Montemaggiore Belsito: Antonio Siragusa, il musicista che divenne direttore del San Carlo di Napoli

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Antonio Siragusa nacque a Montemaggiore Belsito il 17 novembre 1854. Si dedicò con molta passione al pianoforte e studiò l’arte della composizione.

A Banni fu invitato dal professor Rossi direttore del Collegio di Napoli ad ultimare i propri studi sotto il suo insegnamento. La fama di giovane e valente pianista si propagò per tutta Napoli. Fu allora scritturato prima ai teatri Fondo e Bellini, e dopo, come Direttore, al famoso teatro San Carlo dove si rivelò grande artista. Fu applaudito numerose volte durante la presentazione degli Ugonotti, e della Carmen ed in numerose altre opere di valore. Musicò un opera “Galateo”, molte canzoni in occasione della festa di Piedigrotta a Napoli che ebbero tanto successo, quali: “Lassè e di!”, “Non mi guardare così!”, “La pizzichella”, “La verdumara”, “La lavannara”, “La vivandiera”, “La stiratrice”, “L’acquiaola” e “Santa Lucia”. Altre canzoni per la maggior parte furono comprate a Milano dalle Case Editrici Musicali Ricordi e Sonzogno. Compose, inoltre, molte polke, galop e valzer per piano, anche a quattro mani, ed avendo riscosso tanto sucesso venne insignito della Croce di Cavaliere d’Italia nel 1898 e in seguito Cavaliere dell’Ordine d’Euterpes a Roma nel 1901. Fu ancora a Milano, applaudito ed ammirato al teatro di Cuneo; a Fabriano per l’inaugurazione del Teatro Gentile; a Caregio per la Bhoéme; a Mantova a dirigere il Faust e la Traviata; a Pisa per dirigere l’Africana, l’Otello, la Traviata ed il Rigoletto; a Lucca per la Bhoéme; a Monza per l’Aida ed il Trovatore; a Bologna per la Cavalleria Rusticana ed i Pagliacci; a Roma al Teatro Adriano per la Favorita, Ruy-Blas ed un opera nuova; a Novara per l’Andrea Schenier; a Reggio Emilia per la Norma ed il Trovatore; e così a Casale Monferrato; a Sarzana; a Prato; a Livorno; ecc. Fu scritturato in Austria al Teatro Rassetti; a a Gorizia per l’Aida; in Svizzera; a Lucano; nel Canton Ticino; in Dalmazia a Spalato; a Malta al Teatro Reale. Trascorse la sua vita in diverse città d’Italia ed anche all’estero facendosi esecutore della musica italiana. Fu in alcune rappresentazioni anche costumista di scena. Morì a Napoli il 7 settembre 1912.
Alcune sue composizioni nel dettaglio:
‘A stiratrice – Per canto e chitarra – Versi di Ferdinando Russo – Partitura – Milano – G. Ricordi e C. (1890 ca.)
‘A lavannara – Canzone napoletana – Versi di A. Fiordelisi – Napoli – G. Santojanni (1899 ca.)
‘A stiratrice – Canzone popolare per pianoforte (Piedigrotta 1890) – Milano – Tito di Giovanni Ricordi e Francesco Lucca di G. Ricordi e C. (1894)
‘A vivandiera – Canzone per Piedigrotta ’92 – Versi di A. Fiordelisi – Napoli – G. Santojanni (1892 ca.)
‘A verdumara – Versi di A.Fiordelisi – Napoli – G. Santojanni (1899)
Lasse’ e da – Versi di Alfonso Fiordelisi – Napoli – Ed. Margherita (1887)
‘A stiratriceNon c’è che fa – Celebri canzoni di Piedigrotta – Riduzione in forma di marcia militare – Istrumentazione per banda G. Mariani – Milano – Tito di G. Ricordi e Francesco Lucca di G. Ricordi e C. – Ai corpi di Musica dell’Esercito Italiano (1891)
Emmena mo – Canzone di Piedigrotta – Milano – Ed. Ricordi (1883)
Nun t’o penza – Canzone di Piedigrotta – Milano Ricordi (1885)
Nun c’è che fa – Canzone di Piedigrotta – Parole di Salvatore di Giacomo – Milano – ED. Ricordi (1884)
Emmena mo – Canzone – Trascrizione per mandolino solo di G. Silvestri – Milano – Ricordi e C. (1892).
Basta dire che Siragusa fu tra coloro che musicarono le parole di Salvatore Di Giacomo (1860–1934) che è stato un poeta, drammaturgo e saggista italiano. Il Di Giacomo fu autore di notissime poesie in lingua napoletana (molte delle quali poi musicate) che costituiscono una parte importante della cultura popolare partenopea, nello specifico la composizione Nun c’è che fa per i tipi della Ricordi.
Di lui parla lo storico montemaggiorese Lucio Drago-Salemi (1868-1959).
Santi Licata