Cerda, l’Istituto Comprensivo Pirandello ricorda Luca Attanasio, l’Ambasciatore di pace

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L’Istituto Comprensivo Statale Luigi Pirandello di Cerda, venerdì 9 maggio, si è trasformato in un epicentro di profonda riflessione, ospitando un toccante evento dedicato a Luca Attanasio, l’Ambasciatore di pace la cui tragica scomparsa in un terribile agguato nella Repubblica Democratica del Congo, insieme al carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo, ha scosso le coscienze. L’evento, che ha visto come ospite d’onore il padre di Luca, l’ingegner Salvatore Attanasio, ha riunito illustri relatori che hanno offerto preziose testimonianze ed elementi di approfondimento. Ad aprire la mattinata, il dirigente scolastico, professor Salvatore Vento, affiancato dalla deputata dell’ARS Valentina Chinnici e dal vicepresidente del Parlamento della Legalità Internazionale Salvatore Sardisco, ha espresso con sentita partecipazione il significato di questo incontro. “Oggi non celebriamo solo la memoria di un uomo straordinario, ma ribadiamo con forza un messaggio universale di pace e di rifiuto di ogni forma di violenza. Ricordare Luca Attanasio significa onorare tutte le vittime innocenti di atti di terrorismo ingiustificabili, atti che offendono la nostra comune umanità.” Il dirigente non ha mancato di sottolineare la scelta non casuale della data, intrisa di un simbolismo doloroso ma potente, che lega il ricordo di Attanasio a quello di figure emblematiche come Aldo Moro e Peppino Impastato. Un plauso particolare è stato rivolto alla maestra Rosalba Cirri, la cui competenza e meticolosa organizzazione hanno reso possibile la perfetta riuscita dell’evento. Il testimone è poi passato al professor Mancuso, conduttore dell’evento, che ha introdotto un momento musicale proposto dai docenti di musica dell’istituto, Felice Calì, Giuseppe Lo Bue e lo stesso professor Mancuso con la partecipazione del piccolo ambasciatore della musica dell’istituto, Gaetano Cirri.

Un’aura di profondo rispetto ha avvolto la sala quando l’ingegner Salvatore Attanasio ha preso la parola per condividere il suo ricordo. La sua compostezza, unita a una visibile ma controllata emozione, ha introdotto un momento di intensa partecipazione emotiva. Le sue parole, intrise di un amorevole ricordo e di una profonda saggezza, hanno offerto un ritratto vivido e autentico del figlio. “Luca era uno di voi,” ha esordito, rivolgendosi ai giovani presenti con un tono caldo e coinvolgente, “un sognatore, un missionario animato da una fede incrollabile e da un’empatia che toccava il cuore di chiunque lo incontrasse. Era un vulcano di idee, un uomo tenace che non si arrendeva mai di fronte alle difficoltà. Amava profondamente la vita in ogni sua sfumatura: l’amicizia, i viaggi, l’arte, la pittura… Nella nostra casa vi è una numerosa collezione dei suoi quadri, opere in cui non ritraeva quello che vedeva, ma quello che sentiva”. L’ingegner Attanasio ha poi confidato il grande sogno di Luca: servire il suo Paese, un’aspirazione che aveva trovato nella carriera diplomatica la sua naturale espressione. Un pensiero speciale è stato rivolto all’associazione Mama Sofia, presieduta dalla moglie di Luca, Zakia Seddiki, di grande aiuto nella Repubblica Democratica del Congo, testimoniando la continuità dell’impegno umanitario di Luca. Il religioso silenzio dei ragazzi, rapiti dal racconto, ha testimoniato l’impatto profondo delle sue parole.

La proiezione del toccante filmato realizzato dall’Ambasciatore Varriale ha aggiunto un ulteriore strato di emozione, ricordando Luca non solo come diplomatico, ma soprattutto come uomo giusto, instancabile difensore dei diritti umani e voce degli ultimi.

Un momento significativo è stato il dialogo tra gli studenti e il padre di Luca. Le domande pertinenti e profonde poste dai ragazzi, guidati con sensibilità dalla professoressa Provvidenza Pedone, hanno rivelato una maturità sorprendente e un desiderio genuino di comprendere le complesse dinamiche internazionali e il valore del sacrificio di Attanasio. Un gesto di particolare affetto è stato il dono di un cartellone realizzato con cura dalle loro mani, un omaggio tangibile all’ammirazione e al cordoglio dei giovani verso il padre di Luca. Un altro gruppo di studenti ha espresso con un vivace cartellone il loro vibrante “No alla guerra”, un messaggio che ha raccolto l’eredità di pace di Luca Attanasio.

La deputata Valentina Chinnici ha offerto un intervento illuminante sull’importanza di coltivare i sogni e di promuovere un pensiero divergente, un compito cruciale per la scuola. Ha sapientemente intrecciato il ricordo di Attanasio con i principi fondamentali della Costituzione Italiana, richiamando gli articoli 1 e 11 come pilastri di un impegno nazionale per la pace e la cooperazione internazionale.

Il dottor Sardisco, ha arricchito la discussione con parole che hanno saputo cogliere l’essenza della figura di Luca Attanasio, elevandola a simbolo di un impegno civile autentico e incorruttibile. “Ricordare Luca Attanasio non significa solo onorare un diplomatico di valore, ma riconoscere in lui un modello di integrità e di coraggio. La sua ‘schiena dritta’, come è stato giustamente sottolineato, rappresenta un invito a non piegarci di fronte alle ingiustizie e a perseguire con tenacia i valori di legalità e di rispetto per la dignità umana. La sua azione diplomatica è stata un’autentica missione al servizio della pace e nel favorire il dialogo tra le culture. In un contesto internazionale spesso segnato da conflitti e interessi particolari, Luca Attanasio è stato un ambasciatore di pace e un testimone di umanità, il cui sacrificio ci interroga profondamente sul senso del nostro impegno civile e sulla necessità di sostenere con forza chi, come lui, si spende in prima linea per un mondo più giusto e fraterno.”

Dopo l’intervento dell’avvocatessa Claudia Di Gati, vicepresidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese, che ha portato la prospettiva del mondo della giustizia, ribadendo l’importanza della legalità come fondamento di una società civile e pacifica, ha preso la parola la presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Fuoriclasse Aps che si è rivolta agli studenti incoraggiandoli a seguire, nel loro piccolo e nel loro quotidiano, l’esempio di Luca e ad essere di aiuto verso gli altri e verso i più fragili. A seguire poi, l’intervento di Romano Bosich, Presidente dell’Associazione Culturale “I Quanti”, che ha rivolto ai ragazzi un incitamento appassionato al dialogo e alla condivisione e ha espresso profonda ammirazione al padre di Luca per il grande senso di solidarietà che contraddistingue il figlio.

Un intermezzo musicale di grande intensità emotiva ha reso omaggio a Sara Campanella, vittima innocente di femminicidio. Le note toccanti composte dal professor Lo Bue sono state un monito contro ogni forma di violenza di genere.

Il professor Runfola ha espresso con calore la sua ammirazione per l’ingegner Attanasio, sottolineando la forza del suo esempio e assicurandogli la vicinanza e il sostegno della comunità siciliana, affermando “in Sicilia troverà sempre degli amici”.

L’avvocato Johnny Macina ha concluso gli interventi con parole di profonda umanità, riconoscendo nel percorso di Luca un insieme di valori legati all’umiltà e alla condivisione, valori che dovrebbero guidare ogni azione. “Luca che scendeva per strada, Luca che faceva qualcosa di grande… perché quel qualcosa non è fatto da molti. Oggi Luca è un valore, un esempio da seguire.” La sua riflessione si è poi soffermata sull’urgente necessità di ottenere giustizia per Luca, un uomo che ha perso la vita al servizio della Repubblica Italiana, un uomo che ha perso la vita per aiutare gli altri.

Epilogo della mattinata, un nuovo momento musicale dedicato a Giovanni Falcone.

Come osservatrice privilegiata di questa intensa mattinata, non posso fare a meno di riflettere sulla potente eredità che Luca Attanasio ci ha lasciato. Oltre il suo importantissimo ruolo istituzionale, emerge nitida la figura di un uomo animato da una profonda umanità, un sognatore concreto che ha saputo tradurre i propri ideali in azione, fino all’estremo sacrificio. La compostezza e la forza del padre, ingegner Salvatore Attanasio, sono state da guida, testimoniando il percorso di un figlio che ha scelto di essere “un costruttore di ponti” in un mondo spesso dilaniato da muri. In un’epoca segnata da conflitti e divisioni, la testimonianza di Luca Attanasio si delinea come un imperativo etico: coltivare l’empatia, perseguire la giustizia e fare della pace non un’utopia, ma un impegno quotidiano e irrinunciabile.

Salvina Cimino

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