Attivisti di Stop Animal Crimes Italia, a seguito della segnalazione da parte di cittadini, sono intervenuti in un terreno del Comune di Trabia per un cane che si era attorcigliato alla catena alla quale era legato e che gli aveva bloccato i movimenti.
Contattato il 112 interveniva la Polizia Locale il cui agente, pur rimanendo fuori dalla proprietà invitava uno degli attivisti a scavalcare ed entrare nella proprietà stessa per liberare il cane.
Ritornati in loco qualche giorno dopo i volontari trovano il cane nelle stesse condizioni ed il proprietario dello stesso, il quale affermava di legare il cane “perchè rompe tutto”, qualche giorno dopo il cane non era più legato alla catena ma rinchiuso in un box realizzato in modo improvvisato e le cui pareti erano in parte costituite da reti da materasso. Ma il peggio arriva qualche giorno dopo, quando il cane scompare.
L’Associazione nazionale Stop Animal Crimes Italia ha presentato ai Carabinieri di Trabia un esposto, non solo per segnalare la condotta del proprietario del cane che è stato denunciato per maltrattamento e abbandono di animali (reati le cui pene sono state raddoppiate dalla recente legge di modifica al codice penale n. 82 del 6 giugno 2025) ma anche per chiedere di compiere accertamenti sulla correttezza o meno della condotta della Polizia Locale intervenuta che non ha modificato in meglio il corso degli eventi.
“Non possiamo accettare – affermano gli attivisti – che nel 2025 un cane venga detenuto a catena o in un box pericoloso per il cane stesso, con una cuccia di plastica di ridotte dimensioni ed esposto al rischio di morire a causa di mancate cautele da parte del proprietario e peggio, non possiamo permettere che passi impunita la condotta dell’ente istituzionalmente preposto all’osservanza dei regolamenti locali e delle leggi che non avrebbe migliorato le condizioni di sicurezza e benessere del cane. La verità è che i controlli sull’osservanza delle leggi a tutela degli animali sono ancora oggi solo frasi scritte su carta straccia”.





