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Castelbuono, escursione a cavallo organizzata da BCsicilia

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In una splendida giornata di sole, domenica 7 aprile, tra i boschi ancora incontaminati del Parco delle Madonie si è svolta oggi la prima escursione a cavallo organizzata da BCsicilia con il patrocinio del Parco delle Madonie e del Museo naturalistico di Castelbuono.

L’iniziativa fa parte di un fitto calendario che si dipanerà tra aprile e ottobre con la realizzazione di quattro escursioni guidate, due delle quali precedute da seminari appositamente strutturati per meglio orientare ed informare i partecipanti sulla ricchezza del patrimonio naturalistico, sulla tipicità della flora, fauna ed altri elementi di caratterizzazione del contesto ambientale.

Il primo appuntamento ha visto la partecipazione di un gruppo di amazzoni e cavalieri, supportati da tre fuoristrada d’appoggio, che hanno avuto la possibilità di immergersi tra la spettacolare vegetazione costantemente curata e custodita dall’Azienda forestale e di ammirare gli splendidi panorami boschivi da postazioni privilegiate che consentono alla vista di spaziare sull’ampio patrimonio paesaggistico del Parco.

Il gruppo si è soffermato per una rinfrancante sosta presso il caratteristico pagliaio di Piano Noce, dove è stata organizzata una amichevole grigliata accompagnata da una degustazione di formaggi tipici di produzione locale.

Stella Albanese

Giornale di Cefalù: le leggende dei tulipani del Santuario della Madonna dell’Olio

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Le leggende dei tulipani che fioriscono spontaneamente a Blufi nel prato del Santuario della Madonna dell’Olio. Migliaia di fiori rossi in un campo coltivato a grano e foraggio. Il campo recintato e il percorso obbligatorio. Migliaia di visitatori nonostante l’interruzione stradale: lo raccontano Fabrizio Macaluso e Ilenia Albanese (nella foto).

Dal 10 al 12 maggio a Cefalù la terza edizione del Meeting Francescano del Mediterraneo. Il tema “suggerito” da Papa Francesco: Connessi – non esistono cambiamenti culturali senza cambiamenti nelle persone”. Intervista a Giuseppe Di Grande.
Biblioteca comunale: weekend con i libri – “C’è una volta” e “(il) Mondo dentro” di Chiara Scialabba. Interventi dell’assessore Laura Modaro, Santa Franco ed autori Valeria Balistreri e Stefano Zoletto.
Il Giornale di Cefalù – anno 41 n. 1789 – videonotiziario – web diretto e condotto da Carlo Antonio Biondo; da giovedì 11 aprile 2024 può essere seguito e rivisto su facebook adrianocammarata e sul canale you tube Carlo Antonio Biondo (https://youtu.be/AXNTkb3XEKI). Archivio Giornale su cammarataweb; link su tutti i social.

Cerda, presentati i volumi di Santa Franco “Respiri di ginestra” e “L’ombra della luce”

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Nell’aula consiliare di Cerda si è svolta la presentazione di due romanzi di Santa Franco. Ha presentato l’autrice: Cruciano Runfola. Hanno commentato e discusso durante la presentazione le opere letterarie: Provvidenza Pedone e Salvina Cimino. Sono interventi: Arianna Attinasi per Edizioni Arianna e Claudio Paterna per BCsicilia. Era presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Cerda. L’evento organizzato nell’ambito dell’iniziativa “30 libri in 30 giorni” di BCsicilia.
Santa Franco è nata a Tusa, un piccolo paese della Sicilia nebroidea, ma attualmente risiede a Cefalù, dove insegna italiano presso l’Istituto Comprensivo “N. Botta”. Ha sempre mostrato un forte impegno nelle questioni sociali e politiche, ricoprendo incarichi istituzionali e ruoli all’interno del PD. È stata una presenza frequente in incontri e dibattiti culturali, esplorando diverse tematiche letterarie, artistiche, antropologiche e sociologiche. Ha dedicato molto del suo lavoro alla promozione dell’arte della narrazione, organizzando eventi culturali e partecipando a incontri finalizzati alla valorizzazione della lingua siciliana e dei suoi grandi autori. Santa Franco ha pubblicato diversi libri con Edizioni Arianna, tra cui “Donne di Zagara” (2016), “Luna Barocca” (2018) e “Respiri di ginestra” (2020). “Donne di Zagara” è stato incluso tra i testi più significativi di prosa e poesia dall’epoca medievale ai giorni nostri, con uno dei racconti più intensi, “Carmelinedda”, incluso nell’Antologia Letteraria “L’isola Singolare”. “Luna Barocca” è stato selezionato dal Corriere della Sera nella classifica dei migliori libri del 2018 su “La Lettura”, e ha ricevuto il Premio d’Eccellenza Siciliana nel “Concorso internazionale di Poesia e Narrativa Città di Cefalù 2020/2021”.
Arrivata al suo terzo lavoro letterario, Santa Franco continua a concentrarsi sulle donne come protagonisti delle sue storie, offrendo una prospettiva autentica e priva di pregiudizi di genere. Con “Respiri di ginestra”, l’autrice sorprende ancora una volta presentando un’antieroina inaspettata. Tuttavia, Santa Franco non si limita a descriverla, ma la esamina senza riserve, scrutandone l’anima e mostrando le cicatrici lasciate dai trascorsi politici della sua famiglia. Il suo punto di vista emerge chiaramente attraverso una scelta di parole asciutte e un tono narrativo talvolta sarcastico, specialmente nei dialoghi tra personaggi fascisti, bilanciato da momenti di grande empatia quando si raccontano storie di coraggio e sofferenza.
La sinossi ci dice: “La vita di Vita Maria è permeata dall’odio, mentre quella della Romana è ancora più intrisa di rancore, dovuto alla sua complessa identità e alla sua predisposizione a indossare maschere per proteggersi. Questa facciata apparentemente forte e arrogante nasconde una fragilità che emerge quando la vita sembra crollare in pezzi irreali. La narrazione che emerge è drammatica, ironica, e allo stesso tempo semplice e travolgente, riflettendo l’intensità delle vite coinvolte nel contesto storico del ventennio fascista. Le storie umane narrate sono intrise di sofferenza e realtà struggenti, mentre il personaggio centrale, la Romana, si intreccia in modo ineludibile con altre vite, sia vittime che carnefici della storia”.
Ne “L’ombra della luce” dalla sinossi apprendiamo: “Ma da quelle parole, che non si trasformano mai in cenere, la verità rimane sempre nell’ombra, forse perché la verità stessa è un concetto abusivo, un risultato dell’infinita combinazione di parole intrecciate in un caotico mosaico di significati, pezzi che tentano di formare un’immagine unitaria destinata a sfaldarsi nel labirinto di ombre luminose e paure inconfessabili. Un’insolita coppia giunge improvvisamente nel villaggio, due estranei: lui un signore gentile ma solitario, lei una giovane donna che sembra emanare un’enigmatica aura di luce. Il loro arrivo in una casa ritenuta infestata da anime tormentate genera una diffidenza naturale che si trasforma presto in un terrore angosciante, scatenando antiche paure ancestrali, alimentate da eventi avvolti nel più profondo mistero. Le loro storie si intrecciano con altre narrazioni poco spiegabili attraverso una semplice lettura razionale ed illuminista”.
Buona lettura e buona scoperta di realtà e storie, dei tempi che furono, che senza il lavoro e l’impegno di Santa Franco sarebbero rimaste nascoste. La stessa Franco ci consegna i suoi lavoro affermando: i romanzi sono sì scritti da me, ma poi diventano patrimonio di tutti, e ognuno potrebbe trovarci chiavi di lettura non immaginati o previsti dalla stessa scrittrice.
Santi Licata

Termini Imerese, nell’ambito dell’iniziativa “30 Libri in 30 Giorni” si presenta il volume di Giuseppe Muscato “Il fondamento sacro della politica”

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Nell’ambito dell’iniziativa “30 Libri in 30 Giorni”, promossa da BCsicilia, si presenta venerdì 12 aprile 2024 alle ore 17,30 presso la Chiesa del Monte in via Giuseppe Mazzini a Termini Imerese, il volume di Giuseppe Muscato “Il fondamento sacro della politica”. Dopo i saluti di don Antonio Todaro, Parroco della Maggior Chiesa, è previsto l’intervento di Liboria Di Baudo, dell’Associazione “Idea e Azione”. Sarà presente l’Autore. Coordina Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia. L’incontro è organizzato dall’Università Popolare, da BCsicilia, dalla Parrocchia S. Nicola di Bari e dalla Casa editrice Don Lorenzo Milani.

Il volume. “Il Fondamento sacro della Politica” offre una serie di riflessioni sui dieci libri della Repubblica di Platone alla luce della filosofia realizzativa sia orientale che occidentale. In questo momento storico in cui viviamo con l’incubo della distruzione e della morte, occorre una terapia adeguata per ritrovare la dignitas, il coraggio e la sapienza per cambiare rotta e intraprendere un’azione illuminata, forte, emblematica, saggia e incisiva. Platone nella Repubblica ci offre una terapia luminosa, valida e attualissima.  Questo libro la delucida e la rende accessibile a tutti, senza tradire il pensiero platonico, ma valorizzandone l’aspetto spirituale e metafisico.

L’autore. Giuseppe Muscato, medico, ha fondato l’associazione filosofica no-profit Paideia i cui soci da più di trent’anni si occupano di filosofia orientale e occidentale. I filosofi più studiati e meditati sono Shankara e Platone.  L’intento è quello di realizzare nel vissuto di ogni giorno i principi universali (giustizia, verità, bellezza, amore, libertà…) ri-conosciuti e condivisi. Questo stimola nelle persone l’aspetto noetico-intuitivo che rende bella e significativa la propria vita.

Incidente sulla SS13 all’entrata di Lascari, traffico rallentato

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Un incidente si è verificato sulla Strada Statale 113 ad altezza dello svincolo per entrare a Lascari.

Secondo quanto si apprende, non ci sarebbero feriti, l’incidente è avvenuto tra due auto una Fiat Panda ed una Smart. Sul posto sono attualmente presenti i Carabinieri per effettuare i rilievi, il traffico è comunque rallentato in entrambe le direzioni.

Articolo in aggiornamento

“Signuruzzu chiuviti chiuviti”: a Sciara l’antico rito per chiedere il dono della pioggia

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La siccità è ormai sotto gli occhi di tutti.

Da diversi mesi ormai, la pioggia, per il nostro Comprensorio sembra quasi un ricordo. Siamo solo ad aprile ma fiumi e laghi sono già in sofferenza, proprio nella giornata odierna (9 aprile 2024) la Regione Siciliana su proposta del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha istituito la cabina di regia per l’emergenza idrica.

La crisi dell’acqua è un problema per tutti, in primis per agricoltori ed allevatori, già in ginocchio a seguito delle politiche adottate dall’Unione Europea, che hanno portato alle manifestazioni di piazza ancora in corso. La scarsità d’acqua adesso sembra essere una spada di Damocle pronta a trafiggere le ultime speranze per salvare agricoltura e allevamento, dicevano gli antichi siciliani “supra a vaddira ro’ cravunchiu”, come a dire piove sul bagnato.

Qualche anno prima

Magari piovesse sul bagnato, non piove proprio. Eppure, diversi anziani, ci raccontano che anni addietro questi ultimi ricordano di inverni caldi e secchi, senza una goccia d’acqua, con conseguente emergenza durante l’estate. Anche oggi è lo stesso? Probabilmente no. “È acclarato – scrive Papa Francesco nel suo discorso alla COP 28 del 2 dicembre 2023che i cambiamenti climatici in atto derivano dal surriscaldamento del pianeta, causato principalmente dall’aumento dei gas serra nell’atmosfera, provocato a sua volta dall’attività umana, che negli ultimi decenni è diventata insostenibile per l’ecosistema”. Attività umana che sta imboccando una via oscura, senza luce.

Signuruzzu chiuviti chiuviti

Eppure, fino ad alcuni decenni fa, la pietà popolare contadina si rivolgeva direttamente a Dio per chiedere il dono della pioggia. Nei paesi del nostro Comprensorio ma in generale in tutta la Sicilia, le persone erano solite recitare una preghiera, che poi è diventata una sorta di nenia quasi una filastrocca, che recitava così: “Signuruzzu chiuviti chiuviti ca i lavureddi su arsi di siti, mannatini una bona senza lampi e senza trona” che tradotto vuol dire: “Oh Signore fa che piova perché i campi seminati sono assetati, mandane una buona senza fulmini e senza tuoni”, nenia che veniva recitata in particolar modo dai bambini. Ora, potrà sembrare anacronistico ma la scorsa domenica, a Sciara si è ripetuto questo antico rito. Si tratta di un momento semplice ma solenne.

In principio infatti, i sacerdoti, dopo aver chiesto licenza al vescovo, esponevano il Santissimo sulla soglia della porta della chiesa in modo tale che potesse benedire tutti i campi circostanti e i contadini potessero rivolgersi direttamente a Lui per chiedere il dono della pioggia. Domenica scorsa, la comunità parrocchiale sciarese, insiema al parroco don Nunzio Pomara ha ripetuto questo antico rito portando all’esterno dalla chiesa, l’effige del Crocifisso nonchè Patrono del Paese per chiedere nuovamente la grazia. La pioggia arriverà? Nessuno è veggente, tuttavia l’attesa è sicuramente una virtù che i contadini possiedono da sempre, gli stessi che ci hanno insegnato a guardare alle “cose del cielo”, con la certezza che: “con l’aiuto di Dio, – dice Papa Francesco – usciamo dalla notte delle guerre e delle devastazioni ambientali per trasformare l’avvenire comune in un’alba di luce”.

Giovanni Azzara

 

Sciara, Don Leoluca Pasqua: “il perdono ci fa stare bene, ha il potere di guarire il cuore”

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Presentato a Sciara il nuovo libro di Don Leoluca Pasqua, edito dalla casa editrice “Il pozzo di Giacobbe”.

Si chiama ” Il perdono che guarisce”, la nuova opera del sacerdote palermitano, già autore di diversi testi, nonché padre spirituale nel Seminario Arcivescovile “San Mamiliano” e Delegato episcopale dell’Ordo Virginum.

Il libro è stato presentato anche a Sciara giorni addietro, in occasione del giovedì, giorno dedicato come di consueto all’Adorazione Eucaristica. Il libro, aiuta a riscoprire la bellezza e la necessità del Sacramento del perdono come esperienza qualificante del proprio cammino di fede. “Il perdono – ha affermato don Leoluca – ci fa stare bene, è come se fosse una persona che viene liberata dai lacci del male. Il perdono ha il potere di guarire il nostro cuore. Lì, dove siamo disposti a perdonare, le relazioni iniziano ad aggiustarsi, dove invece portiamo rancore, esse si ammalano. Non dimentichiamoci una cosa – conclude – la forza di perdonare possiamo riceverla solo se sperimentiamo il perdono di Dio”.

Sono tempi difficili per il mondo, l’uomo ha infatti perso la coscienza del peccato, non esiste quasi più quel confine tra: “peccato” e “non peccato”. Ecco dunque che il perdono è inteso come un percorso che serve all’uomo a comprendere che la misericordia di Dio ha il potere di trasformare la vita delle persone.

Il servizio

 

Trabia, nell’ambito dell’iniziativa “30 Libri in 30 Giorni” si presenta il volume di Cesare Capitti “La Città disumanizzata”

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Nell’ambito dell’iniziativa “30 Libri in 30 Giorni”, promossa da BCsicilia, si presenta mercoledì 10 aprile 2024 alle ore 17,00 presso il Centro Sociale “S. Chirchirillo” (ex Case Sanfilippo) in via La Masa a Trabia, il volume di Cesare Capitti “La Città disumanizzata. Rigenerare l’umanità nel mondo angosciato dalla pandemia e dalle guerre”. Dopo i saluti di Francesco Bondì, Sindaco di Trabia, e di Salvatore Scalici, della Sede di Trabia di BCsicilia, sono previsti gli interventi di Giuseppe Savagnone, Storico e Docente di Dottrina sociale della chiesa, e Rino Beringheli, Direttore regionale dell’Urbanistica. Sarà presente l’Autore, Coordina Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia. L’incontro è organizzato dal Comune di Trabia, da BCsicilia e dalla Casa editrice Don Lorenzo Milani con il patrocinio della Regione Siciliana.

Il libro. La città in quanto contenitore di ri­sorse umane, di storia, di me­moria, monumenti risente di una serie di cri­si strutturali per effetto di una serie di trasformazioni delle dinamiche so­ciali, e per l’avvicendarsi nei secoli di alcune crisi pandemiche, al punto che assistiamo alla rottura e dissolu­zione di ogni legame e alla de­composizione dei luoghi e del tempo della città. Gli attuali ed efferati con­flitti tra la Russi e l’U­craina, tra Israe­le e la Palestina  hanno svelato tutte le fragilità del mondo globalizzato, ha piegato le grandi potenze della terra, ha smascherato le false pro­messe della grande corsa dei cittadi­ni al capitalismo a danno delle eco­no­mie dei paesi emergenti e dell’an­tico continente. Le città nonostante la crisi pandemica e delle guerre in corso resta sem­pre ed in ogni caso una comunità di una umanità, che vi­ve in con­sonanza col tempo e nel tempo. Sarà proprio l’umanità reden­ta che mediante la sua ripresa e pre­senza consentirà la sopravvi­venza delle metropoli, delle città di piccole e medie dimensioni, che in assenza di umanità sono destinate a sparire definitivamen­te. La cultura, la bellez­za, il de­coro e l’armonia, sono ele­menti fondamentali che concorrono alla formazione dell’individuo sul pia­no intellettuale e morale e all’ac­quisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società e nella città. C’è bisogno di cultura, di arte, di bellezza, de­coro e armonia in quanto concor­rono al nutrimento ma­teriale e spirituale dell’umanità. Nell’attua­le mondo ferito dalle guerre Ste­fano Massini ha sostenuto che “il primo vaccino di cui l’umanità ha bi­sogno” è la bellezza ti apre la mente e ti dà il senso critico affinché ciò che l’uomo sta vivendo e sperimen­tando non sia vissuto esclusivamen­te in modo distrutti­vo ma in modo co­struttivo. Si tratta di riappropriarsi della con­sapevolezza di poter co­struire una speranza condivisa per la ri­nascita di un nuovo umanesimo, in grado di restituire alla colletti­vità un volto e un luogo migliore dentro il quale possano svilup­parsi in pienez­za, bellezza, veri­tà, bontà e relazioni umane.

Cesare Capitti (1951) architetto, è stato Dirigente Capo Servizio del Di­partimento di Urbanistica dell’Asses­sorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Sicilia­na dal 1978 al 2010. Componente del Consiglio regionale dell’Urbani­stica (CRU) dal 1994 al 2007, in atto compo­nente dell’osservatorio dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana. Cultore del Settore ICAR 21 Ur­banistica, presso l’Università de­gli Studi di Palermo. Ha svolto attività di docente presso il Di­partimento di ar­chitettura e inge­gneria dell’UNIPA. Autore di di­verse pubblicazioni “Governo del territorio e dottrina so­ciale della Chiesa in architettura, ur­banisti­ca, ambiente e territorio (2012 Quanat editore) La città della spe­ranza” (2016 Qanat editore), “Città e periferia” (2020 Maurfix edizioni).

Architettura Ipetrale: qualche esempio di rilievo

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In queste rapide ricognizioni sulla “Via della Thòlos” in Sicilia non possiamo trascurare di citare altri ipogei monumentali che meritano attenzione e “messa a sistema” di valorizzazione adeguata. Primo fra tutti, anche per la relativa notorietà del sito rupestre, è il sistema di ambienti tholoidi con foro apicale della parte sommitale sottostante al suggestivo Castello di Sperlinga (EN).  In particolare quella cavità a thòlos con “Oculus” e “fori a parete”, che evidentemente dovevano in qualche maniera funzionare per la misura del tempo (Fig.1), molto ben conservata nonostante l’uso millenario anche per altri scopi, è meritevole di considerazioni che riguardano il significato profondo degli spazi, progettati o realizzati, nella nostra Storia dei luoghi. Prima o poi ci dedicheremo l’attenzione necessaria, a partire da ciò che si può chiamare Genius loci, come ne ha scritto da maestro Christian Norberg-Schultz in “Genius Loci”, edito da Electa.

Fig.1 – Sperlinga thòlos con “Oculus” e “fori a parete”. In particolare questi impianti con Oculus di Luce in alto si definiscono anche Spazi ipetrali, cioè aperti al Cielo.

Fig. 2 – Pantheon di Roma

Oltre il rimando al celeberrimo Pantheon di Roma, mi limito a citare il paio di esempi straordinari fuori dalla Sicilia che mi sembrano di impatto più immediato e convincente per le nostre indagini: sono costituiti dalla Domus Aurea di Roma e dall’Ipogeo pugliese di Torre Pinta ad Otranto (LE).

Domus Aurea – Roma

L’imperatore Nerone dopo il devastante incendio del 64 d.C., che distrusse gran parte del centro di Roma, iniziò la costruzione di una nuova residenza, che per sfarzo e grandiosità passò alla storia con il nome di Domus Aurea. Progettata dagli architetti Severus e Celer e decorata dal pittore Fabullus, la reggia era costituita da una serie di edifici separati da giardini, boschi e vigne e da un lago artificiale, situato nella valle dove oggi sorge il Colosseo. I nuclei principali del palazzo si trovavano sul Palatino e sul colle Oppio ed erano celebri per la sontuosa decorazione in cui a stucchi, pitture e marmi colorati si aggiungevano rivestimenti in oro e pietre preziose, come da immagine di ricostruzione virtuale. L’enorme complesso comprendeva, tra l’altro, bagni con acqua normale e sulfurea, diverse sale per banchetti, tra cui la famosa coenatio rotunda, che ruotava su se stessa, e un enorme vestibolo che ospitava la statua colossale dell’imperatore nelle vesti del dio Sole.

Nelle immagini: lo stato attuale e la ricostruzione di come doveva apparire in antico.

Per approfondimenti

https://parcocolosseo.it/area/domus-aurea/

Figg. 3 – 4 Domus Aurea di Roma, stato attuale e ricostruzione virtuale

Ipogeo di Torre Pinta – Otranto (LE)

L’ipogeo di Torre Pinta si trova sotto l’omonima torre e fu scoperto nel 1976. La sua datazione non è certa; non sono noti reperti archeologici. Potrebbe risalire al Neolitico, successivamente sfruttato e modificato in diversi periodi per svariate funzioni: i Messapi lo utilizzarono come luogo di sepolture e divinazione, i monaci Basiliani lo ampliarono costruendovi forno, silos neviera e frantoio, dandole la forma attuale a croce latina in ipogeo, infine venne usato come colombaia nel XVII secolo.

Nelle immagini lo stato attuale di conservazione.

Per approfondimenti

https://camminiditalia.org/…/ipogeo-di-torre-pinta…/

Figg. 5 – 6 Ipogeo di Torre Pinta ad Otranto

Carmelo Montagna