Mafia, la rabbia della madre del piccolo Claudio Domino: “Ho dovuto sapere dalla tv chi ha ucciso mio figlio”

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Spuntano nuove rivelazioni sul caso del piccolo Claudio Domino, il ragazzino di 11 anni ucciso con un colpo di pistola in fronte e la cui morte è avvenuta molto probabilmente per mano mafiosa.

Adesso però sembra esserci una svolta nel caso che da 35 anni si porta avanti senza avere ancora un nome di chi ha brutalmente assassinato il piccolo Claudio. La notizia è venuta fuori durante una puntata del programma Atlantide in onda su La7 e condotto da Andrea Purgatori il quale durante un’intervista al giornalista Lirio Abbate, quest’ultimo parlando del suo libro racconta di una serie di delitti e fatti riconducibili a “faccia da mostro”, al secolo Giovanni Aiello nonché poliziotto e secondo i magistrati anche colluso con la mafia. Alla trasmissione era presente il procuratore capo Donadio.

Secondo Abbate, “l’omicidio è associato ad un fatto provocatorio perché avviene in un momento particolare per Palermo e per la Sicilia e cosa nostra perché è in corso il maxi processo. In un momento di pax mafiosa, qualcuno vuole rompere questo silenzio, qualcuno vuole provocare i mafiosi e dargli la colpa. Ed ecco che avviene questo omicidio singolare, particolarissimo, un killer solitario si avvicina a un gruppo di ragazzini che gioca a palla in una piazza di Palermo e un uomo scende da una Kawasaki con il casco integrale dal quale qualche testimone dice che si vedono affiorare dei capelli lunghi e biondi, non è sicuramente una donna. Questo uomo scende, gli fa cenno di avvicinarsi, punta la pistola a poca distanza e spara, uccidendolo”.

Ora, i genitori di Claudio chiedono giustizia e vogliono sapere perché il loro figlio è stato così brutalmente assassinato e da chi. Nel video in esclusiva per Esperonews, si vede la madre del piccolo Claudio, giorno 9 maggio a Cinisi durante la manifestazione in ricordo di Peppino Impastato, che mostra tutta la sua rabbia perché ha dovuto sapere dalla tv chi è stato il presunto assassino di suo figlio e non dalle istituzioni alle quale però mostra tutto il suo rispetto e speranza affinchè venga fatta luce dopo 35 su questo misterioso caso ancora irrisolto.