Omicidio Roberta Siragusa: proseguono le analisi del RIS di Messina sui campioni

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Sembra ieri ma è già passato un mese dal barbaro omicidio di Roberta Siragusa, la giovane caccamese ritrovata morta in un piccolo burrone nei pressi di Monte Rotondo a Caccamo.

Fin dal primo momento il primo indiziato è stato sempre il fidanzato della giovane, Pietro Morreale il quale adesso si trova in carcere con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere anche se gli inquirenti non escludono l’ausilio di complici in supporto a Morreale per questo motivo le indagini continuano alacremente. Cosa è stato trovato ? Dopo il sequestro della casa, gli investigatori hanno passato a setaccio anche un’abitazione a Lascari appartenente sempre alla famiglia Morreale all’interno della quale è stata ritrovata una scarpa appartenente al padre, la stessa che aveva quando ha accompagnato il figlio in caserma la mattina del tragico evento. Nell’abitazione di Caccamo invece sono state ritrovate tracce di sangue grazie all’utilizzo del “combur test” il quale permette una diagnosi generica e specifica di residui di sangue, saliva e sperma grazie ricerca della natura della traccia attraverso metodi enzimatici, microscopici e molecolari, stessa cosa è avvenuta all’interno della macchina di Morreale dove sono state trovate le medesime tracce. Si saprà molto di più dopo le ulteriori analisi sui campioni e inoltre per gli investigatori rimane fondamentale l’indagine sul possibile o possibili complici di Morreale.