente soddisfatti della risposta che il Capo di Gabinetto Vicario della Presidenza della Regione Siciliana, Margherita Rizza, ha indirizzato, tramite il nostro legale, ai lavoratori forestali che, assistiti dalla Uila Uil di Palermo, hanno diffidato il  Comando Corpo Forestale ad annullare la richiesta di rimborso degli arretrati contrattuali percepiti chiedendo contemporaneamente l’accesso agli atti. La dottoressa Rizza scrive che “avuto riguardo alla copiosa corrispondenza relativa all’oggetto, pervenuta per conoscenza anche a questa Presidenza, si rappresenta che la stessa fa riferimento ad affari di natura gestionale (recupero arretrati contrattuali), comprensiva della pertinente documentazione oggetto dell’istanza di accesso, non riconducibili alle attribuzioni presidenziali, bensì al Comando del corpo forestale, che legge per conoscenza ed al quale la corrispondenza in esame risulta direttamente indirizzata”.

Riteniamo che correttamente la Presidenza della Regione abbia con ciò dichiarato che la controversia non rientra nella sfera politica e va risolta in campo amministrativo. Chi, dalle parti del Comando o dell’Assessorato al Territorio o ancora di qualche sindacato autonomo o forze politiche, pensava a una soluzione politica magari al ribasso, è smentito dalla posizione assunta dalla Presidenza della Regione. Chi, dalle medesime parti, cercava coperture istituzionali, deve rassegnarsi. La vicenda non può che concludersi soltanto con l’annullamento delle procedure di recupero e con la restituzione delle somme che sia il Comando sia il Dipartimento Sviluppo Rurale hanno sottratto ai lavoratori. Auspichiamo, infine, che il danno erariale che la gestione della questione ha prodotto dal 2020 a oggi, sia oggetto di attenzione in virtù del potere di controllo di cui la Presidenza della Regione è titolare. Forse è arrivato il momento di sedersi attorno a quel tavolo tecnico che nel giugno 2023 l’Assessora Elena Pagana aveva disposto si costituisse dando mandato al Dirigente Generale del Corpo Forestale e che non è mai stato costituito”. Lo dichiarano Giuseppe La Bua, Segretario Territoriale della Uila Uil di Palermo e Michelangelo Ingrassia, componente dell’Esecutivo Territoriale dell’Organizzazione Sindacale.

Strage di Altavilla Milicia: Gip di Termini Imerese autorizza perizia psichiatrica su Giovanni Barreca

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese, a seguito della richiesta dell’avvocato Giancarlo Barracato, ha autorizzato la perizia psichiatrica di parte su Giovanni Barreca. La consulenza sarà effettuata dal medico Alberto Caputo e dalla criminologa Roberta Bruzzone. Il muratore di Altavilla Milicia è accusato di aver torturato e ucciso, con la complicità della figlia di 17 anni e di una coppia di invasati religiosi, la moglie, Antonella Salamone e i figli di 15 e 5 anni, Kevin ed Emanuel, durante un folle rito di purificazione dal demonio. Al suo legale Barreca ha ribadito di aver agito per liberare la famiglia dal diavolo.
Nel frattempo vanno avanti le indagini sui cellulari e sui pc sequestrati all’uomo e ai suoi complici, Sabrina Fina e Massimo Carandente.

Cefalù, “Frammenti inestirpabili”: al Cinema Di Francesca documentario sul fotografo Giovanni Chiaramonte

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Uno sguardo che attua un viaggio interiore, il viaggio nella Sicilia degli anni 60, pregna di involontaria bellezza e già preda della speculazione edilizia e dello scempio industriale teso ad uno sviluppo improponibile e mai giunto.

È il viaggio di un maestro della fotografia che si veste di altre immagini, quelle girate da Valentina Pellitteri autrice del documentario Terra del Ritorno – omaggio a Giovanni Chiaramonte, presentato al pubblico di Cefalù nell’ambito del ciclo “Incontri al Cinema”, promosso dall’ Associazione Amici del Cinema Di Francesca.

Il documentario, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia, sezione Sicilia, nell’anno accademico 2011 – 2012, narra il percorso artistico e quello esistenziale di Chiaramonte, scomparso il 18 ottobre 2023, con lo stesso maestro come protagonista del film, narratore di sé stesso e del proprio rapporto con la fotografia ed il paesaggio, suo abituale soggetto, ora nella forma di monologo ora nella modalità di un dialogo tra maestro e allievo (quest’ultimo è Marcello De Masi, suo giovane assistente della cattedra di Teoria e Storia della Fotografia presso lo IULM di Milano).

Il racconto, in realtà, porta lo spettatore anche a Milano e a Berlino, rispettivamente la meta finale e il punto di inizio di una “migrazione senza fine e senza Itaca”: Berlino scelta come soggetto con il quale iniziare l’indagine della realtà attraverso la fotocamera, quel terzo occhio che vede e infine restituisce ciò che gli occhi non possono vedere, e Milano in cui Chiaramonte vive nel presente ritratto da Pellitteri, ed in mezzo un continuo tornare alla ricerca di un origine che non è dove si è iniziato a capire il proprio bisogno di rappresentare ma il topos di provenienza genealogica e culturale; per Chiaramonte, nato a Varese da emigrati siciliani, questa origine inafferrabile è rappresentata dalla città e dal territorio di Gela, nelle cui rovine, del passato e della contemporaneità, il reporter torna continuamente a ricercare quella visione che conferma la lezione del suo autore di riferimento: il regista russo Andrej Tarkovskij.

Attraverso la produzione dell’immagine di cui nel film si svela il rituale complesso, il fotografo cerca di far emergere quel rapporto tra luogo e destino, e, nel caso di Chiaramonte, un luogo che è due volte metafora della perdita irrimediabile: di identità personale per l’individuo, il cui cordone reciso non è più nutrito con la linfa dell’appartenenza, e di identità storica per il luogo stesso separato dal proprio passato dai disastri naturali e soprattutto umani. Di tutto restano frammenti, per l’appunto inestirpabile, dal paesaggio così come dall’anima.

Conduttore del dibattito con l’autrice, l’architetto Marcello Panzarella ha aggiunto al ritratto filmico il dato concreto di alcune lettere inviategli nell’ambito di un rapporto di amicizia e la proiezione di immagini realizzate da Chiaramonte in anni più recenti per la sua ultima pubblicazione dal titolo emblematico “l’ultima Sicilia”: immagini ancora incentrate sui contrasti che occupano per intero la riflessione di Chiaramonte, una altalena tra archeologia e violenza, la finestra ottica e spirituale che fissa in modo concreto la dominanza della rocca e il dilagare della luce sull’abitato di Cefalù, come i ‘crimini e splendori’ sul mare di Himera.

Barbara De Gaetani

Furti di energia elettrica. Controlli a tappeto nella Provincia di Palermo: 13 denunciati

Proseguono i controlli del Comando Provinciale di Palermo per la lotta alla criminalità diffusa a al contrasto del fenomeno del furto di energia elettrica. Dopo le verifiche svolte nei giorni scorsi tanto a Carini quanto in città, nei quartieri Brancaccio, Capo e Bonagia, conclusesi con l’individuazione di 60 nuclei familiari che non avevano mai sottoscritto alcun contratto di fornitura di energia elettrica ma le cui abitazioni sono risultate ugualmente collegate alla rete di distribuzione dell’Enel, i Carabinieri hanno effettuato, insieme a tecnici dell’azienda, un nuovo servizio di controllo straordinario, scovando ulteriori 13 casi di allacci abusivi e, quindi, di furti di energia elettrica

I militari della Stazione di Brancaccio hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo 4 uomini, tutti domiciliati in via Padre Annibale di Francia, in quanto le loro abitazioni sarebbero state collegate abusivamente alla rete elettrica.

Sempre a Palermo, in via Bennici, la Stazione Carabinieri “Scalo” ha accertato che 8 abitazioni erano totalmente prive di contratti di fornitura elettrica.

In provincia, a Santa Flavia, i Carabinieri della locale Stazione hanno controllato numerosi esercizi pubblici, scoprendo che un commerciante avrebbe collegato fraudolentemente il suo negozio di generi alimentari alla rete elettrica. Per lui, trattandosi di esercizio commerciale, sono scattate le manette e l’arresto è stato convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese.

Tutti gli indagati, oltre ad essere chiamati a pagare il consumo stimato, risponderanno di furto aggravato, con una pena prevista, in caso di condanna, dai 2 ai 6 anni di reclusione.

Bagheria, Incontro con l’autore: Salvatore Sutera

Si terrà sabato 2 marzo 2024 alle ore 17,00 il primo appuntamento della rassegna “Incontro con l’autore”. Questo mese sarà ospite lo scrittore Salvatore Sutera (nella foto). Dopo la presentazione di Cristina Sciortino, del Consiglio Direttivo BCsicilia di Bagheria, dialogherà con l’autore Maria Giammarresi, Presidente BCsicilia di Bagheria. L’incontro si terrà presso la Sede dell’Associazione, Dimora Storica Mineo – Cirrincione, in via Sant’Elia, 5 a Bagheria, Per informazioni Email: [email protected] – Tel. 394121267.
Scrittore fortemente legato alla sua terra, la Sicilia, Salvatore Sutera ne descrive l’amore per la natura e per tutti gli esseri viventi, privilegiando il rapporto con le radici familiari. Si ricordano: “Vento di scirocco”, “L’avventura di due garibaldini per caso”, “Il posto degli ulivi”, l’ultima fatica letteraria. Cantante lirico, oltre che scrittore, ha partecipato al Festival internazionale di musica barocca a Lione. E ancora, attore teatrale, lavorando al fianco di Gustavo Scirè. Collabora periodicamente con Radio Margherita, per la trasmissione “Tre minuti in compagnia di uno scrittore” leggendo e interpretando pagine di opere scelte.

Cerda: si presenta “Marietta”, il nuovo libro di Vincenzo Muscarella

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Sabato 2 marzo 2024 alle ore 16,30 presso la Sala Consiliare del Comune di Cerda in via Roma 133 verrà presentato il volume “Marietta” di Vincenzo Muscarella. L’avvenimento riveste un’importanza particolare per il fatto che la trama del romanzo fra fantasia e fatti storici è ambientata a Cerda paese natio dello stesso autore.

Dopo i saluti del Sindaco On. Salvatore Geraci e la testimonianza di Francesco Liberti (Don Cicciu Tabaranu)Interverranno e dialogheranno con l’autore: Benedetta Parisi, Ninetta Geraci, Franco Li Pomi, Michele La Tona Nando Ciminoe Pietro Attinasi. Leggeranno le attrici Liliana Sinagra Serena Rocchetta. Intermezzi musicali del cantautore Francesco Giunta.

“ Marietta”è il secondo della trilogia di romanzi “ Tri Matri” dedicati a Maruzza, Marietta e Antunina, madri delle tre ragazze  di Cerda (Giuseppina Del Castillo, Santina Salemi e Rosina Cirrito) arse vive nell’incendio delle Triangle Shirtwaist Factoryavvenuto a New York il 25 marzo del 1911 in cui perirono 146 persone di cui 126 donne.

Attraverso le vicissitudini delle tre madri, si vuole raccontare e analizzare il contesto sociale, economico e politico della nostra terra sul finire del secolo XIX che spinse queste tre donne coraggiose e orgogliose ad emigrare, con i figli al seguito, verso l’America

Se in “Maruzza” – il primo – si evidenzia lo scontro tra due famiglie di opposti ceti sociali in “Marietta” sono il suo coraggio e la sua determinatezza di giovane donna ribelle contro l’ingiustizia, la povertà e la sopraffazione a intramezzarsi, quasi anticipandoli, con i tragici accadimenti storici e politici della Sicilia nell’ultimo decennio del diciannovesimo secolo in cui nasce l’epico movimento dei “Fasci dei Lavoratori” spento dalla crudele repressione del governo Crispi.

Il romanzo, del tutto frutto della fantasia,  è ambientato a Cerda, piccolo paese in provincia di Palermo,  negli anni  a cavallo del 1900 e racconta di Marietta, appartenente ad una famiglia della piccola borghesia, che insieme a Giacuminu, giovane fabbro che sposa contro il volere del padre, e il cognato Vitu si mettono alla testa dei contadini e degli artigiani , fondano “ La Fratellanza”, una Società di Mutuo Soccorso, e con il sostegno dei futuri dirigenti dei Fasci dei Lavoratori, intraprendono una battaglia contro i latifondisti , i galantuomini e  i loro campieri.

Questa vuole essere una storia di gente umile, “storia vera”, quella che i libri di scuola non hanno mai raccontato, quella che la cultura egemone del tempo ha colpevolmente eluso, quella che i nostri più grandi letterati hanno evitato di raccontare perché troppo distanti da quei bisogni e da quelle tragedie o perché essi stessi facenti parte di quella borghesia miope e arretrata che preferì voltarsi dall’altra parte.

 

 

“Per dire addio ho dovuto scriverlo”: si presenta a Corleone il libro di Nadia Nicolosi

Si presenta domenica 3 marzo 2024 alle ore 17,30 presso l’Aula Consiliare in Piazza Garibaldi a Corleone, il libro di Nadia Nicolosi “Per dire addio ho dovuto scriverlo”. Dopo i saluti di Pio Siragusa, Presidente del Consiglio comunale, di Vito Catalanotto, del Lions Club Corleone e la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Direttore del giornale Esperonews, sono previsti gli interventi di Pippo Cipriani, già Sindaco di Corleone e di Angelo Vintaloro, Presidente dell’Archeoclub comprensoriale di Corleone. Sarà presente l’Autrice. L’incontro è organizzato da Esperonews,  Lions Club, Archeoclub e dalla Casa Editrice DLM.

Il libro. Una storia coinvolgente con argomenti forti e da tanti magari non condivisibili, con quel pizzico di sregolatezza che guida i personaggi verso una direzione del tutto inaspettata. Il racconto è narrato in prima persona da Nadia, la quale descrive i fatti vissuti e analizzati dal suo punto di vista, non sempre del tutto lucido e sobrio. Questo ci porta a un approccio ravvicinato con storie di alcol, droga, sesso, ambiguità, incidenti stradali, che sembrano dare un’idea chiara dello svolgersi delle cose, almeno nei primi capitoli, sorprendendoci drasticamente con l’arrivo di un piccolo personaggio che sembra diventare il collante di tutto. Sentimenti completamente nuovi e puri portano Nadia e gli altri a rallentare con la vita frenetica e per niente salutare, a fare i conti con se stessi, anche se non in maniera del tutto definitiva, alternandosi tra scelte giuste e sbagliate fino alla fine.

L’autrice. Nadia Nicolosi è nata e vive a Corleone. Ha fatto molti lavori precari, non ha terminato gli studi quando avrebbe dovuto e non ha mai investito su se stessa prima d’ora. Dopo il primo lockdown del 2020 dovuto al Covid-19, decide di riprendere a studiare, di scrivere il suo primo libro e di investire anche in un’altra delle sue passioni: la fotografia.

Il libro della Casa editrice Don Lorenzo Milani, si può trovare a Palermo presso la Mondadori Point in via Mariano Stabile, 233, oppure a Termini Imerese presso la Libreria Faso in Piazza La Masa, 5, o si può riceverlo direttamente a casa telefonando allo 091.8141329, inviando una email a: [email protected] o richiedendolo attraverso la pagina Facebook Antica Cartolibreria Faso.

Cefalù, all’Istituto “Nicola Botta” il murale di Igor Scalisi Palminteri che promuove la lettura

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Igor Scalisi Palminteri ha realizzato a Cefalù, in collaborazione con l’amministrazione comunale (assessorato al Decoro urbano) e insieme alla comunità scolastica, un nuovo murale, dal titolo ‘Vola con me’, dipinto sul prospetto principale della sede centrale dell’Istituto Comprensivo ‘Nicola Botta’ che ospita un plesso della scuola primaria del comune. Il dipinto è dedicato alla magia che i libri possono trasmettere ai più piccoli e alle più piccole, con il proposito di promuovere la lettura tra queste fasce d’età.

La scelta del titolo, “Vola con me”, che suggerisce l’idea di un viaggio immaginario attraverso le pagine dei libri, incoraggiando i più piccoli a lasciarsi trasportare dalla magia delle storie e delle avventure letterarie, è nata proprio dalla semplicità geniale e illuminante di una bambina che, visto il bozzetto, ha scolpito in parola un concetto inequivocabile: “I libri ti fanno volare con la fantasia”.

“Questo intervento è in linea con altre pitture che ho fatto ‘per’ i bambini piuttosto che ‘con’ i bambini – spiega Igor Scalisi Palminteri -, anche se all’interno della scuola, grazie al contributo di Nino Carlotta, abbiamo realizzato un piccolo laboratorio di pittura in connessione con il murale. Mentre io dipingevo all’esterno, infatti, le bambine e i bambini dipingevano all’interno, guidati da Nino, perché ci è sembrato importante coinvolgere i destinatari di questo pensiero, anche se c’è un messaggio importante rivolto ai genitori, che devono sforzarsi di togliere dalle mani tablet e telefonini per promuovere l’educazione alla lettura dei libri a figli e figlie. Oggi l’editoria dedicata ai più piccoli ha fatto passi da gigante: l’offerta è vasta, i libri sono molto belli, i volumi illustrati nelle librerie prendono sempre più spazio, cosa che io e i miei coetanei, da bambini, ci sognavamo. Noi siciliani dobbiamo metterci assolutamente in linea con questa tendenza straordinaria, perché un libro fa volare”

Un riferimento, quello al popolo isolano, fatto non a caso dall’artista. Il murale, infatti, non solo arricchisce visivamente l’edificio, ma trasmette anche un importante messaggio educativo dedicato appunto alla promozione della lettura tra i più piccoli, in un contesto – quello siciliano, appunto – che vede tristemente la regione fanalino di coda in Italia. In particolare, nell’Isola legge appena il 33,8% dei bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni, come documenta uno studio pubblicato da ‘A Sud d’Europa’ nel febbraio del 2023. A seguire la Calabria con il 35,9%, la Campania, con il 38,2%, Molise, Puglia e Basilicata, dove si supera di poco il 40%.

“Questo è il senso del murale – spiega ancora Igor Scalisi Palminteri -, aiutare i nostri piccoli a scoprire i libri, all’approccio alla lettura, leggere con loro quando non sono ancora in grado di farlo da sé, fargli tenere un libro sul comodino. Non farlo è una mancanza nella quale un genitore può cadere. È invece necessario aiutare bambine e bambini a volare, a stimolare la fantasia. Lo strumento della lettura è uno tra quelli più importanti anche per l’adulto che si diventerà, perché abituarsi a leggere ti prepara a essere informati, a studiare, a crescere emancipati e costruire un propria coscienza: essere pronti ad affrontare le difficoltà che ti si pongono nel processo di formazione. Ti aiuta a essere connesso con società – prosegue l’artista -, a essere pronto al confronto, partecipe nella vita sociale, a costruire un bagaglio necessario affinché non si resti indietro ed emarginati rispetto agli altri. Questo è quello che purtroppo succede nelle nostre periferie quando i bambini non vengono aiutati dalle istituzioni a trovare un libro nelle biblioteche di quartiere o in quelle scolastiche. Le biblioteche sono un contenitore straordinario di una ricchezza infinita. Dentro questo muro dipinto c’è proprio questo messaggio”. Una riflessione che prende corpo travalicando i confini della Sicilia ed espandendosi verso l’attualità, con una dedica che Igor Scalisi Palminteri tiene a fare: “Dedico questo muro ai bambini palestinesi: quelli che sono morti, quelli mutilati e quelli che rischiano di morire. Il mio pensiero va a loro: che possano trovare in questo momento nei libri la forza di potersi allontanare da quella cruda, dura e terribile realtà”.

L’amministrazione ha promosso e finanziato con entusiasmo l’iniziativa, riconoscendo il valore educativo e culturale che il murale può avere nel promuovere la lettura tra i giovani. Il murale “Vola con me” diventa così un punto di riferimento visivo e simbolico per la scuola di Cefalù, incoraggiando la comunità a sostenere attivamente la formazione e lo sviluppo dei suoi giovani cittadini attraverso la magia delle parole e delle storie raccontate nei libri.

“Il murale – spiegano il sindaco Daniele Tumminello e l’assessore al Decoro urbano Salva Mancinelli – è nato da una duplice ispirazione e considerazione. Da un lato volevamo valorizzare e abbellire la scuola primaria, luogo in cui i bambini ricevono la prima istruzione e maturano l’idea che la cultura possa rendere liberi. Per questo, metaforicamente vediamo il volo sui libri come rappresentazione di questo concetto. Il secondo principio ispiratore è stato proprio un libro illustrato per bambini di Stefano Benni a cui ci siamo ispirati. Ne ‘La bambina che parlava ai libri’ l’autore scrive: ‘La bambina capì cosa doveva fare. Avrebbe rotto le finestre che impedivano ai libri di volare per il mondo. Avrebbe portato i libri dappertutto, e non importava se qualcuno voleva bruciarli, o proibirli, o ignorarli. Lei avrebbe rotto altre finestre per farli andare liberi. E ci sarebbero stati altri bambini come lei che avrebbero imparato a parlare con i libri’. Crediamo che quello verso i libri debba essere un approccio gioioso, la lettura consente di vivere con leggerezza e di viaggiare nel tempo e nello spazio. Attraverso il libro, non solo si può conoscere ma si possono vivere le altre esperienze che il tempo della vita reale non ci consente di avere. Questo grazie al potere dell’immaginazione”.