Il GiDro (così chiamato per la partecipazione esclusiva di idrovolanti) è partito il 5 settembre dall’aeroporto Nicelli di Venezia, ha poi toccato l’idrosuperficie “IdroCaproni” sul Lago d’Iseo a Marone (Brescia), l’idroscalo “Battellieri Colombo” sul fiume Ticino a Pavia, la rada antistante l’Hotel Airone a Portoferraio sull’Isola d’Elba (Livorno), il Museo Storico dell’Aeronautica Militare sul Lago di Bracciano (Roma), fino a Napoli, ammarando davanti alla Rotonda Diaz sul lungomare Caracciolo. Proprio a Napoli, nel 1923, si tenne la celebre Coppa Schneider, competizione internazionale che ha segnato un’epoca dell’aviazione. Il viaggio è poi proseguito verso i Laghi di Sibari a Cassano Ionio (Cosenza), quindi all’idroscalo storico “Luigi Bologna” di Taranto, per concludersi domenica 21 settembre sull’idrosuperficie dell’Ecoresort Le Sirenè di Gallipoli (Lecce), suscitando grande interesse da parte delle autorità locali e della cittadinanza.
Oltre a promuovere una forma di aviazione diversa, più attenta alla qualità che alla quantità e sensibile alle realtà locali, l’iniziativa ha inteso valorizzare gli idroscali storici.
In quest’ottica, la Sicilia potrebbe essere protagonista della prossima edizione, avendo avuto numerosi idroscali: Siracusa, Augusta (con il meraviglioso ma abbandonato hangar per dirigibili), Milazzo, Trapani-Ronciglio, Marsala-Stagnone (con i due straordinari ma anch’essi abbandonati hangar progettati da Nervi), e Marsala porto. La loro storia è stata ricostruita con grande attenzione, dopo anni di ricerche, da Fabrizio Egizi, nell’ambito del progetto “Storia dell’aviazione in Sicilia”.
La discesa degli idrovolanti nei vari storici idroscali e specchi d’acqua antistanti le città ha offerto uno spettacolo suggestivo e un’occasione preziosa per riscoprire e valorizzare le radici profonde della storia dell’aviazione.
Un’opportunità capace di coinvolgere il territorio, promuovere la cultura aeronautica e offrire alle nuove generazioni modelli di eccellenza e passione, nel pieno rispetto dei valori dell’inclusione, della sostenibilità e della cooperazione internazionale.
Gli equipaggi, guidati dal capoformazione Graziano Mazzolari (costruttore degli scarponi anfibi), e dai piloti Angelo Bonardi (Cremona), Sergio Scaramuzzi (Sondrio), Lodovico Vezzani (Ferrara), Roberto Pascale (Termini Imerese) e Pascal Ballet (Svizzera), hanno vissuto l’emozione del volo uniti da una passione comune e da grande lungimiranza.
L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Aviazione Marittima Italiana, in collaborazione con l’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia, l’Associazione Trasvolatori Atlantici, l’Associazione Pionieri dell’Aeronautica, con il fondamentale supporto dell’Aeronautica Militare e la Caroli Hotels che ha sponsorizzato il progetto.
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