Palermo perde l’occasione storica per piantare un milione di alberi. La denuncia del WWF

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WWF Sicilia Nord Occidentale lancia un duro allarme sulla gestione del verde urbano a Palermo. La città, quinta in Italia per numero di abitanti, si conferma tra le più carenti di aree verdi e ha perso un’occasione storica: il finanziamento ministeriale che avrebbe permesso la piantumazione di oltre un milione di alberi con la creazione di più di 1.000 ettari di verde urbano, periurbano e extraurbano.
Il verde urbano offre importanti benefici ambientali: mitiga il calore, fenomeno causato da superfici artificiali (asfalto e cemento) che determina un microclima più caldo all’interno delle città, migliora la qualità dell’aria e consente la gestione delle acque piovane. Inoltre il verde urbano promuove il benessere sociale, favorendo l’attività fisica e la socializzazione.
Non è così a Palermo che ha il patrimonio verde tra i più bassi del Paese: 11 alberi ogni 100 abitanti, meno della metà della media nazionale (24 alberi ogni 100 abitanti).
Il Comune si è limitato a gestire potature, abbattimenti e sostituzioni, senza fissare alcun obiettivo di crescita e riqualificazione. Una scelta che, denuncia il WWF, allontana Palermo dagli standard europei e dagli impegni comunitari contro i cambiamenti climatici.
Il Ministero dell’Ambiente ha stanziato 287 milioni di euro destinati alle città metropolitane (finanziamento M2C4-I-3.1), per la messa a dimora nel triennio 2022-24 di 6,6 milioni di alberi.
La Città Metropolitana Palermo, per la sua modesta consistenza di verde urbano, è stata la terza assegnataria del finanziamento con 26,7 ml €, corrispondenti a 621.000 piantumazioni. Tuttavia: nessun progetto è stato presentato dal Comune di Palermo, principale destinatario dei fondi (zona densamente popolata); 14,3 milioni di euro (371.000 alberi) sono stati dirottati dalla Città Metropolitana su aree forestali in zone mediamente popolate, ultima priorità prevista dal Ministero; 12,5 milioni di euro (per 290.000 alberi) sono rimasti inutilizzati.
Inoltre, il MASE ha stanziato, con il progetto “RiforestAzione”, ulteriori 210 ml € per il biennio 2025-26. La quota destinata alla Città di Palermo dovrebbe essere di ulteriori 19,5 ml €, corrispondenti a 450.000 piantumazioni, quota non rilasciata perché vincolata al raggiungimento degli obiettivi 2022-24.
Si sono perdute oltre un milione di piantumazioni, equivalenti a più di 1.000 ettari di forestazione destinati ad attivare preziosi processi di rigenerazione urbana.
Il Comune di Palermo si è limitato alla gestione nel breve periodo delle ordinarie criticità del verde urbano, anziché estendersi a medio-lungo termine per fissare gli obiettivi di crescita ed i piani per il loro raggiungimento, con adeguamento degli strumenti di gestione.
Ne è conseguita la crisi strutturale del Servizio Ville e Giardini, che conta oggi appena 130 operatori contro gli 800 del 2015. Inoltre manca lo strumento essenziale del Catasto del verde urbano, per censire, fissare gli obiettivi e pianificare lo sviluppo del verde urbano.
Senza questi strumenti, la gestione resta ferma a interventi emergenziali, senza obiettivi e senza alcuna pianificazione a medio-lungo termine.
Le alberature stradali, preziose perché contribuiscono alla qualità dello spazio urbano, oltre a costituire un elemento di forte identità paesaggistica, soffrono di gravi errori di gestione.
La scelta di specie inadeguate al nostro contesto urbano, in buona parte esotiche, hanno determinato eccessive dimensioni delle chiome con conseguenti drastiche potature ed elevato stress delle piante, mentre le radici hanno sollevato la pavimentazione dei marciapiedi e del manto stradale con problemi alla circolazione stradale e potenziale pericolo per le persone.
Il WWF chiede un piano di gestione che preveda la sostituzione graduale delle specie non adatte con piante autoctone, la rigenerazione sistematica delle alberature, la messa a dimora di nuovi alberi per ricostituire l’integrità delle alberature notevolmente frammentata e la realizzazione di nuove alberature per la crescita del verde urbano.
Negli ultimi anni, nel disinteresse generale, nel Comune di Palermo è cresciuto il consumo di suolo per aree destinate a parcheggi. Lo stesso produce l’impermeabilizzazione del terreno, con conseguente aumento del deflusso superficiale delle acque piovane, riduzione dell’infiltrazione nel terreno e aggravio del rischio di esondazioni e allagamenti, precludendo la crescita di alberature.
La soluzione del “Parcheggio ecologico” con masselli autobloccanti drenanti carrabili, adottata nella maggior parte delle città metropolitane, rende sostenibile la realizzazione dei parcheggi. Le pavimentazioni drenanti permettono all’acqua piovana di infiltrarsi nel terreno, evitando lo scorrimento superficiale e favorendo la crescita delle alberature. Il parcheggio drenante riduce il consumo di suolo dei parcheggi di almeno il 50%.
Il degrado e l’abbandono di ampie aree del territorio e la mancanza di una sistematica azione di diserbo di marciapiedi, margini delle strade e terreni incolti, ha causato la diffusione incontrollata di specie alloctone invasive: erbacee Pennisetum e Boeharvia Coccinea, arborea Ailanto.
Gli interventi di diserbo adottati nel corso degli ultimi mesi hanno interessato solo una modesta quota delle aree infestate, favorendo l’ulteriore diffusione.
Lo sviluppo e la riqualifica del verde urbano sono obiettivi importanti e impegnativi, che richiedono efficienza, trasparenza e il coinvolgimento di tutte le forze sane che hanno a cuore il futuro della nostra città.
Con questa analisi il WWF Sicilia N.O. ha voluto fare chiarezza sulle criticità del verde urbano del Comune di Palermo, mettendo in evidenza aspetti gestionali, il più delle volte trascurati, che sono determinanti per rendere efficiente ed efficace il processo e potere puntare con convinzione allo sviluppo e alla riqualifica del verde urbano nel capoluogo siciliano.

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