Termini Imerese, Comitato Città Porto: che fine ha fatto il più grande porto turistico dell’isola? Svelato l’inganno

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“La Giunta Comunale, senza il solito fragore mediatico a cui ormai ci ha abituato, ha deliberato giovedì scorso, 21 ottobre, all’unanimità dei presenti, (assente l’Ass. Buttà),

con Deliberazione n. 173, la trasmissione del Documento di Pianificazione Strategica di Sistema dell’Autorità Portuale (DPSS) al Consiglio Comunale, accogliendo, sostanzialmente, tutti i desiderata dell’Autorità Portuale per utilizzare il grande bacino davanti alla città per la sola funzione commerciale”.

Così scrive in un comunicato stampa il Comitato “Città Porto per un futuro sostenibile” alla notizia della scelta dell’Amministrazione comunale di Termini Imerese.

“Il tutto nel silenzio: nessuna riunione pubblica, nessun comunicato. Strano, vista l’importanza del tema. Addirittura, viene deliberata la procedura d’urgenza, dopo aver atteso oltre dieci mesi!  Perché di questo documento non bisogna più discutere, improvvisamente tutto è diventato urgente”.

Questa scelta è convinzione del Comitato è frutto delle battaglie dello stesso movimento.

“Probabilmente il successo della nostra raccolta firme sta facendo paura e mette fretta.

Come è noto, infatti, proprio in questi giorni, il Comitato Città Porto per un futuro sostenibile, applicando l’art. 56 dello Statuto Comunale, sta raccogliendo le firme per una proposta di iniziativa popolare di delibera al Consiglio Comunale che difende il progetto del Piano Regolatore Portuale vigente (PRP) di un vero porto turistico, integrato con il centro storico, il parco termale e l’area balneare. In una settimana centinaia di cittadini hanno già firmato e ci sostengono in questa battaglia. Nessuna sensibilità da parte dell’Amministrazione per gli appelli lanciati, nessuna sensibilità per l’evidente posizione della città a favore di una diversa configurazione del porto, di cui il Piano Regolatore Portuale vigente è lo strumento: i cittadini si stanno esprimendo, contro l’ipotesi di ritrovarsi una grande portacontainer di fronte al Grande Albergo delle Terme, contro l’inquinamento navale, giusto davanti le aree residenziali più vicine al porto, contro l’abbandono di un progetto di porto turistico che avrebbe potuto avviare una nuova prospettiva di sviluppo turistico, coniugando nautica, turismo termale, culturale e balneare. Abbiamo incontrato tanti cittadini e spiegato le motivazioni della nostra azione.

Invece l’Amministrazione, improvvisamente ha fretta… Forse ha paura della volontà popolare?”.

Ma cosa prevede la Delibera della Giunta Comunale? Di fatto si conferma lo stato di fatto attuale, con un grande porto commerciale (container) davanti la città, relegando la nautica al porticciolo turistico che già esiste, di cui si chiede “il completamento e la piena funzionalizzazione”.

E che fine ha fatto il più grande porto turistico della sicilia si chiede il Comitato “Città Porto per un futuro sostenibile”?.

“Del nuovo fantomatico porto turistico alla foce del Torrente Barratina, il più grande di Sicilia, di cui al grandioso video diffuso qualche settimana fa, si parla solo in termini di necessità di “verifiche di fattibilità e sostenibilità, sotto i profili ambientale sociale ed economico, data la presenza nell’area individuata di infrastrutture di interesse pubblico, depuratore e CCR, oltre che della foce del torrente Barratina”. Come a dire, come sostenuto dal Comitato Città Porto, che, ancora, dopo un anno di dibattiti, non c’è nulla, neanche uno studio di fattibilità che ne possa delineare una qualche fattibilità. E infatti nel dpss non si parla di nuovo porto turisitico e non si prevede un ampliamento della giurisdizione portuale oltre il Torrente Barratina.

Invece l’anno prossimo, anche grazie a questa delibera, se non viene fermata, ci ritroveremo con una bella portacontainer giusto davanti le case dei pescatori al Torracchio, alla bella vista dal Grande Albergo delle Terme, che si vorrebbe rilanciare!”.

“Insomma – sostiene il Comitato – una resa totale al volere dell’Autorità di Sistema Portuale, il cui Presidente va dicendo che “il porto di Termini Imerese è già compiuto”, in spregio della progettualità sviluppata negli ultimi venti anni e delle legittime ambizioni turistiche della città: “o ti pigli ‘sta minestra o ti butti dalla finestra”…

Il Comitato Città Porto per un futuro sostenibile non ci sta e si opporrà con tutti gli strumenti che l’ordinamento democratico mette a disposizione della comunità per la difesa dei propri diritti.

“Chiediamo al Consiglio Comunale, al suo Presidente ed a tutti i Consiglieri Comunali, di valutare la necessità di fermarsi ed ascoltare la volontà dei cittadini termitani, non solo quella dell’Autorità Portuale; su di essi ricade una decisione che peserà per decenni sul futuro di questa città.

Invitiamo tutti i cittadini che condividono questa battaglia per il futuro del porto e della città, a venirci a trovare nelle piazze di Termini Imerese o presso la nostra sede in Via Giuseppe Mulè n. 28 (alla fine della Via Roma), per firmare ed esprimere un NO deciso, ma civile e democratico, alla svendita del porto della città.

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