Termini Imerese. “Terramorta”, cortometraggio di due giovani termitani: il racconto di un’area industriale divenuta non-luogo

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Termini Imerese è stata, è e avrebbe potuto essere tante cose e niente al contempo: una ricca distesa di terra e mare e di servizi vocati totalmente al turismo grazie a una ricchezza naturalistica che oggi resiste solamente in alcuni tratti lungo la costa che da Bagheria porta fino alla provincia di Messina;

una pragmatica zona industriale da convertire e riconvertire all’occorrenza, vicina alla rete autostradale e con tanto spazio da poter essere pure pista d’atterraggio (ah, sì: anche l’aeroporto lì, idea che fu al centro del dibattito data l’innegabile distesa pianeggiante dell’area, certamente ideale e preferibile a Cinisi, ma la mafia ha i suoi calcoli che mente e cuore non possono condividere), hub agroalimentare e tecnologico e tante altre progettualità insieme. Oggi, in realtà, è nessuna di queste cose; oggi è “Terramorta”. E questo è il titolo, che non lascia spazi a fraintendimenti, del cortometraggio di due giovani termitani formati e impegnati nel settore e che si dividono tra Milano e la Sicilia: Michele Scimè, classe ’88, che dopo la maturità scientifica si è trasferito nel capoluogo lombardo per studiare fotografia di moda e dove ha iniziato a lavorare come fotografo editoriale e commerciale, collaborando con clienti come Domina Group, Prometeia, Brian&Barry e Gianfrancesco Iacono, classe ’86, laureato in Lettere Moderne, critico cinematografico e consulente nel settore dell’audiovisivo, già autore di due cortometraggi d’animazione (“Turno di notte” e “Il tuffo di Marianna”), entrambi selezionati in diversi festival cinematografici internazionali. 
Il cortometraggio, messo su tra settembre e novembre del 2020, è una produzione indipendente, già selezionato dal Festival del Cinema di Cefalù e tenuto sott’occhio all’estero. «Ha una durata di circa quattro minuti e mezzo – precisano i registi – ed è stato girato in digitale, con risoluzione full hd, in formato panoramico e a colori. Non vi è alcun inserto di dialoghi o interviste né colonna sonora musicale; è presente soltanto un sonoro di tipo ambientale ad accompagnare le immagini».
Insomma immagini nude e crude con l’intento «di restituire – continuano i due registi – la fotografia attuale di un territorio divenuto non-luogo. La fascia costiera che si estende a est di Termini Imerese, che comprende l’ormai ex-area industriale fino al sito archeologico di Himera, è la rappresentazione concreta di come il fallimento del sogno di sviluppo industriale abbia portato, contemporaneamente, alla devastazione di un territorio e allo svuotamento di ogni identità economica, sociale e culturale, in senso lato. Una landa dalle sembianze post-apocalittiche dove la presenza umana diviene sporadica e tragicamente grottesca».
Dall’autostrada o dall’interno dell’area industriale, dove ciondolano cani tra asfalto consunto, illuminazione intermittente e capannoni niente più che scheletri senza vita, quel paesaggio restituisce allo sguardo, assuefatto da tanta inerzia e bruttura, desolazione, deserto, abbandono, lasciando martellante il solito ritornello che Termini Imerese, a un certo punto, confuse la strada da prendere al bivio.
«Sicilia 2020, – chiosano i registi – agglomerato industriale di Termini Imerese. 50km a est di Palermo. Nel 2011, nel cuore dell’area industriale e dopo quarant’anni di attività, chiude lo stabilimento Fiat per la produzione di autoveicoli. Nel raggio di 5 km sorge il sito archeologico di Himera, antica colonia greca, dove si ritiene essere presente la più grande necropoli di tutta la Sicilia e tra le più estese d’Europa, con oltre 13.000 sepolture ritrovate. Una terra in cui crisi economica e disastro ambientale sono intrecciati ormai da molto tempo». È la sinossi del loro lavoro, che lascia l’amaro in bocca e le immagini, in tempi social, sono l’essenza di un post muto. Tra rassegnazione e riscatto (quale? Quali le risorse e, soprattutto, i progetti sostenibili in grado di cambiare realmente il volto dell’intera zona?) ancora una volta un bivio…
Antonino Cicero

Link trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=W41YrXckM2w&feature=emb_logo&ab_channel=TerramortaDocumentaryShortFilm