Omicidio Roberta Siragusa: l’autopsia non chiarisce i dubbi, la salma torna a Caccamo

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Era tanto attesa l’autopsia sul corpo di Roberta Siragusa, la diciassettenne caccamese barbaramente uccisa e buttata in un burrone nei pressi di Monte San Calogero.

Ma i risultati arrivati oggi dall’esame autoptico, al quale ha assistito anche gli avvocati della famiglia Siragusa, Giuseppe Canzone e Sergio Burgio, non hanno chiarito i dubbi che erano sorti fin dall’inizio del ritrovamento del suo corpo che presentava segni di bruciatura e secondo quanto detto dal gip si presentava “un corpo dilaniato”. “Dobbiamo attendere l’esito degli esami istologici per stabilire le cause della morte. Dall’esame autoptico sono emerse – ha affermato Manfredi Rubino il consulente nominato dagli avvocati che assistono la famiglia di Roberta Siragusa – gravi ustioni a livello del tronco, del viso e degli arti superiori e una parte degli arti inferiori. Non è ancora sufficiente per stabilire le cause della morte. La lingua protrusa può presentarsi nei casi di strangolamento, ma non è il caso in specie”. Intanto questa mattina alla casa di Pietro Morreale, principale indiziato per la morte di Roberta sono stati apposti i sigilli dai carabinieri su ordine del tribunale di Termini Imerese dopo che sono stati eseguiti i rilievi del RIS. Dopo l’autopsia effettuata dal prof. Alessio Asmundio al Policlinico di Messina, il corpo di Roberta è stato trasferito a Caccamo dove si svolgeranno presto i funerali, per ulteriori sviluppi bisognerà attendere gli esami istologici. La funzione religiosa si terrà domani, giovedì 4 febbraio, alle ore 11, presso la Parrocchia dell’Annunziata a Caccamo. Per seguire in diretta la celebrazione ci si può collegare in diretta streamining sui canali social dell’Amminitrazione comunale.
Giovanni Azzara