Caltavuturo: la bella storia di Alberto, cameriere e aiuto cuoco con la Sindrome di Down

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Da sx: Gesualdo Faulisi, Alberto Giannopolo e Agostino Moscato

In occasione della prossima Giornata mondiale della Sindrome di Down che si terrà il prossimo 21 marzo, vogliamo raccontarvi la storia di Alberto Giannopolo.

Classe 1992, Alberto cresce e vive attualmente a Caltavuturo, centro di origine bizantina incastonato tra il Parco delle Madonie e la Valle di Himera. Dopo aver preso il diploma, grazie alla famiglia che lo ha sempre seguito, è venuto in contatto con l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) mediante la quale ha iniziato una serie di percorsi. Ha iniziato a fare sport, laboratori e diverse altre attività proposte dalla medesima associazione.

Come tutti i trentenni, è arrivato il momento di cercare un lavoro. E così ha cominciato piano piano ad inserirsi. In un primo momento ha anche lavorato come animatore in un villaggio turistico a Scalea, successivamente al termine di questa esperienza, la famiglia aveva tentato con la famosa “Garanzia Giovani”, tuttavia i fondi regionali non erano sufficienti, pertanto c’è stato uno stop. Così, dopo questo passaggio, grazie al prof. Agostino Moscato, referente AIPD Termini Imerese e incaricato anche dell’inserimento lavorativo, qualcosa è cambiato.

La famiglia, Alberto e Moscato hanno infatti intrapreso un percorso insieme al ristoratore Gesualdo Faulisi, nonchè proprietario del ristorante “Alter Ego” di Caltavuturo. Faulisi ha quindi offerto piena disponibilità per l’avvio di un tirocinio all’interno del suo ristorante (tre volte e settimana) dove Alberto ha scelto anche la posizione lavorativa ossia: cameriere e aiuto cuoco.

“Siamo grati – ci racconta la sorella Francescaall’AIPD di Termini Imerese nella persona di Agostino Moscato e quindi a Gesualdo Faulisi perchè dopo il Covid mio fratello era diventato triste, non sorrideva quasi più. Adesso grazie a questa importante opportunità sul suo volto è tornato il sorriso, e soprattutto oltre a vivere nella società, ha acquistato indipendenza! Va e torna da lavoro in completa autonomia, inoltre è molto ordinato ed è felicissimo. Speriamo – conclude – che al termine di questi sei mesi di tirocinio si possa aprire anche per lui un futuro lavorativo”.

Ad Maiora Alberto: la redazione di Esperonews.

Giovanni Azzara