Nell’ambito del Seminario “Termini Imerese Storia di un territorio”, promosso da BCsicilia e Circolo Stesicoro, si terrà venerdì 16 maggio 2025 alle ore 17,30 presso il Circolo Stesicoro in Corso Umberto e Margherita, 68 a Termini Imerese, la quarta conferenza dal titolo “Medioevo: il Castello e le torri”. Dopo la presentazione di Silvana Cipolla, Presidente Circolo Stesicoro, e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, è previsto l’intervento di Antonio Contino, Geologo e Storico del territorio.
Termini medievale era una tipica città costiera siciliana, murata e turrita, i cui abitanti avevano saputo sfruttare sapientemente le caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrologiche del sito a fini difensivi, esaltando tutte le forme naturali del rilievo e del paesaggio che creavano condizioni di protezione e di barriera nei confronti di qualsivoglia potenziale nemico. Infatti, al vertice della Rocca naturalmente fortificata, si ergevano le imponenti strutture castrensi, dominate dalla possente torre principale o mastio e che disponevano anche di una vasta piazza d’armi che, in caso di assedio, poteva agevolmente essere utilizzata dalla popolazione quale luogo di rifugio. Il Castello, assiso su un promontorio che sino al 1873 si protendeva maggiormente sul mare rispetto ad oggi, era naturalmente difeso da alte balze rocciose che lo cingevano quasi da tutti i versanti, tranne per due valichi di accesso ubicati, rispettivamente, a meridione ed a settentrione, debitamente difesi da porte e strutture fortificate. Grazie alla sua collocazione altimetrica, la fortezza medievale poteva agilmente dominare un vastissimo orizzonte strategico che si apriva sull’intero ampio e lunato golfo di Termini Imerese, nonché su un vasto settore costiero, collinare e montano (dai i Monti di Termini Imerese, Trabia e Bagheria ad O sino alle Madonie ad E). La cinta muraria urbana circondava totalmente l’abitato (che si estendeva anche nell’area dell’attuale Serpentina Paolo Balsamo ed in quella dove sorge il teatro comunale all’aperto) ed era rafforzata da un sistema di torri sapientemente disposte in punti-chiave, la più imponente delle quali si ergeva a protezione della porta che si apriva sulla strada di collegamento tra Termini e Girgenti (odierna Agrigento) e che fu successivamente inglobata nel convento dei Padri Predicatori dell’Ordine di S. Domenico. Del resto, gran parte delle torri civiche, a seguito dei successivi ampliamenti del perimetro murario, furono riutilizzate come torri campanarie ed incorporate in edifici ecclesiastici ed in tal modo, almeno in parte, si sono conservate attraverso i secoli, superando eventi bellici, sismici e demolizioni, rimanendo spesso leggibili nel tessuto cittadino, mentre ampi tratti murari sono stati inglobati negli isolati o sono stati rasi al suolo. Ogni torre, se debitamente interpretata attraverso le fonti documentarie, le evidenze architettoniche ed archeologiche e gli aspetti geologico-geomorfologici del sito su cui insiste, può raccontarci tante storie particolari che, inserite in ragionato quadro complessivo, possono svelarci tanti aspetti inediti della storia di questa città pluristratificata che, per la sua posizione strategica e per essere stata “il granaio di Palermo”, fu particolarmente ambita anche nel Medioevo.
Antonio Contino, geologo, dottore di ricerca in Geologia, è esperto di Geologia Urbana e di Geomorfologia Antropogenica. I suoi attuali interessi di ricerca includono il rilevamento geologico, geomorfologico e idrogeologico, la caratterizzazione di serbatoi in rocce fratturate o in acquiferi multifalda, e lo studio dei cambiamenti climatici del passato, principalmente sulla base di fonti documentarie. Nell’ambito dell’Università di Palermo come Stratigrafo, Geomorfologo e Idrogeologo ha partecipato a diversi progetti di ricerca, relativi a: studi sulla conurbazione di Palermo, cartografia geologica di base della Sicilia centro-occidentale. Come Geoscienziato e geoesperto ha partecipato a ricerche per l’esplorazione di idrocarburi nella Sicilia occidentale, per l’esplorazione geotermica per la ricerca idrogeologica. Nel campo della Climatologia Storica, ha collaborato a progetti internazionali di ricerca (Università di Berna) relativi allo studio degli effetti prodotti da eventi climatici estremi che hanno colpito l’Europa tra il tardo Medioevo e il primo Rinascimento. Nell’ambito della geomorfogia antropogenica ha dettagliatamente studiato diversi esempi di forme antropiche, legate a strutture difensive ricadenti nel comprensorio Termini-Cefalù-Madonie, come le fortificazioni castrensi di Termini Imerese e della Roccella (Campofelice di Roccella). Infine, è autore di oltre un centinaio di pubblicazioni, tra articoli scientifici e di divulgazione, comunicazioni a convegni, libri, report, spaziando dall’ambito delle Scienze della Terra, alla Storia dell’Arte, alla Linguistica, alla Storia della Comprensorio Termini-Cefalù-Madonie.